Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
21
gen 15

Primarie Pd, sono ammessi anche i condomini della scala accanto

Buone notizie per il Pd: alle primarie liguri non hanno votato il Boia di Riga, né Italo Balbo, né il consigliere militare dell’Imperatore Hiro Hito, quindi l’inquinamento del voto di destra appare limitato e va tutto benissimo. L’equipaggio di cosmonauti alieni che ha votato ad Albenga è stato smascherato: erano quattro tizi dell’Ncd ansiosi di partecipare alla vita interna di un partito diverso dal loro. Pattuglie di scajoliani ai seggi hanno garantito trasparenza e buon andamento delle operazioni di voto. Poi Cofferati se n’è andato, chissà perché. Le cinque paginette della commissione dei garanti sono illuminanti: da un lato (i garanti del Pd) si ammettono i brogli e dall’altro (il Pd) si spernacchia l’imbrogliato. Non fa una piega.
Il consiglio di amministrazione della Coca Cola che corre a votare il presidente della Pepsi non si vedrà mai, e se un giorno alla Samsung facessero le primarie per eleggere i loro vertici, si può star certi che ai dirigenti di Apple sarebbe impedito il voto. In America nessun repubblicano va a votare alle primarie dei democratici. La grande lezione di democrazia e di società aperta che ci viene dal Pd, dunque, è quella che i suoi dirigenti, segretari e candidati governatori possano essere scelti anche dagli avversari politici, speranzosi di qualche accordo o larga intesa. Ma lasciamo stare per un attimo la certificata truffa ai danni di questo o quel candidato, e pensiamo per un attimo al trattamento riservato all’elettore del Pd che va, convinto e determinato, a votare per indicare democraticamente il suo candidato alle regionali. Come si sentirà? Forse come uno che va all’assemblea di condominio e scopre che tutti i condomini dei palazzi vicini potevano votare, e hanno deciso di fargli un garage multipiano in giardino. Ecco. Qualunque onesto, convinto e responsabile elettore del Pd dovrebbe sentirsi un po’ offeso.
Ciò riguarda, forse e soprattutto, la stessa filosofia delle primarie, che per anni e anni è stata uno degli argomenti forti del centro-sinistra contro il centro-destra. “Noi facciamo i congressi”, “Noi facciamo le primarie”, erano mantra ossessivi sì, ma veritieri: da un lato una destra di proprietà di Berlusconi, e dall’altro una sinistra della base, capace di scegliersi i capi con libera espressione del voto interno. E da qui, una specie di “primato”, se non morale almeno politico: una base consapevole sembrava assai meglio sia delle decisioni prese in villa prima dopo (o durante) le cene eleganti, sia delle consultazioni online grillesche a cui partecipava lo zero virgola degli elettori complessivi del movimento. Ora (non solo la Liguria, ma Roma dopo quel che è emerso dalle inchieste, Napoli nel 2011, il dibattito serrato se farle o no in Campania) quel “primato” non c’è più, e il centrosinistra perde un argomento forte, annichilisce una differenza notevole con i suoi avversari. Il che – essere sempre meno diversi dalla destra – va d’accordo, e parecchio, con la linea politica dell’attuale vertice del partito: una larga intesa perenne, ricercata con costanza, non solo sulle questioni di tattica e strategia politica, di patti segreti, di accordi, ma anche sul piano ideale e sull’idea di democrazia. Il dibattito su quanti elettori del Pd andrebbero un domani con Civati, con Cofferati, con Fassina e forse Landini, o questo o quello, non è troppo appassionante. Ma vedere come quegli elettori reagiranno a una specie di mutazione genetica del loro partito sì, sarà istruttivo e interessante.

10 commenti »

10 Commenti a “Primarie Pd, sono ammessi anche i condomini della scala accanto”

  1. forse almeno questa volta era per fare una sorpresa al vecchio Sergio, e andare a trovarlo a casa per il puro piacere di annunciargli, mentre lui tiene il broncetto, che è il candidato ufficiale alla presidenza della repubblica, e che la faccenda della rosa di nomi con Amato in testa è una burletta sparsa ad arte per far scoraggiare la gente

    da diamonds   - mercoledì, 21 gennaio 2015 alle 11:47

  2. Si forse andranno ancora a votare, ma solo dopo la diretta in TV e solo se la squadra del cuore ha vinto … altrimenti all’inferno il mister e con lui tutti i politici!

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 21 gennaio 2015 alle 16:13

  3. “Noi facciamo i congressi”, “Noi facciamo le primarie”, “Noi facciamo le riforme”, “Noi cambiamo la Costituzione”… Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia, gongolante, annuncia in TV che senza il suo partito non c’è maggioranza. In più, mentre esce dal Senato, avverte: Renzi “Non può più fare a meno di noi”… Sorpreso l’ingenuo elettore del PD corre a guardarsi allo specchio per verificare se qualcuno a sua insaputa gli avesse per caso stampato in fronte un simbolo di fascio d’azione parlamentare.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 21 gennaio 2015 alle 17:19

  4. ma che bello, vantiamoci

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2015/01/22/news/expo_in_200mila_per_5_853_posti_di_lavoro_ci_hanno_fatto_il_test_dei_dispersi_nell_oceano-105471266/?ref=HREC1-24

    da david   - giovedì, 22 gennaio 2015 alle 17:49

  5. Ilda Boccassini è il mio voto per la Presidenza – non succederà mai, ma sarebbe un gran bel segnale…
    riguardo a Cofferati, ci ha delusi tutti moltissimo. Sarebbe ora che pensasse un po’ a quante persone di sinistra sono rimaste deluse da lui, soprattutto a Bologna.

    da giuliano   - giovedì, 22 gennaio 2015 alle 18:51

  6. Quello che è successo in Liguria à stato confermato in Parlamento. In sostanza chi muove i fili dei pupi è ancora lui, Silvio Berlusconi. Promesse tante, fatti pochi e tutti con caratteristiche negative per la povera gente e per il mondo del lavoro. Il gioco politico attuale è limpidissimo: creare scompiglio fra i nemici e poi offrirsi come salvatore della patria… Non gratis, però!… Renzi sembra al mio vedere il Cavallo di Troia della situazione, pronto a sconfiggere definitivamente quel poco che resta della sinistra. E allora il cittadino?… Anche qui la scena è chiarissima, il cittadino paga… E…giù il cappello!… (Aldo Fabrizzi, gerarca nel film “Totò e i giovani d’oggi”) … ovvero: giù la testa coglione!… (James Coburn nel film “Giù la testa” di Sergio Leone)

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 23 gennaio 2015 alle 03:02

  7. Renzi è entrato a Troia dalla porta principale (primarie9′) ed è stato accolto dal popolo festante (40 percento alle europee) … Il popolo di Troia è il problema, non Renzi … altrimenti sarebbe troppo facile!

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 23 gennaio 2015 alle 16:38

  8. @Marco
    Sono d’accordo, ma solo per comunità dove l’informazione non sia riservata alle lobby del potere e le consultazioni siano davvero organizzate con regole di massima democrazia sociale. In Italia è vero il contrario. Poi Renzi alle primarie aveva promesso altre cose… Insomma l’inganno del cavallo come dono ai troiani… Il 40% alle europee non fa testo quando si usi calcolare le percentuali sui partecipanti e non sul totale degli aventi diritto al voto. Dicono che l’astensione alle urne sia uno scandalo. Io penso che chi lo afferma non sia sincero. Penso nvece che i partiti abbiano l’interesse di ridurre gli elettori effettivi. Il risultato finale infatti è inversamente proporzionale, meno elettori alle urne e più alta la percentuale di consensi dei partiti. Per questo io vedrei bene l’obbligo nazionale di partecipazione alle consultazioni, soprattutto a quelle politiche. In tal caso anche le schede bianche o nulle avrebbero il pregio di consegnarci una realtà politica veritiera. Renzi non è un problema per Renzi e per i suoi amici, ma ho per ora l’impressione che lo sia per chi non è Renzi, per coloro che non siano ancora di confessione renziana dichiarata, per la parte più debole del paese. Sarei comunque felice di sbagliarmi nelle mie convinzioni attuali.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 25 gennaio 2015 alle 11:11

  9. Nel 2007 ero segretaria di seggio alle primarie del candidato sindaco del mio paese. Ho mandato via molti elettori di centro-destra che si rifiutavano di sottoscrivere la dichiarazione di elettore del CS e di dare i 2 euro. Elettori che però ho visto tranquillamente votare nel seggio accanto. Facevano il gioco di un candidato sindaco. Lui otteneva la vittoria sul collega di partito. Loro ottenevano un avversario “debole e vincibile”. Questo succede sistematicamente a livello locale. E forse, dopo lo scandalo delle iscrizioni mancate al Pd, anche a livello nazionale… Cofferati ha avuto il pregio di aprire gli occhi ai più. Vedremo

    da chiara   - domenica, 25 gennaio 2015 alle 15:12

  10. invece la linea per la Presidenza della Repubblica è scheda bianca per i primi tre giri, un leader sicuro di sè, di sinistra, che non si fida dei suoi ma si fida di Berlusconi

    da david   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 11:12

Lascia un commento