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mag 19

Lagunari, cosacchi e libici: ecco chi staccherà i prossimi striscioni

fatto150519In principio fu la Digos. Poi si chiamarono i pompieri. In entrambi i casi qualche polemica ha turbato le coscienze civili del Paese. E ora, chi toglierà dai balconi d’Italia gli striscioni che contestano Matteo Salvini durante i suoi pittoreschi comizi? Il Fatto Quotidianoè in grado di rivelare le prossime mosse dello staff del ministro dell’Interno per staccare dalle case le lenzuola con messaggi e scritte a lui dedicati. Ecco le forze chiamate a intervenire.

I lagunari.Contattato da Luca Morisi e retribuito con otto barattoli di Nutella, il famoso reparto d’assalto anfibio dell’esercito interverrà prontamente in caso di contestazione al capo della Lega. Giunti nei paesi della bassa padana a bordo di un sommergibile, i lagunari saranno per l’occasione dotati di cesoie per staccare gli striscioni dai balconi degli italiani più ingenerosi, colpevoli di non amare il Capitano. Azione rapida, silente ed efficace, solo un po’ complicata dal dover attraversare di corsa le piazze italiane con le pinne.

I cosacchi.Forte di una collaborazione con i corpi speciali della polizia russa, il ministro dell’Interno italiano si è assicurato il fedele supporto di un reggimento di cosacchi del Don. Abbeverati i cavalli alle fontane pubbliche, i valorosi combattenti, giunti in pullman da Vladivostock, hanno staccato a colpi di sciabola due lenzuola matrimoniali dal secondo piano di una palazzina di Carugate. Polemiche per i saccheggi e i rapimenti di giovani donne del luogo. Vodka esaurita in tutta la Brianza.

I redattori di Libero. Milizia ardita e coraggiosa, famosa per lo sprezzo del ridicolo, interverrà agli ordini dello staff di Matteo Salvini per rimuovere graffiti offensivi e manifesti sgraditi al Capo. Le scritte sui muri (“Salvini vattene” o “Salvini non ti vogliamo”) saranno coperte con gli editoriali di Vittorio Feltri che daranno un tono di scanzonato buonumore alcolico alle location scelte da Salvini per i suoi comizi. Gli striscioni di contestazione esposti alle finestre verranno sostituiti con pittoresche vedute di Bergamo alta e gigantografie di grandi del passato che non sono stati capiti, come Mussolini, Videla, Pinochet e altri geni incompresi che hanno fatto “anche cose buone”.

Olindo e Rosa.Ottenuto dal ministro dell’Interno uno speciale permesso premio, i due dinamici simpatizzanti della Lega interverranno personalmente per staccare gli striscioni sgraditi al vicepresidente del Consiglio in carica. Mentre Olindo, affronterà le pareti in mattoni arrampicandosi fino ai balconi, Rosa realizzerà all’uncinetto stendardi alternativi con frasi di elogio al Capo, ricette del coniglio in umido ed enormi scritte “Bacioni” tracciate a punto-croce. Timide proteste del ministro della giustizia.

La guardia costiera libica. Forza di interdizione addestrata alla cattura e compravendita di disperati diretti in Europa, collaborerà all’azione di bonifica delle piazze destinate ai comizi di Salvini, rimuovendo striscioni e cancellando scritte sui muri. Si tratta di un’azione spontanea per sdebitarsi dai favori ricevuti dal ministro dell’Interno italiano. “Da quando comanda lui i nostri affari nel settore schiavismo vanno a gonfie vele”.

Gli scrittori di Casa Pound. Seccato alle critiche sulla sua indifferenza per la letteratura, Matteo Salvini passa all’attacco e decide di utilizzare gli autori della casa editrice di Casa Pound per stroncare sul nascere le contestazioni a base di lenzuola appese ai balconi. Purtroppo, molti autori della casa editrice sono stati impiccati dopo il processo di Norimberga, alcuni hanno superato i novant’anni e altri, anche più anziani, vivono nascosti in Argentina. Restano dunque pochi arditi disposti a scalare le pareti delle palazzine fino ai balconi e ad agire con virile determinazione armati di otto milioni di baionette.

3 commenti »

3 Commenti a “Lagunari, cosacchi e libici: ecco chi staccherà i prossimi striscioni”

  1. Non è Alessandro, che le recenti proteste contro il Capitone sono un segno della parabola discendente di cui scrivi da tempo?
    Se così fosse non sarei stupito se prossimo passo sia eliminare i comizi dal vivo e darsi ancora più ai monologhi in TV. Come ai bei tempi di Silvio e dell’altro Matteo.

    da Sebastiano   - mercoledì, 15 maggio 2019 alle 08:31

  2. Deduco che abbiamo avuto lo stesso privilegio, da bambini, di leggere “L’assalto al treno” di Giovanni Arpino. Lo leggeranno anche le mie figlie. Va’ pensiero!

    da Mau MacFerrin   - mercoledì, 15 maggio 2019 alle 09:07

  3. Ma chissà? A volte la realtà supera la fantasia,questa incredibile voglia di nascondere o estromettere il dissenso non ha mai portato bene,soprattutto in un’epoca dove l’informazione funziona abbastanza bene,basta sforzarsi un po’ per reperirla.

    Tra l’economia che non va bene,lo spread “brutta parola” che aumenta,che sia già iniziato il viale del tramonto del felpato,mai pervenuto al Viminale?

    Si vedrà!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 15 maggio 2019 alle 12:01

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