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lug 16

La fatina Maria Elena e il bambolino De Luca

Fatto080716La splendida cornice e la toccante cerimonia, o’ sole, o’ mare e il roof garden, segnalato dai siti locali come ‘nu babbà per festeggiare San Valentino. Per l’Hotel Mediterraneo di Napoli, insomma, il tocco glamour non servirebbe, ché ce l’ha già. E invece lei ce lo porta lo stesso: Maria Elena Boschi, la fatina delle riforme, una che tutti abbiamo avuto come compagna di classe in seconda media, ci siamo innamorati, poi per fortuna ci hanno promosso in terza ed è finita lì.

Ma insomma, al netto dell’affannosa raccolta di firme, della formazione un po’ al ralenti dei comitati per il Sì (Renzi ne ha promessi diecimila, che andranno “casa per casa”, incubo) e della ricerca di testimonial vip, dare una sensazione di attivismo fa sempre bene. Ed eccola, allora, la titolare del dicastero della Riforma-Fine-Di-Mondo, fare il giro delle sette chiese: sabato, ore 11, Napoli, appunto, città dove il Pd non è nemmeno arrivato al ballottaggio e dove ha invitato a votare la destra di Lettieri.

Corte ristretta, dicono le cronache che annunciano l’evento, ma certo Maria Elena non può essere lasciata sola. Accanto a lei ci saranno il sottoguru della comunicazione Francesco Nicodemo e un De Luca, notizia che induce sempre a chiedere: ah sì, quale?

Delusione in sala: non sarà il prorompente governatore della Regione Campania, quello che ormai imita Crozza che imita lui (ultima uscita: “bambolina imbambolata” alla neo-sindaca di Roma che li ha stracciati alle elezioni: l’hanno presa bene). Né il figliolo Roberto, piazzato assessore al comune di Salerno; ma l’altro rampollo, Piero, avvocato d’affari tra l’Italia e il Lussemburgo, che proprio a causa di certi affari non si riuscì a piazzare nelle liste bloccate del Pd per la Camera a Salerno. Ach!

Vero che il ragazzo non si è perso d’animo e ha continuato la sua resistibile ascesa, anche come socio di tale Emilio Ferraro, che aveva incarichi in società partecipate del comune di Salerno: essendo ai tempi il padre sindaco della città c’è da pensare alla mirabolante coincidenza. In più ebbe una consulenza dal gruppo Mcm di Lettieri, azienda privata che trattava col Comune una delocalizzazione industriale: altra coincidenza.

Per gli amanti del genere (il giallo familiare partenopeo, segno zodiacale Totò, ascendente Pulcinella), ci sarebbe anche il fallimento di una piccola società di consulenza, l’Ifil, sulla quale la procura di Salerno aprì un fascicolo, sospettando un intreccio tra finanziamenti alle campagne elettorali di papà e sostanziose consulenze ricevute dall’Esa, la società impegnata nel rifacimento di piazza Libertà per cui De Luca (padre, che casino, eh!) ha passato i suoi guai. In più, la procura vorrebbe sapere come mai e a quale titolo Piero De Luca riceveva dalla Ifil biglietti aerei per decine di migliaia di euro, e ci andava il Lussemburgo con la consorte. In soldoni (è il caso di dire): avviso di chiusura indagini e ipotesi di bancarotta fraudolenta.

Un bel quadretto, una cosuccia sobria che pare il presepe (te piace o’ presepe?), con Nostra Signora delle Riforme alle prese con dicerie e malelingue. E’ vero che ha un po’ litigato con Matteo? E’ vero che lui ritiene meglio spedirla in giro a benedire comitati per il Sì invece che mandarla in tivù a discutere di Costituzione con la stessa inattaccabile credibilità con cui il vostro ferramenta discetterebbe di fisica quantistica? Chissà. Se si resta ai fatti, c’è un recente sondaggio Ipr Marketing che segnala la popolarità di Santa Maria Elena in caduta libera: dal 22 per cento di novembre all’11 per cento di oggi (peggio di lei fanno solo le ministre Madia e Giannini, ti piace vincere facile, eh!).

Ce n’è abbastanza per dire che la toccante cerimonia di Napoli, sabato ore 11, potrà dare buoni spunti: il figlio del potentissimo De Luca padre, la ministra che fu tanto amata e il sottoguru dal tweet facile. Andranno lì a dire che se vince il No ci saranno morte e distruzione, la scabbia e lo scorbuto. Mentre se vince il Sì ci teniamo loro. Ma sai che in fondo in fondo lo scorbuto…

6 commenti »

6 Commenti a “La fatina Maria Elena e il bambolino De Luca”

  1. Visto che siamo sul posto, potremmo ribattezzare la ministra Boschi Ministra dell’ammuina(All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora: chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
    e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
    tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
    e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
    passann’ tutti p’o stesso pertuso:
    chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.)….

    da Eparrei   - venerdì, 8 luglio 2016 alle 10:32

  2. Abitando all’estero da anni,non ho seguito i primi vagiti della questione del referendum di ottobre. Detto ciò quando Renzi ha cominciato a dire che “ci metteva la faccia”, che in caso di sconfitta si sarebbe dimesso o simili, secondo me ha decretato la sconfitta della sua parte in modo irrevocabile. Da una parte Renzi ha il sostegno di chi ha sempre votato PD, a molti dei quali in buona fede non interessa una cippa di come viene eletto il senato. Dall’altra la possibilità di dare una scoppola al bel Matteino gratis, senza troppe quisquilie costituzionali. Insomma forse avrebbe dovuto adottare una tecnica diversa, per es mettere a capo del partito un forte sostenitore del Sì per poi chiedere la sua testa (leggasi promozione con altra poltrona) in caso sconfitta.

    da sebastiano   - venerdì, 8 luglio 2016 alle 11:39

  3. E’ probabile che il noto sceriffo l’abbiano sconsigliato a presenziare,si eccita in modo seriale quando gli si da un microfono e una platea,e le ultime uscite sono state discretamente un boomerang,meglio non insistere.

    La saga dei De Luca in Campania promette bene per un serial televisivo,ci sono ottime probabilità di arrivare al XXII secolo e con puntate quotidiane,magari su mediaset,Rete4 nella fattispecie,e assolutamente in diretta con risate finali.

    Potrebbe risultare il nuovo calumet nazareno post operatorio del caimano,meglio consolidare le vecchie amicizie,mannaggia se non ci fossero le stelle si poteva consolidare per decenni.

    Per ciò che riguarda la madonnina lasciatela lavorare,si sta cancellando automaticamente.

    da Ivo Serenthà   - venerdì, 8 luglio 2016 alle 11:57

  4. Parlando solo di folklore non si informa l’elettore, il cui voto, se espresso, potrebbe essere meno consapevole.
    Troppo pettegolezzo nell’ informazione politica scredita chi la pubblica.
    Cosa costa essere esatti nell’ affermazione e documentare?

    da Casa Lambert   - domenica, 10 luglio 2016 alle 01:03

  5. Ah, un’inchiesta per bancarotta fraudolenta è folklore? Perbacco!

    da Alessandro   - domenica, 10 luglio 2016 alle 09:20

  6. se questo è folklore alcuni tra i media più diffusi sono una ieratica grottesca cerimonia, tipo processione della vergine, con inchino davanti alla casa del ras del quartiere

    da diamonds   - lunedì, 11 luglio 2016 alle 11:33

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