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apr 16

È comodo, usa anche tu il generatore automatico di frasi di Matteo Renzi

270416primailfattoquotidianoGli scienziati del Cern, in collaborazione con la Settimana Enigmistica, stanno mettendo a punto un generatore automatico di frasi di Matteo Renzi, un prezioso strumento che agevolerà i comunicatori del Pd in vista dei prossimi appuntamenti politici. Come si sa, è invalso in questo paese l’uso che ogni cosa si debba decidere sarà un referendum pro o contro Renzi, dalle trivelle alle amministrative, fino alla madre di tutte le battaglie, il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali.

In chiaro affanno nel dimostrare che il capo ha sempre ragione, i guru della propaganda faticano a tenere il passo con le esternazioni del premier e hanno modificato i loro computer in modo che schiacciando un solo tasto ne escano frasi già costruite. L’auspicio è che anche i cittadini italiani, oltre ai più grandi giornali del regno, installino sui loro computer questo piccolo aggiornamento. La propaganda ne sarà agevolata, ma soprattutto si risparmierà tempo. Ecco i tasti dedicati.

F4: L’ira di Renzi – Qualcosa non va? Qualcosa non funziona? C’è qualche dettaglio che, nonostante la frenetica opera del Capo rimane negativo? Niente paura, schiacciando il tasto F4 si genererà automaticamente la frase “L’ira di Renzi”, e basterà poi riempire lo spazio bianco con il motivo di quell’ira. Esempi? A decine. Prendete Davigo e le sue dichiarazioni. Ecco “L’ira di Renzi” (Messaggero). L’Unità perde soldi? Ecco “L’ira di Renzi verso i circoli” (Corriere della Sera). Qualcuno copre le statue perché arriva il presidente iraniano? “L’ira di Renzi, qualcuno pagherà” (La Repubblica). Le ferrovie del Sud-est non funzionano? “L’ira di Renzi…” (Gazzetta del Mezzogiorno). Il tasto F4 velocizza e sintetizza il discorso. L’ira di Renzi è una piccola frase che dice: se fosse per lui sarebbe tutto perfetto e a posto, invece… maledizione! La frase è perfetta, non a caso fu un classico del fascismo: l’ira del duce contro i gerarchi serviva a scaricare la responsabilità dal capo ai sottoposti, che in fondo sono pagati per quello.

F5: Renzi ai suoi – Non è mai facile, anche in condizioni estreme, pubblicare una velina. Non sono più, ahimé, i tempi del Minculpop, e qualche presa di distanza dalle comunicazioni ufficiali bisogna pur fare finta di prenderla. Ci viene incontro in questo caso il tasto F5. Basta schiacciarlo e comparirà la scritta “Renzi ai suoi”, con la linea da seguire. In questo caso, la libera informazione prenderà due piccioni con una fava: comunicherà la linea, e al tempo stesso fingerà di aver scoperto cose nascoste (che invece sono arrivate con un sms).

F6: E’ finito il tempo di… – Altra frase comoda e diretta, adatta per ogni situazione e utile a sottolineare le promesse (un grazie a Flavio Bini che le ha messe in fila su l’Huffington Post). “E’ finito il tempo delle chiacchiere” (su Facebook), “E’ finito il tempo della tasse” (esilarante, Sky Tg24), “E’ finito il tempo del sei politico” (che comunque era finito già ai tempi dello sbarco sulla Luna, Porta a Porta), “E’ finito il tempo degli alibi” (al Forum di Cernobbio). Insomma, è arrivato lui ed è finito il tempo di un sacco di cose. La gente comincia a chiedersi: urca, ma prima come facevamo? Avvertenza: cosa sia finito è abbastanza irrilevante, quel che conta è l’accorato grido iniziale: “E’ finito il tempo di… (riempire a piacere)

F7: Democrazia decidente – Nuova formula per dire che la democrazia vecchia era brutta e immobile, e la nuova democrazia renzista invece è bella e decide. Il tasto F7 velocizza la propaganda in vista del referendum costituzionale di ottobre e fa risparmiare sul tempo di scrittura (si schiaccia un tasto solo, una volta sola, invece di molti tasti per 20 volte), e soprattutto evita refusi ed errori di battitura (qualora vi scappasse di scrivere “democrazia decadente”)

31 commenti »

31 Commenti a “È comodo, usa anche tu il generatore automatico di frasi di Matteo Renzi”

  1. Più che di funzioni da tastiera a una diffusa parte di italiani, basta e avanza un parolaio di turno,che sia ricco o sponsorizzato da chi conta.

    Non è difficile incantarli con ripetitivi e scadenti slogan,per la serie tante promesse risultati tra il pochissimo e il nulla.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 10:07

  2. Lo so, non si può certo dire ad un autore, ad un giornalista cosa deve scrivere. Però davvero sta diventando monotematico. Quante volte si possono scrivere certe cose prima di trovarsi irrimediabilmente noiosi. Renzi e il fascismo, Renzi e la propaganda. Tutto verosimile, per carità. E Renzi c’ha il potere quello grosso, quello vero. Però, uno strappetto. Una volta sola. Poi tutto come prima. Ma così, soltanto per vedere l’effetto che fa. Per dimostrare che davvero il “Fatto quotidiano” è un giornale libero, che non censura bisogna scrivere qualcosa che al suo direttore non piaccia (e ce ne sarebbero, di cose, no Robecchi?). Se no è troppo facile. Se inneggio a Xi Jinping in piazza Tienanmen son liberali e tolleranti con me anche i cinesi. Lungi da me dirle cosa scrivere, soltanto un invito ad usarla, se davvero ce l’ha come dicono, la schiena dritta. Saluti.

    da Paola Accogli   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 10:12

  3. un tasto solo di risposta per i cittadini alle panzane di Renzi:

    F8: “Basta, adesso hai proprio rotto!”

    da Nuccia Caruso   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 10:15

  4. Un sorriso

    da david   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 10:26

  5. Renzi ai suoi: “è finito il tempo dell’ira di Renzi”.

    da nonunacosaseria   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 10:54

  6. Gentile Paola,
    come può vedere lei stessa sfogliando qualsiasi giornale, Renzi e la sua propaganda sono oggi il racconto centrale del Paese (che ci piaccia o no mi sembra secondario). Quindi, commentando le vicende del Paese, cosa che faccio sui giornali da quando Renzi andava alle scuole medie, è inevitabile che si finisca sempre lì. Se c’è il rischio di annoiarsi lo dicano i lettori: finché la propaganda sarà così invasiva io sarò qui a parlarne (fu così anche con Silvio, ricorderà… era così centrale nell’agenda del paese che si parlava quasi solo di lui…).
    Strano che quando qualche settimana fa (controlli, l’archivio è qui) ho parlato invece di Salvini non se ne sia accorta… pazienza, non si può leggere tutto. Comunque si rassicuri: scrivo molto anche da altre parti e non solo sul Fatto e non credo di avere una monomania Renzi (ci fosse un altro capo del governo parlerei di lui, credo).
    Il concetto che per dimostrare che il giornale è libero bisogna scrivere pezzi sgraditi al direttore è piuttosto… ehm… risibile… Io consegno la mia rubrica al Fatto senza concordarla, senza chiedere permessi o approvazioni, come di solito fanno le firme del giornale… non ho ordini di scuderia (che ovviamente non rispetterei, perché scrivo da trent’anni e ho costruito una mia autonomia, diciamo… e mi prendevo la stessa libertà di scelta degli argomenti anche al manifesto…) e decido autonomamente cosa scrivere. Credo che oggi Renzi e il renzismo siano un dato politico rilevante e io scrivo di quello. Mi spiace per la monotonia, ma così come non è obbligatorio scrivere, non è obbligatorio leggere, se si annoia tanto può lasciar perdere…
    Un’alta cosa. Io rispondo di quello che scrivo (cioè: chiunque può dire bello/brutto, giusto/sbagliato, bene), ma non posso discutere di quello che non scrivo e lei vorrebbe che io scrivessi… lo scriva lei, nel caso, perché no? E’ un po’ come quando dicono: uh! fate la satira di sinistra! E la satira di destra? Beh, fatela, nessuno ve lo impedisce, io non contengo par condicio, dico la mia e gli altri dicano la loro…
    In sostanza, le critiche sono tutte lecite, ma un pochino devono essere nel merito. Ieri, scrivendo il pezzo che l’ha tanto annoiata, ho trovato almeno una ventina di titoli di giornale con “L’ira di Renzi” e altrettanti con “Renzi: è finito il tempo di…”. E’ una ricerchina interessante e basta usare Google… provi! Mi sembra una cosa che era interessante notare (sa, io mi occupo anche di comunicazione, e mi sembrano modalità interessanti). Ha qualcosa da contestare nel merito? Le sembra tutto inventato? Se vuole discutiamo di questo, non di “Avrebbe potuto/dovuto scrivere di…”, perché è un argomento un po’ aleatorio. Certo, avrei potuto scrivere di pesca al tonno, di riforme costituzionali o di cucina vegana, ma essendo libero ho scelto di scrivere quello che ho scritto. Se lei ritiene che questa mia scelta sia invece sinonimo di scarsa libertà, non so che farci, come anche della monotonia… vedere che la propaganda renzista si ripete (quella sì, monotona e monocorde) mi sembra invece un argomento interessante… chissà, forse smetterò di scriverne quando loro smetteranno di farla..
    saluti cordiali
    a.r.

    da Alessandro   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 11:41

  7. La ringrazio per la lunga risposta. Quello che ci gira intorno e non arriva al merito, tuttavia, è lei. Nella monotonia dei suoi pezzi ho notato un insistere quasi quotidiano sulla libertà di pensiero e sui tanti che, davanti a questo “regime” l’avrebbero persa o data via per poco. Come non notare allora l’assenza totale dei suoi pezzi a proposito del Movimento 5 stelle. Non le sto dando del grillino, badi bene. Le do del furbo. Al Fatto quei pezzi non piacerebbero, mica perché il direttore sia manovrato dalla Casaleggio, semplicemente perché i lettori rimasti da lì vengono e non potete farci niente. Proprio perché dice di occuparsi di comunicazione i pezzi su quel mondo lì ci starebbero eccome. Non dica che non c’è trippa. Se i 5 stelle non contano allora non scriva nemmeno di Salvini. Sa benissimo, non essendo grillino, che sono molto più pericolosi. E nulla toglierebbero, quei pezzi mancanti, alla sua battaglia antigovernativa. Molti suoi colleghi (Iacoboni? Le basta?) riescono a conciliare le 2 cose. Lei no. Prenda queste critiche come un pungolo. Chi l’ha conosciuta come un giornalista capace e pungente un po’ si dispiace per questa sua deriva col culetto al caldo, tutto qui.

    da Paola Accogli   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 14:03

  8. La ringrazio per “la deriva col culetto al caldo”, (non me lo tiene certo al caldo collaborare con un quotidiano, mi creda), la classe non è acqua. Invece credo che oggi, così come sono messi, i poveri 5stelle siano abbastanza irrilevanti dal punto di vista della comunicazione. Se e quando saranno al governo, non dubiti che me ne occuperò più spesso. Grazie del pungolo, comunque. Quanto a colleghi (mi cita Jacoboni, molto bene, lo stimo, è un buon esempio) si occupa più di cronaca politica che di commento, e questo lo facilità nell’essere più “vario”, credo. Rimane il punto: può discutere e contestare quello che scrivo, ma non contestare quello che non scrivo o perché non lo scrivo (l’articolo 21 della Costituzione le garantisce piena libertà di scriverlo lei, naturalmente). Quanto al Fatto, sì, credo che abbia una parte consistente di lettorato grillino, ma anche solo guardando la prima pagina di oggi (faccio un esempio di oggi, come vede), vedo che dà più risalto alle omissioni della candidata grillina Raggi di molti altri giornali… non credo si possa dire (è un argomento della propaganda renzista anche questo…) che si tratta di un giornale grillino, dato che nella vita (e anche nel giornalismo) le cose sono sempre più complicate (a meno che non si voglia fare dossieraggio come ha fatto l’Unità con quel video, ricavandone quella prodigiosa figura di merda che sappiamo)…
    Ma vede… quando Silvio Berlusconi faceva e diceva le stesse cose che fa oggi Renzi (mi riferisco in gran parte alla propaganda), io lo notavo ed ero “un giornalista capace e pungente”. Ora che lo dico di Renzi, per magia, non lo sono più… Io sono sempre lì, sa? Noto e rido e trovo ridicole le stesse cose. Mi pare invece che sia lei ad aver cambiato idea: andava benissimo ridere di Silvio, ma non va bene ridere di Matteo, anche se le parole, i vittimismi e gli argomenti (e temo gli obiettivi) sono quasi uguali… Questo fatto che uno è “capace e pungente” se sei d’accordo con lui e smette di esserlo se tocca quello che ti piace è un po’… come si dice? Settario?
    Di nuovo cordialità
    a.r.

    da Alessandro   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 14:18

  9. Gent.le sig.ra Paola Accogli,

    non mi permetto di intervenire nella conversazione con l’autore però smentisco di persona personalmente quanto Lei scrive e cioè che “i lettori (del Fatto n.d.r.) rimasti da lì vengono (dal M5S n.d.r.) e non potete farci niente”.

    Io sono un lettore e vengo, anzi sono rimasto, da tutt’altra parte.

    PS i grillini sono più pericolosi di Salvini ? cos’è, è già (ri)cominciato il voto utile ?

    da david   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 14:28

  10. Entro a gamba tesa sulla querelle “Accogli-Robecchi”.

    Forse alla signora Paola manca o omette un passaggio fondamentale,ovvero il patto del nazareno,nel quale sono un paio d’anni che il vecchio e il giovane caimano sono da considerare come il gatto e la volpe collodiani.

    L:esposizione di costoro a satira e critica avviene in modo naturale,e considerata la loro potenza mediatica,di proprietà il primo e di sponsorizzazione il secondo,direi che Robecchi e il Fq sono due gocce nell’Oceano.

    Un po’ come i panda da preservare….

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 14:54

  11. Caro a.r.,
    troppo gentile e troppo educato nelle tue risposte alla signora Paola; la classe n’est pas d’eau!
    Io al tuo posto avrei fatto una bella pernacchia…..
    Con grandissima stima,
    Mauro

    da mauro cuman   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 16:17

  12. Pierferdinando Casini, eccolo lì in ennesima disperata ricerca di come restare ancora a galla nelle vicinanze di qualsiasi elezione, sostiene con prudente riserva che per evitare la dispersione dei moderati (sic) sarebbe auspicabile una specie di partito unico con Berlusconi per sostenere Renzi (arisic). Così mi pare di avere capito leggendo la sua intervista rilasciata a La Repubblica di ieri. Mio padre mi diceva senza tante paternali alla Renzi: hai sentito? hai visto? Ora approfondisci e rifletti con la tua testa. Io ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che a questo punto sarebbe opportuno per tutti spingere il tasto F10 e ripristinare completamente il PC Italia.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 16:19

  13. Caro Mauro, no.
    Qui il dibattito è aperto e libero. Vengono cassati solo i commenti che travalicano i limiti del codice penale (mi attengo alle stesse regole della carta stampata, anche se sul web si potrebbe osare di più, dicono…) e mi riservo una pregiudiziale antifascista, e non è certo il caso di Paola.
    Sull’educazione, siccome considero questo sito casa mia e siccome si urla molto a sproposito già altrove, mi piace essere gentile con i miei ospiti, anche quando secondo me sbagliano.
    Quanto alla signora Paola, sono convinto che sbagli fuoco, ma ammetto che una questione c’è. E’ la stessa questione che si pose con Berlusconi, che si finiva a parlare sempre di lui (dettava l’agenda, come dicono quelli bravi). Ecco, con Renzi è uguale (una delle tante similitudini, direi…) e si finisce a parlare sempre di lui.
    Per il resto, e per chiarire il dibattito, è vero che io osservo con particolare attenzione i meccanismi della propaganda (che non è un reato, eh! La fanno tutti)… e credo che la propaganda e la comunicazione renziane siano rapidamente invecchiate e che abbiano meccanismi un po’… come dire… scontati e ripetitivi (lo provano i numerosi titoli “L’ira di Renzi” che si possono trovare il giro… e altri). L’unica cosa che posso rimproverare a Paola è il suo off topic di base. Non contesta quello che scrivo, ma mi rimprovera di non scrivere di altro, e questo è un po’ sorprendente (oltretutto insinua il fatto che io non sarei libero…). Mah… Comunque io cerco di rispondere nel merito, anche a lei, e quindi la pernacchia non avrebbe chiarito esattamente il mio pensiero (oltre a non essere esattamente il mio stile)
    saluti
    a.r.

    da Alessandro   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 16:33

  14. Quando la democrazia é sulla via del tramonto l’ira del capo terrorizza i cortigiani opportunisti e nel contempo fa tremare il popolo bue. Forse é per tali motivi che gli umori del potente di turno sono al primo posto in tutto il sistema dell’informazione.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 20:50

  15. Senza dimenticare che l’articolo è uscito sul sito di Alessandro Robecchi che non è ovviamente responsabile degli articoli di Alessandro Robecchi pubblicati sul giornale linkati dal profilo Twitter di Alessandro Robecchi.

    da david   - mercoledì, 27 aprile 2016 alle 21:01

  16. io sono preoccupato nel vedere le reazioni dei grillini-casaleggini di fronte anche al minimo tentativo di critica o di satira, e questa rubrica di Robecchi ne ha molti esempi, soprattutto due anni fa dopo il boom alle elezioni. Renzi continua a non piacermi, e quindi approvo la satira di Robecchi, ma quantomeno Renzi ha detto più volte che la Resistenza è un valore, che i muri ai confini sono uno sbaglio, che l’Europa unita è un valore da difendere. Dal 5 stelle non ho mai sentito queste cose in modo così netto, anzi succede che alti dirigenti storcano il naso di fronte al 25 aprile, e c’è anche qualcuno di loro che si è vantato di parenti fascisti…
    Non so, dopo Berlusconi (condannato al carcere per frode fiscale) è arrivato Renzi, non vorrei che dopo Renzi ne arrivasse uno peggiore. Lunga vita a Nerone, come diceva la vecchietta vedendo passare il corteo (sono molto pessimista, lo so).

    da giuliano   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 09:06

  17. E vabbè, Robecchi, prima mi dice che le cose son più complicate e poi io per averla criticata divento una renziana osservante vittima di propaganda? Io so benissimo che lei non è grillino e l’ho puntualmente premesso. E Iacoboni, lo derubrichiamo a uno che scrive cronachette? Dai, mi sembra poco gentile. Prenda Twitter, anche lì il buon Jacopo twitta cronache? Diciamo che lui twitta a 360 gradi. Non ne usciamo e la saluto, ma la contraddizione rimane lì come un elefante in un vassoio di bignè. Robecchi non trova interessante e rilevante il movimento politico cui fanno riferimento (dal punto di vista dell’audience) i media per cui lavora. Nessun reato, ma le patenti di schiena dritta magari le facciamo fare a qualcun altro. Con 3 minuti di google ho pure verificato che sul Pagina99 un po’ di interesse per il fenomeno m5s lo prova. Ma guarda un po’. La saluto, buon lavoro.

    da Paola Accogli   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 09:55

  18. Gent. DAVID, il fatto che lei non sia grillino non esclude che i grillini in edicola (lo so molti di loro non leggo) comprino il giornale di Travaglio (le manette le trovano lì più che altrove). Vada sul sito e butti un occhio ai commenti, e guardi pure quelli sotto i tweet di Robecchi. C’è da rabbrividire, mi creda. So che ci sono anche i renziani osservanti, i rondoliniani e tanta altra roba brutta, ma io mi sforzo di vedere tutto il quadro…

    da Paola Accogli   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:00

  19. Fa piacere avere un’esegeta tanto attenta. Ma si parlava di comunicazione e non risulta che sulla comunicazione i cinquestelle abbiano (pur nella loro mediocrità) una preminenza da segnalare. Comunque resta il fatto: la signora Paola mi indica cosa dovrei scrivere per avere, a suo giudizio, la schiena dritta. Bene. Mi telefoni al martedì per darmi la linea. Resta il fatto che siccome la Costituzione (che ormai è “la più bella del mondo solo il 25 aprile) non la vogliono cambiare i grillini, ma Renzi e gli amici suoi (Verdini incluso), resterei sulle mie posizioni, convinto che (per ora) l’emergenza sta lì.
    Di nuovo saluti
    a.r.

    da Alessandro   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:01

  20. D’ora in poi Robecchi nessuna pietà sui congiuntivi di Di Battista,sul disinteresse del 25 aprile e su qualche personaggio di dx delle stelle.

    Mo ie deve fa er panaro!

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:03

  21. Acc. Ho letto in ritardo la noterella di Paola sui commenti. Ed è vero: c’è da rabbrividire. Credo che sia un portato della rete (le lettere al giornale sono decisamente diverse). Ma alla fine credo che questa sia una parte del problema: ormai il dibattito non è tra correnti di pensiero, ma tra tifoserie, e chi non fa parte degli ultras si trova un po’ schiacciato in mezzo (e Paola, mi sa, non fa eccezione: quando usa espressioni come “culetto al caldo”, per esempio, cade anche lei nella trappoletta degli opposti hooliganismi)
    a.r.

    da Alessandro   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:05

  22. Caro Ivo, sui congiuntivi stendo un velo pietoso. Ma ho già detto (e in più di un’occasione) che chi dice “boia chi molla” in Parlamento (e non solo in Parlamento) non mi avrà

    da Alessandro   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:07

  23. Le radici sono quelle.nel senso paterno s’intende,non è riuscito a trattenersi…

    Daie giù senza pietà

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:11

  24. Ultima, giuro. Culetto al caldo, Robecchi, non capisco perché le sia sembrata una sprangata da hooligan. Lei dà del nazista a questo e a quello, e io mi dovrei pentire per averla accusata di pigrizia?

    da Paola Accogli   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:26

  25. Caro Robecchi, ha ragione la signora Paola, troppo facile scrivere i suoi pezzi e mandarli al Fatto quotidiano. Segua il suo invito e li mandi all’Unità. Sono sicuro che pur di non farla leggere la pagherebbero lo stesso senza pubblicarla.

    da Eparrei   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:35

  26. No, cara Paola, io mi offendo raramente… è che mi sembrava un linguaggio… ehmmm… grillino. :)

    da Alessandro   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:36

  27. Come ha osservato male il fenomeno grillino, allora…
    Ma il massmediologo e´lei, e io mi ritiro di buon grado.

    da Paola Accogli   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 10:54

  28. Ah questo “culetto al caldo” … molto sensuale e micidiale come una stoccata al cuore … Sono finiti i tempi del “vai a lavorare, comunista di menga” …

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 15:46

  29. Il generatore di frasi c’è in italiano anche per Berlusconi, Verdini, Alfano, Napolitano, Salvini, per citare solo i più prolifici …
    C’è in inglese per Obama, Trump, Clinton, Cruz, Kasic, Sanders. Quello di Cameron c’è ma da un po’ di tempo in qua non è più così completo.
    In tedesco c’è quello in 3D per la Merkel.
    E c’è in francese per Hollande ma solo in modo 1D.
    Quello di Putin è stato messo sulla lista dell’embargo EU.
    Quello di Yazeniuk è già stato riciclato e quello di Poroschenko c’è solo in versione Panama.

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 28 aprile 2016 alle 16:36

  30. sono riusciti a mettere in moto il generatore di renziani solo da qualche settimana e già non ce la fo più

    da diamonds   - sabato, 30 aprile 2016 alle 11:19

  31. il generatore c’è davvero, lo puoi trovare a questo link:

    http://www.dsgr65.net/generatore/generatore.html

    da sergio   - lunedì, 2 maggio 2016 alle 15:31

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