Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
gio
17
set 15

Siamo l’ultimo paese blairista, ma anche borbonico e filo-unno

Fatto170915Vorrei pubblicamente ringraziare Jeremy Corbyn per il servizio reso alla politica e all’informazione. No, non alla politica e all’informazione britanniche (questo si vedrà) ma a quelle di casa nostra. Grazie per aver rivelato ancora una volta come tutto quanto – ma proprio tutto, dallo sbarco sulla luna e pure prima – venga distorto e reso caricatura se visto da qui, provincialissima provincia, periferia dell’impero. Le ironie sul “papa straniero” sono già state fatte, ogni volta identiche. C’è una sinistra culturalmente ostaggio di un centro-centro-centro-sinistra che ogni volta si innamora perdutamente di chiunque sappia fare la sinistra meglio di lei. E prima Zapatero, e poi Tsipras, e ora Corbyn. e così via, forse aspettando un leader socialista in Kamchatka o alle isole Fiji, in modo che il pellegrinaggio sia più esotico e avventuroso. E vabbé. E poi ci sono tutti gli altri: grandi giornali e leader moderati, renzisti di prima, seconda, terza generazione, Blairisti rinati del Settimo Giorno, e tutto il resto. Va da sé che mister Corbyn non c’entra niente, è solo un detonatore. E’ come se, incapace di affrontare in modo autonomo il dibattito ideologico (uh, parolaccia!) tra le varie sinistre possibili, ci si aggrappi a chi, ovunque nel mondo, quel dibattito lo pratica nei fatti.
Una grossa mano, a mister Corbyn, l’ha data Tony Blair, certo. La sua dichiarazione agli iscritti del Labour (“Anche se mi odiate non votate per lui”) è stata una specie di benedizione: ai laburisti inglesi sta talmente sulle palle Blair per come li ha snaturati che avrebbero votato chiunque pur di seppellire una volta per tutte il suo fantasma cinico e traffichino. Qui da noi, invece – l’unico angolo del mondo in cui c’è gente che si dice ancora blairista (che è un po’ come dirsi Borbone, o filo-uno) – è partita la sistematica distruzione del personaggio Corbyn. Passi per i renzisti di stretta osservanza. La loro narrazione è semplice e lineare, in qualche modo coerente: vincere è l’unica cosa che conta, per vincere bisogna essere destra, quindi Corbyn non vincerà (sottotesto: noi sì). Un sillogismo di prima figura che li fece sentire tanto furbi già al liceo.
Con Corbyn c’è qualche variante. Intanto (successe già con Tsipras) si fa grande uso della formula “estrema sinistra”, il che è assai rivelatore: siamo così poco abituati a leader che dicono cose di sinistra che quando ne vediamo uno dobbiamo dargli del pericoloso estremista. E populista, va da sé, che è ormai l’insulto standard per chi non va in deliquio ai tweet (quelli sì, populisti) di Matteuccio nostro. In Gran Bretagna, il primo ministro definisce il capo del Labour “pericoloso”. Hurrà! Era ora: che il leader della sinistra sia “pericoloso” per la destra pare una boccata d’aria fresca, oppure – a seconda delle angolazioni – un vento gelido, per un paese come l’Italia dove un leader di “sinistra” capo del governo è considerato una risorsa e un toccasana da Verdini, Cicchitto, Berlusconi, Confindustria, più Fede Emilio, parlandone da vivo. Corre a rinforzo la grande stampa: Corbyn si veste male. Corbyn non mette donne nel suo governo-ombra (falso, ma tant’è). Aspettiamo con apprensione “Corbyn posteggia in seconda fila” e “Corbyn si lava i piedi solo al giovedì”, sempre temendo l’attacco frontale: “Corbyn non fa la raccolta differenziata”. Per “Corbyn non sa l’inglese” e “Corbyn ruba nei supermercati” è presto, ma chissà, forse aspettano un sms che inizia con: “Renzi ai suoi”.

17 commenti »

17 Commenti a “Siamo l’ultimo paese blairista, ma anche borbonico e filo-unno”

  1. A tutti gli appassionati della narrazione. Pare che Corbyn abbia stravinto dicendo semplicemente la verità e smontando le falsità che si spacciano per vere…..

    da Eparrei   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 09:49

  2. Ho già visto Corbyn sui nostri giornali del partito unico e della nazione, raffigurato in foto con abiti poco eleganti,ma del resto l’eleganza anche quella dei reali non è mai stata granché da quelle parti.

    Per arrivare ai nostri straconosciuti saltacarro del vincente di turno,nessuna sorpresa,è il paese ad essere diffusamente di dx con scappellamento opportunistico al centro,infatti un personaggio carismatico legato a politiche sociali che riesca a emergere sulle nostre latitudini non riesce a spuntare,l’ultimo è scomparso più di trent’anni fa.

    Dopo sono solo esistiti personaggi considerati della provvidenza,uno scomparso in contumacia, un altro per farsi fondamentalmente i ..zzi suoi, quest’ultimo che pare l’eterno spot dell’ottimismo,non me ne voglia il defunto Tonino Guerra,con due parentesi del Prof. di Bologna, tramite delle maggioranze risicate che non hanno retto ai primi temporali.

    Risultato? La vera socialdemocrazia ce la possiamo scordare.

    da Ivo Serenthà   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 09:55

  3. a quando i calzini azzurri?!?!?!?

    da licia granello   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 10:12

  4. Ma io vorrei proprio sapere i nomi dei senatori del PD che hanno votato per “orango si può dire”, così, per capire bene chi sono questi nuovi padri costituenti.

    da david   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 10:54

  5. Sempre alla ricerca del capo… Pure le rane volevano un capo nel loro stagno e l’hanno richiesto a Giove… Noi abbiamo fatto lo stesso, l’abbiamo chiesto al Capo dello Stato tramite sconosciuti politici non eletti. Il volere del popolo italiano non è più nemmeno opzionale, semplicemente non conta. In compenso parliamo americano, tedesco, inglese e nei nostri licei impariamo il latino addirittura in inglese. Scandalosamente delocalizziamo per risparmiare in tasse e manodopera e con i migranti ci facciamo quattrini. Che ce ne facciamo della nostra gloriosa bandiera? Se tutto va storto presto anche i sindaci faranno i Senatori a tempo perso… Per quanto riguarda l’informazione stiamo molto meglio. Le varie TV ci parlano solo di disgrazie, di corna, di problemi vip, di liti politiche, peraltro sempre uguali, di calcio. Le due reti subite dal Bologna dalla Sampdoria le ho viste almento cento volte… Subito hotspot in Italia! Jawohl, Merkel…. Avrei preferito un gerarchico “obbedisco” come quello storico del telegramma scritto da Giuseppe Garibaldi in risposta all’ordine del Generale La Marmora… .Hotspot…. Hotspot…. Hotspot…. Jobs Act… Jobs Act… Jobs Act… Per non trovarci a non capire nulla di quello che ci capita intorno, come già succede in tantissimi casi fra la povera gente, studiamo l’inglese, ragazzi! Per adesso, poi passiamo al tedesco.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 11:52

  6. Ah!… Dimenticavo. Calderoli salvato dal PD per il caso Kyenge… Calderoli ritira 500.000 emendamenti al ddl Boschi… Mo vè!… Così si fa.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 12:11

  7. Corbyn mi ricorda JJ Cale, bravissimo ed atipico musicista statunitense.
    Ma i vasi di cotto viaggiando con i vasi di ferro hanno vita breve …

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 12:55

  8. Fate fate, tanto arriverà il referendum sulle modifiche (che, è bene ricordarlo forte, è un diritto che ci da questa vecchia Costituzione rottamanda e non è una concessione di Renzi)

    da david   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 16:45

  9. Tonino Guerra, cioè Antonioni, Fellini… e anche Zavattini, Ugo Pirro, tanti altri – l’Italia era un Paese leader, questi nomi erano conosciuti in tutto il mondo, visti come dei maestri e dei punti di riferimento. I film di Antonioni facevano traino alla moda, al made in Italy. Chissà se Renzi e i suoi lo sanno, il paragone con l’oggi è deludente (eufemismo). Per esempio, oggi a pranzo guardavo un concerto su Rai 5, e la musica è stata interrotta dalla pubblicità. Una cosa così cretina (bastava aspettare 30 secondi…), e non è nemmeno la prima volta che capita, così è la Rai sotto Renzi, la differenza con Berlusconi è davvero inesistente, un appiattimento generale. Questi non hanno la minima idea di cosa trasmettono.
    Una cosa tristissima, dopo aver scritto e diretto dei capolavori ci si ricorda di te solo per una pubblicità – questa è l’Italia che vi meritate, scusa se lo scrivo.

    da giuliano   - giovedì, 17 settembre 2015 alle 17:04

  10. Meno male che c’è ancora qualcuno fiducioso della nostra Costituzione…Non è palesemente rispettata. Fanno leggi incostituzionali, le approvano le mettono in circolo, pretendono la loro obbedienza salvo poi rimediare col contagocce dopo anni quando qualcuno si accorge finalmente che non dovevano essere promulgate. Lex dura lex? Ma fatemi il piacere, direbbe l’indimenticabile Totò… La legge è opzionale per i nostri parlamentari non eletti dal popolo. Le considerazioni di Calderoli sulla Kyenge, per esempio, per il nostro Parlamento non erano altro che armoniose parole amorevoli.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 18 settembre 2015 alle 08:43

  11. Attenti al gorilla: c’è anche la brava minoranza PD e SEL, bravi a tutti.

    da david   - venerdì, 18 settembre 2015 alle 09:24

  12. Ed ecco il decreto legge contro i sindacalisti. Nel frattempo l’Italia ha beccato una condanna europea per l’inesistenza di un reato di tortura (peraltro puntualmente eseguita da suoi funzionari tuttora in servizio) e una altrettanto umiliante raccomandazione in tema di diritti civili delle persone omosessuali.
    In questi casi il governo non ha ritenuto esistenti le condizioni per un decreto legge.

    da david   - venerdì, 18 settembre 2015 alle 14:29

  13. A me sembra tutto una parodia di Marat/Sade

    http://youtu.be/L_lYhjCuMZw

    da diamonds   - venerdì, 18 settembre 2015 alle 20:45

  14. Lo sciopero? per carità… Nessuno mette in discussione il diritto di sciopero. Scioperate però solo quando lo dico io!. Questa è la nuova, ma poi non tanto nuova, ideologia del leader democratico (si fa per dire). Ddl in giornata?… Sarà, ma per me era già pronto da un pezzo, il PD di Renzi ha solo aspettato il momento giusto… I sindacati non sono graditi al potere, soprattutto a quello che per cambiare a suo piacimento la Costituzione sembra fare incetta qua e là di parlamentari ambiziosi, voltagabbana come folli banderuole al vento.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 19 settembre 2015 alle 09:17

  15. Secondo regolamento il bicameralismo paritario non può ammettere emendamenti sui quali le due camere avessero già deliberato concordemente. Tale regola può essere derogata solo quando tutti i partiti fossero d’accordo per la relativa ridiscussione. Si tratta nel concreto dell’art. 2 della nefanda antidemocratica riforma del Senato, articolo già approvato secondo i crismi regolamentari di cui sopra. Il Presidente Grasso teoricamente non dovrebbe ammettere emendamenti su quell’articolo. Nessun ripensamento quindi? Eppure buona parte del PD vorrebbe modificarlo e pare perfino che alcuni Senatori di altri partiti vorrebbero approvarlo sebbene averssero votato contro la prima volta. Se veramente le cose stessero così come le ho capite io, io penso che tale regola dovrebbe essere annullata in un regime democratico. Quello che conta in un Parlamento serio è la decisione definitiva di una qualsiasi Legge a prescindere dal numero dei passaggi. Forse si allungherebbero i tempi, ma il risultato sarebbe sicuramente più vantaggioso per la Nazione.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 19 settembre 2015 alle 10:00

  16. Ma bellissima ‘sta cosa di Renzi che si paragona implicitamente a Tsipras che ha vinto due tornate elettorali con in mezzo un referendum difficilissimo quando lui non è mai stato eletto e alle ultime amministrative si è perso mezzo partito solo in Emilia (per tacer del resto).

    da david   - lunedì, 21 settembre 2015 alle 15:57

  17. Che poi a dispetto di quel che dice Renzi l’art. 2 NON è affatto passato con una doppia lettura conforme.

    da david   - lunedì, 21 settembre 2015 alle 16:51

Lascia un commento