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Risvegliamo la cultura: mettiamo le slot davanti al Cristo del Mantegna

mercoledi-10-gennaio-2018-204x300Valorizzare il nostro patrimonio culturale richiede idee innovative, coraggio, spirito di sacrificio, soprattutto sacrificio per i visitatori che restano fuori da un museo perché dentro c’è un evento per ricchi. Dopo le cene private per vip alla Tod’s Arena of Rome (già Colosseo, magari avete presente), le tavolate per vip della Ferrari su Ponte Vecchio a Firenze, le nozze vip alla Reggia di Caserta, bisogna diversificare l’offerta. E’ vero che c’è stata una popolare lezione di pilates al Museo Egizio di Torino, con gente che sudava e si agitava davanti alla Dea Sekhmet che non vedeva tanti pirla tutti insieme dal 3600 avanti Cristo, ma si può fare meglio.

Così abbiamo deciso (io, Frank Tre Dita e uno che non vuole dire il nome) di aprire un’agenzia per offrire eventi ai grandi musei italiani.

Il piano è questo: organizzare una cazzata davvero enorme, suscitare un po’ di polemica sui giornali (le solite cose, i moderni, smart, innovativi e pop favorevoli, e due sfigati intellettuali pallosi contrari) e poi aspettare buoni buoni vicino al telefono che chiamino direttori di musei, gallerie, dimore storiche, monumenti per chiedere cazzate ancora più enormi.

Cominciare con un bel concorso “Miss maglietta bagnata” alla galleria Borghese di Roma, per esempio sarebbe già un buon inizio: si valorizzerebbero così alcuni lavoretti del Bernini. Una bella sagra per famiglie, in un clima spensierato, non come adesso che c’è gente che guarda le statue (tutte bianche, tra l’altro! Ma non potremmo farle colorare ai bambini?).

Naturalmente bisognerà legare gli eventi alla cultura del territorio, ovvio, che è una cosa che si dice sempre, piace a tutti e attira sponsor. Quindi, pagando una certa cifra, si potrà fare la festa del prosecco bersagliando con i tappi un Canaletto, perché no? Ci spiegheranno (dopo) che i soldi così incassati serviranno al museo (magari a restaurare il dipinto).

E’ evidente a chiunque che noleggiare un monumento nazionale per sposarsi o un museo per una cena non è a buon mercato. Punteremmo dunque sulle grandi aziende lanciando il connubio arte-convention aziendali: decine di manager in trance motivazionale nelle sale degli Uffizi, o alla pinacoteca di Brera. Quanto al Colosseo, si è vagheggiato di megaconcerti o opere liriche, sottovalutando le grandi potenzialità economiche che offrirebbe una gara di motocross (nello splendido scenario, ecc. ecc).

Puntare sugli sceicchi è complicato: bisogna coprire le parti intime di molte statue (già fatto davvero, a Firenze, nel 2016, per la visita del presidente iraniano a Matteo Renzi ) ed è costoso. Con gli oligarchi russi invece si va sul sicuro, pagano bene e non stanno a guardare tanto per il sottile, al massimo si possono lamentare se affittano Pompei per qualche giorno e poi si lamentano che è tutta rotta.

Insomma, tutti i segnali ci dicono che quello di affittare i nostri tesori (nostri nel senso di “di tutti noi”) a chiunque sventoli un po’ di soldi è un grande business in espansione e i miei soci già scalpitano e insistono per installare qualche slot machine davanti al Cristo del Mantegna (“sennò è un mortorio”).

Una fitta ragnatela di contrattazioni si svilupperebbe aiutando il mercato, fissando prezzi e gestendo prenotazioni. Il compleanno di un banchiere nella valle dei templi ad Agrigento, per dire, potrebbe valere come una merenda per vip al Pantheon, poi l’importante è inventarsi qualche scemenza per dire che così si valorizza la cultura, si guadagnano soldi per la cultura e si fa conoscere la cultura. Giusto. E una volta aiutata la cultura affittando musei, monumenti e pinacoteche a privati, aziende, milionari, finalmente, visitando la Reggia di Caserta, qualcuno potrà dire ammirato dalla magnificente bellezza: “Ah, è qui che si è sposato Pino? Minchia!”

5 commenti »

5 Commenti a “Risvegliamo la cultura: mettiamo le slot davanti al Cristo del Mantegna”

  1. Cosa c’è di più esclusivo per taluni,di appropriarsi della cultura solo per ostentare la propria ricchezza,gli hotel di lusso e la costa smeralda andava stretta,l’orribile sollazzo nell’occupare quegli spazi li eccita,non rendendosi conto che non c’entrano una beata minchia con quei luoghi.

    Nel Salento sono stati bravi a mandare a quel paese,colui che li avrebbe cementificati per farli diventare esclusivi,si stanno vendicando con la cultura e con l’arte di cui non ci capiscono un cazzo,ma sai che figurone tra i salotti che contano!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 10 gennaio 2018 alle 21:59

  2. Grazie Alessandro.
    Non trascurare l’idea di organizzare una festa in maschera nelle grotte di CASTELLANA… il carnevale è vicinissimo

    da TUNZI ANGELO   - mercoledì, 10 gennaio 2018 alle 22:06

  3. Buongiorno Alessandro

    Pur apprezzando lo spassoso divertissement che tu e Frank Tre Dita proponete, mi permetto di suggerire alle vostre iniziative un tocco di emozione, una scarica di adrenalina, insomma una spettacolarizzazione all’americana, di quelle che tanto piacciono all’attuale potus, ai gagliardi sceicchi ed ai neo ricchi russi magari impreziosita da una gara, su cui si possa pure scommettere sul vincitore…

    Niente di così complicato: pensavo ad una sorta di rodeo, un bungee jumping volante… Da aereo attrezzato all’uopo (Emirates main sponsor della manifestazione?) i baldanzosi concorrenti dovrebbero lanciarsi elastico muniti nel momento del passaggio, che so, sul Duomo di Milano.
    Sarà dichiarato vincitore chi riuscirà a centrare (delicatamente, per non rovinare l’opera) la guglia della Madonnina con lo sfintere…

    Naturalmente questo è progetto pilota, una sperimentazione che, una volta testata, potrebbe trovare innumerevoli spettacolari variazioni sul tema, con scenari artistici e paesaggistici adeguati al gioco prescelto.

    Cosa ne pensate? Augurando a tutti un sereno 2018… 😀

    da degiom   - giovedì, 11 gennaio 2018 alle 16:25

  4. Solo una precisazione. Le statue non sono state coperte a Firenze bensì a Roma.

    da Gianna Megli   - venerdì, 12 gennaio 2018 alle 00:19

  5. @ Degiom

    Figuriamoci se hanno un coraggio del genere,quel salto glielo farebbero fare volentieri e per divertirsi,con del “materiale” umano a basso costo.

    da Ivo Serentha   - venerdì, 12 gennaio 2018 alle 10:48

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