Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
9
mar 16

“Totò, Peppino e vota la femmina”: il grande sequel non ha deluso

Fatto090316Totò, Peppino e le primarie (Napoli, 2011) era già un bel film. Totò, Peppino e vota la femmina (Napoli, 2016) è pure meglio, una specie di sequel, ma questa volta la regia è più attenta, le telecamere sono nascoste, la sceneggiatura è solo una traccia da seguire, un canovaccio, e gli attori recitano a braccio come i grandi comici. Per quanto chiamare i futuri elettori a scegliere il futuro candidato sia “una festa della democrazia”, si sa come va alle feste: c’è sempre quello che si sbronza, che rompe i bicchieri, che esagera, dà fastidio alle ragazze e alla fine si va a casa dicendo: sì, bella festa, peccato che…
La vicenda è nota: se nel 2011 le primarie napoletane vennero annullate per una sospetta, massiccia affluenza di cinesi, quest’anno se ne discute per la presenza davanti ad alcuni seggi, di generosi personaggi, tra cui un capogruppo Pd e un consigliere comunale, che fornivano ai votanti l’obolo di un euro da portare alla festa della democrazia e la gentile indicazione su chi votare. Essendo i voti di scarto tra chi ha vinto (Valeria Valente, “’a femmina”) e chi ha perso (Antonio Bassolino, “o’nonno”) appena 452, cioè un soffio, ed essendo documentato che chi gentilmente donava un euro ai votanti lo faceva a favore della prima, verrebbe da pensare che alla famosa festa qualcuno ha portato lo spumante al metanolo. Divertente (i colpi di scena virano al grottesco) che a farsi inquadrate dalle telecamere nascoste per – diciamo così – in – dirizzare e correggere il voto, fossero dei renziani rinati, bassoliniani fino a poco prima, fulminati sulla via di Damasco come San Paolo, anzi, sulla via di Scampia o di San Giovanni a Teduccio. Lo zelo dei convertiti è sempre pericoloso ed estremo, pensate a chi fumava cinquanta sigarette al giorno, ha smesso e ha come missione nella vita rompere le palle a chi ne fuma tre. La commedia, insomma, si snoda tra immagini sgranate e battute da avanspettacolo. La procura dice che aprirà un fascicolo, e che però, che non essendo elezioni vere ma una specie di cerimonia privata, non potrà fare granché, che è come dire che se a una festa uno vuole mangiare cibo avariato invece della torta, la faccenda si configura, usando un giro di parole, come “sono cazzi suoi ” . Giusto. Quanto al partito della legalità e della trasparenza –quello che ha organizzato la festa della democrazia –pare non avere dubbi, almeno stando alle parole della vicepresidente del partito, Debora Serracchiani: “Nessuna circostanza può però inficiare il voto ”. Insomma, vedremo, faremo, valuteremo, ma il risultato non cambia. Un po’ come dopo quelle partite in cui una squadra ha avuto sei rigori inesistenti a favore, tre fuorigioco non fischiati, qualche episodio dubbio, due avversari espulsi, ma alla fine ha vinto, e pare poco sportivo chi non accetta il verdetto del campo. Il risultato non cambia, insomma, per “nessuna circostanza”. Discorso chiuso.
Ora va da sé che Totò, Peppino e vota la femmina avrà qualche strascico polemico, e come sempre in questi casi il pubblico apprezzerà, mentre la critica storcerà il naso, minimizzerà e dirà che si tratta di piccoli episodi. Poi partirà la solita girandola di accuse e controaccuse: i grillini grideranno alla truffa, i renzisti risponderanno irridendo le loro consultazioni in rete in cui votano in ventisette, e via così. Scenario già visto appena qualche giorno fa, quando i due maggiori partiti del paese si insultavano rimproverandosi a vicenda vicinanze con mafie, ‘ndranghete e camorre varie. Una specie di stato di trance collettivo in cui si gioca al vecchio tormentone “il più pulito c’ha la rogna”. Quanto alle varie “feste della democraz ia ”, dette primarie, qualcuno nota che ci va sempre meno gente. Visto quest’ultimo film – a Napoli, ma anche a Roma – non si fatica a capire perché.

6 commenti »

6 Commenti a ““Totò, Peppino e vota la femmina”: il grande sequel non ha deluso”

  1. Che partito però, che organizzazione, che preveggenza. Se anche si fosse voluto affidare la vicepresidenza del Pd al cavallo della Serracchiani, il risultato non sarebbe cambiato, perchè anche il cavallo della Serracchiani è cieco!?

    da Eparrei   - mercoledì, 9 marzo 2016 alle 17:08

  2. Caligola….un dilettante.

    da Eparrei   - mercoledì, 9 marzo 2016 alle 17:14

  3. Tra sceriffi farneticanti che raccontano di “babbarie”,debbore che si sono dimenticate un minimo di dignità,orfini che imbuca schede di nascosto e i soliti cinesi a Milano,chi può ancora dare fiducia a una “cosa” del genere.

    La transumanza delle truppe cammellate caimane,ormai sanno a chi premiare a livello locale e un domani alle politiche,il figlio putativo ha superato il padre inventando storytelling,risultano assai migliori delle cene eleganti e scrivanie di ciliegio nel famoso salotto.

    Ormai c’è solo brunetta dei ricchi e poveri a combattere come un giapponese nell’isola del pacifico,tranquilli,anche costui fa parte della tragicomica tutta italiana.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 9 marzo 2016 alle 22:02

  4. Ho la sensazione che la tradizione del “voto guidato” non sia un fenomeno nato con le primarie…
    Il problema è che si identifica la democrazia sempre di più con la libertà di voto, come se l’indipendenza dei poteri, la libertà di stampa e d’opinione fossero di secondaria importanza.

    da sebastiano   - giovedì, 10 marzo 2016 alle 11:14

  5. ahi Sandrito!!!!

    me siento come Deborah, mah….

    che siano un esercizio inutile, direi di no. certo migliorabile e a volte un po’ raffazzonate, ma insomma in mancanza di altri luoghi far a meno ANCHE di questo strumento mi sembrerebbe come levare i freni alla macchina xchè non funzionano, e continuare a andare in giro

    che Bassolino possa ricandidarsi a Sindaco 20 anni dopo, mi pare la vera anomalia. non conosco i meccanismi del partito, ma francamente da fuori non se ne vede l’utilità. io non sono un fan della rottamazione ma in questo caso mi pare utile evolvere, anche per non avere D’Alemaa candidato contro Renzi la prossima volta (questo xché spero in un candidato migliore, contro Renzi)

    sui soldi: che brutto!! cioè non hanno dato 50 $ a voto a ogni nero x strada come il giorno in cui si vota il Pres USA; a chi si presentava al seggio davano l’€ per iscriversi. Mercimonio (definizione di Bass) non mi pare la figura giuridica; e invocare la magistratura per aver violato le regole, mi sembra eccessivo

    prova di resistenza, si chiama in legalese: cosa sarebbe successo se? Bass avrebbe vinto di 500 voti? in questa ipotesi (ancora da dimostrare) avremmo avuto un risultato migliore? forse no, non x le persone e i giudizi espressi prima, ma xché con un margine così stretto il risultato è sempre un po’ bugiardo (chi può escludere che 600 persone non siano andate a votare x motivi personali vari, concentrati proprio quella domenica?)

    in sintesi: nessun processo in cui si contino dei voti è a prova di bomba; io preferisco primarie aperte, ma gli avvenimenti liguri dell’anno scorso dimostrano che ci sono dei potenziali minus, e infatti in US votano solo quelli registrati; contare gli astenuti come contrari o piuttosto sottrarli al quorum sono due opzioni che portano esiti diversissimi, e convivono nel ns ordinamento una alla Camera e una al Senato. meglio comunque votare, anche in maniera sbagliata: altrimenti il potere si consolida di certo e gli spazi di libertà si restringono

    già, ecco il punto. se uno teme la deriva renziana dell’Italicum (Piano di Rinascita nazionale 2.0, giusto?) è giusto che chiuda l’articolo con l’accettazione del disinteresse del pubblico? che in fondo a Roma si dimezzino i votanti dopo tutto quello che è successo, ma è davvero un flop o solo un risultato della confusione (eufemismo) dell’ultimo anno? se poi si considerano migliori i processi che hanno individuato gli altri candidati….

    un glk perplesso

    da glk   - giovedì, 10 marzo 2016 alle 12:24

  6. Glk, ma niente niente l’articolo avrebbe voluto scriverlo lei?

    da Eparrei   - venerdì, 11 marzo 2016 alle 11:01

Lascia un commento