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mer
16
set 20

In classe. Il vero assembramento è quello delle cazzate (dei politici)

PIOVONOPIETRECome tutti sapete a meno che non foste a fare l’happy hour su Saturno (anche se ora va più di moda Venere) hanno riaperto le scuole, un evento per cui dai più prestigiosi giornali italiani, alle televisioni, al sito web di Vergate sul Membro o Salcazzodove Scalo sono state scritte milioni di pagine per dire che sarà un disastro, che mancano i maestri, i prof,  i maestri di sostegno, insomma come tutti gli anni scolastici che Dio manda in terra, però di più. Non mancano le nostalgie: ah, i bei tempi in cui ti crollavano soltanto i soffitti sulla testa! Ognuno ha la sua motivazione per combattere strenuamente la battaglia del perfetto funzionamento della scuola pubblica, e tutte queste motivazioni hanno come primo e unico obiettivo la gioia dei nostri ragazzi: fare un rimpasto, cacciare Conte per gestire 200 miliardi, mettere Draghi, no, Cottarelli, no, Belfagor e via così, tutte cose che ai bambini delle elementari premono tantissimo, compresa la Boschi al posto dell’Azzolina (alcuni non ci dormono di notte).

Per non parlare dei politici di ogni colore, che non hanno mai esternato così abbondantemente sulla scuola (cioè, quando votavano i tagli non è che ne parlavano tanto); fino al paradosso di lady Gelmini, la grande tagliatrice, che strilla di “inadeguatezza e superficialità”: tipo il piromane che incendia il bosco e poi critica i pompieri. Divertente contrappasso quello della fotografia della scuola di Genova con i bambini in ginocchio per terra (sui ceci? ndr) che scrivono appoggiati alle sedie perché non hanno i banchi. Orrore e commozione, tanto che il presidente della Liguria Toti denuncia lo scandalo, i titoloni sono tutti per quei poveri bimbi in ginocchio. Poi leggendo il pezzo si scopre altro, che non è vero, che i banchi vecchi ci sono, che quelli nuovi arrivano domani (oggi per chi legge) e che insomma, si tratta di un falso ideologico bello e buono, ma non importa, vale tutto: se c’è un distanziamento che non viene applicato è quello delle cazzate, è un vero assembramento.

Naturalmente la propaganda fa il suo lavoro, e sarebbe cretino fare il controcanto inverso: va tutto benissimo! Che figata!, atteggiamento fesso tanto quanto e soprattutto falso: non va per niente tutto bene, com’è ovvio.

Non resta, per una volta, che affidarsi alla testa delle persone che ancora ce l’hanno, quelle che mandano i figli a scuola con un po’ di ragionevole apprensione, i prof, i bidelli, le maestre, i presidi che si fanno un culo quadro per tappare tutte le falle dell’emergenza, quelli che ci mettono dell’impegno, magari sapendo che un ragazzino con la febbre può scombinare per settimane i piani di intere famiglie, come del resto avviene negli uffici e in tutti i posti di lavoro che abbiano un minimo controllo. E mettiamoci anche i ragazzi, che si sentiranno quella solfa infinite volte, state staccati, non fare cazzate, state attenti, ma per i media all’occorrenza buoni da colpevolizzare se si ammala il nonno. E’ uno di quei casi in cui propaganda e realtà si fronteggiano in modo diretto, perché tra studenti, docenti, personale, e tutto l’indotto scuola, parliamo di oltre dieci milioni di persone, e quindi di tutto il Paese. La gente saprà che si sta fronteggiando in qualche modo un’emergenza e farà la sua tara con le cronache di Narnia del disastro sia annunciato che sperato. La buona notizia è che il paese reale potrebbe essere un po’ meglio del paese surreale che leggiamo ogni giorno. La cattiva notizia è che non ci vuole molto, davvero.

6 commenti »

6 Commenti a “In classe. Il vero assembramento è quello delle cazzate (dei politici)”

  1. sempre bravissimo Alessandro, analisi precisa della situazione.

    da angela Micheli   - mercoledì, 16 settembre 2020 alle 09:16

  2. Grande Alessandro. Un piacere rileggerti dopo averti ascoltato a Radio Popolare nella esilarante rassegna stampa del mattino.

    da Vitaliano   - mercoledì, 16 settembre 2020 alle 11:10

  3. Vero, verissimo.
    “I prof, i bidelli, le maestre, i presidi che si fanno un culo quadro per tappare tutte le falle dell’emergenza, quelli che ci mettono dell’impegno”.
    I prof che avranno di fatto 2 classi (a settimane alterne, a giorni alterni, mattina e pomeriggio) che quindi avranno doppio lavoro (anche se la classe é una, dividila in due e i ragazzi progrediranno a 2 velocità diverse). E si beccheranno critiche (i prof non fanno niente, faranno niente al quadrato). E che impazziranno per fare avere a tutti la stessa attenzione e lo stesso livello/qualità di insegnamento.

    Sono solo pochi anni che insegno dopo tanti anni come impiegata in una società americana: il lavoro dei prof é assolutamente sottostimato.

    da Anna   - mercoledì, 16 settembre 2020 alle 14:09

  4. Questo governo si è impegnato duramente sull’organizzare la riapertura delle scuole in un momento così difficile, chi s’informa correttamente s’è reso conto delle difficoltà che ci sono state in Francia e in Germania sullo stesso piano, avendo iniziato prima, con alcune chiusure per l’insorgere dell’infezione tra gli studenti e gli insegnanti.
    In Italia invece abbiamo buona parte dei media e la solita opposizione, bravissima solo a sbraitare quando non deve fare alcunché, che stroncano tale attività a prescindere,ad esempio sui banchi singoli a rotelle che non sarebbero mai dovuti arrivare e invece si stanno materializzando.

    Come rammenta lei, sono stati capaci solo a tagliare sulla istruzione e sulla sanità, ora sono talmente concentrati con la bava alla bocca sui 200 miliardi del recovery fund, che parrebbero coloro che hanno sempre preso a cuore la materia.
    Come sul referendum sul taglio dei parlamentari, partiti e politici che hanno votato il taglio alcuni mesi fa e adesso repentinamente schierati col no, prima la casta era il problema, almeno per molti, ora la torta europea da spartire.
    Altro che 20mila euro mese darei a costoro che in alcune percentuali sono pesantemente assenteisti nelle rispettive aule parlamentari, 600 tra camera e senato sono più che sufficienti pur essendo per il contribuente un risparmio quasi ininfluente, è un segnale importante per tutti noi.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 16 settembre 2020 alle 16:41

  5. Ce riprovo come se dice a Roma…!

    Questo governo si è impegnato duramente sull’organizzare la riapertura delle scuole in un momento così difficile, chi s’informa correttamente s’è reso conto delle difficoltà che ci sono state in Francia e in Germania sullo stesso piano, avendo iniziato prima, con alcune chiusure per l’insorgere dell’infezione tra gli studenti e gli insegnanti.
    In Italia invece abbiamo buona parte dei media e la solita opposizione, bravissima solo a sbraitare quando non deve fare alcunché, che stroncano tale attività a prescindere,ad esempio sui banchi singoli a rotelle che non sarebbero mai dovuti arrivare e invece si stanno materializzando.

    Come rammenta lei, sono stati capaci solo a tagliare sulla istruzione e sulla sanità, ora sono talmente concentrati con la bava alla bocca sui 200 miliardi del recovery fund, che parrebbero coloro che hanno sempre preso a cuore la materia.
    Come sul referendum sul taglio dei parlamentari, partiti e politici che hanno votato il taglio alcuni mesi fa e adesso repentinamente schierati col no, prima la casta era il problema, almeno per molti, ora la torta europea da spartire.
    Altro che 20mila euro mese darei a costoro che in alcune percentuali sono pesantemente assenteisti nelle rispettive aule parlamentari, 600 tra camera e senato sono più che sufficienti pur essendo per il contribuente un risparmio quasi ininfluente, è un segnale importante per tutti noi.

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 17 settembre 2020 alle 18:56

  6. Stanno tutti sbavando e lappando ! per ampliare e sostenere le loro ville milionarie ! Poiché per tenere in piedi una Villa con piscina banche rubando.. ci vuole la “fresca”

    da Elena   - sabato, 19 settembre 2020 alle 01:10

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