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giu 19

Matrimonio, Imu, calcio: autosospenditi pure tu, è di moda e non impegna

fatto190619Purtroppo, il convegno su “L’istituto giuridico dell’autosospensione – Confini legali, etici e morali” è stato rinviato perché tutti i relatori si sono autosospesi e nessuno sapeva cosa dire. Quindi andremo felicemente a tentoni con le nostre piccole forze, cercando di precisare i contorni di questa pena autoinflitta, di questa autoflagellazione un po’ mimetica che va di gran moda. Dai, su, se non sei autosospeso da qualcosa, oggi come oggi, non sei nessuno, è una cosa trendy.

Ultimo clamoroso episodio, come si sa, quello di Luca Lotti, un imputato che andava di notte a discutere le nomine nella procura che lo ha indagato. Non è una cosa carina, ma si dice che non abbia violato nessuna legge. Cioè, per esempio, se dici alla fidanzata “Andiamo a fare una gita” e poi l’abbandoni in un bosco sperduto e te ne torni a casa da solo, non hai infranto nessuna legge, ma qualcuno potrebbe incazzarsi lo stesso. In quel caso, suggerisco: autosospensione. Oppure dici che hai parlato di qualcosa con Mattarella, e quando Mattarella dice che non è vero, e che stai millantando… suggerisco: autosospensione dal guardarsi allo specchio.

Autosospendersi è comodo, non impegna più di tanto, e può persino servire a fare un figurone in società, ammesso di vivere in una società di deficienti in sollucchero: “Uh, si è autosospeso! Che coraggio! Che tempra!”.

In più, ci sono molti tipi di autosospensione: quella un po’ offesa (“Fintanto che non sarà tutto chiaro mi autosospendo!”, modello sindaco di Milano Sala) che suona un po’ come “Non mi meritate!” ed equivale a sbattere la porta uscendo dalla stanza. Oppure c’è l’autosospensione difensiva, tipo il sottosegretario Siri che la propose come ultimo disperato tentativo al posto delle dimissioni (che è un po’ come proporre di farsi due settimane alle Maldive invece che due mesi in miniera, niente male).

Unico problema: ci si autosospende daqualcosa. Da una carica. Da una funzione. Da un ruolo. Guidavo il tram, mi autosospendo, non guido più il tram.

Risulta invece difficile capire dacosa si sia autosospeso Luca Lotti, non avendo cariche, né ruoli, né funzioni note e ufficiali. Si è autosospeso dal Pd, bene, però sarebbe bello sapere cosa significa. Non paga più la tessera? Non va alle riunioni? E’ davvero pensabile che un importante capocorrente come Luca Lotti (secondo la vulgata dei giornali controllerebbe 40-50 deputati) smetta di incontrare, brigare, sollecitare, consigliare, tessere strategie e ricamare tattiche, incontrare colleghi? Va nel gruppo misto? Escursioni in montagna? Torneo di golf?

Generalmente, il nobile gesto di autosospendersi è compiuto a garanzia dell’istituto da cui ci si autosospende. Per esempio se un iscritto al circolo del bridge uccide sei persone, sarebbe carino da parte sua autosospendersi, come dire: sono io il mostro, il nobile circolo del bridge non c’entra niente.

A quel punto, quelli del circolo del bridge si chiudono in un triste silenzio. Invece nel Pd all’autosospensione di Lotti si sono alzate voci esultanti: “Che coraggio! Si è autosospeso! Che leone!”.

Suggerirei alla politica qualche cautela. Se la cosa prende piede nella vita normale non se ne esce più. Gente che si autosospende dalle rogne, dalle seccature, dal pagamento dell’Imu, da tifoso del Milan, da moglie, da marito. E naturalmente l’autosospensione (“auto”) è una cosa autonoma, personale. Come uno si è autosospeso può sempre decidere di autosospendere l’autosospensione e di tornare. Si faceva da bambini gridando “arimo!”, che era una versione popolare di “arimortis” e che significava: sospendere per un attimo il gioco, le regole, i tempi, i modi, insomma una specie di time-out. Però, vuoi mettere il pathos?  Il fulgore di un gesto elegante, nobile, che offre il petto alle pallottole, dignitoso. Mi autosospenado! Addio!

2 commenti »

2 Commenti a “Matrimonio, Imu, calcio: autosospenditi pure tu, è di moda e non impegna”

  1. Ridicola l’autosospensione, dalle intercettazioni tutti abbiamo capito che le ingerenze dell’autosospeso verso alcuni procuratori non compiacenti, sono state più che condannabili.
    In Germania o in Regno Unito per fatti molto più veniali, quei politici si sono ritirati per sempre, da quelle parti chi naviga nel torbido perde la faccia,sull’impresentabilità non c’è pietà su quelle latitudini

    Qui si ripresentano alle elezioni,condannati o pesantemente indagati, e nonostante tutto il popolo sovrano in una certa percentuale gradisce…

    Altro che avvilente per la democrazia, al peggio non c’è mai fine

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 19 giugno 2019 alle 10:05

  2. E’ finalmente arrivata l’estate. C’è si autosospende dal lavoro e se ne va a godersi un po’ di fresco ai mari o ai monti, e c’è invece chi è stato costretto ad autosospendersi perché l’impresa (si fa per dire) presso la quale ha lavorato anche per diversi anni, ha deciso di punto in bianco di passare ad altri lidi la produzione. Ci sono poi gli anziani, pensionati e non solo, che non sono in condizioni fisiche e/o finanziarie di uscire convenientemente di casa, i quali hanno come unica consolazione la televisione, dalla visione della quale oggettivamente non riescono ad autosospendersi. In particolare oggi giorno gli italiani assumano le informazioni sostanzialmente da cinque o sei giornalisti, sempre quelli peraltro, e dai politici che pretendono un pulpito dedicato per i loro sproloqui elettorali d’effetto. Hai voglia a cambiare, te li trovi quasi in ciascuno dei mille programmi offerti dagli attuali televisori, spesso magicamente nello stesso momento. I programmi di intrattenimento, anche questi sempre gli stessi a riciclo continuo e quindi a costi irrisori, sono inquinati da una pubblicità a ritmi vertiginosi. Nel primo pomeriggio, per esempio una rete privata trasmette una telenovela della durata di poco più di mezz’ora interrompendola ogni sei/sette minuti di assurda stupidità artistica, con altrettanti minuti di pubblicità. Visto che i nostri governanti sono focalizzati in tutt’altra parte e di questo disagio, a mio parere non di secondo livello sociale, se ne fregano altamente, non meravigliamoci se molte persone, purtroppo, alla fine si autosospendono, in parte anche per questi motivi, solo apparentemente insignificanti, dal recarsi alle urne elettorali.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 23 giugno 2019 alle 12:05

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