Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
22
lug 15

Contrordine, compagni L’abolizione dell’Imu non è più una vaccata

Fatto220715E così, dopo le sarde in saor, le birre del Belgio, i manicaretti austriaci e le meraviglie gastronomiche del Ghana, un altro poderoso contenuto ha riempito i padiglioni di Expo, per l’occasione sede di partito: l’annuncio sulle tasse lanciato da un Matteo Renzi in trance agonistica. “Meno tasse per tutti”, non è male, come slogan, non fosse che porta un po’ sfiga, ma si sa che Matteo non è scaramantico e si gioca quella carta per rastrellare sul terreno gli orfani di Silvio, parlandone da vivo. E dunque, gioco, partita, incontro: Matteo dice “no tasse” e se sei gufo e ti metti a dire “sì tasse” passi pure per fesso. Come se qualcuno dicesse: “Italiani! Mai più bronchite” e l’opposizione fosse costretta a urlare: “Sì, sì, viva la bronchite”. Insomma il renzismo come continuazione del berlusconismo con altri mezzi. Oppure, più raffinata ipotesi: il berlusconismo come spossante, interminabile prova generale dello spettacolo con cui va in scena Matteo. Accecati, applaudono anche giornaloni e telegiornali. Gente che solitamente geme come l’albero di un veliero al solo nominare un aumento del deficit. E ora, invece, un coro di hurrà. Poi meno tasse per chi, per cosa, a favore di chi, per tagliare quali servizi, ovviamente non si dice, il capo dei pirati annuncia che troverà un tesoro, e nessuno della ciurma che gridi: “Prima vediamolo!”
Ma passi, non ha senso criticare la propaganda. Più divertente andare a leggere cosa dicevano i plaudenti renzisti delle prime file quando la pièce del “Meno tasse per tutti” la recitava l’unto dal Signore. Dai pacati giudizi politici di Finocchiaro (“L’abolizione totale dell’Imu sulla prima casa non sarebbe misura utile al paese”), all’intervento alla Camera del dem Fanucci (“Abolizione totale dell’Imu grave errore”), fino all’immancabile Dario Nardella (“Tutta quest’euforia sull’abolizione dell’Imu mi pare esagerata. Prima capiamo bene a quale prezzo la togliamo”). Spettacolo. E fin qui i politici. Perché poi al coro si aggiungevano gli agit-prop a tassametro, capaci di concedersi ben altre licenze poetiche, come il “comunicatore” Francesco Nicodemo, sempre lui, the genius: “Povertà disperazione disoccupazione e noi parliamo dell’Imu. Andatevene a fanculo”. Implacabile, tranchant, capace di puntare allo scranno più alto, ancora lui: “Vabbuò, Napolitano, tutto ‘sto discorso e non dici che l’abolizione dell’Imu è una vaccata?”. Eccoli lì, sono gli stessi che ora battono le mani per l’annunciata abolizione dell’Imu. Parliamo di due anni fa, non di due secoli, si metta a verbale anche questo.
Ma sì, lo so cosa si dirà: solo gli imbecilli non cambiano mai idea. Ma tutti insieme? In coro? Tutti nello stesso momento appena il capo schiocca le dita? Chiunque vede che in questo modo la faccenda degli imbecilli e del cambiare idea muta un po’ di prospettiva. La paura è di entrare nel cono d’ombra, di essere espulsi dal gotha del renzismo, un po’ come quei funzionari nordcoreani che si distraggono e non ridono alle battute del Caro Leader: puff, spariti nel nulla. Viene in mente – spiace citare un bravissimo fascistone – il Giovannino Guareschi del “Contrordine compagni”, ma quello è: il testacoda del renzismo modernista che diventa più leaderistico e acritico e gerarchico del vecchio Pci togliattiano degli anni Cinquanta. Chissà che ora non si lavori di photoshop sulle foto ufficiali per cancellare quelle dichiarazioni e quei tweet oggi così divertenti da leggere ex-post. Photoshop e bianchetto, del resto, già usati sul nuovo sito del Pd, dove, cercando, non trovate un Bersani, un D’Alema, un Veltroni, e nemmeno un Berlinguer o un Gramsci. Niente, c’è solo Matteo, la storia parte con lui, come del resto ci spiega il claim pubblicitario della nuova Unità: “Il passato sta cambiando”. Eh, appunto.

6 commenti »

6 Commenti a “Contrordine, compagni L’abolizione dell’Imu non è più una vaccata”

  1. Grazie, Robecchi. Mi fai ridere anche quando avrei voglia, e ci sarebbe molto, da piangere. :-))

    da Beppe De Nardin   - mercoledì, 22 luglio 2015 alle 11:02

  2. Spassosa da film demenziale la scenetta delle mutazioni allo schioccar della dita del capo,dalla Debbora friulana all’ultimo dei lacchè renziani.

    Certamente riesce a dare un gran bel tocco surreale,quel “contrordine compagni”,potrebbero esser considerati al max compagni di merende da eataly,da quel simpatico amico con i baffi o poco più.

    da Ivo Serenthà   - mercoledì, 22 luglio 2015 alle 13:05

  3. d’accordo, Rob

    dico di +: io le tasse voglio pagarle, xché sono belle (TPS) e xché me lo posso permettere (toh, finti ricchi evasori di sto caz.. come gli armatori greci!)

    xò una cosa sul tuo scritto va considerata. alcune condizioni economiche son cambiate

    Se (a big IF)
    – un taglio fosse sostenibile, non solo per gli aggregati di finanza pubblica ma anche per i livelli di servizi ai cittadini (cioè non a carico dei bilanci comunali che poi devon ridurre)
    – non fosse regressivo, ciò non aumentasse il peso fiscale sulla fascia più debole della popolazione (questo dipende da come viene modulato)
    forse potrebbe essere una buona idea.
    In quanto la casa è un bene con un’alta diffusione tra la popolazione (secondo me è pure sbagliato, ma è così: non è che si possa cambiare la realtà) e un’operazione del genere potrebbe avere un impatto complessivo espansivo per l’economia.

    prometto che io pago l’IMU comunque. ma tener conto che le condizioni economiche odierne rendon possibile il taglio in ottica non solo neoliberista ma anche keynesiana mi pare di doverlo aggiungere

    con molta stima

    da glk   - giovedì, 23 luglio 2015 alle 10:57

  4. beh, i precedenti, nel campo della credibilità contano parecchio. In tal senso era stato uno schifo l’applauso di quasi tutto il pd alla social card dopo averla giudicata una merdata di destra, quando è stata rilanciata da uno dei governi nati sulle ceneri di berlusconi, inventore della stessa

    da diamonds   - giovedì, 23 luglio 2015 alle 17:12

  5. Contrordine compagni:

    – “Verdini chi ????”
    – “Eh, Verdini quello”.

    da david   - venerdì, 24 luglio 2015 alle 08:33

  6. Ma una parola, una, dicasi UNA, sull’aiutare (nel caso avanzino davvero dei soldi…) il disoccupato incolpevole ultracinquantenne NO eh?!?!?
    L’obbrobrioso assistenzialismo (invereconda manipolazione di quello che era e dovrebbe essere solidarietà)alla gente che muore in silenzio di fame, e che nel disinteresse di tutti si ammazza, quello no, vero? quello mai, vero?
    Se sarò ancora viva e dovesse accadere quello che Renzi promette, sono sicura che conterò manipoli degli attuali anti turboliberalismo e antirenziani che incasseranno e porteranno a casa senza proferir verbo alcuno su priorità ed equità.
    Saluti

    da Masafuera   - domenica, 26 luglio 2015 alle 11:53

Lascia un commento