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gen 17

Noi, elettori delusi dal Tripolarismo delle Bermude

fatto1“Mal comune mezzo gaudio” è una frase orribile, senza senso, cinica e destituita di ogni fondamento. Che il mio disagio di italiano senza rappresentanza politica, ficcato come una barchetta al centro del Triangolo delle Bermude, equilontano dai tre poli del tripolarismo nazionale, sia condiviso da molti, non mi dà nessun gaudio, anzi, fa incazzare un bel po’. Sulla figuraccia europea dei Cinque Stelle, e segnatamente del loro leader, viene in mente una battuta di Luttazzi (Berlusconi gliela fregò ai tempi antichi quando cacciava Fini dal partito). “Sapete che uno zio di Fini è morto ad Auschwitz? Sì, è caduto dalla torretta di guardia”. Pessimo gusto, ma fa ridere. Così del Grillo che si fa chiudere la porta in faccia dal gruppo europeo più amico di lobby e poteri forti si può dire: “Ma è ferito! Gli ha fatto male l’Establishment? Ma no! E’ scivolato mentre correva a iscriversi”.

Ora per riassumere: abbiamo tre grandi forze politiche in campo: una che conosciamo bene e che lavora per tenere insieme le spoglie del berlusconismo, una destra Frankenstein Junior; una che ha governato sbagliandole tutte e coniugando in modo superbo arroganza e incompetenza, affarucci privati e la solita minestra liberal liberista fingendosi però di sinistra; e poi un corpo estraneo che entra a gamba tesa (il famoso apriscatole) nel sistema, e in effetti un po’ lo scardina e lo stupisce (oh! Non c’è più il bipolarismo!), ma pratica anche i peggiori vizi e le giravolte ciniche che la politica ci ha insegnato. Iscriversi a un gruppo che dice il contrario di quello che dici tu per avere “visibilità e contare di più” è un carpiato turbo-ideologico di difficile comprensione.

Aggiungerei un altro problema, tanto per gradire. Ed è che ormai scelte, decisioni, errori madornali, gaffes e capitomboli di ognuna delle parti in commedia, non hanno quasi una lettura politica, ma soltanto il peso, per così dire ludico, del rimprovero reciproco. Siamo allo sberleffo costante, come se la vita politica italiana fosse più legata al gusto sadico di veder scivolare l’avversario che alle sorti del povero paese. Con punte di vero surrealismo, come quando Grillo ha parlato di espatri e le tricoteuses del Pd sono saltate su come tappi ad accusarlo di leghismo. Il giorno dopo di espatri ha parlato il governo e tutto a posto, anzi grandi applausi.

Il disagio dell’italiano equilontano è dunque doppio: non solo nessuno lo rappresenta, ma non circola un’idea forte, all’orizzonte si vede solo tattica e nessuna strategia. Mentre si esce e si entra nei gruppi europei, abili come l’ispettore Clouseau, o si gioca il risiko della legge elettorale, o si pensa a trucchi e trucchetti per gabbare il referendum sul Jobs act, non si vede da nessuna parte un’idea di società più giusta. Tutti, distratti dalla guerricciola quotidiana, dalle scaramucce di confine, si scordano di occuparsi del fatto che le diseguaglianze aumentano, e che stanno diventando intollerabili, una cosa allarmante, che può scappare di mano.

Nessuno dei tre poli dice chiaramente il punto primo di un qualunque programma di salvataggio del Paese: cioè che la distanza siderale tra il fattorino che vi consegna le pizze e il banchiere va ridotta, e non aumentata come si fa da decenni. Un’idea, insomma, un disegno, un obiettivo, anche lontano, anche difficile, ma chiaro e preciso. Ridurre le diseguaglianze sarebbe una buona corrente per spingere l’equilontano con la sua barchetta verso un polo o verso l’altro, ma non succederà, perché il piccolo cabotaggio trionfa. La prima esigenza della politica italiana è quella di poter cambiare idea al volo per motivi tattici, il che impedisce di avere grandi idee. Visto da qui, dal centro esatto del triangolo delle Bermude, lo spettacolo è piuttosto deprimente.

7 commenti »

7 Commenti a “Noi, elettori delusi dal Tripolarismo delle Bermude”

  1. bravissimo !

    sottoscrivo tutto :)

    da giovanni   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 11:55

  2. Di questo passo manco il detto cinese può aiutare,ovvero quello di mettersi sulla sponda del fiume,aspettando in questo caso qualche idea interessante,si rischia di rimanerci per un tempo infinito.

    Considerata la mia età non più giovanile,ho idea che sarà inutile!

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 13:02

  3. Ma nessuno si mobilita dal basso. Né nascono idee nuove nella politica, né si cerca di difendere quelle “vecchie” dalla società civile. Dopo il referendum ci hanno imposto una fotocopia del governo Renzi e nessuno si è mosso. Questa è la cosa peggiore.

    da Irene   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 14:11

  4. Io ricordo una battuta diversa ma simile di Luttazzi: “Dei naziskin mi stavano picchiando, ma Gianfranco Fini mi ha salvato. Ha detto: ‘ragazzi, puó bastare’ “.
    In ogni caso non mi é chiaro perché la consideri una battuta di pessimo gusto.

    Sulla tua equidistanza dai tre poli, vorrei dirti che capisco cosa dici ma temo che il tuo stia diventando un escamotage per tirarti fuori dall’ agone politico, come giá hai fatto in occasione delle amministratrive milanesi. Perché con questa storia dei tre partiti che fanno schifo uno finisce per non fare niente, “tanto nessuno mi rappresenta”, censurando peró l’ esistenza di un’ opposizione di vera sinistra per la quale una volta votavamo tutti (per intenderci il PC, poi RC) e che ora snobbiamo, con la tiritera che tanto é inutile. E questa é la piú tipica inversione hegeliana: non é che non votiamo Rifondazione perché é inutile, piuttosto Rifondazione é inutile perché non la votiamo piú…

    Con stima

    da federico_79   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 15:02

  5. molto buono, Ale

    hai sentito però Barack stanotte? candidatevi per un ruolo pubblico, anziché parlare su internet di quello che non va

    idee nuove in circolo: ci sarebbero pure, cero non nel cortiletto della politica italiana, ma con proiezione estera. xchè x uno scemo di sx che dice che la perfida albione sta meglio fuori dall’UE c’è un intelligente sempre di sx (e immigrato. sarà quello? non dirlo a Grillo&Salvini) che dice il contrario

    quindi un programma ci può pure essere
    a)mollare i 5S (io già fatto. voi?)
    b)utilizzare il congresso del PD non (solo) x bruciare col lanciafiamme il baffetto (premetto. se vi pare un’immagine forte, pensate a vederlo di nuovo a Palazzo…) ma anche per una piattaforma con venature di sx
    c) idee di sx. le fonti ci sono: i post di Moore del 5 e 6 nov, il discorso di Obama di ieri, Piketty, Boeri e la sua riforma delle pensioni, oltre alla controproposta sulla riforma fiscale di Summers ieri sul FT, sarebbero già un progresso pazzesco
    d)lo scorso inverno mi hanno cercato per candidarmi a Milano, ho declinato. forse ho sbagliato, sentendo Obama mi sento in colpa. in ogni caso, come diceva Benni all’inizio dei 90 “se i tempi non ti piacciono, inventane di diversi”

    anche da parte mia, la stima è immutata. tanto che non vedo l’ora sia domani

    da glk   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 16:00

  6. OT cioè gli stessi renziani che vogliono far votare subito gli italiani oggi sono contenti perchè gli italiani non potranno votare sul referendum sull’art. 18.

    da david   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 17:30

  7. tu l’hai scritto e io lo penso …

    da laura franza   - mercoledì, 11 gennaio 2017 alle 18:47

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