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mer
22
gen 20

#digiunopersalvini: boom di adesioni (però dopo colazione)

PIOVONOPIETREAllacciate le cinture di sicurezza e indossata una scomoda ma efficace tuta anti-cazzate, ho intrapreso il tempestoso viaggio nel delirio salviniano del rush finale della battaglia per l’Emilia Romagna. Mi trovo in difficoltà, devo ammetterlo: passare così senza paracadute da Silvio Pellico a Gandhi, a Mandela, e tornare a Salvini, fa un certo effetto. Spararsi in un piede per provare la pistola non è da tutti, così come votare per farsi processare e poi autoincoronarsi patriota perseguitato perché (forse) ti processano su tua richiesta.  La modalità, insomma, è il testacoda un po’ condito di melodramma, con il solito tocco di vittimismo aggressivo e conseguente chiamata alle armi del “popolo”. Gli avvocati del Regno si metteranno a migliaia a difenderlo, dicono i suoi, e lui tuona di preparare tribunali molto grandi perché insieme a lui si processano “gli italiani”. Insomma c’è tutto e il contrario di tutto: il capopopolo arrogante e volitivo, accanto al lamento della vittima (a Milano si dice “fare il piangina”).

Però confesso: sono rimasto incantato davanti alla pagina web del #digiunopersalvini su cui centinaia di adepti della Setta accolgono l’invito a non mangiare per un giorno intero per sostenere il Nelson Mandela degli ultras del Milan, già ministro dell’Interno, premier in pectore, eccetera eccetera. Sono tanti, i misteri dell’Universo, e uno di questi è cosa spinga Anna C. da Giugliano in Campania, o Jessica B. da Milano, o Gabriele V. da Rapallo, ad aderire a un simile appello: “Matteo Salvinirischia la galera per aver difeso la Patria! Io sto con lui e digiunerò per un giorno in segno di solidarietà”. C’è una piccola vertigine, e per vari motivi. Il primo è che Salvininon rischia la galera e non ha salvato la Patria; il secondo è vedere gli adoratori del baciatore di caciotte e capocolli costringersi al digiuno (boom di adesioni, va detto, dopo colazione). Un sacrificio, tra l’altro, particolarmente doloroso per chi si riconosce nei veri valori che Salviniusa declamare dal palco dei suoi comizi: “La mamma, il papà, il Natale e il Parmigiano”. Lui, intanto, si fotografa in mezzo ai salami e scrive: “Stasera cena sostanziosa, domani io digiuno”. Non è da tutti mobilitare “il popolo” prendendolo per il culo così.

Va bene, la propaganda disintermediata di questi tempi non deve stupirci, però resta il fatto che così tanta propaganda, così scoperta, e di segni così opposti (la vittima e il condottiero, Silvio Pellico ma anche il digiunatore, il voto leghista a favore processo e le piazze leghiste contrarie al processo esibite nei tweet) è sorprendente. Si aggiunga la narrazione piuttosto esilarante di un’Emilia-Romagna messa peggio del Burkina Faso, che bisogna “liberare”. Insomma, io non ho niente contro Anna C. da Giugliano in Campania, o Jessica B. da Milano, o Gabriele V. da Rapallo che digiunano per solidarietà con Salvini, sono un po’, scusate il francesismo, cazzi loro. Però mi chiedo se dimostrino la stessa garrula boccalonaggine, lo stesso convinto e tignoso “cascarci come un pollo” al momento dell’acquisto, che so, di un frullatore, o della macchina nuova, o di un qualsiasi bene di consumo. Nel qual caso, temo, il Paese è messo addirittura un po’ peggio da come ce lo immaginiamo. Il tutto mentre si lanciano allarmi e anatemi (inascoltati, inutili) contro l’assoluta preminenza del salvinismo in tivù, su tutte le reti, in tutti i programmi, spesso blandito e riverito, trattato come se fosse davvero un eroe del Risorgimento appena tornato dallo Spielberg (che per Salvini è il regista di E.T.) dove era stato ingiustamente carcerato (?) per aver “difeso l’Italia” (?). Una commedia dell’assurdo che contiene ogni vizio, ogni trucco maldestro e ogni falsità, nemmeno mascherati, ma esibiti senza veli, anzi dichiarati e rivendicati, in un paese in cui essere senza vergogna sembra un vantaggio decisivo.

4 commenti »

4 Commenti a “#digiunopersalvini: boom di adesioni (però dopo colazione)”

  1. La cosa più tragica in tutta questa vicenda della necessità di ‘ordine, patria, uomo forte’ è che viene proprio da quei territori che per quasi trent’anni sono stati devastati da quegli stessi politici e apparati che ora si ergono a difensori del popolo. Poi quando vedi gente col cancro costretta a pagarsi le analisi presso strutture accreditate che fanno le furbe per ingraziarsi l’ASL, uno pensa che siamo proprio ormai senza cervello. Bastonati e ancor più contenti se ce ne danno altre. Ah, le strutture ‘sanitarie’ che fanno pagare il malati di tumore sono a Padova, Veneto.

    da Giuseppe Michieli   - mercoledì, 22 gennaio 2020 alle 10:52

  2. Io non capisco se i giornalisti che invitano continuamente Salvini e gli leccano il…obbediscono ad ordini superiori o hanno un desiderio insaziabile di sottomissione.

    da Irene   - mercoledì, 22 gennaio 2020 alle 12:40

  3. Prendere per i fondelli il neo citofonista che consegna sospetti di reato a cazzo,è diventato come sparare sulla croce rossa,non è lui a risultare impresentabile,l’acculturata dirigenza leghista questo può rappresentare non ci possono essere miracoli,semmai a risultare sconcertante sono le milionate di elettori che è riuscito a incantare,ma nel panorama politico italiano,tra una sx diventata come un foglio trasparente,gli stellini al canto del cigno,chi si potrebbe scegliere senza avere gravi sintomi di nausea.

    Ci è rimasto vota Antonio La Trippa come suggerì Toto!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 22 gennaio 2020 alle 12:49

  4. Quanto a malagestione anche la Lombardia non scherza: sanita’ privatizzata, case Aler a livello slum del terzo mondo, Trenord che sta rovinando vita e salute dei pendolari, cementificazioni folli, rifiuto di fare qualcosa di serio contro l’inquinamento. Ma lo sanno i cittadini dell’Emilia Romagna dove finiranno se vincera’ la lega?

    da Liliana   - giovedì, 23 gennaio 2020 alle 21:44

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