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ago 20

Bonus Inps, la sindrome di Stoccolma di chi difende i farabutti dei 600 euro

PIOVONOPIETREBreve premessa: se ti metti in fila alla Caritas per avere un filone di pane e a casa hai il frigo pieno, la dispensa che straborda, lo champagne in fresco e il filetto alla Woronoff che ti aspetta, sei un pezzo di merda.

Detto questo, ecco la vostra rubrichina, questa volta (mi scuso) per fatto personale.

Il 17 aprile scorso, quando tutti stavamo chiusi in casa come l’abate Faria nella sua cella, mi scrisse un mio amico bancario. Riporto le sue parole testualmente: “Sono sconcertato. In questi giorni sto vedendo arrivare sui conti dei miei clienti il bonifico da 600€. che lo Stato riconosce ai professionisti in difficoltà per il Covid. Oltre la metà dei beneficiari ha un saldo di conto corrente e un deposito titoli valorizzati in un minimo di 50mila euro fino a punte da 3-400mila euro. Colleghi di altre filiali mi segnalano percettori con saldi oltre gli 800mila euro”.

Anch’io sono sconcertato (eufemismo). Riporto le sue parole, su twitter, ovviamente coprendo la fonte, che potrebbe passare dei guai. Apriti cielo: le reazioni sono di vari tipi. Uno: ho inventato tutto, sono un mitomane che dice “un mio amico”, che è come dire “mio cuggino”. Due: come si permette il mio amico di guardare i conti correnti dei clienti? (ndr: è il suo mestiere). Tre: la legge non mette limiti, quindi hanno ragione loro. Se la legge ti permette di ammazzare a sassate un gattino fai bene a farlo. Quattro: sono il solito comunista-nostalgico (di cosa? Boh) che odia i ricchi. Cinque, sono invidioso di quelli che hanno tanti soldi sul conto, perché io sono un pezzente e loro invece ce l’hanno fatta, nella vita.

La cosa va avanti per qualche giorno. Mi chiama un bravo inviato di Piazzapulita, il programma di Formigli: posso metterlo in contatto con il mio amico? Rispondo di sì, ma raccomando il mio amico di chiedere garanzie di anonimato, perché anche se la legge non vieta di far licenziare un tuo amico, esiste pur sempre un’etica personale.

Il 24 aprile va in onda l’intervista al mio amico bancario, non ripreso in faccia e con la voce contraffatta, cosa che mi fa sempre ridere perché mi ricorda i genitori di Woody Allen in Prendi i soldi e scappa con gli occhiali, il naso finto e i baffi. Il mio amico – travisato come un bandito pur essendo una bravissima persona – non solo ripete le cose che ha detto a me, ma mostra qualche estratto conto (con i nomi rigorosamente cancellati, ovvio) dove si può leggere: saldo 600.000 euro, più 600 di bunus Inps. Il giorno dopo, silenzio: nessuno dice che era il cuggino di Formigli, o che l’inviato di Piazzapulita è un pezzente invidioso di chi ha un conto corrente grasso come un maiale.

Ed eccoci a noi: non siamo più chiusi in casa come Formigoni ai domiciliari, e la cosa si ripresenta paro paro con i cinque deputati – maggioranza leghista – (13.000 euro al mese) che hanno chiesto (e 3 ottenuto) il bunus Inps. Leggo le reazioni di oggi e quelle di ieri: praticamente identiche, ma con qualche variante: è stato il commercialista, no, la moglie, no, il socio, no, maestra, il gatto mi ha mangiato i compiti. Tutto qui. Aggiungo solo due cosette. La prima: quelli che si indignano con chi denuncia invece che coi i farabutti denunciati non sono miliardari, ma quasi sempre sfigati, però con la sindrome di Stoccolma. La seconda: tra gli insulti più ricorrenti che ricevetti ai tempi ce n’era uno divertente: giacobino. Interessante: nella bizzarra estate del 2020 c’è ancora chi odia i giacobini e fa il tifo per Luigi XVI, forse gli piacciono le brioches.

9 commenti »

9 Commenti a “Bonus Inps, la sindrome di Stoccolma di chi difende i farabutti dei 600 euro”

  1. Sono d’accordo con lei, grande Robecchi.

    da Pietro Frenta   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 08:55

  2. Purtroppo i pezzi di merda, quelli che chiedono perchè tanto è “a gratis” sono tanti, che evadono per cui risultano “poveri” gente che spende 2.500 euro per la borsetta ma poi chiede i 600 euro. Se si permettesse alla finanza di incrociare i dati, la “privacy” non può mai essere un alibi, quanto ai parlamentari/consigleri regionali, ci dimentichiamo che con il sistema attuale, forse con l’eccezione 5S, i candidati sono avvallati dal segretario del partito, se mi scegli perchè sono disonento è giusto che paghi, ma tu che mi hai scelto sei innocente?
    Grazie Robecchi, i tuoi pezzi sono sempre delle perle, hai pensato di fare una raccolta e pubblicarle? Buon ferragosto

    da Marco Ferrari   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 10:09

  3. Non c’è soluzione, quello che fa incazzare è la mancanza assoluta di un ragionamento minimo a supporto delle proprie affermazioni. La superficialità delle persone è disarmante, scrivono reagendo a degli impulsi ed in preda a bulimia comunicativa. L’ argomento è forte, lo terrò da conto per riproporlo alla prima occasione e senza sconti.

    da Massimiliano   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 14:17

  4. Lei è troppo buono a tirare fuori la sindrome di Stoccolma, in un Paese dove si ride e si brinda quando succede un terremoto, chi ha chiesto il risarcimento pur essendo ricco fa schifo e va messo al pubblico ludibrio, e chi difende o minimizza i ladri non ha quella debolezza, ma è complice di costoro!

    Oltre restituire la somma gli farei una multa da fargli fischiare le orecchie,e per ciò che riguarda i politici, dovrebbe valere la regola delle aziende private, ovvero che chi ruba viene licenziato.

    Un consiglio per tutti, a settembre al referendum votate Si per confermare la riduzione dei politici, meno ce ne saranno e meno ci sarà il rischio d’avere altre storie del genere, anche perché un parlamento così affollato ce l’abbiamo solo noi nelle democrazie occidentali, una sforbiciata è più che legittima.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 14:23

  5. Il diritto è diritto e ci sono le leggi che ne stabiliscono il valore legale. L’etica invece non è un diritto e neppure un dovere. E’ l’educazione che spesso contribuisce a dare valore all’etica. Qualcuno dovrebbe spiegarmi da quale tipo di educazione sociale sono stati stabiliti gli stipendi dei parlamentari. Sono stati stabiliti dei diritti che con l’etica, appunto, non centrano nulla. Qualcuno fa il bello e ne versa una parte al partito. Atri sono obbligati a farlo. Non si utilizzano anche in questo caso i soldi dei contribuenti per ricavarne profitti di parte?… Dove sta la differenza etica fra questi ultimi e i parlamentari che spudoratamente incuranti dell’etica hanno chiesto di usufruire di una legge che comunque ha creato anche per loro dei diritti seppure eticamente discutibili? Io spero che si faccia presto una legge elettorale in linea con la nostra Costituzione e che di conseguenza i nostri parlamentari contino nella rappresentanza degli elettori e non come ora che ovunque vadano spiccicano in chiare lettere solo le idee del loro capo, In sostanza contano socialmente come il due di spade quando briscola è bastone.Io penso che non sia mai il caso di consentire a politiche incompetenti di tentare ancora modifiche alla nostra Carta Costituzionale senza le garanzie necessarie e palesi del bene comune.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 14:59

  6. Nonn ho chiaro una cosa, le mi sa rispondere?

    Se in 5 hanno fatto domanda e se non si fanno controlli a priori, perché hanno ricevuto il “bonus” solo 3?

    da Giulio PALUMBO   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 16:19

  7. Anche in assenza di controlli, hanno sbagliato a compilare la domanda, più scemi degli altri

    da Alessandro   - mercoledì, 12 agosto 2020 alle 16:22

  8. Vorrei segnalare che l’unico limite ai 600 euro era rivolto ai percettori di reddito di cittadinanza. Il numero di autonomi che percepiscono il reddito è minimo rispetto al totale di percettori, inoltre oltre al fatto che il loro reddito non può essere superiore a circa 5 mila euro l’anno, parecchi hanno un assegno parecchio inferiore a 500 euro, infatti c’è chi percepisce anche 50 euro al mese, io ad esempio sono un artigiana autonoma che per il covid ha chiuso l’attività è che da fine febbraio non ho potuto lavorare.
    La mia domanda a marzo è stata respinta e per quella di aprile mi è stato detto che ci dovranno pensare, morale nessun aiuto.
    Il mio assegno del reddito è di 250 euro al mese da febbraio, prima era di 100 euro.
    Noto grande disprezzo quando si tratta di persone in vera difficoltà e tante giustificazioni più o meno ridicole verso chi ha preso soldi di cui non aveva nessun bisogno…

    da Marcella   - giovedì, 13 agosto 2020 alle 14:50

  9. Cari amici 5 stelle. Lo so che fate fatica a capire quello che vi sta succedendo intorno. Siete ancora lì in attesa che si apra il Parlamento come una scatoletta di tonno. Vi state accorgendo che la cosa sarà difficilissima e quindi non potrà realizzarsi con le attuali premesse politiche. I vostri rappresentanti sono usciti non dal vostro voto, ma da una fantomatica, invisibile piattaforma Rousseau, la quale, incurante di qualsiasi garanzia democratica, vi h
    a indicato e intenderà indicarvi anche in futuro, chi dovrete votare, per esempio, anche per il prossimo sindaco di Roma. Contenti voi.. A questo punto é inutile imitare il giustizialismo di comodo di Matteo Salvini sospendendo chi ha commesso un’imprudenza, seppure grave, nel proprio comportamento etico. Lasciate agli interessati come correggere l”errore commesso. In completa autonomia di coscienza. Ne trarremo tutti vantaggio da un riconoscimento personale di un errore, spesso commesso ingenualmente visto che, come nel caso che ci occupa, si tratta di un’esigua somma riscossa. L”accanimento mediatico non fa parte di uno Stato etico.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 14 agosto 2020 alle 15:28

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