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Il ceto medio non teme più l’estremismo e salta sul Carroccio salviniano

fatto290519Ultim’ora: tutti i tentativi di vedere il bicchiere mezzo pieno stanno fallendo. Cioè: non è mezzo pieno o mezzo vuoto, è che qualcuno si è proprio fregato il bicchiere con tutta la bottiglia. Nonostante questo, c’è chi ci prova: Renzi esulta per Nardella a Firenze (premio di consolazione), il Pd esulta per la tenuta di qualche roccaforte, la sora Meloni mai così in alto che non ci credeva nemmeno lei, gli altri non pervenuti, col povero Silvio a tenere insieme quel che resta di passate grandezze e i 5 stelle tramortiti dalla batosta. E’ tutto, vostro onore, se si aggiunge che la sinistra a sinistra non esiste, che la signora Bonino è l’eterna promessa che non mantiene mai, e che incombe su ogni cosa un possibile (sulla carta) governo di destra-destra che verrà usato come bastone se i 5stelle non mangiano la carota. Poteva andare peggio? No.

Si conferma che il voto è mobile, un po’ ondivago, un po’ isterico e, come si dice oggi, liquido, e che solo Salvini aveva un contenitore per mettercelo, una bella tanica capiente dove piazzare tutte le scontentezze, dove sistemare tutto e il contrario di tutto, dal ceto medio spaventato, alle fasce più disagiate a cui si sono sapientemente (e con molte complicità) indicati gli ultimi come nemici. La vituperata propaganda ha vinto, insomma, e questo mette in crisi le propagande degli altri: non ne avevano una all’altezza, la retorica “popolo contro élite” non bastava più, e quella dei “competenti” peggio che andar di notte.

Ma c’è un altro attore che prende la scena delle europee salviniane, ed è il famoso ceto medio di cui un bel giorno toccherà seriamente definire i parametri. Ora che le hanno date e prese, tutti corrono a inseguirlo, blandirlo, parlargli con parole suadenti. Si allargano renzisti e calendisti, dicendo che serve un partito di centro che poi si alleerà con Pd. Una strana equazione, perché si tratterebbe di uscire dal Pd (sottraendogli voti) per creare una formazione politica che poi si alleerà col Pd. Mah. Va detto che la strategia zingarettiana dell’opossum (fingersi morti, lasciar passare la tempesta senza segnare all’avversario, ma almeno evitando gli autogol) ha garantito l’esistenza in vita, che è già qualcosa dopo i disastri renziani, ma se si vanno a vedere i voti assoluti c’è ancora un calo. Insomma, per il bicchiere mezzo pieno bisogna essere strabici forti.

Quanto a Silvio buonanima, anche lui batte sul tasto del ceto medio, e anche lui porta a casa la sua sconfittona sonante, dopo che la ricomparsa della mummia aveva fatto sperare nella soglia del dieci per cento. Altra sirena (stonata da tempo) che il ceto medio non ha ascoltato, e dunque si fa pressante la domanda: ma ‘sto famoso ceto medio, che un tempo si chiamava borghesia, dove guarda? A leggere i dati si direbbe che si sia riversato tutto su Salvini, il che pone qualche dubbio sulle analisi correnti. Si è sempre ragionato, infatti, su un ceto medio moderato, impaurito dai toni forti, dagli estremismi, voglioso di rifugiarsi in schieramenti che tranquillizzano, che sopiscono le pulsioni più agguerrite. E invece eccolo, il buono e bravo ceto medio della nazione, saltare sul carro salviniano, forse nella speranza di avere veramente una flat tax, forse incantato da quell’essere “potenza” che la propaganda ha spinto fino all’eccesso (a volte fino al ridicolo, cin tanti di santi e madonne). Ora si dice che la differenza non è solo quella. C’è il divario tra città e provincia, la frontiera delle speranze deluse, la fuga dai 5 stelle passato in pochi mesi da movimento di protesta a establishment. Tutto vero. Ma il dato rimane: anziché esserne spaventata, la piccola e media borghesia italiana si è riversata su Salvini. Non è l’estremismo a farle paura, ma di non essere rappresentata e così sceglie il vincitore, chiunque sia, persino Salvini.

12 commenti »

12 Commenti a “Il ceto medio non teme più l’estremismo e salta sul Carroccio salviniano”

  1. Magari esistesse ancora il ceto medio. Significherebbe che avrebbero una cultura condivisa ed il senso del sé. Ormai è tutto un individualismo sfrenato, dove tutti, compresi quelli che stanno sul lato opposto, credono di avere il coltello dalla parte del manico. Intanto il pianeta va a puntate. Ma l’importante è credere che ognuno sarà ammesso nel recinto buono.

    da Eparrei   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 08:30

  2. …e sul PD. Se è vero che nelle prime 8 città ha vinto il PD, allora c’è molto “ceto medio” che vota proprio PD.

    da Sebastiano   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 08:30

  3. A che servono le elezioni europee?… Facciamo un esempio. Se perde il rubinetto di casa mia, io chiamo l’idraulico, non un falegname o un elettricista. Se l’Europa prepotente mi tratta da suddito, io chiamo un ipotetico mastino che mi possa liberare dal disagio. Che sia magari anche in grado di abbaiare e all’occorrenza, senza scrupoli di sorta, di dare qualche morso qua e là per indurre a più miti comportamenti chi mi vuole bastonare. Non sarebbe certamente la scelta migliore, prima di tutto sarebbe umanamente più opportuno ricorrere ad un competente senso più democratico e più diplomatico per risolvere la questione, ma nel contesto attuale di estorte nazionali paure, divulgate sapientemente a favore del fantomatico suddetto” mastino”, come nel caso dell’accoglienza, un “povero cristo” indifeso, penalizzato fra l’altro dalla conformazione geografica del proprio territorio, può arrivare suo malgrado anche a questo basso provvedimento. Purtroppo siamo arrivati al punto in cui si considerano le elezioni europee come se il relativo risultato fosse valido anche per la situazione interna di una Nazione. Non credo che sia così. Se invece così fosse, che ce ne facciamo delle elezioni nazionali ed europee? Teniamo buone le une o le altre? O teniamo buone entrambe limitandole alle distinte competenze? Per me è la seconda che ho detto!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 09:48

  4. Più che voto liquido a me pare gassoso, talmente risulta aleatorio, premiare con milioni di voti coloro che hanno imboscato 49 milioni di quattrini pubblici, che hanno spesso scandali locali, a me pare pazzesco.

    Evidentemente basta e avanza brandire il blocco degli sbarchi degli immigrati e si incassano milionate di voti, glisso sui rimpatri promessi,non facciamo troppo le pulci al twittatore seriale… Mai pervenuto al Viminale, come anni fa al parlamento europeo.

    Evviva il neo salvatore della patria, la parabola a scendere è dietro l’angolo, una questione di prossima finanziaria e di presunto rilancio dell’economia, altro che flat tax.

    Che problema c’è, il popolo sovrano reperirà un altro salvatore!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 10:00

  5. Ricordo male, o le volte scorse che in Europa la borghesia saltò sul carro di chi urlava più forte i leader, acclamati dalle piazze ricolme e festanti, non si chiamavano Matteo, ma Benito e Adolf?… ;-C

    da degiom   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 12:11

  6. In cinque anni (non dieci o quindici) il partito più votato è stato PD, M5S, Lega. Tre partiti che non hanno in comune un fava. Con 40, 34, 34%, mica due punticini di scarto sui secondi.

    Delle due l’una: o ormai gli italiani seguono il primo che gli promette caramelle gratis, o poi lo sfanculano quando si accorgono che le caramelle le devono pagare, oppure sono una massa di imbecilli totali che vota esattamente l’unico punto in comune di quei tre partiti: il difendere i rapporti di forza tra le classi sociali e lo status quo.

    da Stefano   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 12:56

  7. Com’era la narrazione dei fiancheggiatori dei grillini che accusavano il PD di mancata connessione sentimentale con la gggente ? Un Paese distrutto, 5 milioni di poveri, lavoratori sfruttati, ripristino dell’art.18, sì legalità no corruzione, No Tav perchè Sì Tav uguale a inquinamento e distruzione, Minniti boia e così via. Poi dopo un solo anno di governicchio si scopre che il popolo di tutta questa roba se ne strafotte e vota in maggioranza relativa per chi sugli argomenti di cui sopra è espressione della destra più becera e reazionaria. Come sarebbe bello adesso se Salvini fosse un genio e indicesse un referendum ponendo lo stesso quesito che il 4 dicembre di due anni e mezzo fa costò il posto al suo ridicolo omonimo. Secondo me lo vincerebbe. Si avrebbe così la definitiva dimostrazione che questo è un Paese meschino e senza speranza, che vota e pensa per sentito dire e che se ha l’occasione di baciare “la mano che ruppe il suo naso”, di certo non se la lascia sfuggire.

    da Arturo   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 16:37

  8. Condivido il pensiero di Stefano, penso abbia centrato in maniera chiara e sintetica il fulcro della questione

    da Arturo   - mercoledì, 29 maggio 2019 alle 16:43

  9. perchè lA LEGA è ESTREMISMO??

    da ANCHISE FOIS   - giovedì, 30 maggio 2019 alle 11:57

  10. tutto molto bello come al solito, ma forse è venuta l’ora di smetterla di parlare di vincitori e sconfitti in uno spettacolo che somiglia tanto al wresling, dove “lottatori attori” si buttano sul ring, fanno finta di darsele di santa ragione e poi la trama decide chi devrà essere il vincitore di turno. Smaltito Berlusconi come catalizzatore politico, hanno provato ad usare Renzi ma il “nostro di firenze” si è mostrato talmente ridicolo da catalizzare solo l’ala renzista senza suscitare emozioni negli antirenzisti che si sono limitati a snobbarlo. Errore dell’europa, che non conoscendo bene gli italiani, ha dato loro il santino/demone sbagliato. E allora che fare, correre ai ripari, inventarsi Salvini che in tre anni dall’essere “quel leghista con la faccia da ebete” è diventato il nuovo centro di gravità permanente della politica italiana. Dopo l’era dei berlusconiani e degli antiberlusconiani pronti a farsi sodomizzare da Monti senza vasellina pur di non essere governati da Silvio, oggi finalmente il sistema si riequilibra. Da una parte chi è con Salvini e dall’altra chi è contro Salvini, che sarà contento di farsi sodomizzare da un Cottarelli qualsiasi quando sarà ora, pur di non essere dalla parte di Salvini. E questo non sarebbe neppure il pericolo maggiore. Quello che mi fa paura è il furto delle identità. Salvini lancia slogan contro il neoliberismo europeista, che dovrebbe essere tema di sinistra, e a sinistra, per non essere con salvini si difende la dittatura europea come una santa romana chiesa finanziaria. Salvini si scaglia contro l’obbligo vaccinale (senza muovere un dito sia chiaro) e se non si vuole essere Salviniani bisogna accettare un protocollo vaccinale dettato dalla GSK senza fiatare. Salvini difende la famiglia (dopo il Papa ci si mette un altro senza famiglia a difendere la famiglia) e allora per non essere leghisti si lodano le mescolanze di genere additando un uomo una donna che fanno figli come bigotti retrogadi reazionari. Dall’altra parte in quanto a furti non siamo messi meglio. Il “PD” canta “Bella Ciao” impossessandosi di una canzone che non è sua. Basta! Io voglio essere quello che sono senza sentirmi dare del leghista solo perchè Salvini mi ruba i temi politici, e voglio cantare “Bella Ciao” con la consapevolezza che la mattina che mi sono svegliato e ho trovato l’invasor, quell’invasor sventolava le bandiere del PD. E i 5S in tutto questo cosa centrano? niente, loro andranno ad un modesto 7/8% terranno il piedino nel palazzo e faranno da cuscinetto una volta da una parte e una volta dall’alta in modo che il bipolarismo continui a governare questo popolo di bipolari.

    da Federico   - martedì, 4 giugno 2019 alle 10:56

  11. che la sinistra a sinistra non esiste non è una scoperta di oggi caro robecchi. Una volta scomparso il PCI almeno nella sua vecchia denominazione tutti coloro che si sono definiti eredi di quella tradizione hanno cercato senza riuscirci di riesumare i vecchi fasti. L’errore è stato quello di voler credere che potesse esistere una forza politica che riassumersi in se quello che è il ricordo o la stagione di una esperienza che non potrà mai più essere la stessa. Non è solo crollato un muro di Berlino materiale si è disfatta anche un idrologia che ne riassumeva in un simbolo tutte le proprie idealità. Cercare quindi quel tipo di sinistra è illusorio la realtà possiamo anche sostituirla con i nostri sogni trascorsi ma ci batterà sempre se non guardiamo avanti invece di guardare sempre nello specchietto retrovisore
    Cordialità Michele

    da Michele   - sabato, 8 giugno 2019 alle 09:47

  12. Dunque in che senso parliamo di specchietto retrovisore. I temi per cui c’è stata la rivoluzione russa e cubana, sacrosante, poi sui governi che si sono instaurati si possono fare mille discussioni e critiche, mi sembra che siano attuali ancora oggi nell’essenza, non cadono con la caduta di un muro che rappresentava un potere, lo stesso Occhetto ha detto di recente che sarebbe stato come ammettere che tutta la tematica dell’emancipazione del lavoro si identificasse in toto con l’elefantiaco e problematico sistema sovietico.
    Forse però si rese conto che la sua svolta fu invece interpretata così, come una resa e una rinuncia a quelle tematiche?
    Cosa vuol dire che non sono più attuali quindi? Non ce ne si rende conto ma in quel discorso è presente la constatazione che la lotta di classe è stata prevedibilmente vinta dalle classi alte. Un floppy disk, non è più attuale, forse, uno Zip, per fare un esempio, i cellulari con l’antennone, ma per motivi ben precisi legati al superamento della tecnologia.
    Semmai potrebbe essere superato il linguaggio, “borghesia”, “proletari” etc, ma si può penso semplificare in un discorso di confronto e scontro di potere contrattuale, chi ne ha di meno viene sfruttato. Per poter essere comprensibili si deve andare al nocciolo di ciò che genera il problema materiale. Ovviamente tanto meglio se si tratta di una persona competente e qualificata, senza prescindere dal fine a cui questa competenza di presta.
    Chi a questo stato di cose non ci sta c’è ancora.
    Dagli indignados al 99% a quello che è rimasto oggi, sopravvive una confusa coscienza comune, sia pure completamente incoerente con le intenzioni di voto, ma vagamente sollecitata da chi si propone come cambiamento: Che la ricchezza è sempre più concentrata nelle mani di poche persone e che questo è un problema, poi un vago riferimento alla finanza e ai poteri forti, come speculativi e antipatriottici.
    Di Federico apprezzo invece la grinta e condivido il nucleo. Ha individuato ciò che si è rotto nella comunicazione della sinistra anche quando gli ideali sono ancora presenti, figurarsi quando sono del tutto annichiliti e imbavagliati come nel caso di Zingaretti, che però sembra essere riuscito a parlare chiaro a Casal bruciato, sarà ancora presente? Spero di sì.
    Potrei fare il guastafeste politicamente corretto sulla metafora del sodomizzare come negativa, ma credo che la precisazione “senza vaselina” risolva il problema, perchè allora è obiettivamente masochismo,. Scherzo eh ;).
    Oddio però con la mania antivaccini non si stavano ridiffondendo malattie debellate da tempo? O le ha portate l’immigrato?
    Sì non si dovrebbe opporre a Salvini l’ortodossia Europea, semmai un discorso su per cosa valga la pena disobbedirle, per fare la flat tax o per evitare che si scappi con la cassa nei paradisi fiscali oppure si consegni l’azienda a chi ci lavora? O l’Europa chiede una politica fiscale unica o simile oppure permetta di dare delle regole di circolazione al capitale, perchè libero mercato o libera concorrenza non vuol dire non avere regole e darsele di santa ragione.
    ” Salvini difende la famiglia (dopo il Papa ci si mette un altro senza famiglia a difendere la famiglia) e allora per non essere leghisti si lodano le mescolanze di genere additando un uomo una donna che fanno figli come bigotti retrogadi reazionari.” se mi permetti una piccola critica, però questo è uno strawman, nessuno ha mai insultato una coppia eterosessuale o detto che non va sostenuta o, persino se liberisti, quindi contrari ad interventi, etc. radicali sorosiani, nessuno parla di sostegno a famiglie lgbt a scapito di quelle tradizionali, dando alle une togliendo alle altre.
    Gli attacchi e delegittimazioni sono tutte nei confronti di quelle lgbt, solo che, non c’entri tu eh, piace molto ai bigotti rovesciare la frittata e dire, come Giordano, che le povere famiglie etero sono discriminate.
    Che i liberisti le abbiano lasciate a sè stesse è un altro discorso, ma non è che quelle lgbt stanno meglio, quella è propaganda, per rilanciare la famiglia basterebbe che la ricchezza prodotta si redistribuisse e non vivessimo in una produzione distorta a misura di pochi, dove ci sono i magazzini pieni ma la gente povera. Poi certamente qualche bonus alle famiglie ci stanno, ma il nucleo materiale del discorso come vediamo è lontano dalle propagande populiste e dai populismi sulla denatalità e sostituzione etnica, dalle sparate della Meloni copiate da Orban sulla terra come premio a chi fa 3 figli.
    Per il resto d’accordissimo.

    da Ingmar   - martedì, 18 giugno 2019 alle 15:50

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