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La Grecia e il debito, populismo vero contro populismo presunto

Fatto010715Ora, diciamolo, comunque la si pensi sulla crisi greca, il referendum, i livori della signora Merkel, i debiti, Alexis Tsipras e tutto il cucuzzaro, una cosa è innegabile: si usano le parole un po’ a vanvera, con il consolidato e tradizionale metodo “a cazzo”. La più gettonata al momento è la parola “populismo”. Una brutta bestia, si sa, a patto di mettersi d’accordo su cosa vuol dire. Già sul termine si registravano sbandamenti e scarsa tenuta di strada, ma ora che i grandi commentatori dei grandi giornali ci spiegano che indire un referendum per chiedere ai greci una conferma o una bocciatura alla linea del loro governo è “populismo”, il testacoda è completo. La pretesa secondo cui dare la parola agli elettori sia una specie di barbatrucco antidemocratico suona in effetti assai bizzarra, specie in una comunità, l’Europa, che parla di democrazia ogni minuto, vantandosi di esserne uno dei santuari. Un continente dove la pregiudiziale antifascista è andata un po’ gambe all’aria (vedi l’Ungheria, vedi i movimenti filonazi), ma dove cresce la pregiudiziale antipopulista, con la parola usata quasi sempre per indicare chi non si attiene al pensiero unico, il cui guardiano sarebbe una specie di banca. Va bene, ci sono i pro e ci sono i contro. Da qui al referendum chiunque, ma proprio chiunque, spiegherà al popolo greco che votando “no” si metterà ancor più nei guai, che si rischia il disastro, eccetera eccetera. Per cui, tirate le somme, sarebbe “populismo” chiedere a un popolo di esprimersi nelle urne, ma non lo è interferire in quello che quel popolo scriverà sulla scheda. Il capo dei banchieri, il presidente della Commissione Europea, i vari leader del continente che indicano ai greci come votare, pregandoli di votare “sì” e sottoponendoli a ogni tipo di pressioni sarebbero invece sinceri democratici antipopulisti. Mah.
Si aggiungano al pasticcio un paio di dettagli. Uno, per così dire, tutto politico e un altro più legato alla comunicazione della paura. La questione politica è abbastanza semplice: al governo greco guidato da Tsipras non si fanno gli sconti clamorosi e spaventosi che si fecero volentieri a chi, in Grecia, fece quei debiti. In sostanza, chi indebitò la Grecia fino alle orecchie andava quasi bene e non era populista, chi invece arrivò dopo (eletto, si badi bene, non scrivendo su twitter “Samaras stai sereno”), ereditando una situazione disastrosa e cercando di trattare una ristrutturazione del debito, è populista e va punito. Si noti en passant che la rata del debito greco che oggi Tsipras non riesce a pagare è di 1,6 miliardi, mentre le Borse ne hanno bruciati in un solo giorno 287: è come se per tentare di recuperare una cinquecento incidentata si desse fuoco a una decina di Ferrari, lo chiamano capitalismo, una cosa ben poco populista ma abbastanza scema anche lei. L’altra questione riguarda una specie di nazionalismo dei soldi, quel meccanismo tragicomico per cui si vede gente normale, che lavora, paga il mutuo, che arriva si e no alla fine del mese, gridare indignata che “i greci ci devono dei soldi e non ce li danno”. E’ la stessa gente che dava una quindicina di miliardi al fondo salva-banche senza battere ciglio, la qual cosa è abbastanza strabiliante ma comprensibile e molto furba: soldi per le banche ne abbiamo, soldi per un popolo in ginocchio no. Atteggiamento incoraggiato e caldeggiato, spinto da giornali, commenti, reportage, pensosi corsivi. Insomma, un populismo vero usato per picchiare un populismo presunto.

30 commenti »

30 Commenti a “La Grecia e il debito, populismo vero contro populismo presunto”

  1. eccezionale sintesi. giusto per dire qualcosa di chiaro in questo marasma di gente che si improvvisa esperto di qualunque cosa.

    da Nadira Haraigue   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 14:16

  2. Musica per le mie orecchie.

    da maria grazia   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 14:27

  3. Figurati che, se fossi cattolica credente praticante, accenderei volentieri un altare di candele affinché il miracolo si avverasse e vincessero i NO.… anche per tutte le ragioni che dici tu. (Bellissima la trovata di “Samaras stai sereno”, solo che una particolarità dei nostri ultimi premier è l’inossidabilità)

    da Tiziana   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 15:21

  4. Indire un referendum a fritta ormai fatta non sarà populismo, ma presa per il culo si.

    da Liber Pater   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 15:34

  5. In Italia usano a stracazzo la parola “giustizialismo” da 20 anni a questa parte, nessuno sa piu’ cosa significhi, la si butta li sempre e comunque a difesa del magliaro di turno, e’ come quando l’attaccante cade in area, si urla per principio, che l’abbiano spinto o si sia buttato.
    Un po’ piu’ recente e’ l’argomento del “ci sono cose piu’ importanti”. Quando si tratta dei diritti degli altri, non e’ mai tempo. Altro genere di minchiata senza nessun significato, ma ripetila a martello pneumatico e finisce per sembrare una ragione.
    Adesso arrivano buoni ultimi anche tedeschi e francesi col “populismo”.
    Ma si riconosca che i maestri dei giochi a tre carte siamo sempre noi.

    da frank   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 15:54

  6. Tsipras, ed il suo ministro Varoufakis (presunto esperto di teoria dei giochi), si è infilato in quello che i teorici dei giochi chiamano “chicken game”, cioè il gioco di James Dean in “Gioventù bruciata”, quello nel quale ci si lancia in auto verso la scogliera ed il primo che scende dall’auto ha perso. La mossa del referendum è stata l’ultima carta; quando l’avversario ha mostrato di continuare per la sua strada senza nessun tentennamento, Tsipras non se la è sentita di rilanciare, visto che il risultato del referendum è incerto ed il referendum è inutile in quanto le autorità europee hanno ritirato la proposta, ed il gioco è terminato. Va sottolineato che l’auto su cui corre l’avversario è un panzer, che può tranquillamente cadere dalla scogliera senza farsi un graffio (il cambio l’Euro, che corre il rischio di morire a seguito del Grexit, non si è spostato di un millimetro nei confronti delle altre valute, a differenza degli indici di borsa). Inutile dire che la carriera politica di Tsipras è terminata (si è dimostrato un fanfarone velleitario), così come le prospettive dei vari movimenti alla Podemos, che farebbero (e faranno, se vinceranno le elezioni) la stessa fine. La vicenda di Cipro un paio di anni fa è stato un “ballon d’essai” in vista di problemi a scala maggiore; così la vicenda della Grecia servirà da prova generale per Spagna ed Italia.

    da Confucius   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 17:22

  7. E’ vero, sui social network c’è un’acredine ingiustificata nei confronti dei greci, additati come scansafatiche e fannulloni. Nessuno però si ricorda che tutti sapevano che la Grecia aveva truccato i conti per entrare nell’euro, ma evidentemente allora conveniva non vedere. E che la Grecia, come l’Italia, c’è entrata d’ufficio, senza che nessuno chiedesse nulla alla popolazione(così come da noi si è introdotto anche il pareggio di bilancio). Esisteranno pure, come da noi, degli emeriti imbroglioni in Grecia, che però io metto sullo stesso piano di coloro che presero per buone le sue credenziali, ma ai greci onesti, così eventualmente agli italiani onesti in futuro, cosa vogliamo dire, dovete morire di fame? Perchè di questo stiamo parlando.

    da Eparrei   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 18:09

  8. Grande Confucius. Poche idee ma splendidamente confuse!

    da andrea   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 20:32

  9. Sig Robecchi, lei ha una opinione o una precisa risposta alle domande (affermazioni) che ha posto nel suo ottimo articolo? In pratica perchè , noi cittadini/popolo, ci siamo ridotti a questo stato delle cose.
    Grazie

    da gis   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 21:03

  10. Gentile gis,
    no, naturalmente no. Oppure sì, dipende. Il motivo per cui ci siamo “ridotti a questo stato delle cose” è nella storia degli ultimi 20, 30, 50 anni. Dunque capirà che le risposte ci sono, sì, ma non sono una e non è precisa. Credo che una delle (moltissime) risposte sia che in questo paese potere e informazione siano stati per troppo tempo troppo contigui e vicini e complici. Per cui informazione e propaganda si sono mischiate troppo spesso. Se penso all’idea di Europa, per esempio, al fatto di far coincidere quell’idea grandiosa con una moneta, al punto che oggi si fa coincidere precisamente l’Europa con la sua Banca Centrale sia frutto di questa propaganda. Si diceva soprattutto di questo, nel pezzo, ma naturalmente le ragioni sono altre decine… Quindo la risposta è no, non ho una precisa domanda. Un’opinione sì, abbastanza precisa: aver abdicato a qualunque forma di opposizione al mercato e alla finanza, che tutto decidono e tutto comandano è stato un errore che pagheremo per qualche decennio ancora.

    da Alessandro   - mercoledì, 1 luglio 2015 alle 21:38

  11. La Grecia ce la fa o non ce la fa? Per me è la seconda che ho detto. Cos’altro poteva fare Tsipras per uscire dallo stallo delle trattative, tenute in sostanza a senso unico, se non ricorrere al referendum?… L’informazione poi non fa nulla per chiarire le possibili casistiche successive ad una eventuale vittoria del no. Per gli esperti saranno solo catastrofiche. Non mi sembra questa una profezia ragionevole, sia analizzandola seriamente dal punto di vista economico che da quello politico. Si sa invece di certo che la vittoria del sì porterebbe ulteriori insostenibili disagi alla già precaria vita sociale del popolo grego meno abbiente. Tanto vale rischiare a questo punto. Il no infine non significa uscire dall’Europa. C’è qualcuno che ci vuol far credere il contrario, domandiamoci perché! La folle banderuola italiana che sventola all’impazzata al soffio furioso tedesco, come è già successo nella nostra storia nazi-fascista, tanto per dire quello che mi viene in mente in questo momento, condanna la decisione del referendum. Perché? Per la stupenda cretinata detta che non vuole pagare le baby pensioni ai greci? Ma va! E’ evidente che alla finanza capitalista non piace un governo di sinistra in Grecia. Un governo che fra l’altro ha perfino l’ardire di sentire democraticamente il parere del suo popolo per le decisioni importanti che interessano la vita delle persone. In Italia, invece, la democrazia porta avanti solo i pareri bizzarri del capo a colpi di fiducia e del parere contrario del popolo se ne fa una ragione e basta.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 01:43

  12. Come ha detto lei stamattina in radio e come ha riferito un certo Prodi,lo spezzare le reni alla Grecia in questo modo che incide per il 2% del pil europeo,é da idioti,se non fosse che l’affermazione del potere e della sua prova di forza implicano necessariamente queste idiozie.

    Il vero problema è che da questo autobus degli orrori non si può manco scendere,a meno che un giorno i pluffer si stufino e scarichino tutti.

    Davvero delle prospettive da mille e una notte!

    da Ivo Serentha   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 07:43

  13. Che la Grecia vada salvata è ovvio se vogliamo continuare a chiamarci comunità. Che Tsipras sia parte del problema e non la soluzione è altrettanto ovvio. Davvero qualcuno ha mai creduto che potesse vincere contro la toika? E adesso che fa? Scarica la responsabilità delle conseguenza della sua politca fallimentare sul popolo.

    da Liber Pater   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 08:47

  14. Tsipras non ha fatto altro che cercare di potare avanti il suo programma elettorale. Ha delle difficoltà pesanti, questo è vero, ma è altrettanto vero che di fronte al dio quattrino non c’è solidarietà che tenga. Ditemi, che c’entra il FMI con il popolo greco? E’ un creditore? E allora? Anche il mondo dell’agricoltura italiana non riesce a pagare l’IMU agricola. E allora, che facciamo? Aboliamo l’agricoltura? Non saranno certamente gli affaristi dell’Expo a scendere nel campo, quello veri, con la zappa in mano.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 09:25

  15. Grande Confucius : neat, plausible and wrong!

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 11:31

  16. …a proposito di disinformazione pura e semplice, ma perché oggi c’è chi dice “la legge Severino vale solo per Berlusconi e non per De Luca”, e nessuno – NESSUNO – ricorda che Berlusconi ha una condanna in via definitiva per frode fiscale ai danni dello Stato? De Luca, fino ad oggi, è solo indagato. Berlusconi si è beccato quattro anni di carcere – ma i giornalisti veri che fine hanno fatto?
    (so che è un po’ fuori testo, ma insomma…)(quella sull’uso corretto delle parole che usiamo è una battaglia sacrosanta, penso sempre ad austerità e all’uso che ne è stato fatto – austerity, nel 1973, era il consiglio di usare i mezzi pubblici e consumare meno benzina…)(un bel dizionario, magari etimologico, è un consiglio che mi sento di dare ai tuoi colleghi, caro Robecchi…)

    da giuliano   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 14:10

  17. Ho appena acquistato un PC nuovo di grande marchio le cui prestazioni e di conseguenza il prezzo, non hanno rivali alcuni. Mi sembra però di essere seduto su una Ferrari senza le ruote. Il rombo del motore è allettante, magnifico, stupendo, ma la vettura non si muove. Non accetta programmi, hardware, ed altro delle generazioni mediatiche precedenti. Quindi?… Quindi, prima di rottamare pensiamoci bene. La modernità/gioventù è una grandissima cosa, ma dovrebbe essere abbinata all’esperienza di chi l’ha di fatto già precedentemente acquisita. Morale della favola sono ritornato al vecchio glorioso Windows XP H.E. e tutto ha ripreso a funzionare a meraviglia… Mrditate gente…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 14:11

  18. L’intervento di Giuliano mi offre l’occasione di dire la mia sul caso De luca. De Luca era l’unico che desse concretamente la speranza al PD di vincere in Campania. Ha infatti vinto, e le alchimie del gioco politico/giudiziario stanno dando l’opportunità allo stesso PD di imporre la sua giunta. Stai quindi sereno caro Vincenzo De Luca. Quello era lo scopo principale del furbo orchestratore. Ora, anche se sarai eliminato politicamente dalla Legge Seerino, il tweettatore ridens anche del tuo caso se ne farà una ragione.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 14:34

  19. Quizzone OT

    “Sicuro di sé, freddo e con la passione per il rischio”

    è la descrizione del Corriere.it di:

    a) un pilota da corsa
    b) un broker assicurativo
    c) uno stupratore italiano
    d) uno stupratore clandestino

    da david   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 14:46

  20. Bravo Vittorio! … Vale più la pratica che la grammatica … io sono restato al Windows XP ed ho anche alcuni libri vecchi che , non spaventarti troppo, ogni tanto consulto ancora …

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 2 luglio 2015 alle 18:17

  21. Già a quest’ora l’italica TV, con sondaggi a dir poco super-azzardati, informa i beoti teledipendenti a bocca aperta davanti allo schermo su chi è “presumibilmente” in testa al referendum greco. Il Poeta Vate del nostro regime continua imperterrito nella sua guida nefanda dei sentimenti delle masse… Con ogni mezzo!…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 5 luglio 2015 alle 11:14

  22. Il NO vince con oltre il 60%. Dopo 3000 anni, la Grecia continua a darci lezioni di democrazia.

    da r1348   - domenica, 5 luglio 2015 alle 22:22

  23. adesso serve qualcuno che spieghi a Salvini che la Lega è stata al governo con gli europirla, e mica per poco tempo. Europirla: e in effetti, se in Europa mandiamo a rappresentarci il tizio che fa le corna nelle foto di gruppo, poi non è che si possa pretendere che quando c’è da decidere l’Italia venga presa sul serio. (Salvini faceva coppia con Borghezio e tris con Speroni, al Parlamento Europeo – proprio mentre si prendevano le decisioni che oggi Salvini dice di non approvare)
    Qualcuno che spieghi a Salvini chi sono gli europirla, per piacere…magari in qualche tg o talk show, please.

    da giuliano   - domenica, 5 luglio 2015 alle 22:46

  24. quindi il derby lo ha vinto la dracma

    da david   - lunedì, 6 luglio 2015 alle 07:56

  25. non posso fare a meno di ripeterlo: ma quanto sei B-R-A-V-O, Robecchi, a sintetizzare con chiarezza semplicità e completezza anche i temi più complessi ( e, anche se non ha alcun interesse,
    a interpretare esattamente quello che penso o sento confusamente anch’io). Onore al merito!
    Quanto al problema Grecia, a mio parere dovrebbe servire almeno a risollevare la discussione sul capitalismo e sulle manovre della borghesia mondiale per mantenere il potere attraverso i suoi organi (banche, fondo monetario ecc,) e illusori metodi “democratici” da lei stessa manipolati ( e guai a chi si azzarda a criticare)

    da adele5   - lunedì, 6 luglio 2015 alle 08:09

  26. Renzi 1 è quello del derby Renzi 2 è l’altro

    da david   - lunedì, 6 luglio 2015 alle 19:09

  27. ma quanto sei ridicolo?
    su twitter quante panzane spari?

    da abcd   - martedì, 7 luglio 2015 alle 15:12

  28. E comunque la pic col gufo è fichissima, ci farei una maschera (qui capiranno solo i moderni che guardano HBO)

    da david   - martedì, 7 luglio 2015 alle 17:39

  29. Populismo di sinistra: ma cosa dice Renzi del Coisp a genova il 20 luglio ? del reato di tortura fermo in parlamento ? Orfini ha tuittato la sua vergogna ?

    da david   - giovedì, 9 luglio 2015 alle 08:59

  30. E’ vero si usano le parole a caso. Ora lo sappiamo Tsipras non è un populista, è un demagogo.

    da Liber Pater   - venerdì, 10 luglio 2015 alle 10:40

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