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Consigli per renzisti sulla tivù di Silvio

Fatto070316Prima le notizie. E dunque, anche se la folla plaudente sta a Cologno Monzese e non a piazza Venezia, diciamolo: la dichiarazione di guerra non è stata consegnata nelle mani di Barbara d’Urso. Lei, circonfusa dalla luce bianca che azzera i segni del tempo, esulta: “L’Italia non andrà in guerra in Libia!”. Lui, Matteo Renzi, che quelle stesse luci virano all’arancione, corregge un po’ “Non andremo in guerra in Libia con cinquemila uomini…”. Un po’ come dire: Barbara, paraculi te salutant!
Ecco fatto, smentito via Barbara l’ambasciatore Usa che aveva parlato via Corriere della sera, il resto è un burbanzoso scollinare verso l’ottimismo obbligatorio. L’Oscar a Morricone, il bonus bebé, i diritti civili con lo sconto delle adozioni, l’omicidio stradale, fino all’imbarazzante metafora del bicchiere che non è nemmeno mezzo pieno, ma pieno per tre quarti. L’altro quarto se lo sono bevuti loro, si direbbe, e si vede che era roba forte. Tutto bene, tutto bello, tanto che quando Barbara lancia la pubblicità uno si chiede: perché, fino ad ora cos’era? E uno distratto potrebbe confondere banche (tutto bene, tranquilli) e glutei tonici, Salerno-Reggio Calabria (tutto bene, tranquilli) e nuvole di cioccolato… l’anima del commercio. Silvio, insomma, era solo vent’anni di prove generali: lo show vero è questo qui. Notizie brutte? Sì, una: nonne e zie non ci diranno più “vai a lavorare in banca che è un posto sicuro”. Il resto è la sua condanna: “Non posso inventarmi sogni miei, perché devo finire quelli degli altri”. Lo trovaste nei Baci Perugina pensereste: che banalità. E poi le pensioni: tutto bene, tranquilli. Poi, alla fine, uno sprazzo di sincerità: il presidente del consiglio annuncia Ivana Spagna, e tocca dargli ragione: i politici non sono tutti uguali. Qualcuno è pure peggio.

7 commenti »

7 Commenti a “Consigli per renzisti sulla tivù di Silvio”

  1. anche Renzi come Berlusconi fa politica in TV e come Berlusconi fa il buffone per il popolo, il giullare per i potenti, ma tanto gli italiani hanno i premier che si meritano anche se sono la vergogna per L’italia. Mi sorge un dubbio, sono troppo uguali. Io proporrei per loro 2 il DNA.
    alberto tacchia Venezia Mestre

    da alberto   - lunedì, 7 marzo 2016 alle 11:33

  2. Qualcuno è pure peggio, sempre peggio.

    da Antonelli Giuseppe   - lunedì, 7 marzo 2016 alle 12:01

  3. No grazie,la Tv supergiornalistica della D’Urso è troppo difficile da comprendere per me,dovessero farmela vedere obbligatoriamente spero che passino almeno un forte antinausea.

    Dopo l’idiota intervento francese hanno scelto i più furbi nel mettere apposto le cose,penso che dopo alcune decine di bare accolte dal Presidente ci saranno le piazze piene,i salotti smediaset saranno un ricordo.

    Il tutto per non risolvere nulla,anche se l’isis o si riuscirà ad affamarlo,oppure ne saremo coinvolti anche senza volerlo.

    da Ivo Serenthà   - lunedì, 7 marzo 2016 alle 13:48

  4. Matteo Renzi, che quelle stesse luci virano all’arancione, corregge un po’ “Non andremo in guerra in Libia con cinquemila uomini…”.
    sai com’è, quando qualche giorno prima ha osato pigolare un no al diktat dell’ambasciatore yankee, i “terroristi” hanno subito fatto fuori due italiani. Renzi non è fesso, conosce Ledeen, e quindi sa che questo è il modo che usano oltreatlantico per lanciare messaggi…

    da giovanni   - lunedì, 7 marzo 2016 alle 20:55

  5. la tv di Silvio… uno qualunque dei canali che ci arrivano in casa, dunque: pubblicità e televendite, esiste qualcosa d’altro? A me fa impressione vedere i film interrotti dalla pubblicità anche a tarda notte, si vede che i funzionari pensano che Kubrick e Fellini montassero i film apposta per farli interrompere dagli spot, come le trasmissioni di Barbara d’Urso, appunto. Mi sa che sono l’unico che si ricorda ancora del referendum del 1995, da allora in poi l’unica cosa che conta è la pubblicità, in tv. Anche stavolta, il popolo ha votato per avere queste cose qua…

    da giuliano   - lunedì, 7 marzo 2016 alle 21:38

  6. Giorgio Gaber, tanti anni fa alla RAI racconta:
    Il ricco con suo figlio su un colle. Esclama il padre: “Figlio mio, guarda. Tutto ciò che vedi un giorno sarà tuo!”.
    Il povero con suo figlio sullo stesso colle. Il padre dice: “Figlio mio, guarda!”.
    Già, La RAI tanti anni fa …

    da Marco da Zurigo   - martedì, 8 marzo 2016 alle 11:33

  7. E bravo Renzi che cita “Canzone quasi d’amore” nonostante Guccini si sia pubblicamente discolpato per averlo come fan.

    da david   - mercoledì, 16 marzo 2016 alle 10:49

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