Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
11
mar 20

Terroni, cinesi, untori: la narrazione tossica ci ha già contagiato tutti

PIOVONOPIETREDunque il virus corre più veloce dello sciocchezzaio corrente, i fatti sorpassano le letture, ciò che sembrava esagerato sembra ragionevole, ciò che sembra ragionevole forse non basterà. Con una certa lentezza si aggiustano le misure. Precauzioni basilari: lavarsi le mani, incontrare meno gente possibile e dire meno cazzate. Intanto guardare e trarre qualche insegnamento dalle cose.

Milano. Raccontata come una landa remota e sconosciuta (specie dai media romanocentrici), di cui si-dicono-mirabilie-ma-non-ci-vivrei, oscilla tra tempio della modernità e desolato Lazzaretto. Prima non si ferma, battendosi aperitivamente il petto (giusto! Bravi!), poi si ferma (giusto! Bravi!). Il suo destino è di essere una caricatura di se stessa, di cui non si vedono i chiaroscuri, ma solo le luci scintillanti (quando si costruisce il mito), o la composta dignità (quando le cose si mettono male), o il meritocratico (ossignùr, ndr) dinamismo. La velocità dei fatti sconfigge per una volta le narrazioni collaudate. Tra poco (giorni, settimane) verrà alla luce che la struttura del mercato del lavoro, a Milano più che altrove, poggia su un esercito poderosissimo di “cottimisti” (traduco: gente che se non lavora non mangia, letteralmente) e salteranno come tappi altre narrazioni.

I supermercati. Ma guardali, che corrono a far la spesa svuotando gli scaffali! Ecco le agghiaccianti immagini. Ma sono matti? Pazzesco. Solo in Italia. Eccetera eccetera, aggiungere a piacere. Si tratta di una piccola narrazione tossica, elaborata per dire alla gente che è peggiore di quel che è veramente, una specie di denigrazione di massa. Riassumo: ti dicono che devi stare in casa, magari per giorni, lo scrivono proprio nei decreti legge, lo dicono i vip, lo ripetono in tivù, te lo consiglia il medico, ma poi ti fanno il culo perché, preoccupato, spaventato, prudente, vai a fare la spesa per stare in casa. Non sapendo contro chi suscitare indignazione, non avendo ancora individuato un capro espiatorio credibile, ecco “la massa” cattiva. Lo si registra quasi con disgusto, come a segnare una distanza tra noi ragionevoli e i buzzurri accaparratori. E poi si corre a far la spesa.

I cinesi. I cinesi passano ad intervalli di tre-quattro ore da infami appestatori del mondo (dice quello là veneto coi topi vivi) ad avanguardie del contenimento e della sconfitta del virus. Sono cattivi perché chiudono tutto. Sono bravi perché costruiscono un ospedale in sei minuti. Sottrotraccia ma nemmeno tanto: qui non siamo mica in Cina, non puoi sparare alla gente se esce di casa, ma detto con un tono che sottende un certo dispiacere, un “peccato”, solo sussurrato, a portata di intuizione. Al “quando c’era lui” si sostituisce un velato “se ci fossero loro”. Quando senti dei due che per andare a sciare impestano mezza valle è un pensiero inevitabile. Poi passa (mah).

Gli untori. Chi dice ventimila, chi un po’ meno, chi un po’ più, ma insomma, sono anche loro una piccola narrazione tossica. Le code alla stazione, l’assalto ai treni. Nella vulgata corrente (cito una professionista intervistata da Repubblica) chi prende su due piedi un treno per lasciare Milano è il “ragazzo del sud che non riesce a stare lontano dalla propria città quindici giorni”. Insomma, ecco creata la macchietta, che a pensarci è sempre quella: il mammone, il terrone, il choosy. Non si deve correre via da una zona infetta, d’accordo, ma qualcuno deve darti buoni motivi per rimanerci. Dunque se ne fa caricatura, un altro capro espiatorio, il che serve a costruire un disprezzo statistico per le vite delle persone, le storie, le necessità e le paure. L’intercapedine tra “Qui si mette male, se non lavoro che faccio?” e “Ecco, viziato rammollito che scappi e metti a rischio altri” è una crepa nel pavimento dove rischiamo di cadere tutti, chi più chi meno.

8 commenti »

8 Commenti a “Terroni, cinesi, untori: la narrazione tossica ci ha già contagiato tutti”

  1. L’Italia è stata colpita in un modo terribile e non per caso. La distruzione sistematica del sistema sanitario pubblico, le razzie (chiamate appalti, esternalizzazioni) servite a rimpolpare l’avido consorzio politico e creare ‘consenso’, le baronie, il nepotismo (per cui interi alberi genealogici si possono tracciare leggendo i nomi di primari e assistenti), le ASL impegnate a ‘razionalizzare’ (ovvero tagliare tutto il possible e anche oltre), l’invecchiamento del personale. Tutto ciò era stato già stigmatizzato da varie parti ma nessun intervento perché comunque vadano le cose ci sono sempre degli ‘eroi’ poi da medagliare al Quirinale. La mortalità in Italia è di molte volte superiore a tutti gli altri Paesi colpiti, si è parlato di priorità nell’accesso ai trattamenti (senza mettere al corrente la pubblica opinione che se si fa si devono chiarire le metodologie, riguarda tutti). E questo all’inizio di una crisi, non al suo culmine. Perché deve essere chiaro: la storia naturale del COVID-19 è ben lontana dall’essere chiarita. Nessuno può dire se l’epidemia colpirà 10,000, 100.000 o 10 milioni di persone. Ma il sistema è già collassato. Con qualche centinaio di casi seri. A questo punto siamo? A questo punto ci ha portato la folle corsa distruttrice di questo insensato, criminale ceto politico?

    da Giuseppe Michieli   - mercoledì, 11 marzo 2020 alle 10:13

  2. Non ci sono certezze neanche sull’origine del virus,pare che il nostro sia autoctono e non abbia niente a che vedere con quello cinese,si vedrà tra qualche tempo,la cronaca e la realtà è talmente schizofrenica a iniziare dai giornali per arrivare alla sete di potere di chi ora è all’opposizione.

    Ma se si è originato in modo indipendente i sospetti su un unzione programmata non è da escludere,anche se sicuramente sarò giudicato come un terrapiattista,ma c’è un punto su cui non transigo,le autorità cinesi si sono dimostrate criminali nascondendo per almeno un mese,forse di più l’infezione,non ci sarebbero state migliaia di vittime e non ci sarebbe stata una diffusione così estesa almeno nei Paesi confinanti.

    Vengo ai comportamenti tra il delinquenziale e il criminoso nostrani,chi si accaparra con i carrelli pieni e mangerà scatolette fino a ferragosto anche a colazione,a mio giudizio fa schifo, è un classico comportamento mors tua vita mea.

    Chi è scappato andando potenzialmenre a ungere bus,treni,etc,etc, recandosi a infettare regioni in cui il virus comporterà una ecatombe di morti è un delinquente.

    Infine il blocco totale delle attività in Lombardia e Veneto,e chissà in altre regioni,a mio parere è l’unica via per stroncare l’infezione,altrimenti i letti di terapia intensiva dovranno essere messi a disposizione anagraficamente.
    Arrivando al totem Europa,hanno poco da chiudere le frontiere,l’effetto corona virus è già realtà dappertutto,non basterà più per costoro nascondere l’infezione sotto al tappeto.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 11 marzo 2020 alle 10:31

  3. Voglia di dittatura. La paura fa baratto: ti dono la mia libertà per una buona parola di speranza. Ma speranza di che cosa? Che faccia ha il virus tanto temuto? Magari quando credi di allontanarti da lui in realtà gli vai incontro. Usiamo la testa e non lasciamoci intimorire. Giochiamo di tattica personale equilibrata. Non abbiamo bisogno di decreti per capire che dobbiamo essere responsabili in questo momento. Per noi stessi e per gli altri. Svuotare le città è pericoloso. Basta un nonnulla per creare un caos antidemocratico che alcuni furbastri di turno stanno aspettando con ansia, invocando peraltro pieni poteri. Mi ricordo i tempi in cui qui in Emilia le Istituzioni facevano propaganda per convincere la gente che gli ospedali erano troppi. Garantiamo ai cittadini l’assistenza soprattutto domiciliare, dicevano. Che bisogno c’è di avere tanti costosissimi ospedali?… Beh, li hanno chiusi. Bravi. Sette più. Adesso c’è la dura realtà che mostra quanto sia stato poco lungimirante la visione politica che ci ha portato a questo. Adesso ti telefono a casa dicendoti che non possono continuare a curarti, le prenotazioni saltano. La politica è una cosa seria e i Paesi dittatoriali non possono insegnarci come, soprattutto nelle difficoltà, sia possibile uscirne fuori. Con la forza poi? Solo la democrazia e la corretta informazione ci possono salvare nel migliore dei modi possibili.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 11 marzo 2020 alle 11:32

  4. Non ci sono certezze neanche sull’origine del virus,pare che il nostro sia autoctono e non abbia niente a che vedere con quello cinese,si vedrà tra qualche tempo,la cronaca e la realtà è talmente schizofrenica a iniziare dai giornali per arrivare alla sete di potere di chi ora è all’opposizione.

    Ma se si è originato in modo indipendente i sospetti su un unzione programmata non è da escludere,anche se sicuramente sarò giudicato come un terrapiattista,ma c’è un punto su cui non transigo,le autorità cinesi si sono dimostrate criminali nascondendo per almeno un mese,forse di più l’infezione,non ci sarebbero state migliaia di vittime e non ci sarebbe stata una diffusione così estesa almeno nei Paesi confinanti.

    Vengo ai comportamenti tra il delinquenziale e il criminoso nostrani,chi si accaparra con i carrelli pieni e mangerà scatolette fino a ferragosto anche a colazione,a mio giudizio fa schifo, è un classico comportamento mors tua vita mea.

    Chi è scappato andando potenzialmenre a ungere bus,treni,etc,etc, recandosi a infettare regioni in cui il virus comporterà una ecatombe di morti è un delinquente.

    Infine il blocco totale delle attività in Lombardia e Veneto,e chissà in altre regioni,a mio parere è l’unica via per stroncare l’infezione,altrimenti i letti di terapia intensiva dovranno essere messi a disposizione anagraficamente.
    Arrivando al totem Europa,hanno poco da chiudere le frontiere,l’effetto corona virus è già realtà dappertutto,non basterà più per costoro nascondere l’infezione sotto al tappeto.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 11 marzo 2020 alle 19:43

  5. L’essere umano, poiché non agisce in base all’istinto, cioè in maniera naturale (come i colleghi animali) ma attraverso la ragione (gestibile e, quindi, plasmabile anche dall’esterno), si ritrova spesso a comportarsi nella maniera più stupida e cattiva possibile, quando la paura gli fa cercare motivi per le sue ubbie e capri espiatori per i suoi malanni, psichici e fisici. In ogni caso, si comporta da imbecille. Sarebbe preferibile se potesse comportarsi da “bestia”.

    da Diego Sardone   - sabato, 14 marzo 2020 alle 11:31

  6. State in casa brava gente! Certo la mia piccolissima testolina si è convinta da sola che stare in casa in questo periodo è la cosa migliore da farsi per il bene comune. Io se posso sto infatti in casa. Siamo inoltre di fronte a decreti che ce lo impongono. Non si sa mai, pensano i politici, certa gente capisce solo le maniere forti e queste ultime, secondo loro, sono le uniche che garantiscano l’obbedienza di un popolo bue. Come il nostro, sempre secondo loro. Nel frattempo ci siamo accorti che il Parlamento non esiste. Si fanno decreti governativi e il Parlamento sta zitto, anzi non è nemmeno interpellato. Della regola che il capo ha sempre ragione… E allora guardiamoci la Tv e quando siamo stanchi della pubblicità di prima dell’anteprima, di dopo l’anteprima, di dopo i titoli e durante i miseri programmi che, sempre secondo i politici, dovrebbero tenerci compagnia, affacciamoci alla finestra e cantiamo tutti insieme l’Inno Nazionale.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 15 marzo 2020 alle 21:48

  7. Un popolo bue si merita la classe politica che ha eletto! La paura fa scomparire tutti i pavidi rappresentanti ( qualcuno si inventa pure di essere positivo! Al sicuro di stipendio o ingaggio ) ma va tutto bene madama la marchesa! Cantiamo tutti con Albano e Romina …felicità!

    da Elena   - martedì, 17 marzo 2020 alle 02:58

  8. La Cina si avvicina, gli USA se ne vanno, la Russia si consolida, l’Europa si chiude in casa, gli ospedali sono in crisi… Un grido minaccioso si alza con sempre maggiore insistenza. Siamo in guerra!… In guerra purtroppo i Parlamenti si chiudono… Nel frattempo è iniziata la pioggia di quattrini, tanti quattrini, peraltro tutti a carico del nostro debito, per aiuto alle imprese, alle famiglie, al lavoro alla salute (sic). Fumo negli occhi?… Mah!… Mi piacerebbe sapere come la povera gente riuscirà a raccogliere almeno le briciole di quanto stanziato. La burocrazia in questi casi è lì in agguato. Coraggio, rispettiamo pure le regole, ma nel contempo teniamo gli occhi bene aperti e le orecchie “sturate”.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 17 marzo 2020 alle 11:36

Lascia un commento