Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
20
set 17

Salvini è nel periodo blu e parla ai leghisti verdi non ancora aggiornati

fatto20settColpo di scena, all’improvviso è tutto blu. Chi ha avuto la pazienza (e lo stomaco) di seguire la tradizionale sagra di Pontida, ha potuto constatare con un rapido colpo d’occhio la svolta cromatica della Lega. Palco blu, cartelli blu con scritto “Salvini premier”, striscioni blu sul palco. Divertente, perché quando (raramente) le telecamere facevano un controcampo sulla folla leghista, si vedeva chiaramente che quella era ancora verde, dalle camicie ai berretti, alle bandiere, ai simpatici cartelli contro neri, terroni, comunisti, giudici, eccetera. Insomma, la base di Pontida non è stata avvertita per tempo della svolta cromatica imposta al partito dal Salvini aspirante premier. Sull’invito non c’erano indicazioni per il dress code del militante del nuovo corso, che si è presentato verde mentre il capo diceva blu. Come andare in bermuda e maglietta dei Ramones a un ricevimento all’ambasciata.

Comunque sia: blu.

Un blu potente e denso, piuttosto scuro, diverso (ma sono sfumature) dal classico blu berlusconiano, che è più un azzurro scuro. Lì, dalle parti di Silvio, le abbiamo viste tutte, le sfumature del blu: l’azzurrino cilestrino con le nuvolette tipo salvaschermo di Windows, poi l’azzurro al neon e lustrini stile pomeriggio Mediaset, poi un blu più presidenziale, quasi solenne, à la Macron, che però, ad essere onesti, col blu è arrivato un po’ dopo.

Del resto pare che quella per il colore blu sia un’attrazione fatale e qualcuno ha riso un bel po’ (come si fa quando c’è poco da ridere) allorché i buontemponi del Pd di Milano si presentarono alla manifestazione del 25 aprile con berretti e bandiere blu, delirando giustificazioni come “la Resistenza è europea” e cose così. Al netto degli incidenti dettati dall’ignoranza (un cartello blu inneggiava a Coco Chanel, collaborazionista dei nazi, Signore perdonali, ma anche no) fu chiaro a tutti che si trattava di uno smarcamento ideologico sottolineato da svolta cromatica. Niente rosso per carità, blu, mi raccomando, il blu sfina, signora mia. Sfina soprattutto appartenenze, identità e ideologie: non impegna, ecco.

Inutile dire: ho cominciato febbrilmente a consultare siti specializzati in cromoterapia, cose a metà tra lo pseudoscientifico e il santone indiano, per scoprire cose interessanti. Ooohmmmmm: Tipo che il blu rilassa, ed è associato alla meditazione e al pensiero. E questo escluderebbe Salvini. Però ho scoperto anche che il blu sarebbe il colore dell’anima, associato al secondo chakra, che si trova nella regione pubica, guarda un po’. E questo spiegherebbe Berlusconi.

Interessante, ma resta la sostanza politica. Il blu fa presidenziale e responsabile. Il blu è affidabile, solido, e al tempo stesso rassicurante. Soprattutto, il blu è un colore abbastanza neutro, non associato a particolari ideologie, come il rosso e (nella recente storia italiana) il verde leghista tanto usato per camicie, cravatte, fazzoletti da taschino. Insomma, chi passa al periodo blu vorrebbe farci intendere che ripudia le vecchie nuances, le sfumature, l’antico pantone delle idee e della storia, e ricomincia da capo. Di più: che si impone di presentarsi come una forza tranquilla, equilibrata e credibile. Insomma, se aspiri a governare è meglio che ti metti qualcosa di blu, almeno la cravatta. E se al vecchio Bossi è stato vietato il palco di Pontida è perché è stato valutato troppo verde-vintage, démodé, superato e impresentabile.

Quanto al gentile pubblico, sarebbe meglio avvertire: è gradito il gadget blu. Al 25 aprile di Milano il Pd cittadino lo fece: si vendevano berretti e pettorine blu, geni del marketing. A Pontida (sarà l’improvvisa crisi di liquidità) non ci hanno pensato, e il Salvini blu parlava ai leghisti ancora verdi, non aggiornati, forse colpevolmente non abbonati a Vogue Padania.

19 commenti »

19 Commenti a “Salvini è nel periodo blu e parla ai leghisti verdi non ancora aggiornati”

  1. Be’ il blu va un po’ su tutto; e poi, vuoi mettere il blu col dozzinale arlecchinopezzatopagliaccio nemmeno cucito dei vari frammenti della sinistra nostrana? No, dico…

    da egidio scrimieri   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 10:15

  2. In sostanza: curarsi col blu, esaltarsi col verde, lottare col rosso.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 10:18

  3. Ho letto da qualche parte che in Alchimia, che è anche la Scienza dei Colori, il blu e il nero sono sinonimi. :-)

    da Beppe De Nardin   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 10:44

  4. Potrebbero inventarsi qualsiasi colore,coglierli impreparati nella coreografia non stupisce più di tanto,ma la sostanza non cambia,prima ce l’avevano col sud e l’assistenzialismo di cui gode,ora ce l’hanno coi “negher” mi si consenta la definizione,se fanno comodo bene,operai,muratori,badanti,o sfruttati in campagna,appena si accenna a qualche diritto,inizia il nervosismo.

    Quando la coperta è corta diventa facile soffiare sul fuoco della povertà,essendone rimasti solo più alcuni brandelli,di pari passo amplificando i reati solo di una certa parte,poiché verificando effettivamente i reati in Italia sono stabili con un leggerissimo trend a diminuire.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 12:01

  5. Il Di Maio ama il blu.

    da Orlo   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 13:17

  6. e poi, e poi… diciamola tutta: il blu e’ sempre il blu … voglio dire: lo carichi un pelo qui, un pelo li’ ed e’ già’ un bel blu notte.

    Dice: blu notte, e allora? Su, su… blu notte, poi blu molto notte…notte fonda… Insomma siamo già’ al notturno: c’e’ poco da scherzare, notturno pesto. E, si sa, dal blu notturno pesto, a un gran bel nero il passo e’ breve… Ci metti sotto uno stivaletto in tinta, poi un bel frustino atroce, una svastichetta spensierata ed e’ fatta: e’ nazi… Mein Gott come tira il nazi quest’anno…

    Mein Gott come tira

    da egidio scrimieri   - mercoledì, 20 settembre 2017 alle 14:12

  7. Ebbene sì,egregio Egidio
    Pur supponendo che il suo post sia (al solito) polemico con il nostro e voglia essere una chiosa sarcastica a quanto scritto da Robecchi…

    Io lo prendo assai seriamente e lo condivido del tutto.
    Sulle derive delle posizioni simil salviniane la storia (NON egidio scrimieri) ci insegna che purtroppo: “C’è poco da scherzare”…

    da degiom   - giovedì, 21 settembre 2017 alle 10:31

  8. Oh quanto a questo, caro degiom, la storia ci insegna cose che furono peggiori perfino del nazismo… Come ad esempio il comunismo, coi suoi oltre cento milioni di morti. Del resto il problema cruciale dell’umanità’ non e’ tanto la memoria della storia, quanto la sua sterminata ipocrisia.

    da egidio scrimieri   - giovedì, 21 settembre 2017 alle 13:26

  9. E con questa col comunismo peggio del nazismo, salutiamo il sig. Scrimieri, speriamo per sempre

    da Alessandro   - giovedì, 21 settembre 2017 alle 14:04

  10. Alessandro
    giovedì, 21 settembre 2017
    E con questa col comunismo peggio del nazismo, salutiamo il sig. Scrimieri, speriamo per sempre

    Poi uno crede che un giornalista sia uno che pondera.
    Comunque uno come il Telese Luca,mastino di appartamento,dedito alla salvaguardia del debole si è appartamentato nella radio di confindustria(molto bello il programma “i funamboli”)e sembra che la cuccia gli garbi.
    Il Telese,tra l’altro senza contradittorio,il giorno dopo la vittoria del NO al ultimo referendum era ospite del Giannino Oscar alla sua trasmissione pomeridiana sempre sulla stessa immittente radiofonica con efficacia polemica e verve degne di un barricadero denoartri!
    Il Giannino sbiascicava parole che avrebbero dovuto essere di scuso per la mancanza di contradittorio,ma per tutta la durata del suo “prezioso” programma il Telese,anche se in maniera metaforica visto la sua “prestanza” meramente fisica,continuò indisturbato a spalare merda sul Renzi.

    Ps
    Mi permetto delle scurrilita percependene il loro libero uso.
    Se mi sbaglio sono pronto a ritornare sui miei passi.

    da Orlo   - giovedì, 21 settembre 2017 alle 17:06

  11. Ahinoi, non ci conterei troppo, Alessandro; presenti in moltissimi siti di discussione, i postisti a la ES si muovono seguendo la consolidata tecnica della tenia:

    insinuatisi (chissà come, chissà perchè) nei meandri del sito, si sviluppano e si estendono succhiando energie dai commentatori normodotati che, per quanti sforzi cerchino di fare, ponendosi in modo schietto, dialettico con il falso interlocutore, troveranno sempre il parassita pronto a controbattere, in modo sempre più cocciuto e inattendibile.

    Tanto più coerente e sensato il post tanto più puerile ed improbabile la sua controrisposta…

    La perla de:”…Il comunismo peggio del nazismo” vale più di qualsiasi spiegazione…

    Ti sei covato la serpe in seno, caro Alessandro!

    da degiom   - venerdì, 22 settembre 2017 alle 10:14

  12. Il tifo ci perseguita. Va bene nel calcio dove è tollerato per il suo ruolo specifico della competizione ludica, ma arrivare al tifo fra fascismo e comunismo italiano mi pare il colmo dell’idiozia e dell’ignoranza storica… Unicuique suum (“A ciascuno il suo”)! Noi, da parte nostra, abbiamo il dovere civile di individuare tramite le pagine nere della storia e le lotte rosse della resistenza qual’è il nostro.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 22 settembre 2017 alle 11:32

  13. Il @Grondona parte nel suo postato cercando subito un suffisso ad una “cosa” che è avvenuta 90 anni addietro ed ancora oggi nn ha ancora i conti regolati.
    A numerazione mortuaria il comunismo(nel suo sviluppo secolare e fuori dalla Urss) “vince” di molte lunghezze.
    Il nazismo “perde” tale gara dal momento che nn si rendeva ideologia mondialista,ma si “accontentava” di assoggettare i soggetti ritenuti inferiori ai propi fini.
    Difatti si alleo con i giapponesi che in Cina commisero atrocità che anche un Mengele,forse,avrebbe ritenuto eccessive.
    La realtà italiana del fascismo è stato l’esempio di come si potesse dare voce ad una richiesta populista facendo leva su una popolazione ridotta alla fame e in Italia ciò che si declinava a sinistra era affaccendato a regolare i propi conti personali.
    Il nazismo fu propio ciò che avrebbe voluto Mussolini…ma nn ne deteneva il popolo.
    Hitler mise in moto un movimento che,fortunatamente fu fermato.
    Oggi se nel nostro mondo occidentale possiamo permetterci di nn fare i conti col passato è grazie alla pancia satolla che ci permette la ricerca del pelo nell’uovo.
    La Spagna che fino agli inizi degli annj ’70 era franchista ha già riassorbito(tranne l’eta che oramai e declassata a mafia)quell’era e si proietta con maggiore spinta verso la modernità,purtroppo anche in tal paese chi,come gli abitanti della catalogna,che fino a vent’anni addietro erano “figli di un dio minore”,grazie anche al grande esodo vacanziero sulle sue coste ha fatto conoscere una loro dinamicità,si fanno abbagliare dalle sirene regressiste senza tener conto che il ritorno alle “piccole patrie” è ciò che li riporterà dove avevano avuto la forza di uscire.

    da Orlo   - venerdì, 22 settembre 2017 alle 13:10

  14. Gentile signor Orlo, davvero ce l’ho messa tutta, ma non sono stato in grado di capire cosa Lei abbia voluto significare con la Sua argomentazione. Non desidero assolutamente polemizzare. Lei ha detto la Sua ed io la mia. Con buona pace di entrambi, almeno lo spero. Cordialità

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 22 settembre 2017 alle 17:03

  15. su,su, cari Orlo e Vittorio, non litigate… avevo introdotto la contrapposizione funebre nazismo vs comunismo solo per scherzo… lo giuro: non e’ mica un blog dove far discorsi seri e profondi questo. Diamine, prendete esempio dal titolare del blog: vi pare egli riesca ad imbastire dialoghi seri e profondi?

    da egidio scrimieri   - sabato, 23 settembre 2017 alle 17:24

  16. Mi scuso per eventuali difficoltà di lettura di alcuni miei passaggi,ma credo che un’aggiynta da punteggiatura possa essere immaginata dal lettore.
    Caro @Scrimieri,nn conkosco bene il blog nei suoi approfondimenti,che sia emanazione di una certa sinistra l ho intuito…spero nn sia vero ciò che dici su una sua totale afasia dialettica.
    Debbo dire che sia tu che il @Grondona,anche se nn credo sia un mio affine, mi apparite “coscienti” e questo mi rallegra.
    Saluti

    da Orlo   - domenica, 24 settembre 2017 alle 08:05

  17. io penso che la politica sia necessaria per un Paese. Per tale motivo la ritengo seria e bisognosa di satira per poterla capirla meglio. Certo, poi ci sono i partiti che comprendono parte della popolazione ad essi ispirata secondo convenienza per ottenere la realizzazione dei propri progetti di vita. Una banca, ad esempio, è organizzata da soggetti che hanno affidato il loro futuro al potere del denaro e pertanto sostengono quella parte politica che le possa favorire con leggi e provvedimenti finalizzati. Così si comportano anche i grandi imprenditori. Altrettanto vorrebbero fare pure i lavoratori dipendenti, ma le due caste sopra citate, banche e grandi imprenditori, ritenendo da sempre che la concessione di troppi diritti al popolino limitano di fatto il loro potere, cercano di ostacolare in tutti i modi l’avanzata sociale proletaria.. Via l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori è stato un recentissimo crudele colpo di frusta al buon andamento del mercato del lavoro… Per questo i lavoratori, i pensionati e i meno abbienti dovrebbero convenientemente cercare di affidare il loro destino a quella parte politica che concretamente si dimostrasse nei loro confronti il “meno” ostile possibile. La satira cerca di aprire gli occhi in questo senso.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 24 settembre 2017 alle 10:58

  18. https://www.guidafisco.it/licenziamenti-articolo-18-jobs-act-riforma-lavoro-1213

    @Grondona
    Da codesto linkato,a ricaduta cliccando sui sotto link,potrai avere meglio presente la fattura del neo art.18.
    Le banche…so piezze core quando ingrassa “l’ignaro proletario” e arpie quando lo portano al suicidio.
    Sarò cinico ma la verità dovrebbe dircela la banca d’Italia,visto che è ormai ik suo unico vincolo accertare la lealtà bancaria in Italia.
    Confindustria è come la cigl…mette i problemi sotto il tappeto e sono contro le aspirapolveri.

    da Orlo   - lunedì, 25 settembre 2017 alle 13:23

  19. Il problema alla fine è uno solo. Deleghiamo altri a fare per noi. E’ completamente sbagliato. Dobbiamo essere noi stessi a migliorare la nostra qualità di vita. Il sindacato è partecipazione, se non partecipiamo alle sue lotte dobbiamo nostro malgrado accontentarci delle briciole che cadono dalla tavola del capitalismo. Non ce le buttano nemmeno… Le dobbiamo raccattare sperando appunto che cadano spontaneamente dalla tavola per distrazione dei commensali. Tanto ci pensa lui, si dice. No, lui è sempre in tutt’altre faccende affaccendato. Noi dobbiamo pensarci e le urne elettorali ci possono aiutare. Basta frequentarle con sana consapevolezza.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 26 settembre 2017 alle 15:13

Lascia un commento