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giu 16

AA+, il rating per gli studenti

Fatto280616Un esercito di piccoletti liberati dalla dittatura del voto, dall’ossessione delle medie, dall’ansia da prestazione prima che sia l’ora. Eccola qui la nuova giravolta della scuola elementare. C’erano i voti (fino al 1977), poi arrivarono i giudizi, poi arrivò la Gelmini e, siccome le disgrazie non vengono mai da sole, ripristinò i numeri (2009), poi ecco, da domani (dal prossimo anno scolastico), le lettere. A, e sei il primo della classe, E, e sei un somaro conclamato. In mezzo B, C, D, che dicono che il riscatto è possibile. Se prendi AAA+, poi, puoi dire di avere un rating che Moody’s ti fa una pippa.

Barbatrucco interessante (viene dall’America e da alcuni stati europei) per fare in modo che un quattro all’inizio dell’anno non ti freghi per sempre, e – effetto collaterale – per imbrogliare i genitori più distratti (“Essù, mamma, ho preso E, mica Z!, la bicicletta arriva lo stesso, vero?”). Ma sia: nulla deve spaventarci, figurarsi le piccole cosmesi alla pagella (anche perché, dice la riforma, alla fine dell’anno i numeri ve li beccate lo stesso). E così, addio alle alchimie dell’aritmetica, quei meravigliosi sei meno meno, i sette e mezzo che sembravano rapine al treno (“Era un otto, cazzo!”), i dieci (rari, sì, ma sui quali si poteva campare una vita). Con le lettere non si può fare la media aritmetica, e questo è bene, e c’è un sapore di speranza: coraggio, da E si può solo risalire. Riformina-ina-ina, ma con un suo piccolo valore: meno assurda competizione, meno ansia da performance, che poi, dopo, nella vita post- quinta elementare, non mancherà. E soprattutto, qui sì molto bene, non si boccerà più alle elementari che era, quella sì, una cattiveria dei grandi sui piccolini (e una faccenda, scusate il termine, di classe).

Tutto bene, allora? Quasi tutto, perché la minima dose di buonsenso contenuta nel passaggio dai voti ai numeri merita qualche apprezzamento, sì, ma non l’enfasi poderosa con cui certi esponenti della maggioranza la salutano esultanti. “Misurare con un numero la gioia di apprendere di un bambino è come misurare il cielo con un righello”, ha detto Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd. Ecco, anche meno, grazie. Perché altrimenti si rischia il voto in retorica (E) e pomposità (D), a meno che non si voglia valutare col metro (pardon, righello) dell’eloquenza da hasthtag che piace tanto ai giovinotti del ministero, qualcosa come #cambiaversoprendiA.

3 commenti »

3 Commenti a “AA+, il rating per gli studenti”

  1. Provo a elencare alcune riforme che a mio giudizio sono importanti.altro che le minchiate dei numeri o delle lettere.

    Ristrutturazioni e nuovi istituti scolastici,poiché diffusamente sono tra il decrepito e il rischioso per gli studenti e gli insegnanti.

    Stipendi adeguati alla media europea,magari facendo fare più ore agli insegnanti e soprattutto meno ferie estive,siamo oltre i due mesi di vacanza.

    Far scomparire tutti i libri cartacei e sostituirli tramite i tablet,se continuiamo così gli zaini continueranno ad essere macigni fino al quarto millennio,talmente hanno la velocità del bradipo al ministero.

    Non essendoci soldi e per non sfrucugliare gli zebedei a chi campa scrivendo libri scolastici,magari cambiando un paio di pagine ogni anno per fare business,i fenomeni governativi fanno le riforme con i voti,un po’ come sostare permanentemente nel giurassico.

    da Ivo Serenthà   - martedì, 28 giugno 2016 alle 09:38

  2. Al netto del suo non sapere di cosa parla, almeno è ben definita ed espressa la posizione conservatrice. Legittima.

    Saluti.

    da Paola Accogli   - martedì, 28 giugno 2016 alle 10:07

  3. Interessante il commento 2. Sapere di cosa si parla non è da tutti. Chi sa il motivo logico delle lettere in sostituzione degli antichi voti numerici, me lo spieghi per piacere, magari in parole comprensibili anche a un anziano d’altri tempi che davanti al voto scolastico dei figli capiva al volo la situazione del loro profitto nell’apprendimento… Per innovazione io intendo altre cose. Soprattutto sono convinto che i ragazzi abbiamo assoluto bisogno di certezze immediate anche sul risultato delle loro attività. La risoluzione delle varie problematiche possibili del famoso triangolo ABC richiedono sempre profondi ragionamenti che alla fine conducono in tutti i casi ad una serie di comprensibili numeri.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 28 giugno 2016 alle 18:40

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