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mag 16

Equitalia in televendita

200516primailfattoquotidianoIl format è quello vecchio, la nuova collocazione in palinsesto (la sera invece del pomeriggio) servirebbe a migliorare i miseri ascolti. Il conduttore sembra in trance agonistica ma un po’ in affanno. #MatteoRisponde, insomma, lo possiamo iscrivere d’ufficio nella categoria “talk show in crisi di idee”. E’ la fase più pericolosa: quando si vede il pubblico sciamare deluso verso l’uscita e allora le si spara grosse. La donna barbuta! La legge che vieta i terremoti! Un decreto per bloccare la pioggia nei week-end! Il bollo auto (se lo sparò Silvio buonanima come ultima cartuccia nel confronto televisivo con Prodi, anno di grazia 2008). O il funerale di Equitalia, che, dice Matteo, circonfuso nello streaming e griffato Apple, “al 2018 non ci arriva mica”.

Più che un programma, una sentenza.

Giubilo nelle strade e nelle piazze del Paese e dietrologia talmente facile da essere banale “davantologia”: se nel 2018 si vota, abolire Equitalia è un nuovo modo per dire “ottanta euro” e pure di più. Se accompagnate la promessa con quell’altra, parallela e speculare, di “abbassare le tasse al ceto medio” siamo vicini all’en plein. Manca quella cosa delle settanta vergini, che suona ancora un po’ troppo islamica, ma ci arriveremo.

Anche se la bomba Equitalia arriva insieme a decine di altre bombette, mischiata ad altre roboanti promesse, fa sempre il suo effetto, perché è difficile oggi trovare un italiano che simpatizzi per Equitalia. Il riscossore sta sulle palle a tutti, ovvio, e chi chiede soldi non è mai simpatico: basta vedere quel logo sulla lettera che vi arriva a casa per agevolare la crisi di itterizia. Poi ci pensa la solita commedia all’italiana, tipo i leghisti che minacciano rivolte e assalti alle sedi come fecero i loro amici col blindato fatto in casa al campanile di San Marco (ancora ridiamo). E ci sarebbero, un po’ più seriamente, i Cinque Stelle, che Equitalia la vogliono abolire da sempre e che a tal proposito presentarono una proposta di legge. La respinse il Pd alla Camera nel luglio del 2014, con grandi accuse di populismo e irresponsabilità. Brutti, zozzi e cattivi che attentavano a un’istituzione così preziosa per il paese. Passati nemmeno due anni, ecco Matteo dei miracoli decretarne la morte imminente, col linguaggio che si riserva di solito agli allenatori di calcio scarsi: Equitalia, al massimo tra due anni, non mangerà il panettone. Come Silvio, abbiamo il Renzi operaio, il Renzi imprenditore, il Renzi costituzionalista, il Renzi insegnante e, da ieri, pure il renzi grillino. Sono soddisfazioni.

Di suo, Berlusconi si limitava alle battute scherzose, e quando andò a inaugurare l’anno accademico dei futuri finanzieri disse: “Meglio io da voi che voi da me”. Almeno faceva ridere.

Matteo no. Matteo guarda in camera come un attore della réclame e la butta lì: Equitalia must die. Dietro, accanto, ci sarebbe tutto un ragionamento sul riordino delle agenzie, quella delle entrate che si riprende i suoi compiti, razionalizzazioni, riforme, ridisegni complessivi e complicati, numeri, calcoli. Ma che noia! Vuoi mettere col dare l’annuncio? Come dire, parliamoci chiaro: se volete meno tasse, un regalo al ragazzo che compie diciott’anni, l’eliminazione di Equitalia e altre cosucce (esilarante la riforma dell’Università “entro il 2016”, ma “non calata dall’alto”), dovete tenervi stretto questo conduttore di talk show. Diceva Enzo Biagi di Silvio: “Se avesse le tette farebbe anche l’annunciatrice”. Ecco. Matteo non ha le tette nemmeno lui. Però fa solo l’annunciatrice.

10 commenti »

10 Commenti a “Equitalia in televendita”

  1. Che sacrifici che fate voi del settore dell’informazione,io non assisterei al piazzista di palazzo Chigi manco sotto tortura,perlomeno resisterei il più possibile.

    C’è già da evitare integralmente la carta stampata a parte un paio di giornali,più le reti private amiche,la Rai ormai occupata in modo mai visto,ci mancherebbe pure il personale siparietto con l’immancabile hashtag.

    C’è da chiedersi come non sopraggiunga la nausea a milioni di teledipendenti,l’incredibile mistero dei nostri giorni.

    da Ivo Serentha   - venerdì, 20 maggio 2016 alle 10:39

  2. Insomma, 70 vergini sono anche per Renzi un po’ tanto … facciamo 70 preservativi vintage …

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 20 maggio 2016 alle 16:18

  3. Penso, Ivo, che non sopraggiunga la nausea perchè nel mondo si trasforma il potente di turno in un telefilm da mandare in onda a puntate giorno per giorno. E insisti oggi e insisti domani, uno si affeziona(come con le canzoni di Madonna).A quel punto i deboli di ingegno e sentimento pur di fare continuare la soap diventano capaci di tutto. Anche di rivotarlo.

    da Eparrei   - sabato, 21 maggio 2016 alle 08:59

  4. Speravo di trovare oggi un articolo di ar sulla morte di Giacinto Marco Pannella per poterlo commentare dopo il chiasso dei media di questi giorni. Lo faccio qui sperando nella benevole ospitalità del nostro ospite.
    Penso che lo spirito altamente nobile di quell’uomo, che io pur non essendo radicale ho sempre ascoltato con particolare simpatia, partecipando con il mio consenso morale a molte delle sue lotte, sia alla fine stato abbandonato dal suo corpo, stanco delle continue torture cui era sottoposto dal suo “possessore” quando sosteneva le sue battaglie sociali e la difesa ai diritti delle persone… di tutte le persone, cercando di ottenere quella visibilità necessaria in un sistema di avide opportunità politiche, mediatiche ed economiche nazionali e mondiali. In sostanza la politica e l’informazione generale, buona parte delle quali oggi a postumo lo stanno esaltando, nei fatti lo facevano passare in vita come un rompi scatole per i loro interessi.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 22 maggio 2016 alle 09:58

  5. OT Bello il tuit di Renzi sulla pole sensazionale di ieri di Rossi.
    #Gufi

    da david   - domenica, 22 maggio 2016 alle 14:18

  6. @ Eparrei

    La decerebrante soap potrà continuare,l’esempio lampante c’è stato in Francia in questi giorni,dove la protesta contro il jobs act non ha confronti con quella debole che si è manifestata qui.

    La cosiddetta “democratura” può continuare

    da Ivo Serenthà   - domenica, 22 maggio 2016 alle 21:30

  7. @ Vittorio Grondona

    Non ho idea se Robecchi tratterà l’argomento sulla scomparsa di Pannella,personalmente non posso che esserne riconoscente sulle battaglie positive o meno degli anni 70-80,il personaggio è stato decenni avanti alla politica di quel tempo.

    Negli ultimi anni al contrario non l’ho più sopportato,banderuola all’inverosimile col caimano e una tantum a sx,e i continui scioperi della fame mi sono apparsi tra il fastidioso e il patetico,preferisco come ho scritto ricordarlo nello scorso secolo.

    Saluti

    da Ivo Serenthà   - domenica, 22 maggio 2016 alle 21:36

  8. @Ivo Serenthà
    La mia riflessione era limitata in sostanza ad una sintesi della vita di Pannella in funzione della nostra attuale ridicola, autoritaria situazione sudditaria. E’ mia opinione che pochi si siano presi cura dei diritti personali della gente, Pannella ha avuto questa sensibilità. Un esempio significativo è la dedizione di quell’uomo al miglioramento della condizioni umane dei carcerati. Certo, pure io ho qualche perplessità sull’intero operato di Pannella, se così non fosse sarei radicale. Ho infine voluto ribadire che senza gli eclatanti scioperi della fame e della sete, alcune sue opere umanitarie di grande pregio sarebbero state ignorate sia dalla politica sia dall’informazione e sia dalla massa della gente. Essere praticamente esclso dall’informazione gli costava da sempre un grosso dolore interno ed è anche per questo, a mio parere, che torturava spesso il suo corpo per farsi largo in quel settore a forza di spintoni mediatici provocatori ed anche per un po’ di narcisismo personale. A volte anche la visibilità aiuta a raggiungere gli scopi.
    Saluti
    Vittorio Grondona

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 23 maggio 2016 alle 10:52

  9. @ Vittorio Grondona

    Buona giornata a lei

    da Ivo Serenthà   - martedì, 24 maggio 2016 alle 09:04

  10. OT bellissimo Renzi che dice che quelli del M5S sono cocopro (che sarebbero stati aboliti dal jobs act di cui si stava vantando).

    da david   - martedì, 24 maggio 2016 alle 16:36

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