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dic 20

Natale a Rignano. Si tratta su tutto, dai canditi a come si aprono i regali

PIOVONOPIETREChe sono tempi bui lo abbiamo già detto, vero? Che non sarà il solito Natale lo abbiamo letto da qualche parte, giusto? Bene, metà del lavoro è fatto. Ora passiamo a trattare l’argomento “Feste-in-pochi-e-in-zona-rossa”, con piccoli accorgimenti e trucchi per passare in armonia i giorni più santi dell’anno, quelli in cui si celebra la gloria del bambinello. No, non quello là che pensate voi, un altro bambinello, quello di Rignano.

Le settimane della vigilia sono state agitate e ricche di discussioni. Si faceva l’albero, e lui minacciava di fare il presepe, in subordine, ok, fare l’albero ma che non sembri un cedimento! Vuole scegliere le luci, poi appendere almeno una pallina ma non si può mettere il puntale finché non c’è la Bellanova. Alla fine, dopo estenuanti tira e molla, si è fatto l’albero, lui ha messo una pallina gialla sul terzo ramo dal basso e ha rilasciato gioiose dichiarazioni in cui “Senza di me sarebbe stato un Natale senz’albero!”.

Questo il pregresso. Ma veniamo al magico giorno della festa.

Il gioco dell’oco. Non c’è gusto a fare la tombola in quattro o cinque, e anche il Mercante in Fiera perde molto del suo fascino senza il nonno rincoglionito a cui bisogna dire le cose tre volte. Quindi, un consiglio: il gioco dell’oco. Funziona sempre. Tabellone, dadi, sapienti tattiche e qualche variante nelle regole: un giocatore parte con due punti e mezzo, tira i dadi, spariglia, minaccia, piange, supera, arretra, arringa le folle, rilascia sette interviste al giorno sulle sue impareggiabili strategie, e alla fine resta… con due punti e mezzo. Non è successo niente, ma ci siamo divertiti. Lui un po’ meno, ma dice che ha vinto. Tutti allegri.

Il panettone. Altro snodo cruciale del Natale, la cerimonia del panettone. Ma attenzione, c’è un commensale deciso a sollevare qualche problema. Non vuole i canditi, come ha dichiarato al Corrieredue settimane fa. Non vuole l’uvetta come ha rivelato in un retroscena già all’inizio del mese. Contesta che il panettone sia tagliato a fette triangolari. Valuta nuove maggioranze tra i commensali per aprire il pandoro, ripetendo che non fa tutto questo casino per avere una fetta di panettone in più. Ma poi, a pensarci, chi metterebbe lo zucchero a velo sul pandoro? Vuole che la stesura sia collegiale. Allora torna al panettone, vuole tagliarlo lui, in subordine far aprire lo spumante a Rosato. Qualche consiglio agli altri commensali: è Natale, non litigate, dategli una fettina più grossa e vedrete che si placa. Di spumante, bevetene parecchio, ne avrete bisogno.

I regali. Ci avviciniamo al dramma. L’apertura di pacchi e pacchettini è un momento che rivela molto della natura umana, da come si esprimono gioia e sorpresa, a come si mascherano le delusioni. Le famiglie più sagge sanno che azzeccare il regalo per il ragazzo difficile è fondamentale, e qui potete sbizzarrirvi, giocare sui bei tempi andati (un bel modellino di aereo presidenziale), o puntare sulle sue abilità alla Playstation, con nuovi games fantasy, tipo “Rottamator”, un eroe sparatutto che finisce a spararsi in un piede. Un consiglio per farlo felice: il modellino Lego della Farnesina da montare, che ci tiene tanto. Per i carrarmatini del Risiko bisogna aspettare che si liberi un posto alla Nato, portate pazienza.

Nel frattempo si è fatta sera, siamo un po’ storditi e stanchi. Ci meritiamo un po’ di relax, magari la tivù, un telegiornale. Dove compare un tizio che dice che è stato un Natale bellissimo. Per merito suo. Dovremmo ringraziarlo.

5 commenti »

5 Commenti a “Natale a Rignano. Si tratta su tutto, dai canditi a come si aprono i regali”

  1. Siamo nel 2020, quasi 21 e ancora dobbiamo spaccarci gli zebedei con il capriccioso mai cresciuto, pare incredibile, manco l’opposizione gli da retta, sprizza aria fritta da tutti i pori.
    Una tantum devo ringraziare i pidini con i 2 euro in mano, che quel giorno gli diedero le chiavi del partito e da lì si è creduto napoleone,mai 2 euro risultarono così letali.

    Ho idea che non ce lo scrolleremo mai, anche se dovesse sparire con Italiavirus tra un paio d’anni al massimo, da qualche parte rispunta fuori.

    Del resto rispecchia un’italianità diffusa!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 23 dicembre 2020 alle 10:20

  2. … Vero, caro Ivo: “italianità diffusa” che però, stando alle desolanti percentuali dei sondaggi elettorali, si guarda bene dal dare il suo voto, a personaggi del genere … ;-D

    Per la (grottesca) serie: “Ci somiglio, per cui col ca**o che me lo piglio (che lo voto)”!

    Con l’occasione invio a te, al grande Robecchi ed agli habituè del suo blog i migliori Auguri di Buone Feste, insieme alla speranza in un 2021 sereno (tanta roba, di questi tempi grami).

    da degiom   - mercoledì, 23 dicembre 2020 alle 12:02

  3. @ Degiom

    Come ho scritto, costui fa troppo comodo all’establishment, fallisce con italia morta, si riposizionerà più a destra, il caimano “original” mica è un highlander…

    Auguri a te e gli abitue,mica tutti però eh…!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 23 dicembre 2020 alle 12:54

  4. Ma non si era detto che si sarebbe ritirato iper darsi alla vita cottemplativa ?

    da Piero   - mercoledì, 23 dicembre 2020 alle 15:58

  5. il gioco del poker, conte dice buio perchè nessuno deve capire cosa c’è sotto dietro e sotto la task force del recovery fund e che vuol fare l’agente segreto sotto lo pseudonimo conte tacchia, zingaretti dice controbuio perchè non si fida di conte e ne ha ben donde visto che vestiva bene come uomo sandwich con salvini, speranza dice over perchè così gli ha suggerito di dire ricciardi che la sa lunga e gli fa leggere il gobbo, indovinate chi dice controver, che poi esiste il controver al poker, un pò come l’uomo di rignano?
    il pandoro, conte ci vuole propinare questo dolce insapore ammansendoci con le sue affabulazioni incomprensibili anche a se stesso, io so io e voi nun siete un ca…. e poi il vero fenomeno sono io non li leggete i sondaggi? gli altri commensali non ci stanno, il più gradasso e sborone dice quello che tutti gli altri pensano, il pandoro non ci piace come lo hai preparato tu e poi ci vuoi pure mettere sopra lo zucchero a velo per inbiancare il sepolcro della task force e dei servizi segreti.
    I regali. vedrete che lo spaccone alias sborone comprerà un mini plastico del quirinale comprensivo dei dioscuri e lo donerà in segreto a conte per fargli credere che lì ci trascorrerà sette anni di vacanze senza versare l’obolo della tassa di soggiorno. L’azzeccagarbugli dirà, ma non avevamo pattuito quattro capponi ed adesso chi glielo dice a franceschini che aveva già fatto le prove con due corazzieri presi in prestito a san gregorio armeno?
    Realtà. ci dovremo tenere l’azzegarbugli e lo spaccone il tentenna e l’uomo che veste anni cinquanta ancora assieme per altri due anni.
    Qualcuno dirà e i grillini? scanzi direbbe, se avesse la lingua giusta per dirlo, perchè esistono in natura i grillini o sono solo frutto della nostra fantasia che si è avverata nel 2018? Cordialità Michele.

    da michele soldovieri   - giovedì, 24 dicembre 2020 alle 21:53

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