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set 18

Location, candidati, armi ammesse: congresso Pd, tutto ciò che non sapete

Fatto050918Un fantasma si aggira per l’Italia (nota per Orfini: la citazione non è da una canzone di Pupo), è il fantasma del congresso Pd. Non c’è intervista a senatore, deputato, segretario, militante, elettore, cuciniere, maniscalco, simpatizzante del Pd che non contenga questa domanda: e il congresso? Lo farete? Quando? Dove? Chi saranno i candidati? Consapevoli che la democrazia ha bisogno di grandi momenti di confronto, il Fatto Quotidiano, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Psichiatria ha elaborato alcuni scenari possibili.

La location.Già si litiga sul luogo che ospiterà il grande confronto tra renzisti e non renzisti Sarebbe ottimo celebrare il congresso in un posto dove il Pd ha vinto qualcosa negli ultimi tre anni, ma vai a trovarlo. Gli zingarettiani vorrebbero la capitale, i renziani preferirebbero Firenze, magari una di quelle vie centrali dove il sindaco Nardella ha vietato lo “stazionamento in piedi” per mangiare il panino. Non si escludono scenari più suggestivi, tipo un rifugio sulle Dolomiti, o addirittura un’isola deserta nel mar dei Sargassi. “Un posto dove nessuno ci conosce sarebbe ideale”, dice un deputato che preferisce restare anonimo. Il vantaggio sarebbe la vendita dei diritti di un nuovo format tv: l’Isola dei Fumosi.

Armi consentite.Sarà in ogni caso un confronto franco e senza infingimenti, per cui è quasi certo il divieto di introdurre armi da fuoco. Si potrà però portare il telefonino, il che autorizza a pensare che le aggressioni non mancheranno. Già è partito sul web un discreto linciaggio di Zingaretti da parte di ultras renziani; si prevede, durante il dibattito, una recrudescenza di accuse: dal furto di bestiame al cannibalismo, chi non si schiera con Renzi avrà la sua dose. Per chi volesse affrontare la discussione con armi analogiche e non digitali, consentite padelle in ghisa, olio bollente e cerbottane con dardi avvelenati.

I candidati.E’ ormai certo che da una parte ci sarà il governatore del Lazio Zingaretti, e dall’altra un pupazzo a caso scelto da Matteo Renzi, che ancora però non ha deciso. Tra i nomi che circolano ci sarebbero Richetti, Bonaccini e Minniti, un Salvini che non ce l’ha fatta. Le linee di pensiero sono però piuttosto chiare: da una parte chi vuole operare una decisa autocritica nel tentativo di recuperare parte degli elettori fuggiti; dall’altra chi accusa della sconfitta gli hacker russi, il meteo, il destino, l’oroscopo di Branko e Maga Magò.

Come si vota. Per tradizione, la conta si farà per alzata di mano. Non stupisce quindi l’accordo della fondazione Open con una grande azienda Biotech di Singapore per produrre entro la data utile un centinaio di delegati con tre braccia.

Sì, ma quando?Per ora il dibattito si concentra sulle date. Prima delle europee ma dopo Roma-Juve, dice qualcuno. Altri rilanciano: il secondo giovedì di marzo dalle 14 alle 14.30. I renziani più intransigenti spingono per aprire il congresso il 18 maggio, data di nascita dello zar Nicola II, un riformista che quei cattivi della sinistra-sinistra non lasciarono lavorare, e poi si è visto com’è andata.

Intrattenimento.Non di sola politica vive il delegato Pd. Al congresso non mancheranno momenti di svago, concerti, proiezioni e persino eventi sportivi. Molto atteso il duello di ketch nel fango tra Carlo Calenda e Michele Emiliano, finora disputatosi solo su twitter.

Lo slogan.Qui le previsioni si fanno difficili. Scartata l’ipotesi di ingaggiare un guru della comunicazione come Jim Messina, la componente renziana sta valutando frasi celebri dei più grandi miti del suo Pantheon: Emmanuel Macron, il senatore repubblicano appena deceduto John McCain, o Sergio Marchionne, l’amico degli operai. Alla fine si opterà per una soluzione più neutra, un semplice hashtag e una frase breve, tipo #Popcorncenèancora?

4 commenti »

4 Commenti a “Location, candidati, armi ammesse: congresso Pd, tutto ciò che non sapete”

  1. Sono talmente lontani anni luce dalla stragrande maggioranza degli elettori,l’emorragia dei medesimi non è certamente finita il 4 marzo,che possono organizzare feste,festicciole e congressi,io gli avevo detto addio dai tempi di D’Alema,figuriamoci con questi…

    Sono talmente scarsi da non rendersi conto quanto siano ridicoli.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 5 settembre 2018 alle 14:43

  2. un gran bel pezzo ! mi sono divertita tanto. bravo Robecchi !

    da elena   - mercoledì, 5 settembre 2018 alle 16:47

  3. Di una cosa sono sicuro (e sono veramente poche ormai): del piddi, della sua ‘gente’, della fec*** di cui si compone non potrebbe interessarmi di meno. Che il diavolo se li porti (unitamente al 99,9% di tutti gli altri politicanti di ogni consorteria e ordine e grado. Quando si vedono milioni di persone che sono state letteralmente calpestate sotto i piedi da questa roba qua che continuiamo a chiamare legislatori, governanti, amministratori, impunemente, con meticolosa persistenza, io credo resti ancora pochissimo a disposizione nell’armamentario della critica se non un incommensurabile disprezzo.

    da Giuseppe Michieli   - mercoledì, 5 settembre 2018 alle 20:35

  4. Bravo Alessandro! Da interista a interista, riuscire a farmi ridere di cuore dopo l’ennesimo furto subito oggi era veramente un’impresa titanica, ma ci sei riuscito alla grande! Pezzo esilarante…

    da maurro cuman   - sabato, 15 settembre 2018 alle 23:20

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