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Qui trovate scritti, recensioni, interviste e tutto il resto su TORTO MARCIO, il nuovo romanzo. I vostri commenti sono ovviamente graditi

torto-marcio-coverUscito il 12 gennaio 2017, Torto marcio è il quarto romanzo della serie di Carlo Monterossi.

Qui sotto trovate le recensioni, gli articoli, le interviste e tutto quanto, compresi i vostri commenti.

Le recensioni sono leggibili in formato jpeg o pdf. Nel caso si tratti di materiale online, oltre all’immagine sarà disponibile il link

 

 

 

 

 

 

 

STAMPA (QUOTIDIANI, SETTIMANALI, MENSILI)

AMICA (12 gennaio 2017) – La bella recensione di Pietro Cheli (qui il link)

Sette del Corriere della Sera (13 gennaio 2017) – Una chiacchierata con Roberta Scorranese

Il Fatto Quotidiano (19 gennaio 17) – La bella recensione di Nanni Delbecchi

Tutto Libri (28 gennaio 2017) – La recensione di Bruno Gambarotta su Tutto Libri de La Stampa

Il Messaggero (29 gennaio 2017) – La recensione di Leonardo Jattarelli su Il Messaggero

La Repubblica Milano (4 febbraio 2017) – L’intervista di Annarita Briganti su Repubblica Milano

Lettere a la Repubblica (4 febbraio 2017) – nella pagina delle lettere, Corrado Augias cita Torto marcio

D di Repubblica (4 febbraio 2017) – La recensione di Francesca Frediani su D

L’Eco di Bergamo (5 febbraio 2017) – La recensione di Vincenzo Guercio su L’Eco di Bergamo

Il Piccolo (5 febbraio 2017) – La recensione di Antonio Calabrò (pdf)

Il Corriere della Sera (11 febbraio 2017) – La recensione di Ranieri Polese suIl Corriere della Sera

L’Unione Sarda (11 febbraio 2017) – La recensione di Luca Mirarchi su L’Unione Sarda (pdf)

Il Venerdì di Repubblica (17 febbraio 2017) – La recensione di Corrado Augias su Il Venerdì

La Provincia Pavese (18 febbraio 2017) – Intervista di Serena Simula su La Provincia Pavese

La Gazzetta del Mezzogiorno (19 febbraio 2017) – La recensione di Michele Marolla su La Gazzetta del Mezzogiorno

La Repubblica (21 febbraio 2017) – La recensione di Paolo Mauri su Repubblica

Il giornale di Vicenza (21 febbraio 2017) – Una bella intervista di Chiara Roverotto, uscita anche (stesso giorno) su L’Arena di Verona e Brescia Oggi

ANSA (1 marzo 2017) – Recensione di Paolo Petroni (link qui)

Il Giornale (2 marzo 2017) – Massimiliano Parente si occupa dei gialli italiani (link qui)

Quotidiano di Puglia – (6 marzo 2017) – Recensione di Tommaso Bocci (pdf)

Il Giorno (7 marzo 2017) – Intervista di Claudia Cangemi

La Provincia di Lecco (18 marzo 2017) – L’intervista di Maura Galli

La Lettura (19 marzo 2017) – La pagella di Antonio D’Orrico su La Lettura de Il Corriere della Sera

Il Venerdì di Repubblica (17 marzo 2017) – Un piccolo racconto in onore di Manuel Vàsquez Montalbàn

L’Indice (marzo 2017) – Recensione di Fernando Rotondo (pdf)

Corriere di Bologna (16 aprile 2017) – Romano Montroni su Torto marcio

Tutto Libri (20 maggio 2017) – Diario di scrittura: Carlo Monterossi spiegato da me medesimo

 

RADIO E TV

Petrarca (18 febbraio 2017) – Intervista al rotocalco culturale di Rai Tre

Quante Storie (24 febraio 2017) – Il programma di Corrado Augias per Rai Tre dedicato a Torto marcio. (qui il link a RaiReplay)

Fahrenheit (27 febbraio 2017) – L’intervista di Graziano Graziani a Fahrenheit su Radio Tre Rai (audio)

Sabato Libri (18 marzo 2017) – L’intervista di Bruna Miorelli

RaiNews (21 aprile 2017) – Intervista di Paolo Maggioni per TuttiFrutti su RaiNews

Radio Svizzera Italiana (12 giugno 2017) – L’intervista di Rosanna Maspero per “Millevoci” sulla Rete Uno della RSI

 

WEB

Mixtura (13 gennaio 2017) – La bella recensione di Max Ferrario (link qui)

Il Libraio (13 gennaio 2017) – Recensione (qui c’è il link con anche un piccolo estratto del libro)

Thriller Nord (13 gennaio 2017) – Recensione di Maria Sole Bramanti (link qui)

Milano Nera (20 gennaio 2017) – Recensione di Paolo Manacorda per Milano Nera (link qui)

UnoeNesuno (22 gennaio 2017) – La recensione di Aldo Funicelli per Unoe Nesuno (link qui)

Critica Letteraria (23 gennaio 2017) – Recensione di Gloria M. Ghioni su Critica letteraria (link qui)

Varese News (23 gennaio 2017) – La recensione di Marco Giovannelli (link qui)

Vincenzo A. Pistorio (31 gennaio 2017) – La recensione di Vincenzo Pistorio sul suo sito Trentamila piedi sopra lo stivale (link qui)

SoloLibri.net (5 febbbraio 2017) – La recensione di Elisabetta Bolondi (link qui)

MangiaLibri (9 febbraio 2017) – La recensione di Carla Colledan per MangiaLibri (link qui)

Biella Cronaca (9 febbraio 2017) – La bella intervista di Mauro Zola su Biella Cronaca (link qui)

Liberi di Scrivere (20 febraio 2017) – Recensione di Viviana Filippini (link qui)

I libri di Meg (20 febraio 2017) – Recensione sul sito I libri di Meg (qui il link)

Andrea Riscassi (20 febbbraio 2017) – Recensione di Andrea Riscasi sul suo blog Ad maiora (link qui)

Italiani (22 febbbraio 2017) – La recensione di Valerio Calzolaio (link qui)

Terzo Binario (27 febbraio 2017) – La recensione di Ginevra Amadio su Terzobinario.it (link qui)

Libreriamo (6 marzo 2017) – Intervista del sito Libreriamo (il link è qui)

Moked (9 marzo 2017) – Un pezzo (soprattutto su Dylan) del portale dell’ebraismo italiano (link qui)

Menti in Fuga (14 marzo 2017) – Recensione (link qui)

Resegone Online (16 marzo 2017) – Recensione di Paolo Trezzi (link qui)

Telegraph Avenue (21 marzo 2017) – La recensione di Angelo Cennamo (link qui)

Ytali (22 marzo 2017) – La recensione di Roberto Ellero si Ytali.com (link qui)

 

19 commenti »

19 Commenti a “Qui trovate scritti, recensioni, interviste e tutto il resto su TORTO MARCIO, il nuovo romanzo. I vostri commenti sono ovviamente graditi”

  1. oh, beh il primo è sempre impegnativo

    innanzitutto grazie, mi hai fatto sbarcare l’influenza della settimana scorsa. e già questo…

    col senno di poi troppo facile, ma per quanto riguarda la sorpresa forse questo dei 4 è quello più debole. un po’ troppo déjà-vu

    e sulla scrittura, sul wording: troppo legato all’attualità (lo scatto alla Bolt… la macelleria del lusso…) con due possibili conseguenze: scarsa comprensione negli anni a venire, quando i riferimenti non saranno più attuali, e scarsa rispondenza al periodo di riferimento (negli anni 80-90, il concetto di lusso come mercato era ancora di là da venire)

    detto questo, il libro mi è piaciuto molto

    molto interessanti i personaggi, sia quelli di questa storia che quelli della saga nella loro evoluzione. Il più interessante forse quello della terza vedova, con la sua etica del sublime; interessante anche la fascinazione che la “nostra stanca civiltà” subisce da una che al massimo ha studiato della filosofia, tra sé e sé, e forse senza metterla granché a frutto

    l’analisi sociale è molto buona, e lo dice uno che subisce le case occupate di Via Gola, che credo non abbiano molto da invidiare. certo ho delle idee diverse sulla soluzione, ma l’analisi è condivisibile e se fosse posta a fondamento della situazione credo che si potrebbe arrivare a una cosa accettabile in maniera semplice
    forse si potrebbe aggiungere che ci sono anche degli altri luoghi in cui c’è integrazione tra gli estremi sociali rappresentati. Se fosse un saggio, sarebbe una mancanza; ma è un romanzo, quindi va bene

    inatteso il legame con gli anni di piombo, per chi come me i ha vissuti ma da bambino e dalla periferia d’Italia. certo un punto sfugge, a me che ci ho riflettuto in passato ma anche al sovrintendente Carella, che ha 40 anni e quindi non li può ricordare: ma xché dei giovani brillanti pensavano di riuscire a cambiar le cose in maniera violenta? con quali speranze? certo non è in romanzo che si può trovare la risposta; ma forse un’interpretazione….

    come ha scritto qualcuno dei critici, apprezzatissime le due accelerazioni finali

    ultimo punto: la disperazione di Monterossi. ha qualche tratto di Dylan (inteso Dog….) comprensibile il sentimento di abbandono e di mancanza, ma forse è più un’affermazione del protagonista che uno stato reale

    in sintesi: un ottimo acquisto. 7,5 pieno

    da glk   - martedì, 24 gennaio 2017 alle 15:33

  2. Sto leggendo il libro… dalla descrizione la sig.ra Ghezzi mi pareva una “signora” d’altri tempi… anche come età… mentre ho scoperto alla fine del paragrafo che ha la mia età!….
    non so… secondo me le 48 enni di oggi sono diverse….

    da GIOVANNA GOBBI   - giovedì, 16 febbraio 2017 alle 11:51

  3. Grazie.Non abbiamo ancora letto il libro oggi ho visto pero’ il programma in tv con Lei.Il libro lo avevo gia’ acquistato il patito di gialli e’ il marito poi lasceremo una ns nota quando letto.Io sono appassionata del Giappone e leggo tutti i libri scritti da autori Giapponesi… Vorrei sapere se possibile avere un suo autografo sul libro visto che lo devo regalare per una ricorrenza al 4.4 grazie saluti
    Bracco Cinzia

    da cinzia   - venerdì, 24 febbraio 2017 alle 14:32

  4. Ho trovato il libro molto bene scritto. Partendo da quattro storie nella storia, apparentemente tutte completamente staccate tra loro, si arriva ad una ricostruzione finale molto avvincente. l.ho letto in due giorni e comprero’ il prossimo, curioso di sapere cosa decidera’ di fare il Monterossi, avendo lasciato crazy love. Francesco Montorsi

    da Francesco Montorsi   - domenica, 5 marzo 2017 alle 09:00

  5. Caro (a partire da “piovono pietre”, tempo in cui mio marito voleva farci conoscere tramite tua madre, amica sua, perchè mi ero decisa a mettere la radio in macchina solo per non perdere la tua trasmissione al mattino) Alessandro, ho appena terminato Torto marcio, e anche appena finito Pensare Altrimenti di Diego Fusaro. La verità a volte libera, a volte paralizza come quando “la dimensione del reale satura quella del possibile rendendo impossibile il costituirsi del dissenso come capacità di sentire altrimenti”. Un bel libro, il tuo, ma che mi ha lasciato una tristezza profonda e grigia, appunto, asfissiante. Mi dispiace, me ne scuso, con me per prima. Grata ugualmente della limpidezza della fotografia, e del tuo sentire, sempre lucido e preciso. Micaela

    da micaela montalto   - martedì, 7 marzo 2017 alle 23:23

  6. Così non vale, ci rimettevo un incontro importante di lavoro l’altra mattina perché non ho sentito la sveglia dopo aver letto praticamente tutta la notte. E scendendo le scale di corsa ho salutato il mio vicino dicendo: “buongiorno Ghezzi”. No, così non vale caro Robecchi, fuori subito un altro libro o mi arrabbio…
    Un saluto

    da gigi longhi   - giovedì, 16 marzo 2017 alle 15:46

  7. Vedo che non avete accettato il mio precedente commento, forse perché conteneva una piccola critica alla precisione di alcuni dettagli tecnici? Piacciono solo gli elogi evidentemente.

    da Maurizio Zucca   - mercoledì, 17 maggio 2017 alle 21:28

  8. E’ il primo che leggo, di Robecchi. Buona ambientazione noir milanese, al livello di Renato Olivieri, tensione civile degna di Jean Claude Izzo. Sono molto soddisfatto di averlo.

    da Roberto Galiano   - lunedì, 22 maggio 2017 alle 12:03

  9. Ho letto il libro. L’ho trovato molto molto bello. Il personaggio Ghezzi è un mito. La sua signora in questo romanzo lo batte. Adoro l’ambientazione milanese.
    Complimenti. Dopo aver letto torto marcio mi sono letta anche “Dove sei stanotte” che mi era sfuggito.

    da Rita   - mercoledì, 31 maggio 2017 alle 15:47

  10. L’ho appena finito e mi è piaciuto. Decisamente bello, penso che cercherò i precedenti.
    Peccato che a pagina 289 ci sia una cazzata grossa come una casa. Una “rivoltella” che espelle i bossoli quando spara?! Un giallista che non sa distinguere una semiautomatica da una rivoltella è come un aviatore che chiamasse “elicottero” un aeroplano! Certo questi (essendo velivoli) volano tutt’e due e quelli (essendo pistole) sparano tutt’e due, ma per il resto son cose completamente diverse. Cosa sia un revolver, poi, lo dice la parola stessa, no?

    da Giuseppe Tonelli   - domenica, 9 luglio 2017 alle 23:27

  11. Caro Giuseppe, contento che ti sia piaciuto. Ma… A pagina 289 non è scritta la parola “rivoltella” (che non compare mai nel libro”, ma la dicitura “revolver da borsetta”, che è un modo di dire tra sbirri. “… e ora va in giro con un revolver da borsetta…”. Una considerazione informale, non una perizia tecnica, anche perché è così evidente (si dice persino la marca dei proiettili). Naturalmente fa piacere avere lettori così attenti (complimenti!), ma non si tratta di un errore. Spesso nel parlato, nei virgolettati, si preferisce l’uso spiccio a quello tecnico… “un revolver da borsetta” significa: ma guarda quello, andava in giro con postole antiche e ora una una specie di scacciacani…

    da Alessandro   - lunedì, 10 luglio 2017 alle 07:26

  12. Grazie della risposta, ma comunque io eviterei certe ambiguità. Già che ci siamo, siccome sono un vecchietto criticone e pignolo, era proprio necessario rifarsi per il Sov. a Salvatore Albert Lombino (Ed McBain per i non acculturati)? Comunque lo ripeto: voglio leggere i romanzi precedenti. Qualcuno dice che sono anche migliori…

    da Giuseppe Tonelli   - lunedì, 10 luglio 2017 alle 19:33

  13. Ripeto: non era un’ambiguità, era un virgolettato voluto. Quanto al sovrintendente Carella e all’immenso McBain, si tratta evidentemente di un omaggio, come molti hanno capito, e no, certo, non era necessario, come molte (quasi tutte) le scelte che facciamo ogni giorno. Quanto ai migliori o peggiori, ognuno ama più questo o più quello…

    da Alessandro   - martedì, 11 luglio 2017 alle 00:03

  14. Ho iniziato da “torto marcio”… e mi è piaciuto tantissimo…. perché :
    – mi piace il suo modo di raccontare, di parlare con lettore, la sensibilità nel’ analizzare l’Italia di oggi.
    – mi ha fa fatto scoprire questa città di Milano. (Vivo da sempre a Ginevra) con i suoi lati luccicanti e quelli scuri.
    – Perché mi sono piaciuti Carlo, Ghezzi, Oscar e tutte quelle persone che non sono sempre lasciate per conto.

    Insomma ho cominciato da “torto marcio” e poi “di rabbia e di vento”, poi “dove sei stanotte”, e sto cominciando “non è una canzona d’amore”. Il mio rimpianto è di averli letti in questo ordine.
    Insomma aspetto il prossimo racconto. …..

    da Patrizia Sayour   - sabato, 9 settembre 2017 alle 09:55

  15. Ho iniziato da “torto marcio”… e mi è piaciuto tantissimo…. perché :
    – mi piace il suo modo di raccontare, di parlare con lettore, la sensibilità nel’ analizzare l’Italia di oggi.
    – mi ha fa fatto scoprire questa città di Milano. (Vivo da sempre a Ginevra) con i suoi lati luccicanti e quelli scuri.
    – mi sono piaciuti Carlo, Ghezzi, Oscar e tutte quelle persone che non sono sempre lasciate per conto.

    Insomma ho cominciato da “torto marcio” e poi “di rabbia e di vento”, poi “dove sei stanotte”, e sto cominciando “non è una canzona d’amore”. Il mio rimpianto è di averli letti in questo ordine.
    Insomma aspetto il prossimo racconto. ….. Grazie !

    da Patrizia Sayour   - sabato, 9 settembre 2017 alle 09:56

  16. Bravo Robecchi! Per me che ti seguivo fedelmente su *piovonopietre*, ma bovinamente non conoscevo la tua attività scrittoria, è stata una sorpresa leggerti noir (dirai tu: alla buona ora!). Un libro ineccepibile il cui valore in più è la presenza costante delle tue idee, dal design al senso del giusto, che instillano un sentimento di angoscia e timore, come chi riceve un cazzotto che piove da non si sa dove e perchè, e pavlovianamente condiziona la lettura. Molto bello!

    da Umberto Pellegrini   - domenica, 17 settembre 2017 alle 13:10

  17. Belli tutti e quattro questi romanzi, e nell’aspettarmi un quinto in cui compaia finalmente Lei mi chiedo quale rapporto non forzoso ci si possa inventare per far incontrare di nuovo le strade di Monterossi e Ghezzi. L’ironia dei primi due libri è pura gioia, il senza filtro di quest’ultimo è pura vita.

    da Livio   - giovedì, 21 settembre 2017 alle 20:45

  18. Caro Robecchi, ho letto ‘Torto marcio’ con estremo piacere. Mi permetto di suggerire che: i) Il Sudan è ex colonia inglese, vi si parlano arabo e inglese, oltre alle parlate locali, non il francese; ii) Mosè non è morto molto vecchio e non è citato comunemente come esempio di vecchiaia; è morto prima di entrare nella Terra Promessa; il personaggio biblico lessicalizzato come il vecchio per antonomasia è Matusalemme; iii) nei supermercati non si trovano pacchetti di caffè da 2 etti: sono da 250 grammi.
    Un cordiale saluto.

    da Sergio Cremaschi   - mercoledì, 4 ottobre 2017 alle 14:22

  19. Vero tutto, ma… la prima è un’ambiguità voluta… il Sudan? Chissà da dove viene veramente… Non so nulla su Mosé, ma “l’età di Mosé” è un modo di dire acettato… Il caffé… boh… Comunque grazie: lettori così attenti fanno paura!
    :)

    da Alessandro   - mercoledì, 4 ottobre 2017 alle 14:25

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