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20
gen 16

L’idraulico Verdini e il voto a Renzi per interposta persona

Fatto200116“Affiliato” non è una bella parola, in italiano. Non è colpa del vocabolario, ma della storia: “affiliato” sa di società segrete, di club non proprio commendevoli, di patti oscuri. Dunque diciamo che Denis Verdini, che maneggia bene quasi tutto – finché non lo beccano – lascia un po’ a desiderare per quanto riguarda le scelte lessicali: “Non saremo una componente del Pd, ma qualcosa che si affilia”. E ancora: “Andremo per conto nostro ma affiliati”. Insomma, una sottomarca, un farmaco generico: vuole l’aspirina? Oh, no, l’aspirina no, mi dia una cosa uguale ma con un altro nome. Et voilà Verdini y los Verdinos. Spesso il linguaggio giornalistico è pigro e si ferma al primo canone, e quindi Verdini y los Verdinos diventano “stampella” di Renzi, del suo governo, delle sue riforme eccetera eccetera, una specie di pronto intervento, di squadra di emergenza che aspetta col motore acceso, e se qualcuno del pd dovesse fare i capricci e battere i piedi, ecco che arriverebbero loro – magari con le sirene e i lampeggianti – a risolvere la questione: è bello avere degli amici, pardon, degli affiliati.
Denis Verdini usa immagini più ficcanti e fantasiose: “Sono l’idraulico di Renzi”. Nel senso che se il rubinetto del Pd a sinistra perde un po’ (mugugni e grida), lui fa la valvola di sicurezza a destra: Perdite? Infiltrazioni? Fastidiosi sgocciolamenti? Niente paura c’è l’idraulico Verdini, pronto intervento servizio accurato, lavoro ben fatto. Sarebbe interessante sapere i prezzi, e se fa la fattura.
Se l’idraulico affiliato Pd parlasse solo della situazione parlamentare – quando non avete in numeri al Senato arrivo io – la cosa non sarebbe poi così strabiliante: un governo nato con una manovra di palazzo non si scandalizzerà certo per l’arrivo di una pattuglia che lo sostiene, e la sensazione è che se votassero le riforme potrebbero affiliarsi anche i venusiani, i seguaci di Pol Pot e i reduci della prima guerra mondiale. Ma Verdini va oltre, non parla solo di eletti, ma di elettori, con un ragionamento assai semplice: qualcuno avrà dei problemi a votare Renzi, perché è del Pd, allora voterà per noi, e noi porteremo a Renzi i suoi voti. Un voto per procura, insomma, una cosa tipo: senti, fammi un favore siccome mi sta sulle palle il panettiere vai tu a comprarmi il pane. Verdini è convinto in questo modo – affiliandosi – di portare a casa trenta-quaranta parlamentari, quanto basterebbe per il pronto intervento idraulico nel caso il rubinetto a sinistra perdesse, pur in presenza di un premio di maggioranza mostruoso come quello previsto dall’Italicum. Il discorso quindi si sposta: non il povero Verdini y los Verdinos, ma il povero elettore ignoto che vuole votare Renzi, ma anche non vuole, è incerto, dilaniato, non sa che fare, vacilla, tentenna, teme di finire per votare “i comunisti” (ahah) e allora sai che fa: vota Verdini e ci pensi lui. Non è solo una lezione sul cinismo della politica, ma un saggio sulla confusione mentale. Anche perché non si capisce cosa possa frenare un elettore di destra nel dare il suo voto a Renzi. Una questione di principio? Un dogma religioso? Un tabù alimentare? Un voto alla Madonna? Sia come sia, l’idraulico affiliato Verdini vede laggiù, pronti ad andare alle urne, molti italiani che vogliono mangiare la torta renziana, che – essendo di destra – la ritengono buona e nutriente, ma non vogliono andare a comprarla al negozio. Mandano Denis, servizievole e disponibile. Affiliato. Sulla cerimonia di affiliazione, poi, sarebbe bello sapere: una cosa alla buona coi grembiulini e i compassi? O una di quelle cerimonie con patto di sangue e giuramento? Chi lo sa. Intanto vale quello che diceva Woody Allen: “Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico alla domenica”. Uff, mica è difficile, basta “affiliarlo”.

6 commenti »

6 Commenti a “L’idraulico Verdini e il voto a Renzi per interposta persona”

  1. Un certo elettorato di dx,quello che ha mollato il caimano,non si fida di salvini da una parte e di fonzie dall’altra,tramite il “discusso”,molto discutibile verdini,intravede l’accrocchio perfetto,ovvero se ci sono politiche compiacenti tutto ok,altrimenti ci si sfila.

    Chi invece elettoralmente pare incomprensibile, sono gli ex compagni che si adeguano a tutto ciò.

    I misteri italiani continuano

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 20 gennaio 2016 alle 15:46

  2. A me quello che “aspetta col motore acceso” più che altro fa venire in mente uno che esce da una banca (si può dire banca?) col bottino. Ma in questo caso più che affiliazione si tratterebbe di complicità.

    da Marco Barella   - mercoledì, 20 gennaio 2016 alle 17:27

  3. Sì Alessandro
    Tutto giusto, tutto vero però…
    Però sino a qualche tempo fa mi gustavo i tuoi post realistici sì, verosimili certo, ma intrisi di satira; ora sono sempre più sovrapponibili ad un articolo di cronaca politica: ti prego, almeno tu oltre che farci consapevolmente riflettere ed incaz*arci, facce ride’… ;-D

    da degiom   - giovedì, 21 gennaio 2016 alle 11:02

  4. Verdini si evolve e da politicante diventa idraulico. Una cosa in sè lodevolissima ma forse un po improbabile … A meno che Verdini conosca quell’antico detto che recita “più i rubinetti gocciolano e più l’idraulico guadagna”.

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 21 gennaio 2016 alle 18:11

  5. cito “partono tutti incendiari e fieri, poi quando arrivano sono tutti pompieri” (R. Gaetano) pompieri e idraulici, sempre tubi con acqua maneggiano

    da federico   - giovedì, 21 gennaio 2016 alle 19:50

  6. Come lo si può definire l’attuale andazzo politico se non un surrogato di proporzionale con la differenza che gli unici interessi perseguiti non sono quelli del rispettivo elettorato, ma esclusivamente dei politici interessati. Tanto per fare un esempio, facciamo pure la banca “cattiva” per dare una mano di disinfettante alle losche macchinazioni finanziarie di quelle cd banche che si “devono” salvare, ma poi?… Se la banca cattiva non riuscisse ad incassare i crediti, da chi sarà salvata? Dal PdC? dal ministro delle finanze?… No, no, cari amici, saremo sempre noi a salvarla, previo ovviamente un lunghissimo accordo europeo, dove si parlerà del più e del meno. Il meno è quello che ci riguarda… Unicuique suum (a ciascuno il suo – aforisma del diritto romano).Il nostro è ovviamente il conto.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 27 gennaio 2016 alle 10:54

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