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La terra ai nuovi nati: con sei o sette figli ti fai il latifondo

Fatto3110Andrà letta per bene e nei dettagli, la rivoluzionaria proposta contenuta nella manovra economica che promette un po’ di terra da coltivare per chi fa il terzo figlio. Già detta così pare bellissima, c’è un che di Via col ventoe al tempo stesso qualcosa di romanticamente sovietico: la terra ai contadini! Solo se hanno tre figli, anzi due ma promettono di fare il terzo. Siccome sono tempi in cui i paragoni storici si sprecano, spesso a sproposito, non dirò della ripopolazione delle campagne, delle paludi, del sacro suolo, eccetera eccetera, e nemmeno dei premi alle famiglie numerose. Mi limiterò a ricordare un precedente illustrissimo. Era il 1865 e, in America, il generale Sherman emanò un’ordinanza per donare a ogni ex schiavo, come risarcimento, 40 acri di terra e un mulo per ararla. C’era il trucco: era terra quasi sempre paludosa e incoltivabile, in brutte zone, il mulo non gliel’hanno mai dato, poco dopo ammazzarono Lincoln, cambiò tutto, e gli ex schiavi dovettero rendere le terre ai padroni bianchi. 40 acri e un mulo è un modo di dire, in America, che sottintende la fregatura storica che diventa, per l’appunto, proverbiale.

Ma qui c’è di più. La faccenda della terra distribuita per questioni di merito demografico (tre figli! Bravi, avete vinto un prato in Molise!) ha qualcosa di irresistibilmente satirico: con sei o sette figli ti fai un latifondo come ai tempi dei Viceré.

Ora immaginiamo la famigliola aspirante ceto medio che si arrabatta con due figli, stipendi precari, mutuo sul groppone, che si accinge a fare il terzo figlio, carica il camioncino come la famiglia Joad (Furore, John Steinbeck, 1939) e va dall’Oklahoma alla California in cerca di un pezzo di terra da coltivare. Molto suggestivo e letterario, molto fotografia seppiata della Grande Depressione. Forse un po’ meno affascinante dal punto di vista pratico, e poi bisognerebbe pensare allo sviluppo, andare avanti, programmare. Al quarto figlio la stalla. Al quinto figlio la trebbiatrice nuova. Senza contare alcune cosucce di non poco conto, come le condizioni dell’agricoltura italiana: uno va a coltivarsi i suoi 40 acri, e poi? Poi gli passano sotto il naso i camion delle arance raccolte col lavoro semischiavistico, il caporalato, la grande distribuzione e le sue aste al ribasso. Tutto questo senza nemmeno dover sparare a Lincoln.

In ogni caso si va a parare lì, all’aumento della natalità premiato come se fosse un donare braccia alla patria, una cosa già sbandierata dall’indimenticabile ministra Lorenzin. Naturalmente i legittimi titolari di due figli che si mettano in testa la balzana idea di fare il terzo ringrazieranno molto per l’idea, ma si ha come l’impressione che preferirebbero altri incentivi. Per esempio un asilo nido meno caro di una Porsche, servizi sociali adeguati, un welfare funzionante che permetta alle madri di lavorare a parità di salario con gli uomini, e altre cosucce consimili come magari tempi di lavoro che non siano dettati da un algoritmo. Dettagli. Cosucce. Ma va bene anche il prato in Molise, eh! Immagino che ci sarà un boom demografico senza precedenti e avremo migliaia di nuove aziende agricole, dove il neonato potrebbe occuparsi delle papere. E’ evidente che affidare tutto questo ben di dio a famiglie svogliate ed egoiste che si rifiutano di figliare oltre il secondogenito sarebbe diseducativo e non ripopolerebbe le campagne, mentre si sa che l’impero ha bisogno di braccia da restituire all’agricoltura. Magari un giorno si supererà questa visione agreste e littoria per arrivare ad incentivi meno avventurosi. Esempio: se fai il terzo figlio scuola gratis fino alla laurea per gli altri due. La butto lì per il ministro della Famiglia, se si scopre che il terzo figlio sono due gemelli al papà si restituisce l’articolo 18. Pensiamoci. Il mulo, magari, un’altra volta.

 

17 commenti »

17 Commenti a “La terra ai nuovi nati: con sei o sette figli ti fai il latifondo”

  1. Devo dire Alessandro che questa volta ho le lacrime agli occhi! molte dovute al ridere, altre ad un pianto isterico determinato da queste affermazioni ai limiti dell’assurdo. Anch’io ho fatto tutte (più o meno) le considerazioni storico-sociali che hai elencato: i 40 acri e il mulo me li ero dimenticati! Mio fratello ha 4 figli e si ammazza di lavoro: non vedeva l’ora di portarli tutti ad arare il prato in Molise! I bambini stanno già discutendo con chi debba dormire il mulo: la cosa è stata messa ai voti.

    da Barbara   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 11:23

  2. Occhio Barbara, che il mulo è piuttosto ingombrante…

    Fosse, chessò, un asinello, intanto fa già subito più Natale, si sistema l’ultimo arrivato nella mangiatoia et voilà! Quanto meno per il 25 dicembre si potrà sfoggiare un magnifico presepe vivente, presso il focolare domestico. D’altronde, chi è che non ha un vecchio zio obeso (magari pure cornuto)a cui la parte del bue calza a pennello?

    Temo però che le bestemmie(inevitabili, venuto a conoscenza di questa nuova perla del governo lego-pentoide)impediscano al pur prolifero babbo di calarsi appieno nella parte di Giuseppe…

    Davvero: non si sa proprio se schiattare dal ridere, incaz*arsi come bisce o piangere disperati, a fronte delle trovate di questa maggioranza; e chi sarebbe, di grazia, il parlamentare che dobbiamo ringraziare per tale bucolica nuova?

    Si salvi chi può… ;-C

    da degiom   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 11:44

  3. Il paragone con “Furore” mi sembra fuori luogo: non dimentichiamo che a breve, in Italia, la povertà verrà abolita (cit.).

    da granmadue   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 11:53

  4. Chi ha ideato questa cazzata al cubo è da ricoverare,pare davvero come la corazzata Potemkin.
    Se sono arrivati a questa stronzata per incentivare le nascite siamo messi malissimo,inutile ribadire i veri incentivi che andrebbero adottati per aiutare le famiglie e incentivare la prole,quelli che ha scritto lei vanno benissimo.

    Aggiungo,con degli assegni familiari all’altezza del tenore di vita di questo Paese,ma pare che in questi decenni i politici che si sono avvicendati,siano stati particolarmente attenti ad aumentarsi stipendi e vitalizi,e ora a fare ricorso alla percentuale che manca a fine mese,

    Loro sono Loro,e noi siamo noi…

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 12:35

  5. Mi scusi Ivo ma mi ha fatto venire in mente la celebre battuta del Marchese del Grillo: mi spiace per voi, ma io so’ io e voi nun siete….. (per decenza ometto). Meglio cercare motivi per riderci su perché a pensarci seriamente viene voglia di diventare apolidi!

    da Barbara   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 13:59

  6. Bellissima e divertente, in effetti ci sono cose, purtroppo sono un pragmatico, che non mi tornano, la terra di chi? la espropriamo al sig. A a cui paghiamo cifre iperboliche, e poi la diamo a B che non sa cosa farsene perchè la suddetta terra è inrarrivabile? tipo senza strade e senza luce/gas/acqua? devo riconescere che chi ha avuto l’idea andrebbe internato. Però, aggiungo, se questi continuano per altri 4 anni fanno morire la gente dal ridere. ieri sera, per caso ho visto un pezzo di CartaBianca, durante uno spot di un film, ho sentito Borghi (mi pare si chiami così l’economista della Lega con la faccia da fallito9 che ha detto che il debito italiano in realtà non esiste. Pensavo fosse una bufala ma sentirlo è diverso.

    da Marco Ferrari   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 14:21

  7. @ Barbara

    Si,mi sono riferito al famoso personaggio della pellicola del compianto Mario Monicelli.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 15:11

  8. grandissimo pezzo

    io ho orizzonti culturali più modesti. a me ricordano la combriccola di amici miei, con la famigerata supercaz..la a far la parte del “chetelodicoafare”

    solo che sia i personaggi di Monicelli che gli attori che li impersonavano, nella loro cinica aridità, erano numerose spanne sopra questi. sia culturalmente che politicamente. il timore è che non si rendano nemmeno conto della propria inadeguatezza

    naturalmente 2 che si salvano ci sono. Matteo%Giancarlo. ma con delle idee terribili. come si diceva di Albertini: non temo lui, ma la sua idea di società

    da glk   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 17:10

  9. con tutto il cemento che è colato su queste terre d’Italia, rimangono liberi solo terreni al 20% di pendenza in roccia calcarea o vulcanica.

    da gis   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 20:19

  10. non sappiamo apprezzare lo sforzo che sicuramente queste menti eccelse hanno prodotto…..forse se si rilassavano un po’ di più avrebbero “concepito” qualcosa di meno allucinante.

    da gisella   - mercoledì, 31 ottobre 2018 alle 23:08

  11. Grande Alessandro, un pezzo spettacolare

    da Antonella Bernardi   - giovedì, 1 novembre 2018 alle 09:57

  12. Podere al Popolo

    da senza regola   - giovedì, 1 novembre 2018 alle 11:52

  13. Comunicato alle anime fintamente candide che con la scusa dello schifo fatto dagli altri aderiscono con i loro pensieri, parole, opere e omissioni al movimento nato da un vaffanculo, lo stesso movimento che Robecchi, narrando le gesta del governo che vede i fanculotti nelle vesti di azionisti di maggioranza, non nomina mai per non si sa quale forma di rispetto o timore: la feccia padronale, malavitosa e fascista è dalla vostra parte, sostiene il vostro governo. La parte peggiore del Paese è con voi, fatevene una ragione, rancorosi nè di destra nè di sinistra, magari scoprirete che vi piace pure

    da Arturo   - giovedì, 1 novembre 2018 alle 12:48

  14. Questa invece è la fascisteria alla quale il giornale dei giusti liscia il pelo e senza la quale venderebbe meno copie de “Il Foglio”. Robecchi, qualcosa da dire al riguardo ? Le viene mai il dubbio di non aver capito nulla della natura del Movimento, dei suoi capi e dei suoi adepti ? Tempo fa ha scritto, lasciando tracce di bile qua e là sulla tastiera, che c’è chi s’è costruito una carriera facendo giornalismo d’inchiesta sui Casaleggio. Allora, non capisco la controindicazione. Non le va bene che si facciano le pulci ai padroni del primo partito italiano o contesta la veridicità dell’inchiesta stessa ? Così, tanto per sapere

    http://www.silenziefalsita.it/2018/11/04/la-mala-fede-del-senatore-de-falco-dissenziente-de-sinistra-incensato-da-repubblica/

    da Arturo   - martedì, 6 novembre 2018 alle 17:31

  15. Non capisco bene su cosa dovrei pronunciarmi, comunque tenfo a scegliere da me le cose su cui pronunciarmi. Non capisco nemmeno il link che mi manda: se sono robe interne ai 5s non credo ci perderò tempo. Non conosco l’affare Casaleggio, tenderei a non fidarmene in nessun modo e maniera e al tempo stesso non credo che sia la Spectre. Mi fermo qui. Saluti

    da Alessandro   - martedì, 6 novembre 2018 alle 18:25

  16. Il link l’ho postato pensando potesse interessare i frequentatori dello spazio che lei gentilmente concede. Non sono robe interne ai 5s, è roba leggermente più seria che riguarda anche il rispetto di quella Costituzione (l’Art.67 le dice qualcosa ?) ossessivamente e con argomentazioni il più delle volte allarmistiche e risibili, ma ad ogni modo, secondo me giustamente, difesa da molti, lei compreso, non più di due anni fa. Sorge il dubbio che a molti, lei compreso, della Costituzione freghi molto nei giorni pari e poco o nulla in quelli dispari. Dipende da quanto vi sta simpatico l’attentatore di turno. Ricambio i saluti

    da Arturo   - martedì, 6 novembre 2018 alle 19:19

  17. Mah, non mi sembra ‘sta fonte autorevolissima. Un commento, diciamo, vabbé

    da Alessandro   - mercoledì, 7 novembre 2018 alle 08:52

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