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apr 19

Li chiamano “guru”: aiutano i politici a comunicare cazzate

Fatto240419Provenienza sanscrita, termine caro agli indù, quattro lettere: Guru. Che significa più o meno maestro spirituale. Bello. Sul come e sul perché un termine così antico, denso e nobile sia – qui e ora – appiccicato a gente che maneggia Facebook e Twitter con disinvoltura da nerd ripetente sorvoliamo volentieri: l’arte di maltrattare le parole è un classico della politica italiana, si pensi alle molte volte che si è scomodato il termine “statista” per gente a cui non avreste affidato nemmeno una gelateria. Ora, dopo la foto pasquale di Salvini col mitra, eccoci di nuovo a parlare di guru, e quello di cui si discute oggi si chiama Luca Morisi a cui, sia detto per inciso, paghiamo lo stipendio tutti. Un guru statale, insomma.
Come si sa, la vita del “guru della comunicazione” ha solitamente tre fasi. La prima: un illustre sconosciuto insegna al politico di turno come si accende un iPad, come si scrive un tweet, come si concentra un pensiero (quasi sempre debolissimo) in 280 caratteri di testo. Poi c’è la fase del trionfo: se il politico a cui il guru fa da badante ha qualche successo (anche virtuale), arriva la celebrazione. Uh, come è bravo il guru, uh, come è forte il guru, con tanto di giornalisti, commentatori e direttori che pendono dalle sue labbra, che si inginocchiano adoranti, magari in cambio di una confidenza, della promessa di un’intervista al Capo, di un segno di attenzione. La terza fase, triste, solitaria y final, è quella del viale del tramonto: quando le fortune del leader badato si offuscano, quando la popolarità scende perché finalmente ci si accorge che tutta quella strabiliante comunicazione era quel che era, fuffa e furbizia. E allora non solo del guru non si ricorda più nemmeno il nome, ma il politico di turno si accanisce su di lui e dice: “Non abbiamo saputo comunicare!”.

Inutile riassumere le puntate precedenti, ma insomma, chi ricorda le fotine seppiate di Renzi che lo facevano sembrare un Bob Kennedy toccato dalla grazia, sa di cosa si parla. Sul guru d’importazione Jim Messina, pagato fior di migliaia di euro per perdere un referendum devastante, caleremo un velo pietoso.

Ora, da qualche tempo, c’è un nuovo guru in città, ed è questo Luca Morisi, assunto al Viminale, pagato da noi per maggior gloria di Salvini Matteo. Uno che parla di “esistenzialismo salviniano”, ossignur, e a cui i giornali dedicano articoli e riflessioni, per dire – in fondo – sempre la stessa cosa: uh, quanto è bravo il guru! Siamo insomma nella fase due, quella del trionfo, quindi basta aspettare.

Naturalmente, e giustamente, molti notano che non è bello (e non ci sono esempi analoghi nella recente storia delle democrazie occidentali) un ministro dell’Interno descritto come “Armato e con l’elmetto” (testuale) e fotografato con in mano un mitra. Suona un po’ minaccioso, diciamo, ed è il solito impasto di vittimismo e aggressività: “Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega?”, comincia il post del guru che stipendiamo tutti. Cioè: poveri noi, ci gettano fango! Che ingiustizia! Scatta poi l’elemento aggressivo e minaccioso del “Siamo armati e con l’elmetto”, con fotina del leader mitraglietta alla mano (nella foto compare pure il guru, pare preoccupato che parta un colpo, a dirla tutta). Il meccanismo comunicativo non è diverso da quello dell’ex marito stalker che aspetta sotto casa l’ex moglie: fase uno, vittimismo (“Guarda cosa mi hai fatto!”); fase due, aggressività: “Guarda che ho un coltello”.

Per farsi perdonare, dopo qualche ora, ecco la foto di Salvini con tre pupazzi di peluche. Messaggio: è armato e con l’elmetto, ma è anche un tenero cucciolone. Una cosa che sarebbe considerata troppo scema anche in una quarta elementare, se la classe non fosse impegnata a battere le mani e a dire: “Bravo guru!”.

12 commenti »

12 Commenti a “Li chiamano “guru”: aiutano i politici a comunicare cazzate”

  1. Al solito, c’è il riassuntino delle puntate precedenti. Anche Renzi, come Salvini, aveva il guru della comunicazione. Ne avessero avuti anche i grillini, si sarebbe potuto fare un piccolo accenno. Ma i grillini guru della comunicazione non ne hanno mai avuti, quindi questa volta lo spietato Robecchi gliela fa passare liscia. Sospiro di sollievo, ma sul Fatto si vigila, eh.

    da Sara Bani   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 10:58

  2. Uh, ce li hanno anche loro, e pure scemi forti. Quando li vedremo col mitra in mano ne parleremo (“E allora i 5 stelle?”. Interessante variante di “E allora il Pd?” Insomma, opposti cretinismi)

    da Alessandro   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 11:01

  3. Alla faccia che i media ce l’hanno con la Lega,da quel che ho potuto constatare da un anno a questa parte,gli condonano qualsiasi idiozia,dai mitra,ai debiti milionari spalmati in 99 anni,pare sia l’ultimo baluardo della partitocrazia a cui tocca aggrapparsi…

    Un guru come quello pagato dai contribuenti farebbe poca strada,ma è dalla parte giusta e può comodamente sparare qualsiasi idiozia scritta o fotografata.

    In ogni caso proprio per distinguermi dall’ultima ondata felpata che va tanto per la maggiore,auguro a chi gli fa piacere un buon 25 aprile,anche qui c’è una certa differenza tra chi ha il potere in mano in questo momento.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 11:41

  4. Certo. Certo. Il discrimine è il mitra. Non ricordo Renzi versione Rambo, eppure la citazione se l’è meritata. Ma si vede che c’è un altro discrimine: le foto virate a seppia. Insopportabili. Come s’offre Robecchi, alle cause del “Fatto”. Una pena.

    da Sara Bani   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 12:00

  5. Che scemo che sono! Il mitra in mano al ministro dell’interno mi sembra un discrimine! (Quanto gli piace Salvini!)

    da Alessandro   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 12:22

  6. Con l’occasione di apprezzare la simpatica vis polemica in punta di scimitarra pro renzina della Sora Sara, mi sia concesso segnalare come il profilo di dipendente parastatale avrebbe permesso una definizione del morisi forse non del tutto originale ma che ben si adattava: quella del para guru…

    Mi unisco molto volentieri all’amico Ivo nell’augurio di un sereno 25 aprile, che estendo a tutti coloro che hanno memoria, a cuore la democrazia ed amano la Costituzione.

    da degiom   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 13:29

  7. @Degiom

    Sottoscrivo le tue parole, ciao!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 24 aprile 2019 alle 14:23

  8. se non si offende robecchi a quelli da lui citati aggiungerei anche il guru Casaleggio jr che detiene e controlla di fatto con il sistema Rousseau il partito di governo alleato dell’uomo col mitra e il di lui guru morisi, pur essendo un cittadino privato. Certo recentemente ha avuto un leggero appannamento come guru avendo pagato la multa al garante della privacy con lo sconto senza battere ciglio dopo averlo prima cannoneggiato e bacchettato ma sono dettagli. Questo si che è un vero guru, non ha il mitra ma ha dalla sua la coerenza e la trasparenza. Cordialità Michele.

    da michele   - giovedì, 25 aprile 2019 alle 22:14

  9. … e il popolo scese in piazza gridando “vaffanguru” (quando si dice -certe volte- che i politici meriterebbero un popolo migliore…)

    da egidio scrimieri   - sabato, 27 aprile 2019 alle 13:25

  10. Grande Robecchi! Riesce a disquisire di guru e comunicazione fasulla senza lambire neanche di striscio i grillin-casaleggini. Un mito!

    da Pietro   - sabato, 27 aprile 2019 alle 18:59

  11. La maggioranza dei dittatori si presentava in pubblico, e si presenta tutt’ora, indossando eleganti divise militari o dell’ordine pubblico- Il conflitto e la prepotenza ce l’hanno proprio nel sangue. Il popolo bue, tremante come foglie al vento, si sente sicuro e li vota… Questi pericolosi personaggi hanno di solito dietro alle quinte una magica vocina che suggerisce loro il testo dei discorsi, il tono della voce, le pause ad effetto… Chiamiamole(se volete, queste vocine, “guru”…
    (…)
    Niente sforzi ho della mente,
    niente impegni per la gente,
    tutto vien dal “guru” amato,
    bello essere deputato!
    Se però mi fermo e penso
    a questa vita di non senso,
    m’assale forte lo sgomento:
    d’aver un “guru” per tormento
    Vittorio Grondona 18 Marzo 2013
    http://users.libero.it/vigro/videohi-fi/poesie24.htm

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 29 aprile 2019 alle 10:42

  12. Se avete voglia di rinfrescavi la mente sui vari interventi “guru” di un recente passato, specialmente riguardanti alcuni pensieri politici sulla festa della Liberazione del 25 Aprile, vi invito a leggere alcuni ritagli di giornali riportati nelle pagine web seguenti:
    http://users.libero.it/vigro/News_18/bologna_libera_21_4_1945.htm
    http://users.libero.it/vigro/news_3/grillo_ab.htm

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 29 aprile 2019 alle 11:25

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