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nov 20

Cialtroni da Covid. La nuova strada è quella di colpevolizzare i cittadini

PIOVONOPIETREE’ nelle crisi, nelle emergenze, nell’abbraccio della paura che mostriamo il meglio e il peggio di noi, e questo vale, naturalmente, per il Paese che abitiamo. Quel che ne esce a prima vista è un impasto glorioso di fessi col botto e gente che fa il suo mestiere, a volte contro ogni incapacità altrui, come i medici di Alzano Lombardo che alla fine del febbraio scorso rompevano i vetri degli estintori d’emergenza per prendere almeno una mascherina, quelle che la Regione Lombardia non aveva, non mandava, ne comprava milioni farlocche (per non dire dei camici). Chissà, forse il maledetto virus potrebbe servire a qualcosa se lo si usasse per operare sul campo, di fronte agli eventi, a una scrematura decisa e massiccia di una classe dirigente incapace che può galleggiare nell’indifferenza delle cose malfatte quando tutto è tranquillo, ma diventa un pericolo quando la crisi morde.

Così non passa giorno che non ci si metta, metaforicamente e non, le mani nei capelli. Il commissario alla Sanità calabrese (ex) Saverio Cotticelli che cade dalle nuvole, balbetta, si imperla, si agita, e poi si difende (in tivù) dicendo che “non ero io” e “forse sono stato drogato”, è caso così ridicolo e clamoroso da farne una specie di paradigma. Ma già altri fenomeni prendono la scena, mischiando incapacità e inconsistenza con mesmerismo, magia, superstizione. Fino al segretario del sindacato di Polizia Siap che indossa (e preme perché ne vengano acquistati a migliaia) una specie di amuleto israeliano che – a sentire lui – purifica l’aria una volta indossato come collana. Un aggeggio che “genera cationi (eh? Ndr) che inibiscono qualsiasi virus”. Insomma, tipo una collana d’aglio. Cascano le braccia.

Potrei continuare con i casi umani, gli improbabili, gli improvvisatori, i cialtroni, i guastatori a intermittenza, i “piccoli Salvini crescono”.

Ma il rischio è che i casi clamorosi – che non sono i più gravi, ma i più assurdamente evidenti – finiscano per addensare su di sé ironie, condanne e reprimende, e che questo distragga un po’ dagli errori enormi commessi e che ancora si commettono. Esempio: pochissima eco ha avuto sulla stampa il grido d’allarme che viene dall’ospedale di Monza, dove si contano oltre trecento sanitari contagiati. Qui non c’entrano i ragazzini che fanno ressa sul bus o i “signora mia, quanta gente c’era al parco” (colpevolizzazione del cittadino livello Pro), ma, evidentemente, protocolli inesistenti o non rispettati. Nonostante questo, l’assalto alle coscienze continua, lo scaricabarile, un classico della dinamica Stato-Regioni, non riguarda solo la politica, ma soprattutto la politica e il cittadino. Basta guardare la nuova campagna di “sensibilizzazione” (ahah, Ndr) della Regione Lombardia, spiritosamente battezzata “The covid dilemma”: una giovane ragazza in primo piano e una domanda: “Indossare la mascherina o indossare il respiratore?”, con tanto di chiosa: “La scelta è tua”. Incredibile. La regione che ha avuto più morti, quella dei pronto soccorso chiusi e riaperti senza sanificazione (Alzano), dei camici del cognato, delle mascherine farlocche, dei vaccini antinfleunzali pagati come caviale, dei cadaveri portati via dall’esercito, delle pressioni confindustriali per non chiudere la val Seriana, dice alla ragazzina che la scelta tra vivere e morire è sua. Come se in guerra, in presenza di generali incapaci e felloni come quelli che siedono alla Regione Lombardia, si desse la colpa ai cittadini bombardati: la scelta è vostra, che volete da noi?

10 commenti »

10 Commenti a “Cialtroni da Covid. La nuova strada è quella di colpevolizzare i cittadini”

  1. Sono sempre ” fatti nostri” tanto come fai sbagli sempre! Ci sarà poi qualcuno che ha studiato ? Oppure vengono tutti tirati su dai parenti o dal Cepu?Quizas?

    da Elena   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 10:47

  2. mi fa piangere impazzire il susseguirsi ogni giorno di segnalazioni, studi, inchieste grazie alle quali i cittadini da unlato vengono colpevolizzati come dici tu, dall’altra sulla bse di tutto ciò il non riuscire a trovare una soluzione, una via d’uscita. e allora mi colpevolizzo a mia volta molto per non aver fatto evidentemente durante il corso della mia vita il possibile per denunciare, comunicare, oppormi, farmi sentire. io e la miridiare di persone con le quali abbiamo condiviso tappiamoci il naso, informiamoci, guardiamo la tv, leggiamo i giornali, aiutiamo i nostri figli fintanto che riescono a trovare un lavoro, aiutiamo gli ultimi. ma evidentemente questo non è bastato. cosa e come dovevamo fare di più. e adesso in questo momento così drammatico? aiutiamoci, grazie robecchi

    da marlene   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 16:02

  3. Inizio con la regione Lombardia, manco in uno Stato arretratissimo costoro sarebbero al loro posto, inutile elencare tutte le malefatte, anche quelle più recenti con i vaccini influenzali mai arrivati.
    La campagna di sensibilizzazione che ha citato per altro senza senso, fa il solletico con ciò che è emerso da febbraio-marzo dal gatto e la volpe della regione Lombardia.

    Forse e dico forse in positivo, si sente qualche voce in meno da parte dei negazionisti, e in aggiunta il vaccino anticovid e la cura che parrebbe funzionare sono più vicini.

    Sugli amuleti scaccia virus israeliani, chiamate un Tso, se non fosse per l’intasamento negli ospedali, il grottesco e il surreale sono un eufemismo…

    Sempre attenti mi raccomando!

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 17:24

  4. Mi chiedo come si possa stare oggi, dopo aver rinfacciato i morti a chi non chiuse la Lombardia a primavera, davanti all’inerzia che ci sta portando ora alla medesima tragedia su scala nazionale. Ma oggi, sul Fatto, il governo non si pu toccare. Scriveremo ancora che #ciricorderemotutto, tra qualche settimana? Sta segnando anche questi nuovi nomi, Robecchi? Sarà colpa di confindustria?

    da Sara GalliniG   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 18:46

  5. Oh, sì, i nomi li segno tutti, ma ancora una volta trovo il potere locale (specie la Regione Lombardia) più colpevole dei colpevoli. Ora si scopre che Si dimenticarono (ops!) di ordinare i caschi respiratori, e in ogni caso i vaccini antinfluenzali, pur pagati il quintuplo, non ci sono. Davvero ci saranno molte colpe, ma queste sono così evidenti che mi stupisco ogni giorno che non si montino le ghigliottine in piazza del Duomo

    da Alessandro   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 20:28

  6. Una volta si diceva: “avere la faccia come il ….”. Adesso non basta più, bisognerebbe trovare un’espressione più incisiva. Tipo: ” Avere la faccia come Fontana” ?
    Grazie signor Robecchi.

    da antonio   - mercoledì, 11 novembre 2020 alle 22:03

  7. Che siano i Fontana, o i Macron qui da me, di tutto si parla tranne che di ridimensionare i tagli o di invertire la rotta sull’idea di privatizzazione della sanità pubblica e riduzione dei costi. L’uomo può morire, ma l’ideologia sembra voglia sopravvivergli.

    da sebastiano   - giovedì, 12 novembre 2020 alle 11:24

  8. Premesso che il responsabile dell’epidemia è il virus, mi pare che lei robecchi sia molto generoso con il governo conte.
    Sarà anche vero che in lombardia l incapacità della giunta regionale a gestire l epidemia è di tutta evidenza, avrebbe però anche potuto aggiungere che il governo conte non ha avuto il coraggio di sostituirsi alla regione lombardia prendendo le decisioni drastiche non appena accortosi che la situazione era fuori controllo, non lo ha fatto e questa è una responsabilità che non si può sottacere.
    Poi va detto che cotticelli e il suo sostituto zuccatelli che lei non cita e che ha fatto una figura sesquipediale pari se non peggiore del generale, sono stati nominati entrambi da conte e questo non va dimenticato.
    Poi il governo avrebbe dovuto controllare l operato di cotticelli e non lo ha fatto e questo non è una cosa buona per chi si accorge solo da un video che il generale non era la figura migliore per controllare la sanità calabrese.
    E le sembrano all altezza del compito il boiardo arcuri con la sua boria da cooptato e la sottosegretaria zampa che non conosce la differenza tra dati aggregati e dati disaggregati?
    Via robecchi, c è ne è anche per gli esponenti di questo governo e mi astengo dal nominare per carità di patria i ministri grillini azzolina e catalfo che d accordo non saranno teatrali ma certamente sono non classificabili per usare un giudizio scolastico d antan.
    Cordialità michele.

    da Michele   - giovedì, 12 novembre 2020 alle 21:47

  9. Se vuole dire “ce n’è anche per questo governo” sono d’accordo, per carità (sinceramente lascerei fuori dal massacro l’Azzolina, che si è battuta come un leone per tenere le scuole aperte come fanno in Francia e Germania, mentre mi sembra penoso assai, per dire, trasporti e infrastrutture). il valzer calabrese fa molto ridere (mi stupisce che lei dica che non me ne occupo, stasera ci facciamo mezza puntata…). Insomma, di innocente non c’è nessuna, ma se devo scegliere tra una gestione Conte e una gestione Fontana (per dire) non avrei dubbi nemmeno per un secondo. Non è una cosa politica, o non solo, insomma. Scambierebbe Speranza con Gallera?

    da Alessandro   - venerdì, 13 novembre 2020 alle 11:41

  10. Fontana e gallera li lascio ai lombardi che li hanno votati e anche, ahimé per loro, ai lombardi che non li hanno votati, ma se li debbono cibare.
    Quanto al confronto gallera/speranza, le piace giocar facile. Il primo non sa reggere un padel figuriamoci una padella.
    Forse alla cappa e col suo naso potrebbe aspirare i fumi reflui.
    Sul secondo, indubbiamente bravo ragazzo anche se non l ho visto ancora alzare né il sopracciglio destro né quello sinistro, ci potreste lavorare sopra; veste dallo stesso sarto che i dirigenti del PCI usavano negli anni ’50 e mi fa tenerezza per quei suoi continui avvertimenti che ricordano molto i consigli delle mamme di una volta.
    Si scherza robecchi.

    da Michele   - venerdì, 13 novembre 2020 alle 16:44

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