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feb 16

Angelino mezzo vuoto e le unioni (in)civili

Schermata 2016-02-25 alle 15.12.31Si volesse darne una definizione scientifica, ecco qui: “Dicesi Angelino Alfano il vino che manca dal bicchiere mezzo vuoto”. Una questione risolta a sinistra – nella sinistra governativo-renzista, non essendone disponibili altre – con un semplice ribaltamento di senso: il bicchiere è mezzo pieno, e piantatela di rompere le scatole.
Così si assiste a numerosi testacoda. Il tweet esultante di Matteo Renzi sulla “svolta storica”, e il rapido accodarsi di chi per un’altra legge (la Cirinnà originaria, con adozioni e tutto) si era battuto, forse davvero, forse per finta, nel Partito della Nazione. O alle proteste delle associazioni Lgtb fuori da Senato contrapposto all’accontentarsi dei loro referenti politici dentro al Senato.
Proprio mentre si legifera sulla famiglia (o su una specie di succedaneo per omosessuali), il famoso motto che Longanesi voleva sulla bandiera (“Tengo Famiglia”) andrebbe cambiato e sostituito con “Meglio di niente”. L’ultima trovata sull’obbligo di fedeltà, perdonate il tocco medievale, aggiunge grottesco a grottesco, si voleva differenziare l’unione civile dal matrimonio etero, ed ecco fatto: niente adozione, separazioni più rapide, niente fedeltà. Matrimoni di serie B. Italiani di serie B. Con la postilla che “Meglio di niente” si può dire di tutto, ma non dei diritti, considerati non negoziabili ma, come si vede, negoziabilissimi, e pure al ribasso.
L’unione civile più riuscita, alla fine, è quella tra Matteo Renzi e Denis Verdini: uno accoglie in maggioranza l’altro al grido di “chi ci sta ci sta”, l’altro sembra il gatto col sorcio in bocca. Il “meglio di niente” rimbomba negli echi della propaganda, mentre Verdini e i suoi – la continuazione del berlusconismo con altri mezzi – sembrano dire “meglio di così non poteva andare”.
Resta l’amarissimo sapore di una “questione di coscienza” diventata una questione di fiducia e di allineamento, di disciplina di partito, di bicchiere mezzo vuoto che tocca dichiarare mezzo pieno. Vince Alfano, insomma, e qui si potrebbe divagare. Perché, insomma, si buttò a mare il proporzionale per non dover sentire più parlare di ago delle bilancia e di compromessi, quando l’ago della bilancia aveva il dieci per cento.
E ora, modernissimi ed efficienti, l’ago della bilancia ha lo zero virgola, qualche ministro, molti sottosegretari e guida, di fatto, il governo “più di sinistra degli ultimi trent’anni”, cit. Matteo Renzi, febbraio 2014). E succede così che riflettori, applausi, consenso e piaggeria siano riservatI a Renzi, mentre invece governa Alfano, il vino che manca al bicchiere mezzo vuoto.
(clicca sull’immagine per leggere dal sito di pagina99)

4 commenti »

4 Commenti a “Angelino mezzo vuoto e le unioni (in)civili”

  1. E questo perchè il Partito della Nazione non può ammettere leggi contronatura.
    Ma la sinistra PD che roba è diventata ?
    Ogni volta che mi ricordo che stanno facendo tutto questo con voti “di sinistra” mi viene da piangere sul serio.

    da david   - giovedì, 25 febbraio 2016 alle 17:17

  2. x dirimere la questione, utilizziamo le basi filosofiche 1.0: il sillogismo

    a)il matrimonio è basato sulla fedeltà (bello)
    b)le unioni gay escludono la fedeltà (secondo l’NCD, e il PD)

    quindi
    c) gli sposati che tradiscono sono omosessuali, a prescindere dal sesso con il quale commettono il tradimento

    GRANDISSIMO MATTEO!!!! che se combina qlcsa con la ministra delle riforme, come tuttitalia gli augura, gli tocca di aprire il prox Gaypride (sì beh, ambeh…..)

    cqe: in fondo chi chiedeva diritti se li ritrova, e in più si trova un obbligo in meno, che io invece da sposato eterosessuale devo rispettare. in termini meramente legali, il massimo

    ovvero che gli oscurantisti x esser tali abbian ottenuto minori vincoli, e non maggiori, è quella che (no)i marxisti si direbbe “astzia della storia

    😉

    da glk   - giovedì, 25 febbraio 2016 alle 17:33

  3. E da stasera pure indagato,e mi chiedo come fanno e come faranno gli ex PCI,gli ex DS ora piddini a votare ancora la congrega?

    Poiché basta un minimo di dignità nell’evitare quell’insano pantano.

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 25 febbraio 2016 alle 23:02

  4. Non ho ben capito come saranno tassate le uioni civili. Ormai è chiaro, il Vaticano ha avuto la meglio e quindi di famiglia con gli stessi diritti riservati ai matrimoni di Santa Romana Chiesa e di Stato non si deve più parlare. “Ciccia” a questo punto per le coppie di fatto etero o omosessuali che fossero, nonostante le dignidolose (embè? è una nuova parola!…) promesse del surrogato di sinistra impropiamente fatto passare per una corrente politica democratica. Se la tassazione delle suddette unioni sarà adegnata a quelle delle cd famiglie “regolari” (sic), povere loro, non sanno il male economico che si fanno. E i figli? Quelli che già esistono nelle coppie omosessuali, intendo, che fine faranno in caso di tragedie interne a tali coppie?… Chi se ne frega commenta la politica del misto Governo PD/NCD allargato alla verdiniana opera pia, salvatrice del c’è del marcio nella politica iyaliana del potere, e dei signorsì benpensanti, cattolici per convenienza, deciderà la Magistratura per il loro futuro destino… Ma va?!…
    L’unione d’amore è invece un’altra cosa. E’ benedetta da Dio e non ha bisogno di regole idiote come quelle, per esempio, di un contratto fra le parti o dell’obbligo di fedeltà. Chi ama veramente non tradisce. La fine dell’amore non è una colpa, per nessuno. E’ finita e basta.
    Io penso che uno Stato degno di tale nome dovrebbe regolare le unioni d’amore stabilendone diritti e doveri uguali per tutti pure nelle differenze sostanziali di fatto. Solo le regole sociali amministrative e legali dovrebbero, secondo me, essere considerate.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 27 febbraio 2016 alle 13:19

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