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Esclusivo: ecco a voi l’agenda con le prossime mediazioni di Pisapia

Fatto111017L’abilità di Giuliano Pisapia come mediatore è ormai nota nel mondo e oggetto di grande ammirazione. Al termine di una complessa operazione di intelligence, Il Fatto Quotidiano, in collaborazione con il mago Otelma e Belfagor, sono in grado di anticipare le prossime mosse di Pisapia, volte a portare pace e stabilità sul pianeta.

13 ottobre. Pisapia riunisce Spagna e Catalogna. Trasportato in una località segreta con un furgone della Guardia Civil, Giuliano Pisapia ha messo in campo le sue doti di mediatore nella grave crisi spagnola. L’incontro è iniziato alle 14. Alle 15.30 l’Andalusia ha proclamato l’indipendenza, alle 16 le Asturie hanno fondato un impero e Alicante ha chiesto l’annessione all’Honduras. L’incontro si è concluso cordialmente, e Pisapia è stato subito riaccompagnato al confine e ringraziato del suo generoso tentativo.

17 ottobre. Pisapia si offre all’Atalanta come mediatore tra reparti, nel ruolo di trequartista. Malumore tra i tifosi. Sette giocatori chiedono asilo politico al Milan, si dimette l’allenatore. Pisapia ringrazia della disponibilità al dialogo e si allontana velocemente.

26 ottobre. Pisapia risolve il caso Cesare Battisti. Grazie alla mediazione di Giuliano Pisapia l’annosa questione dell’estradizione di Cesare Battisti dal Brasile è risolta: lui verrà estradato e Pisapia andrà in Brasile. Favorevoli Pd, Mdp, Si, Calenda e suo cugino, quel che resta dei montiani, i verdiniani incensurati e tutti gli altri. Contrario Pisapia, che ci ripensa e ritira l’offerta.

30 ottobre. Chiamato dai vicini a notte fonda in un bilocale della Bovisa, a Milano, Giuliano Pisapia ha mediato fino all’alba in una lite tra coniugi, cercando di avvicinare le posizioni e di evitare che si passasse alle vie di fatto. Grazie alla sua mediazione, la lite si è sviluppata in tutto il palazzo per poi propagarsi nel quartiere, con saccheggi e incendi. Tutti hanno lodato il generoso tentativo di Pisapia, ma lo hanno pregato di allontanarsi.

3 novembre. Pisapia si offre al Pd per mediare con gli elettori del Pd. Un generoso tentativo rimasto inascoltato.

4 novembre. Pisapia interviene nella vertenza Ilva proponendo una mediazione di buon senso. Invece che quattromila esuberi e diecimila lavoratori pagati meno, suggerisce diecimila esuberi e quattromila lavoratori pagati meno. Al termine della trattativa lascia Taranto nottetempo, travestito da donna, nel bagagliaio di un’auto.

5 novembre. Congresso: pandoro o panettone in vista del Santo Natale? Giuliano Pisapia si offre come mediatore nella storica faida che divide le famiglie italiane.

10 novembre. Pisapia si offre a Mdp per mediare con gli elettori di Mdp. Un generoso tentativo ancora da valutare.

12 novembre. Pisapia e la crisi coreana. Forte della sua fama nella composizione dei conflitti, Giuliano Pisapia si è offerto di mediare tra Donald Trump e Kim Jong-un, proponendosi per colloqui di distensione. Semplice il piano di lavoro: i coreani potranno tenersi le atomiche ma dovranno diventare americani e dimostrarlo nel modo più lampante: sparandosi addosso spesso tra loro. Prime reazioni: la Corea ha lanciato seicento missili in mare e il Pentagono ha spostato tre portaerei nel golfo di Laigueglia. Pisapia è tornato in Italia, lodato per il generoso tentativo.

20 novembre. Pisapia si offre come mediatore tra tutti i giornali che insultano D’Alema e gli altri giornali, quelli che insultano D’Alema. Per una volta la mediazione riesce.

26 novembre. Il governo Messicano e i narcos firmano finalmente un comunicato congiunto: chiedono a  Giuliano Pisapia di rinunciare alla sua pur generosa opera di mediazione nella guerra che insanguina il paese per non peggiorare la situazione.

30 novembre. Avviata la mediazione di Giuliano Pisapia con gli elettori di Pisapia: dalle 15 alle 15.10 ha telefonato a tutti.

5 commenti »

5 Commenti a “Esclusivo: ecco a voi l’agenda con le prossime mediazioni di Pisapia”

  1. Ma io vorrei tanto sapere chi ha cominciato per primo a spacciare la panzana che Pisapia è di sinistra, deve essere qualche procuratore, tipo Ballandi, che li ha tutti in scuderia, Renzi, Pisapia, Vendola, la Boldrini…..

    da Eparrei   - mercoledì, 11 ottobre 2017 alle 09:02

  2. Mah, non lo so. Le questioni spinose non mancano, e lo vedrei volentieri ad un tavolo di trattativa in mezzo a israeliani e palestinesi. I quali continuerebbero a sputarsi addosso senza manco vederlo, col risultato di sputare addosso a lui.
    Oppure fare la spola fra Trump e Putin, provocando così l’accusa del primo al secondo di stalking molesto, e la risposta di Putin di non sapere di cosa stia parlando.

    da Enrico S.   - mercoledì, 11 ottobre 2017 alle 10:16

  3. Buongiorno Alessandro
    Nell’apprezzare la tua consueta vena ironico – surrealista, mi permetto l’umile consiglio di non eccedere, nelle categorie fantastiche; con particolare riferimento all’elenco proposto nella giornata del 26 ottobre, in relazione ai favorevoli allo scambio Battisti/Piasapia da e per il Brasile: “verdiniani incensurati”.
    Ma come ti fanno a venire in mente?… ;-D

    da degiom   - mercoledì, 11 ottobre 2017 alle 11:55

  4. Alcuni punti mi hanno fatto ridere più di assistere alle performance di Crozza,del resto qualche testo se lo può giustamente tenere per se…
    Quello del 30 ottobre degenerato in una guerra civile nel quartiere,lo ritengo il migliore.

    Ritengo l’ultimo topolino-pisapia partorito dalla montagna della Sx,perfetto nel catastrofico momento della medesima.

    Un tempo la satira divertiva soprattutto con la Dx e i democrociati,oggi le migliori prese per i fondelli arrivano tramite il renzismo con scappellamento deluchiano,Pisapia è l’ultima meteora che tramonterà presto,addirittura e solo per alcuni,persino il baffettino ex velista sta prendendo punti,il che è tutto dire nel disastro politico quotidiano.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 11 ottobre 2017 alle 20:17

  5. http://www.wittgenstein.it/2017/10/13/gimenez-bartlett-catalogna/

    Mi permetto di linkare codesto articolo che mi pare esprime bene il concetto di mettere le “forze” in un’aspetto di cambio di paradigma e nn nella rincorsa ad un passato.

    da Orlo   - venerdì, 13 ottobre 2017 alle 13:29

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