Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
28
ott 15

Bello il telescopio: te lo taglio!

Fatto281015Come tutti i grandi viaggiatori da Marco Polo in poi, anche Matteo Renzi tiene un diario di viaggio, e la trasferta sudamericana offre spunti di racconto, riflessione, incantamento. E le stelle? Ah, le stelle, a chi non piacciono le stelle? Basti pensare che con quella parola “stelle”, un fiorentino minore d’altri tempi chiuse tutte e tre le parti della sua Commedia. Dico, non vorrete che un fiorentino maggiore come Renzi non si faccia affascinare dal cielo stellato, no? E infatti. Molto fotografata dagli addetti alla propaganda e molto celebrata da lui stesso medesimo, la visita ai grandi e meravigliosi telescopi dell’Eso (European Southern Observatory) a Paranal, nel deserto di Atacama, un centinaio di chilometri da Antofagasta, Cile. Lì in effetti il cielo è una cosa speciale, le stelle stanno a guardare e noi guardiamo loro con tecnologie avanzatissime. Insomma c’è tutto: un po’ di retorica celestiale, la tecnologia, gli Italiani in prima fila, l’orgoglio del Paese e tutto il campionario. E lui? Lui ci mette del suo, nella sua pagina Facebook che rilancia e racconta la sua odissea sudamericana. Testuali parole: “Vedendo a Paranal – la capitale dell’astronomia mondiale – i telescopi migliori del mondo che si immergono nell’abisso dell’universo dal cielo limpido del Cile e pensando alla dedizione con cui mani e cervelli, spesso in maggioranza italiani, li hanno voluti costruiti e usati penso a quanto grande sia il nostro Paese”. Bello. E poi Matteo Renzi ha anche cenato con alcuni giovani ricercatori per “sentire le loro storie e proposte”. Ce n’è abbastanza perché gufi patentati e disfattisti militanti vedano incrinarsi le loro certezze…  Insomma, stelle, l’abisso dell’universo (apperò!) e giovani ricercatori: la narrazione renzista non poteva trovare di meglio.
Dunque, con animo più leggero, dopo la lettura del diario di viaggio, ognuno può tornare alle proprie occupazioni, allegre o noiose che siano, come, che so, leggere la legge di Stabilità finalmente giunta al Senato. E proprio nella copia in pdf scaricata dal sito del Senato si può leggere (articolo 33, comma 18) che il ministero degli esteri e della cooperazione ha preso in mano le forbici per tagliare un po’ di finanziamenti. Dall’allegato 4, che rimanda all’articolo 33 comma 18 si può apprendere che all’Eso così celebrata verranno tagliati finanziamenti per un milione di euro nel 2016, un altro milione nel 2017 e un terzo milione nel 2018. Perbacco. E l’abisso dell’Universo? E i giovani ricercatori invitati a cena? Lo sapranno? L’Eso ha un bilancio intorno ai 130-140 milioni. L’Italia (membro dal 1982) ne sgancia più o meno quindici all’anno. Quindi tre milioni in meno in tre anni non sono poca cosa. La questione è semplice: la propaganda ci informa sulle sorti meravigliose dei nostri sforzi italiani e ottimisti di guardare l’Universo, la legge di stabilità taglia fondi e stanziamenti. Non male.
Naturalmente le stelle servono sempre. Renzi le usa, nel suoi diari di viaggio, anche per bacchettare i cattivi: “C’è un’Italia di cui essere orgogliosi, insomma. E non è l’Italietta delle polemiche di parte della politica o della comunicazione, vecchia e nuova. E l’Italia che è rispettata per il carico di civiltà che rappresenta e per la voglia di futuro che esprime”. Che belle parole! Matteo Renzi, come Marco Polo, scrive il suo “Milione”. Poi ne taglia tre in tre anni, di milioni, proprio al posto che va a decantare. E le stelle? Mah, le stelle stanno a guardare.

7 commenti »

7 Commenti a “Bello il telescopio: te lo taglio!”

  1. Dopo tanti anni di caimano cosa potevamo aspettarci,alla maggioranza degli italiani piacciono codesti personaggi,certe minchiate pindariche valle a raccontare su altre latitudini,le reazioni si potrebbero immaginare.

    da Ivo Serentha   - mercoledì, 28 ottobre 2015 alle 10:14

  2. Bah…
    Ho come l’impressione che questa compulsiva escalation di mirabolanti narrazioni seguite a ruota da azioni antitetiche si risolverà (quando mai sarà) con una lunghissima processione di gufi verso le urne elettorali; in quella occasione non so quanto saranno felici di fare la coda ma, molto serenamente oltre ché a ragion veduta, la croce che indicheranno sulla scheda non sarà propriamente quella auspicata dal pinocchio di Rignano…
    IMHO, Greetings MDG

    da degiom   - mercoledì, 28 ottobre 2015 alle 12:55

  3. E’ un vero peccato che manchi il tasto per la condivisione su Facebook…..

    da Eparrei   - giovedì, 29 ottobre 2015 alle 08:59

  4. La trepida attesa per non votare il PD cresce ogni minuto.
    So già che al momento del non voto proverò una vera gioia (di sinistra, altro che “vaffanculo”).

    da david   - giovedì, 29 ottobre 2015 alle 11:25

  5. i soldi ci sono ma si spendono per altre cose, non per la sanità (dove si taglia), non per la scuola (dove si taglia), non per la ricerca scientifica (dove si taglia), non per la musica (dove si chiudono le orchestre e i teatri). Dove si spendono i soldi, e tanti? Mah, per esempio il Ponte sullo Stretto è sempre lì, e ne succhia tanti; nel frattempo la città di Messina rimane senz’acqua, amen, cosa vuoi che sia.
    Ricapitolando, i soldi si trovano e si spendono per il trenino (TAV, però), per l’autopista (Pedemontana, Brebemi, tangenziali, sottopassi, rondò…), per il walkie talkie (telefonino, smartphone, eccetera) – insomma, le spese che farebbe un Paese dell’età mentale di sette anni.

    da giuliano   - venerdì, 30 ottobre 2015 alle 09:41

  6. Se Renzi a diecimila chilometri da casa scrive queste cose stupende, immaginarsi cosa scriverebbe dal centro della galassia … Allora, dai Matteuccio vai oltre e scrivici dal profondo del cosmo cose da far dimenticare Dante e Marco Polo …

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 30 ottobre 2015 alle 12:21

  7. Alzi la mano chi del popolo bue ha finora guadagnato qualcosa dalle riforme renziane… Nessuno?… Peccato!… Le riforme renziane non sono per il popolo bue. Alle riforme dell’attuale Governo, infatti, solo il capitale batte le mani… Molti giovani e tantissimi vecchietti stanno piangendo per la disoccupazione perenne, per la miseria aumentata e soprattutto per la rabbia e la delusione determinate dal momento della sua formazione fuori urne elettorali. Ma che si credevano? Che speravano da un Capo imposto assetato di potere che a Firenze usava la bicicletta, che a Roma era arrivato umilmente in smart e che ora è diventato passeggero assiduo di costosissimi aerei di Stato? A proposito si vocifera in giro che voglia perfino rottamare l’attuale flotta nazionale.Troppo vecchia per lui. Meglio procurarsi un fantastico Airbus A330 al modesto costo di oltre 200 milioni di euro, dotato di tutti i conforti. Così potrà volare ancora più felice come un fringuello e dall’alto dei cieli potrà cinguettare contro i visionari gufi che gli impediscono di risolvere i grossi problemi dell’Italia reale.
    Un’informazione corretta poi avrebbe potuto aprirci gli occhi sulla stucchevole cacciata del sindaco di Roma Ignazio Marino. Voglio dire, i 19 consiglieri del PD, tralascio gli altri 7 dell’opposizione che si sono dimessi per strana incomprensibile simpatia, si sono dimessi in quanto si sono ritenuti autonomamente incapaci di eserecitare al meglio la loro mansione di indirizzo e di controllo politico-amministrativo di Roma, oppure sono 19 teste sottomesse loro malgrado ai voleri del cervello unico del Capo di partito? Sarebbe davvero utile conoscere le loro motivazioni personali. E il Papa? A quali domande ha risposto in merito all’invito o meno di Marino a Philadelphia? Non penso nemmeno lontanamente che il Papa abbia intavolato autonomamente quello scottante argomento. In sostanza, giornali e TV, informateci meglio… Anche su quello che succede nel mondo del lavoro… Meno disoccupazione, meno occupati? Ma quando mai!…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 31 ottobre 2015 alle 10:27

Lascia un commento