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Fasci da compatimento tra “rettificazione” morale e prime pagine

fatto200417Dilemma etico non da poco: i fasci da compatimento che qualche notte fa a Tor Bella Monaca hanno attaccato cartelli contro negozi stranieri, fanno più paura o fanno più ridere? E’ una questione antichissima: era sublime il Grande Dittatore di Charlie Chaplin, ma certo non ha impedito a Hitler di fare quello che ha fatto. E dall’altro lato la bramosia dei piccoli arditi di borgata di farsi prendere sul serio suggerirebbe proprio il contrario: coglierne il lato macchiettistico e involontariamente auto-satirico. Che fare, dunque? Intervistati dai giornali, i titolari dei negozi presi di mira dicono che non denunceranno, il che significa che ci credono poco alla “giustizia che fa il suo corso”, mentre i balilla sulla pagina Facebook del gruppetto fascista che ha rivendicato l’azione (qualche cartello appeso, forse qualche scritta sul muro) festeggiano la Santa Pasqua (Auguri camerati!”). Tutto un po’ surreale, insomma. Lasciamo perdere la faccenda dei negozi italiani e dei negozi stranieri: si può spaziare dagli orrori della Notte dei Cristalli al ridicolo sogno dell’autarchia in un mondo globalizzato, in entrambi i casi si prova una certa vertigine. I gerarchetti di Tor Bella Monaca rilasciano comunicati manco fossero l’Onu, e sono righe esilaranti da cui traspare la prima preoccupazione: farsi conoscere, dire chi sono, collocarsi. “Identitari, nazionalisti, di ispirazione cattolico-fascista”. Ecco fatto, semplice, no? Siamo a un passo (dell’oca) dalla barzelletta sul matto che si crede Napoleone.

Poi c’è, nelle prime righe, il severo monito: “non siamo la costola di nessuno”, che messo così in evidenza significa proprio il contrario: saranno camerati che hanno litigato con altri camerati su chissà quale centrale questione strategica (il fez va portato storto? DVX si potrà scrivere anche con la U normale?). Non si sa quanti ardimentosi adepti abbia questa nuova setta grottesco-fascista, ma se si va a vedere il manifesto d’intenti, che è un po’ anche un programma, una dichiarazione e un “che fare?”, si può leggere questo: che lottano contro i poteri forti e “nello specifico satanismo e massoneria , signoraggio bancario e lotta al sionismo”. Non si capisce come siano esclusi dagli ambiziosi obiettivi anche l’alopecia, l’imperialismo e il surf, ma non si può avere tutto. Quel che è certo è che per fare tutto questo (cioè per lottare come belve contro il satanismo, per dirne una) serva “un’immensa rettificazione morale”, che fa paura, ma anche ridere, solo a dirlo. Risparmio al lettore innocente il resto della prosa, ma resta il dilemma di prima: quando vedi uno che delira ridi, come verrebbe spontaneo fare, o ti preoccupi che il delirio non si espanda?

Una cosa però appare abbastanza evidente: pur propugnando arditamente “la controinformazione a dispetto dei metodi tradizionali di comunicazione” (sic), gli arditi che difendono la civiltà occidentale e l’identità italiana contro un macellaio rumeno o una parrucchiera nigeriana ai “metodi tradizionali di comunicazione” (ri-sic) ci tengono in bel po’, e difatti sventolano come un gagliardetto consunto dalla battaglia un articolo di giornale che parla di loro (“sulla prima pagina”, si lasciano scappare con orgoglio). Alla fine pure questo fa un po’ ridere: mentre teorizzano “Il

servizio di una causa che va al di là dell’uomo” (eh?), mentre ci assicurano che “Contano soltanto le qualità dell’anima, le sue vibrazioni, il dono totale” (prego?), contano le righe e raccolgono la rassegna stampa, come se entrare in qualche modo nella cronaca fosse un atto di esistenza in vita. Naturalmente non farò qui il nome di questi arditi alfieri della “rettificazione morale” (scusi?), proprio per non finire nella loro collezione di “dicono di noi”. Il dilemma se siano più preoccupanti o più ridicoli resta aperto.

9 commenti »

9 Commenti a “Fasci da compatimento tra “rettificazione” morale e prime pagine”

  1. Puntuale e appropriata la riflessione di Alessandro Robecchi. A mio modesto parere nessun commento è migliore di quello fornito dalla saggezza popolare espressa in un tradizionale detto siciliano: “Cu è chiù fissa, Carnalivaru o cu ci va appressu?” [Chi è più stupido, Carnevale o chi gli va dietro?].

    da Salvatore Gianni'   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 08:38

  2. E così scopro che a farmi quattro risate sui siti dei fascistelli dell’ultim’ora sono in buona compagnia! Avevo trovato chi aveva come “mamma modello” la moglie di Goebbels ma poi si inteneriva di fronte alla triste vita degli animali da circo. Sono arrivato alle stesse domande e mi sono convinto che ignorarli fosse la cosa migliore, un cittadino medio forse dovrebbe impiegare il proprio tempo in modo più produttivo.

    Per chi scrive romanzi gialli, invece, può essere tempo investito bene, chissà cosa ne uscirebbe mettendogli in mano delle Luger… Con queste ci puoi ammazzare un elefante, se lo prendi bene.

    da Giovanni   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 10:09

  3. il nome lo faccio io Azione Frontale.
    Immagino una ‘costola’ di Azione Giovani che s’incrocia con un’altra costola del Fronte della Gioventù e il marchio è bello che pronto.
    Basta con l’ambiguità anglofila di Casa Pound. Basta con gli ammiccamenti berlusconiani di Forza Nuova.
    Fantasia, vibrazioni e rettificazioni. Altro che.

    da paolo bernardini   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 10:58

  4. Sono innumerevoli ormai le storie dei conflitti tra poveri, più che prenderle con umorismo,propendo al preoccupato,fosse solo una crisi momentanea le possibilità di propagazione del fenomeno risulterebbero minime,ma non sarà così purtroppo.

    E sono dell’idea che se nelle elezioni in Francia dovesse vincere e governare il front national,la deriva fascio-destrorsa avrà un enorme trampolino di lancio.

    Forse ora ne possiamo ancora sorridere data l’evidente dabbenaggine,almeno da quel che ha descritto su questo post,forse domani penso proprio di no.

    da Ivo Serentha   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 13:23

  5. Personalmente credo non ci sia ne dà ridere ne dà preoccuparsi, il fenomeno è talmente trascurabile che non penso costituisca un problema. Meglio concentrare tutte le attenzioni a quelli davvero pericolosi, tipo Renzi, per citarne uno.

    da Alessandro Regazzetti   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 14:08

  6. patetici radical chic: azione Frontale (che non c’entran ulla con Azione Giovani= è l’unico movimento politco attivo a Torbellamonaca: ha anche una palestra popolare autofinanziata.
    Per quanto riguarda il sig. Robecchi la informo che nessun neofascista indossa il fez.

    da Gallarò   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 14:37

  7. Urca! I fasci di Tor Bella Monaca c’hanno una palestra, questo sì che è uno scoop. E il salto nel cerchio di fuoco quando lo fanno, che vengo a farmi due risate? E per indossare il fez, tra l’altro bisogna avercela, una testa… Buon 25 aprile

    da Alessandro   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 14:39

  8. Azione frontale. Nomen omen. Li leggi e ti viene voglia di dare la testa contro il muro.

    da Eparrei   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 16:36

  9. e il 25 aprile , a Milano, gran rivista dei fasci .

    da gis   - giovedì, 20 aprile 2017 alle 20:21

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