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dic 16

La nuova narrazione: la spesa i video tutorial e la Play con i gattini

fattoquotidianoLa terrificante profezia di Oscar Farinetti (“Dobbiamo tornare simpatici”) sta per compiersi. Matteo Renzi l’ha pure detto durante l’assemblea nazionale del Pd: “Siamo stati efficienti, ma non siamo stati empatici”. Dunque ora, davanti a una campagna elettorale che durerà mesi, si abbatterà su di noi un uragano di simpatia, una punizione così dura che non si ebbe nemmeno il coraggio di metterla tra le dieci piaghe d’Egitto. Il Fatto Quotidiano, in collaborazione con la Scuola Superiore di Ipnosi, è in grado di rivelare le nuove linee guida della narrazione renziana a cui narratori, comunicatori e guru dovranno attenersi fino alla vittoria finale.

Volto umano – Come ha detto Delrio in televisione, Matteo è molto cambiato, è umile e va a fare la spesa, e siccome da solo si annoia ci va coi fotografi di Chi, l’organo ideologico di casa Berlusconi. Dunque, ripartire dal quotidiano. Matteo che rimbocca le coperte ai figli, Matteo che sbaglia l’ammorbidente, Matteo che fa la maionese: diffondere e sostenere il nuovo volto di Matteo dovrà essere il nuovo corso della narrazione renziana. Però la faccia sperduta davanti agli scaffali dice tutto il suo sconcerto: da “un uomo solo al comando” a “un uomo solo al carrello”. Proprio lui, che aveva negato l’appoggio ad Anna Finocchiaro per la presidenza della Repubblica perché l’avevano beccata a far la spesa all’Ikea con la scorta che spingeva il carrello, beccandosi in risposta un “miserabile”, eccolo ora a concordare il servizio fotografico in versione massaio. Nemesi storica: ora lei fa la ministra al posto della Boschi buonanima, e lui fa la spesa con la faccia sperduta del “che ci faccio io qui”. Ma come che ci fa? Un servizio per Chi! La nuova narrazione dal volto umano. Seguirà lo speciale “Matteo appende una mensola” e il tutorial “Taglia il salame con Matteo Renzi”.

Gattini – Per gli addetti al web. Postare in rete molti gattini, che sono teneri e divertenti. Per il pubblico giovane: postare gattini che giocano alla playstation con Orfini, e vincono. Il gattino comunica dinamismo, simpatica follia, casa, focolare. Per convegni e dibattiti, cercare citazioni sul gattini: cosa diceva Max Weber? E Caetano Veloso? E Churchill? Sempre sui gattini, ovvio. Aggiungere a piacere frasi celebri che nessuno può controllare. Slide con tanti gattini che salvano le banche. Per la scuola: gattini tristi perché hanno i supplenti, gattini felici perché hanno il professore di ruolo.

Outfit operaio – Le fotografie del premier (ex) in visita alle fabbriche di amici e finanziatori con gli operai sorridenti accanto al padrone, vestiti alla perfezione in divisa, elmetto di sicurezza, tute intonse appena stirate, hanno fatto il loro tempo. Il nuovo corso della narrazione dovrà mostrare operai più credibili, magari mentre scartavetrano il gratta e vinci, bestemmiano contro il governo, parlano di calcio, bevono il prosecco,. Si consiglia di portare via il Segretario dopo il terzo prosecco, prima che gli scappi la frase: “Lo champagne di Marchionne era più buono”.

Giovani – I grandi traditori del nuovo corso renziano, i famosi giovani, non sono stati convinti, peccato. Mostrarsi con davanti un computer un iPhone e in mano può impressionare gli ottuagenari (uh, che diavoleria!), ma non uno che davanti a un computer sta seduto tutto il giorno per due lire. Dunque, il nuovo storytelling punterà molto sull’empatia: diffondere e ritwittare le immagini del Segretario che si fa un piercing. Nei tatuaggi, evitare frasi troppo roboanti (tipo “Mille asili in mille giorni” o “L’Expo è stato un grande successo”). Meglio i tatuaggi tribali, non necessariamente di antiche tribù aborigene toscane. Si consiglia ampia diffusione sui social network delle immagini del Segretario che arriva al Nazareno in skateboard.

Bufale – “Abbiamo perso sul web” (Renzi all’assemblea del Pd) è una mesta constatazione, ma anche un atto d’accusa verso chi mente, inventa post-verità e diffonde falsità in rete. Dunque evitare d’ora in poi la diffusione di bufale online, frasi come “Il sistema bancario italiano è solido” o “Abbiamo abolito il precariato”, battute che hanno fatto ridere quasi tutti. Sostituire gli slogan con fatti concreti, tipo i gattini, ecco.

6 commenti »

6 Commenti a “La nuova narrazione: la spesa i video tutorial e la Play con i gattini”

  1. Verrebbe da dire che è talmente incapace a fare la spesa che mette il pandoro capovolto, se poi non si rifacesse sullo “stagista” pagato in voucher che l’ha riempito…

    da Giancarlo   - mercoledì, 21 dicembre 2016 alle 10:32

  2. Meravigliosa, travolgente, veritiera satira. Alessandro, grazie di esistere!

    da Edmondo Masuzzi   - mercoledì, 21 dicembre 2016 alle 10:55

  3. E perché no,magari riesumando i vecchi telefoni a gettone che aprono wifi per strada,non sarebbe male.

    Tanto ci sarà tempo fino al 2018 nel look empatico,lo zio caimamo ha grattacapi con Bolloré,la lunga vita del governo renziloni è ormai una garanzia.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 21 dicembre 2016 alle 11:36

  4. Splendido! Ho trascorso la pausa pranzo ridendo da sola… La tristezza è giunta subito dopo: purtroppo è tutto vero

    da sara canella   - mercoledì, 21 dicembre 2016 alle 13:41

  5. Si potrebbe ritornare alla vecchia mitologia di partito: “Non è importante che il gatto sia bianco o nero, l’importante è che mangi il topo”.

    da sebastiano   - martedì, 27 dicembre 2016 alle 22:01

  6. Pensavo l’importante fosse che i gatti prendano i topi, poi quanto a mangiarli non si sa, sembra che ormai mangino solo Whiskas!

    da Marco da Zurigo   - martedì, 27 dicembre 2016 alle 22:59

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