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ott 18

Nuovi leader: si scalda Cottarelli, vittima dell’operazione simpatia

Fatto241018Peccato che non siamo in un romanzo russo, dove per pagine e pagine si descrive in minuzia il carattere dei personaggi, sfumature, dettagli, sussulti, pieghe dell’anima. Qui si fa tutto in fretta, e per compiacere il gentile pubblico bisogna sbrigarsi. Così succede che la necessità di disegnare un mix di “carattere deciso” e “operazione simpatia” consegni politici, leader e aspiranti tali, statisti in pectore e vecchie glorie a un’escalation comunicativa piuttosto ridicola. Ma non importa, quel che conta è sembrare umani, empatici e simpatici, dire al pubblico: in fondo penso quello che pensate voi, sono come voi. Delle succinte misesestive di Salvini si è detto in abbondanza, e del resto questa dell’”operazione simpatia” è roba vecchia e si può dire più o meno che la inventò Silvio buonanima.

Ultima preda di questa febbre del “sembriamo umani” parrebbe Carlo Cottarelli, il pacato sorvegliante degli sprechi e della spesa, elegante e gradevole come un buon chirurgo, che sa sorridere mentre dice: “Amputare!”. Lo percepivamo come una specie di calcolatrice vivente e invece, da quando va in tivù, eccolo spiritoso e sgarzolino. Rilascia tweet che esultano per il numero di followers (“Grazie a tutti! Ormai più che riempiamo lo Juventus Stadium. Il prossimo obiettivo è l’Olimpico di Roma, poi cercheremo di riempire San Siro”); e addirittura si abbandona al delirio adolescenziale (“Stasera vado a #chetempochefa. Mi perdo pure InterMilan. E poi che canto? C’è solo il surplus? Amalo pazzo surplus amalo? Chi non salta scialacquone è, è?”). Magari la famiglia ha chiamato un dottore. Magari il nipotino di nove anni gli ha fregato il telefono. Oppure, più probabile, è in corso un ridisegno del carattere (Basta solo numeri! Un po’ di normalità!) per la costruzione di una popolarità e poi – eventualmente – una “discesa in campo”.

Di solito dietro queste scelte spunta sempre uno di quei guru della comunicazione che fanno più danni vaiolo tra i Maya, ma non sappiamo se sia questo il caso, e magari Cottarelli, coerente con le sue spending review, fa tutto da solo.

Niente di nuovo, lo dico per rassicurare tutti. L’umanizzazione dei tecnici si è già vista, anche in modi esilaranti, con Mario Monti. Gli regalarono persino un cagnolino in diretta tivù, in modo che il pubblico facesse ohhh, stupito che lui non lo macellasse lì, sul posto. Insomma, il disegno del carattere, l’elaborazione di una figura ben modellata da presentare al pubblico, è una strana alchimia. Bisogna sembrare efficienti e capaci, ma anche un po’ persone normali, affidabili ma buontemponi, rigorosi e tosti, ma anche alla mano.

E poi, all’occorrenza, il carattere (dal greco: impronta) può servire alla rovescia, come alibi di tutto. Renzi ne ha parlato molto alla Loepolda (“Cari amici che criticate il carattere…”), riducendo la valutazione della sua devastante opera politica a semplici critiche al suo “carattere”. Lo ha fatto anche in un tweet in cui mostra la sporcizia alla periferia di Roma e chiosando: “Colpa del mio carattere anche questo?”. Piuttosto incongruo, ma evidente la linea di pensiero: l’unica colpa che si ammette è il temperamento, bon, basta lì, tutto il resto passa in cavalleria. Come se uno dicesse: “Ah, il conte Vlad, detto Dracula, soprannominato l’Impalatore? Uh, che caratteraccio!”.

Tutto questo fare e disfare di personalità multiple e caratteri mutevoli avviene, nell’epoca dei social, sotto gli occhi di tutti, si tratta per così dire di metamorfosi in pubblico e ognuno può leggerne i segnali, le sfumature, i salti di senso, gli aggiustamenti. Come gli antichi con le interiora di pollo o i moderni coi fondi di caffè, stando anche solo un po’ attenti si può leggere il futuro: Renzi si ritaglia la leggenda autoassolutoria del “caratteraccio”, Cottarelli si scalda a bordo campo.

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6 Commenti a “Nuovi leader: si scalda Cottarelli, vittima dell’operazione simpatia”

  1. Robecchi gira voce che la decenza voglia ritrovare ospitalità nel suo corpo ma lei continua a rispondere: “Se provi a rientrare finisce in un bagno di sangue”. Lo scendiletto del Circo Massimo da opporre a qualche zerbino della Leopolda. Solidarietà ai compagni che ripudiano sia gli uni che gli altri

    da Arturo   - mercoledì, 24 ottobre 2018 alle 10:20

  2. Cottarelli riesce a fare magre figure pure contro Borghi… una certezza. La lezione di Monti vedo che non è stata appresa. Forse ci vuole un altro po’ di austerità!

    da Sebastiano   - mercoledì, 24 ottobre 2018 alle 10:52

  3. Bastasse un Cottarelli per tutte le stagioni,i tempi dei caimani assortiti sono finiti,la realtà è rappresentata dall’attuale maggioranza,se non compaiono figure e idee innovative non ci saranno sorprese.

    E poi,al netto delle idee che potrebbero sorgere,in una Unione Europea organizzata sulle banche e sulla finanza,che non da spazio ad alcuna possibilità sociale,a meno che e forse finalmente,l’Unione cessi di esistere,questo congiuntivo appare a mio modo di vedere azzeccatissimo.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 24 ottobre 2018 alle 11:21

  4. Il carattere del conte Dracula mi ha fatto morire….peró mi é venuta anche una certa preoccupazione per il cane di Monti(se non ricordo male chiamato Spread), non vorrei l’avessero licenziato alla prima spending review….

    da Eparrei   - mercoledì, 24 ottobre 2018 alle 18:18

  5. Savona: “Condono è redistribuzione del reddito”
    Roma, 25 ott. – (AdnKronos) – “Perché non dovremmo farlo? E’ una redistribuzione del reddito dai ricchi ai poveri…
    Siamo ormai di fronte a un preciso disegno di destabilizazione del Paese. Speriamo che arrivi veramente Cottarelliprima che siatroppo tardi

    da gis   - venerdì, 26 ottobre 2018 alle 11:10

  6. “Licenziato” egregio Eparrei?

    In tempi grami come questi e gli avvoltoi con cui si ha a che fare, marinato una notte in un buon rosso insieme a spezie e verdure, il cane al civet ce lo farebbero passare come ottimo secondo, simil selvaggina, a cena…

    P.S. Premesso come sia certamente un mio limite di comprensione, arturo (commento 1)…
    Nel merito, fuor da semplicistiche metafore, sintetici slogan, traballanti tentativi di connessioni logiche, sarebbe così cortese da spiegarmi in dettaglio la (reiterata, a suo dire) “indecenza” di cui si sarebbe macchiato il nostro ospite?
    In fiduciosa attesa di suo riscontro, ringraziando anticipatamente,

    da degiom   - venerdì, 26 ottobre 2018 alle 12:09

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