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Ignobel Prize: i dieci peggiori della politica italiana nel 2016

img_0326Moltitudini e marmaglie si affollano per partecipare: la Top 10 della mediocrità politica corrente dovrebbe essere una Top 100, una Top 1000. Ma restiamo nelle regole. Ecco i dieci peggiori dell’anno.

Renzi Matteo. Come quei motivatori aziendali che ti spingono a camminare sulla pizza margherita, istigatori di un futuro tutto pro domo loro, ha occupato la scena come e più di Silvio Berlusconi. Disastro. Eppure ancora oggi, con la nuova narrazione fatta di sguardi sperduti al supermercato, ci si ostina a criticarne il metodo e non il merito. Ma la bullesca personalità e l’ego ipertrofico, servono a sviare dalle vere colpe. Che sono di pura inefficienza. Doveva fare, con il suo governo, la legge elettorale, e ha partorito quell’Italicum che oggi schifano tutti, pure lui. Della riforma costituzionale si sa la portata della sconfitta, il resto (jobs act, buonascuola) non viene più nemmeno nominato tra le medaglie di cui fregiarsi. Dunque non si tiene conto qui, di simpatia, antipatia, né della provincialissima categoria della renzità, né dell’infantile storytelling, ma solo dei risultati. Che sono zero, con aggravanti. Lo rivedremo, sì, ma di nuovo non avrà nulla, niente male per un “nuovista”.
Voto: 0 Tanto rumore per nulla

Napolitano Giorgio. Il ribaltamento del soprannome togliattiano ne “il Peggiore” parrebbe un record notevole, eppure. Grande spingitore di governi tecnici o para-tecnici, o di scopo, o di ego, è stato il primo a personalizzare il referendum – si potrebbe dire: con il culo degli altri – fin dalla storica intervista al Corriere (“O il sì o il nulla”). Poi, a frana avvenuta, silenzi e piccole grida, non ultima l’accusa – da mandante – all’esecutore materiale, quel giovinotto di cui sopra, che “ha personalizzato”.
Voto 1 Con viva e vibrante soddisfazione

Poletti Giuliano. La pessima legge che “uberizza” il lavoro, scritta tra palazzo Chigi e Confindustria, lo ha costretto a mentire sui numeri, più volte sbugiardato. Chi s’indigna per sue gaffes (l’ultima: che certi italiani emigrati è meglio non averli tra i piedi) manca di fare il salto decisivo: non si tratta di inciampi, ma di perfetti precipitati della sua cultura post-contadina, trasportare cassette come éducation sentimentale del giovane italiano, darsi da fare, non farla lunga coi diritti… E’ tutta un’ideologia primitiva, una Weltanschauung da cacciatore-raccoglitore, una retorica di “ai miei tempi…”, presentata però come faro di innovazione e dinamismo. Dimostrare così plasticamente come siano antiche le strategie della modernità confindustriale (trattali male, pagali peggio) è buona mossa, ma totalmente inconsapevole.
Voto 2 Primitivo

Salvini Matteo. Nella top ten dei peggiori ha un suo posto d’onore, ma non per meriti acquisiti, che non ha, e non per particolari demeriti pratici, che non ha, essendo ininfluente. Il suo tentativo di coinvolgere il ceto medio sofferente nelle battaglie che furono delle tribù pedemontane quando “le pallottole costavano 300 lire” (cfr. Bossi buonanima) è solo ronzare di tweet, insulti razzisti, ricette facili-facili a problemi complessi. E’ la vera semplificazione: perché inventare i satelliti quando si può mollare un colpo di clava?
Voto 3 Fasci da compatimento

Raggi Virginia. Si guadagna un angolino nella top ten in qualità di unica Cinque Stelle in ottima posizione di potere. Ha molti nemici, quelli che non le perdonano le tute di pile e la casa in periferia, peccati capitali agli occhi dell’establishment più dell’ignavia nell’arte di governo. Ma insomma, che non dovesse circondarsi di certa gente glielo dissero tutti, in tutte le lingue e più volte. Di gran lunga la politica più attaccata e con meno responsabilità sul passato, ma questo non toglie il disagio di vedere una vittoria storica macerare nell’inanità. Con tutto che a Roma non si trova un cittadino – dicasi uno – che sostenga: “erano meglio quelli di prima”.
Voto 5 Paralizzata

 Boschi Maria Elena. Partita con enormi applausi sulla fiducia, è arrivata con la messa ai margini in quanto controproducente nel furore della battaglia. Inadatta a quasi tutto, ha alla fine salvato le due categorie che la descrivono: testarda e secchiona, ma secchiona per fare cosa e testarda per dire che non si è capito. Promossa sul campo per manifesti demeriti – demeritocrazia! – si trova a gestire in franchising un potere meno celebrato dai media, meno coccolato, con gran scorno dei numerosi cicisbei che “Uh, che brava Maria Elena!”. Ma brava de che?
Voto 2 Chiacchiere e distintivo

 Lotti Luca. Pettinato come un Rod Stewart che ha preso la scossa, doveva essere l’astuto Mazarino di Renzi, all’occorrenza il mistr Wolf che risolve i problemi Poi, all’apparir del vero, eccolo mediocre brigatore di nomine e pressioni (sulla stampa, di cui custodisce le deleghe), un aiuto regista del sottogoverno. Divertente l’idea di bramare la delega ai servizi segreti, che, per uno indagato per diffusione di segreto, non è ambizione da poco.
Voto 3 Ribollito

D’Anna Vincenzo e Barani Lucio. Si scuserà l’accoppiata, ma non bastava uno a fare un vero personaggio. Così eccoli affiancati, gli alfieri verdiniani di Ala. Uno pronto ai gestacci sessisti, l’altro provvidenziale accorruomo per dittatori con cui facciamo affari (su Giulio Regeni disse il suo schifoso se l’è cercata). Più di Verdini, sono l’anima del verdinismo, di un estremismo centrista foriero di risse verbali e giochi di corrente. Insieme, hanno cambiato più partiti che mutande, che non è vietato, ma ridicolo sì.
Voto 2 + 2 = 4 Vecchietti del Muppet’s Show

Vincenzo De Luca. Profeta del “clientelismo come Cristo comanda”, piazza i figli, insulta, dileggia e spinge all’estremo l’antica arte del sarcasmo dei potenti, come un Pulcinella inopinatamente arrivato a Palazzo. Poi, quando serve (alle comunali, al referendum) non arriva mai, manco fosse Godot. Decisionismo senza decisioni, superiorità esercitata dal piano terra.
Voto 4 Personaggetto

Lorenzin Beatrice. Si direbbe contemplata tra il peggio dell’anno per le scemenze sul Fertility day, ma la statura quella è, non è che si può chiedere troppo. Invece finisce in classifica per quel tagli alla sanità (oltre 400 esami che ora pagate, e prima di lei no) accompagnati dal refrain “Non abbiamo tagliato la sanità”. Poi uno va, gli prendono il sangue e lo fanno pagare. Si dirà: esecutrice, non mandante. Embé? Si è peggiori anche così, da “volenterosi carnefici”.
Voto 4 Caratterista

31 commenti »

31 Commenti a “Ignobel Prize: i dieci peggiori della politica italiana nel 2016”

  1. concordo

    e ritengo i ‘pidini’ i più ‘ignobel’ tra tutti

    da giovanni   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 10:18

  2. Grandissimo Alessandro!
    Hai dimenticato però, a mio avviso, un ignobel ad una intera categoria, i giornalisti slurpatori, quelli che Renzi era meglio di De Gasperi, Nenni, Dossetti e La Pira messi insieme, salvo aver compreso (solo dopo il 4 dicembre, ça va sans dire) che è soltanto un pirla qualsiasi

    da Maria   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 12:17

  3. Manca Orfiniiiiii

    da Walter   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 12:28

  4. mi rendo conto che sia stata dura eliminare certi che sono delle vere perle di demenza ma Alfano lo avrei messo

    da Giova 58   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 13:46

  5. Non è da inserire nell’elenco,poiché ha avuto una rilevanza comunale,ma la veggenza di Piero Fassino ormai è nota a livello mondiale….

    Essendo un veggente seriale,ecco la sua previsione alcuni mesi prima verso la neo sindaca di Torino.

    https://m.youtube.com/watch?v=_PlY8I6uiFo

    Voto 10

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 14:03

  6. Egregio sig. Robecchi,
    con dispiacere devo esprimere il mio più profondo disappunto (per non dire altro) per il Suo accostamento tra le basse figure (e le schifose uscite) dei verdiniani e quei vertici di intelligenza e simpatia che sono i Vecchietti del Muppet’s Show.

    da david   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 16:34

  7. beh il 5 di Virgina…. di stima? ma di cosa? 100 giorni per una giunta con 2 arresti? pensavo che al fatto queste cose pesassero… o scrivi per il foglio, e non l’hai detto

    e poi il DiBa e il suo comparello bello… niente voto? e la zzazera più bella di quella di tramp che vuol rimpatriare tutti?
    dimenticanze?

    Robecchi: 6–. bravo, ma non si impegna….

    da glk   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 16:49

  8. A cosa ti serve la tesserina ANPI se, nel momento in cui decidi di criticare qualcuno, risparmi un miserabile come Di Battista che afferma: “Fascismo e antifascimo, nel 2016 ancora a parlare di queste cose ?” ? Il padrone del Fatto ha minacciato di tagliarti gli alimenti ? Non so se fai più pena tu o i mediocri che si complimentano. E adesso, mi raccomando, aspetto il primo idiota che mi dica: “E il PD, allora ?”.

    da Nè pd nè m5s   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 18:15

  9. Ribadisco il concetto: per quanto possano farmi orrore (e un po’ me ne fanno, specie per la sostanza a-ideologica), né Dibba, né Grilloe né la Raggi mi hanno mai tagliato la sanità, o le pensioni, o riempito di voucher…

    da a.r.   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 18:20

  10. Obiezione respinta, mi spiace. Non è necessario essere degli acuti osservatori (e comunque penso che tu lo sia, cosa, questa, che mi fa girare ancora di più i cosiddetti) per notare come i personaggi da te citati siano parte integrante, se non promotori, di quotidiane forme di corruzione mentale (a lungo andare non meno gravi della corruzione materiale che vede primeggiare il partito della nazione), attraverso la continua diffusione di notizie farlocche, il qualunquismo più destrorso e la permanente tendenza a voler semplificare, per incapacità o calcolo politico, problematiche a dir poco complesse. Tralasciando l’opaco rapporto tra Movimento (soggetto politico pubblico) e Casaleggio Associati (azienda privata). Il fatto che chi è di sinistra mostri indulgenza verso questa gente un po’ mi disarma e un po'(tanto) mi fa incazzare.

    da Nè pd nè m5s   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 18:49

  11. Tutto vero, per carità. Dopodiché sulle disastrose politiche sociali degli ultimi 20-30 anni sono quelli con minore responsabilità (anzi, zero). Quanto all’essere “di sinistra”, mah, lascio alla librera interpretazione: ma se mi fa la lezioncina sulla sinistra un Poletti o gente che riscrive la Costituzione con Verdini, o che sqlva il culo al papà banchiere… boh, mi astengo. Piuttosto, parlando di politica, io credo che tra gli 8-9 milioni di elettori 5stelle ci sia anche una discreta percentuale di gente di sinistra… forse con questi bisognava parlare e offrirgli un ualche prospettiva, invece di demonizzare sempre e comunque. Io – ripeto – non li ho mai votati, ma non credo che gli altri siano migliori (a giudicare dai guasti al tessuto sociale direi peopeio di no).

    da Alessandro   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 18:57

  12. Figuriamoci se Robecchi non pensa il peggio possibile del Dibba a-ideologico. Figuriamoci se non avrebbe inchiostro per l’osceno post natalizio anti immigrati di Grillo, o risate per seppellire quello sulla “povertà”.
    Il problema, ragazzi, è che sul “Fatto” certe cose non le puoi scrivere. Oppure le scrivi una volta sola. L’ultima.
    Robecchi su “Pagina99″ le scriveva, le cose contro i grillini, e figurarsi cosa avrebbe scritto sul “Manifesto” dei clandestini da cacciare subito.
    Oggi, semplicemente, non può. Lo si potrebbe pure capire, se non passasse il tempo a misurare l’inclinazione delle schiene degli altri.

    da Marta Corbetta   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 20:31

  13. Stupidaggine notevole, direi. Comunque, per tagliare la testa al toro, siccome esiste una cosa come la libertà d’espressione, la signora Corbetta può scrivere quel che le pare pro o contro chiunque e sarò felice di comprare il giornale che ospita i suoi articoli. Ribadisco (ma poi basta, che su diventa noiosi a parlare coi sordi) che Dibba non ha tagliato l sanità né le pensioni, né mosso un attacco alla Costituzione. Non mi piace e non l’ho mai votato, quindi non ho ragione di pentirmi, mentre il Pd sì, l’ho votato, e mi sono assai pentito. Sul giornale per cui scrivo scrivo quello che voglio io, si tranquillizzi la signora Marta, non dovrà scendere in piazza a difendermi dal bavaglio. Diciamo che può considerarsi esentata. Saluti

    da Alessandro   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 21:11

  14. E allora mettiamola alla prova la discreta percentuale di gente di sinistra che oggi vota m5s. E mettiamo alla prova anche quelli che, di sinistra come me, hanno smesso di votare. Chi è di sinistra vota a sinistra, non il pd, non il m5s.
    http://temi.repubblica.it/micromega-online/anna-falcone-%E2%80%9Cne-pd-ne-m5s-esiste-un-nuovo-spazio-politico%E2%80%9D/?refresh_ce

    da nè pd nè m5s   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 21:20

  15. Dibba non ha tagliato l sanità né le pensioni, né mosso un attacco alla Costituzione.

    “Fascismo e antifascismo, ancora a parlare di questa roba?” (L’on. Di Battista, @facciafacciala7)

    Quando leggo cose simili a quella scritta dal Robecchi (al quale rammento che la Costituzione è antifascista e svilire l’antifascismo come fa l’onorevole ignorante significa muoverle un attacco) mi tornano in mente le parole di Petrolini: “Io non ce l’ho con te (Di Battista), ce l’ho con quello accanto a te (il compagno che si commuove sulle note di Bella ciao e poi strizza l’occhio ai paladini del “nè di destra nè di sinistra”) che non te butta de sotto”. Chiudiamo che è meglio

    da nè pd nè m5s   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 21:45

  16. Cioè, riassumo: ho scritto quelli che secondo me (mio insindacabile giudizio, direi) sono i dieci peggiori politici dell’anno, ma siccome non sono quelli che avresti scelto tu, allora ho dei problemi con l’antifascismo? Ti serve uno bravo, ma in fretta, eh!

    da Alessandro   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 22:27

  17. Però non è che fili liscissimo, il discorso, scusa.
    Hai criticato (ti leggo) mille volte il Salvini xenofobo e lo fai solo perchè la Lega di Bossi ha tagliato in passato la sanità? Contortino come discorso. Se Salvini avesse fondato la Lega nel 2015 non lo criticheresti sui migranti?
    Deve tagliare la sanità anche Grillo per trovare una mezza parola su quel post pazzesco (scritto da uno che guida senza democrazia una forza politica al 30%)?
    Ma ti sto dicendo quel che devi scrivere e tu scrivi quello che vuoi, giusto. Ma soprattutto non scrivi quello che non vuole il tuo direttore, come fanno tanti.

    da Marta Corbetta   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 22:47

  18. Beh, se volessi leggere giudizi insindacabili andrei in Corea del Nord. Detto questo, la domanda che poni è talmente insensata rispetto alle mie critiche (queste sì insindacabili…..) che mi vedo costretto a chiudere la comunicazione e a riprendere in mano “Questa non è una canzone d’amore” chè come scrittore mi dai più soddisfazione.
    P.S. Per quel che valgono queste classifiche di fine anno e i relativi commenti, sarebbe interessante un giorno leggere la graduatoria dei 10 (facciamo anche 5) migliori della politica italiana, non tanto per i nomi ma per le motivazioni

    da nè pd nè m5s   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 23:07

  19. Ma infatti, trattasi esattamente delle classifiche di fine anno… come pareva evidente. E quanto all'”insindacabile”, il giornale l’ha chiesto a me e io l’ho fatto, senza “autorizzazioni” o “indirizzi” di sorta. Di qui insindacabili. Se poi vuoi paragonare Salvini ai 5 stelle, fai pure, hai ragione, è in tuo insimdacabile giudizio. Ma tu vedo un po’ ossessionato da sti benedetti 5stelle, mentre io, come vado dicendo da tempo, mi trovo, nel tripolarismo italiano, felicemente equilontano.

    da Alessandro   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 23:14

  20. Signora, temo che lei non abbia ben chiaro come funziona un grande quotidiano… crede davvero che i miei pezzi siano concordati con il direttore? O pensa che io di default non scriva quello che sospetto al direttore non faccia piacere? Macsù, che dice! Io scrivo su giornali e quotidiani da più di trent’anni e la mia autonomia è totale e, se posso dire, guadagnata sul campo. Alla fine, ripeto, voleva Dibba (o chi per lui) tra i dieci peggiori? Ce lo metta, che aspetta! I pezzi miei, però, lo scrivo io, eh! (Per quanto, chissà, potrebbe essere comodo consultarla…)

    da Alessandro   - mercoledì, 28 dicembre 2016 alle 23:21

  21. Io mi ritengo di sinistra e voto 5 stelle. Però tenete conto che ho avuto Vendola come governatore ed Emiliano sindaco. La cosa un pò aiuta….

    da Eparrei   - giovedì, 29 dicembre 2016 alle 11:38

  22. Ciao Eparrei, se ti fossi ritenuto di destra l’avresti votato ugualmente. Uno dei punti di forza di questo prodotto commerciale è appunto questo: essere un po’ di destra, un po’ di sinistra e molto qualunquisti. Andò cojo cojo, se vi piace così……

    da nè pd nè m5s   - giovedì, 29 dicembre 2016 alle 12:37

  23. Sì, ci sta. Resta però da capire uno di sinistra che deve fare, perché Renzi-Poletti-Marchionne-Confindustria non sono votabili. E dunque? Stanti così le cose, la mia felice equilontananza mi pare sempre più fondata. Ricordo comunque che la puttanata “né di destra né di sinistra” (quindi di destra), l’hanno detta in molti. Poi c’è stato un governo che ha fatto politiche di destra dichiarandosi “di sinistra”. Una bella gara, direi…

    da Alessandro   - giovedì, 29 dicembre 2016 alle 12:42

  24. Appunto, Io prima di questa legislatura votai anche per un parlamentare del Pd che al momento di far cadere Berlusconi si dette alla macchia, ratificando alla luce del sole quelli che erano accordi sottobanco di cui io come elettore ero del tutto ignaro(altrimenti mica avrei votato Pd). Ora, farebbe comodo che al mio ex partito(vorrei ricordare che l’ho votato da quando era Pci= che io mi astenessi, tanto loro al voto ci mandano funzionari e famigli e tutti quelli(e sono milioni), che nolenti, ma nella maggior parte dei casi volenti a loro sono economicamente legati. Io però a votare ci vado lo stesso e scelgo quello che per me è il meno peggio. O volete venire a raccontarci che per venti lunghissimi anni in questo paese si è governato bene?

    da Eparrei   - venerdì, 30 dicembre 2016 alle 11:13

  25. Scusa Alessandro se sono fuori tema ma non essendo su twitter ti pongo qui la domanda: “Il popolo che tra un po’ trasformerà la rabbia in furore vedrà al proprio interno anche i librai incazzati neri verso Amazon e verso gli scrittori che invitano a prenotare la propria ultima opera, anzichè in libreria, sul sito della multinazionale dalla specchiata condotta professionale ?”.
    Carlo

    da nè pd nè m5s   - venerdì, 30 dicembre 2016 alle 12:49

  26. Apprezzo il tentativo polemico, per quanto sgangherato, e non mi sottraggo. Per correttezza, però, avresti dovuto dire che rispondevo a una domanda: perché su Amazon riesco a prenotarlo solo in elettronico? Risposta: No, guarda che si può prenotare anche di carta. Mi sembra giusto, perché come la poni tu, furbescamente, tipico, sembrava un: “Uccidete i librai! Prenotate su Amazon!”. Scorrettezza manifesta: quando si fa polemica qualche regola bisogna mantenerla, se no si diventa subito Napalm 51, tu ci sei assai vicino. Comunque, ecco la risposta.
    Conosco molto bene, ahimè, la situazione delle librerie in Italia (non foss’altro perché ci vado a fare decine di presentazioni, privilegiando quando possibile le indipendenti, non sembra, ma è un lavoro, ed è un sostegno ai librai, sai? Spero che tu faccia altrettanto). Però va detto che non tutti vivono al centro di Milano o di Roma, e se vivi in provincia, spesso Amazon ti permette di leggere cose che altrimenti dovresti fare molti chilometri per procurarti. In un posto dove si legge poco, molto poco, non mi sembra una cosa malvagia. Quanto a quelli incazzati che diventeranno furenti credo che sì, forse ci saranno anche i librai, certo, ma di sicuro ci saranno i nuovi schiavi della logistica, per intenderci, quelli pagati troppo poco per consegnarti il pacco in 24 ore. Il problema, dunque, non è Amazon in sé, ma di fare politiche sociali e che non permettano ad Amazon (o a chi per lei) di sfruttare i lavoratori, cosa che gli ultimi governi (ma molti, diciamo dal ministro Treu in avanti) hanno invece favorito, con un accelerazione negli anni del renzismo-polettismo. Dunque il problema è: non consentire a nessuno di sfruttare i lavoratori per aumentare i margini di profitto. Dopodiché la questione libri/librai è molto complessa, lo so bene. Invidio peraltro voi cacciatori-raccoglitori del mesozoico che non avete problemi con il mercato e le sue contraddizioni, ma confido che invece di comprarlo al supermarket tu vada a procurarti il salame dal salumiere artigianale, anche se magari sta a ventisei chilometri e costa il doppio.
    Detto questo, un ultimo appunto: non è che perché hai appena fatto una schermaglia polemica devi farne subito un’altra, non capisco se per rivincita o interventismo. Questa, comunque, era un po’ fuori fuoco. Riprova, anzi no. Naturalmente (non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma nel tuo caso credo di sì) non gestisco io la distribuzione dei miei libri. Ho un eccellente editore di cui sono molto contento che lo fa egregiamente. Del resto funziona così: io li scrivo, lui li stampa e li porta nei negozi, mi pare un buon accordo. Saluti

    da Alessandro   - venerdì, 30 dicembre 2016 alle 17:18

  27. Robè per essere la risposta a un tentativo sgangherato mi sembra che ti sei applicato abbastanza, purtroppo con un fastidioso sottofondo di stridore da arrampicata sugli specchi. Vedi, a volte le situazioni sono più complesse e sfaccettate di come si vuole far credere. Solo che oramai ci siamo abituati a fare gli arruffapopolo con il culo degli altri e i sofisti con il nostro. Nè rivincita (verso chi o che cosa ?) nè interventismo. Come a te può capitare di scrivere pensierini banali e faziosi (per esempio le sentenze prima di commentarle sarebbe più utile leggerle, a meno che l’obiettivo non sia quello di fare caciara per non far capire niente alle schiere di qualunquisti tristemente e innocuamente arrabbiati), così a me può capitare di provare fastidio per le opinioni rasoterra. Se pubblichi per ricevere esclusivamente applausi o commenti a te graditi, fatti una Leopolda

    da nè pd nè m5s   - sabato, 31 dicembre 2016 alle 13:21

  28. Dalla satira alla polemica il passo è breve :-), come la distanza tra il cervello e la pancia …
    Comunque , buon Anno a tutti!

    da Marco da Zurigo   - sabato, 31 dicembre 2016 alle 15:40

  29. Io rispondo perché sono gentile. Anche ai cretini, ma non è detto che duri per sempre. A proposito, scegli con quale nome finto firmarti, perché al tuo ip ne risultano già un paio.

    da Alessandro   - sabato, 31 dicembre 2016 alle 23:03

  30. alessandro, equilontano mi piace assai, copio… buon 2017.

    p.s. e se posso permettermi un consiglio non richiesto (tanto siamo a capodanno, abundantia, abundantium …cit. principe Antonio De Curtis) non sprecare tempo, cellule nervose ed epatiche con gli spartani… inconfondibili cercatori di pagliuzze negli occhi altrui e totalmente insensibili nei confronti della propria trave.

    da federico   - domenica, 1 gennaio 2017 alle 19:10

  31. Robè? Vedi che hai sbagliato blog, qua stiamo su quello di Alessandro. Vi pagano a cottimo eh!?

    da Eparrei   - domenica, 1 gennaio 2017 alle 19:12

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