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Due o tre cosette “greche” per quando passerà la sbronza di ouzo e di retsina

Due o tre cosette al volo, e a caldo, sulla nottata greca e sulle sue ricadute italiane.
E’ presto per dire degli effetti immediati e a medio termine, i mercati, la Germania eccetera, eccetera. Si può ipotizzare che d’ora in avanti qualunque disastro (crollo delle Borse, terremoti, pestilenze, carestie) verrà imputato all’improvvida vittoria di Syriza in Grecia, per esempio. La divertente pratica di chiamare la formazione di Tsipras “sinistra estrema” invece di “sinistra” tout court la dice lunga sulla volontà di creare il “cattivo” dentro l’Europa (ne avevo scritto qui, qualche settimana fa). Oppure, altro scenario possibile, Syriza otterrà qualche risultato nelle sue trattative con l’Europa, e allora spunterà chi approfitterà delle lotte degli altri e si attribuirà qualche merito. Alcuni esponenti renziani di stretta osservanza hanno già cominciato, chi semplicemente applaudendo (bizzarro, visto che le proposte sociali di Tsipras sono agli antipodi delle loro), chi invece cercando in qualche modo di appropriarsi di una fettina del malloppo, che non si sa mai.

E vabbé, consolidi… Facile rispondere che sarebbe una ben strana convergenza, confrontando i programmi e pensando che Syriza si propone una netta redistribuzione della ricchezza, mentre qui si vota in Consiglio dei Ministri di fare uno sconto a chi froda il fisco. Ma la vittoria gli piace tanto e li acceca, così amano mettere il cappello anche su quelle degli altri.

E tralascio, per carità di patria, le risibili congratulazioni di certa destra, da Salvini a Meloni, a (parlandone da vivo) Alemanno. Lasciamo perdere.
Usi strumentali della vittoria di Syriza erano del resto nell’aria a spoglio non ancora finito, come il caso di chi, commentando la larga maggioranza ottenuta da Syriza con il 36,4 per cento se ne serviva per benedire la legge elettorale di Renzi e Berlusconi, quella che esce dritta dritta – per ammissione di entrambi – dal patto del Nazareno. Suggestiva lettura subito abbracciata dai piani alti della comunicazione renziana, che non a caso applaudiva estasiata.

Ragionamento assai forzato (in Grecia c’è il proporzionale, ci sono le preferenze, il premio elettorale non garantisce la maggioranza assoluta in Parlamento ecc ecc, insomma mele con pere), ma funzionale e quindi…

Insomma, la disputa ci sarà e sarà complessa, e si comincerà probabilmente dalle alleanze che Syriza dovrà tessere in Grecia (la maggioranza assoluta non c’è per un paio di seggi) e dalle trattative con l’Europa per il ridisegno del debito greco.
Come si vede, per ora dominano gli effetti collaterali e per vedere la sostanza ci vorrà qualche tempo: non essendo mago né fine analista, preferirei aspettare. La speranza è che il vento greco (e magari domani quello spagnolo) spostino un po’ a sinistra l’asse europeo (ristrutturazione del debito, revisione dei trattati, più – e non meno – welfare). Vedremo.
Ma qualche cosetta sulla sinistra nostra, povera bestia, si può lo stesso dire. Forse gli unici che hanno diritto di esultare per la vittoria di Syriza sono quelli che alle europee, anche turandosi il naso in vari modi e consapevoli di votare per una presenza di testimonianza (parlo dell’Italia) votarono la lista Tsipras (vedi qui, per clima e motivazioni dell’epoca).
Ma ancora non ci siamo. Pare che oggi a sinistra si parli solo e unicamente di come smarcarsi dal centrismo imperante, di come rompere i patti tra Renzi e Berlusconi avvinti nelle loro “profonde sintonie” tra gli scroscianti applaudi della destra ideologica (penso a Ferrara, per dire). Oppure che si discuta di leadership e di nomi. Di tessere. O ancora che si attenda uno strappo nel Pd. Con tutto il rispetto per i singoli (Civati arriva o no? E Vendola? E la doppia tessera? E Cofferati? E se ci troviamo tra i piedi i vecchi leader decotti? E i violenti? E quelli con la barba? E Dio, cheppalle!).

Mi scuso con tutti, ancora ebbri di retsina e di ouzo, ma vorrei calmare gli animi: non è la prima volta che ci entusiasmiamo delle vittorie degli altri (ah, Zapatero!) continuando allegramente a perdere in casa. Se può servire una battuta, direi che la migliore è quella di Gianmarco Bachi:

E dunque suggerirei alla sinistra italiana, ieri sera così vivace e burbanzosa e sarcastica (ma sì, l’ho fatto anch’io…) di guardare un po’ più in là di un nome che vince. Di capire per esempio come ha fatto Syriza a diventare popolare senza troppe furbizie e senza somigliare a quelli che voleva battere. Di come parla di welfare. Di come abbia allestito in Grecia oltre 400 centri per l’erogazione di alcuni servizi sociali falcidiati dalle politiche economiche della Troika, di come, in soldoni, sia stato possibile conseguire sul campo un simile successo, senza farsi intimorire da accuse che qui suonano come condanne (“ideologico”, “conservatore”, “antico”, stupidaggini). Di capire insomma come fare di quell’essere “sinistra” una pratica di lavoro, di costruzione e di lotta e non solo una teoria. E non solo una scenografia per nostalgici (ma nostalgici de che? Qui una sinistra al governo non c’è mai stata…), quanto piuttosto un progetto più ampio.
C’è già chi lo dice, naturalmente, e meno male. E credo che lo pensino in tanti, più di quanto le percentuali dei sondaggi facciano intendere.

E quindi sì, viva Syriza e viva Podemos (lo so, lo so, cose diverse…), bene, bello, bravi. Una sinistra al governo in Europa, una sinistra anticapitalista che non a caso viene chiamata, per esorcizzarla, "estrema" e che non è estrema per niente, sarà interessante vederla all’opera, sempre pensando che qui le diseguaglianze sono aumentate e aumentano ancora.  E quando abbiamo finito di festeggiare, quindi, qui c’è da lavorare un bel po’.
Ma parecchio.

27 commenti »

27 Commenti a “Due o tre cosette “greche” per quando passerà la sbronza di ouzo e di retsina”

  1. Non so, non riesco ad essere felice. Ho tanto tifato x Tsipras ma ora lo vedo solo a battersi contro dei giganti. Ho pensato addirittura a Salvador Allende.
    Il popolo è forte e vincerà. Ma il popolo lo vedo distratto, ecco.

    da michelemà   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 11:51

  2. Grecia, Vento di Libertà e Liberazione
    http://www.valeriobruschini.info/?p=6786

    da Nicoletta   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 11:56

  3. Tsipras inizia malissimo alleandosi con destra anti-immigrati

    da Compagno   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 13:06

  4. Bravo Compagno, condivido la tua opinione! Ho letto la stampa ‘che conta’ … Lorsignori non sono per niente spaventati … così pure come i ‘mercati’ … brutto segno!
    Ma sperare si può sempre!

    da Marco da Zurigo   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 13:32

  5. Lo attende un compito durissimo. Speriamo non deluda.

    da Marta Serati   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 13:36

  6. Stucchevole davvero il fatto che lei si arroghi il diritto di decidere il grado di libertà degli altri. Serracchiani “diventa renziana di stretta osservanza”, poi ci sono “i piani alti della comunicazione renziana”. E’ evidente che per lei queste persone non sono libere, sono automi, gente che ha anestetizzato il cervello in cambio di chissachè. Perché eventualmente chi si occupa di comunicazione per Tsipras secondo lei passa le giornate a criticare il leader greco e gli stretti collaboratori si divertiranno quotidianamente a fargli il controcanto? Tutti venduti, tutti appesi come marionette al patto del Nazareno. E chi rimane libero a questo mondo a parte lei e Tsipras? Esiste qualcuno? Tutti soldatini? E di lei che potremmo dire? C’ha messo la faccia nel progetto L’ALTRA EUROPA (per cui io ho votato, prima che mi dia della soldatina), ha firmato gli appelli ammettendo di non conoscere i candidati (!!!!!), è prontamente sparito con il naufragio dell’iniziativa, le storiacce della Spinelli e di Maltese, e ora opplà abbiamo vinto e io ve lo dicevo che era la strada giusta. Ridicolo. Ma quella cosa della libertà, quella mi sta a cuore, quella degli altri di cui forse sarebbe più onesto da parte sua non impicciarsi. Ci sono idee giuste e idee sbagliate, parole sensate e meno sensate, ma sul resto abbia il buongusto di astenersi.

    da Gianna Menduni   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 13:41

  7. Che Serracchiani sia renziana di stretta osservanza mi pare acclarato (credo che lei stessa non smentirebbe). I “piani alti della comunicazione renziana” si riferiscono al responsabile della comunicazione del partito (non riesco a immaginare piano più alto in effetti). Sull’iniziativa italiana di Altra Europa per Tsipras ero stato chiaro allora (un voto di presenza, il quorum come obiettivo), e mi pare di essere chiaro ora quando dico di tenere a bada gli entusiasmi… Insomma, basta leggere. Quanto al palese (e anche un po’ immotivato, credo) nervosismo e al “non si impicci”, beh, non so che dire, che giudichi chi legge.
    Saluti.
    a.r.

    da a.r.   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 13:53

  8. fatti i migliori auguri a Tsipras e alla Grecia, c’è da dire che qui bisogna cominciare a pesare bene le parole, magari prendendo il dizionario e l’enciclopedia: cosa significa “sinistra”, per esempio. O cosa significa “austerità” per davvero: che è una parola bella, significa non spendere soldi in cose inutili, per esempio (qui in Italia i politici degli ultimi vent’anni i soldi li hanno spesi per il trenino superveloce e per le piste per le macchinine, altro che austerità: austerità signifca avere scuola e sanità gratuite e continuare a viaggiare con i treni che c’erano prima…)
    A proposito di sinistra, un socialista o un comunista di fine 800 sarebbero stati contentissimi del nostro 1995, tutti gli obiettivi raggiunti – poi è bastata una generazione di sprovveduti per far perdere i diritti ottenuti dai lavoratori e dalle donne.
    Per il resto, i miei timori sono gli stessi del commento n.1… purtroppo, è un pericolo reale.

    da giuliano   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 14:06

  9. Concordo con l’analisi, come sempre spiritosa ma pungente, certo c’è molto da fare, come giustamente osservato Syriza è stata accusata di essere di estrema sinistra, ma là c’è un partito comunista e uno socialista, credo che la rifellsione profonda riguardi l’abbandono di stereotipi che nascondono solo i nostri mali, ieri mi ha fatto un po’ compassione in un servizio in televisione vedere un compagno di Rifo ad Atene sventolare la bandiera del suo partito senza capire che non c’entrano niente l’uno con l’altro, quetsa è la nuova frontiera che ha perso l’ideologia ma non lo spirito, pochi l’hanno detto ma Syrisa ha fatto votare gli anarchici greci, non succedeva dal ’36, ma spero che sia l’unica analogia.

    da Marco   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 14:20

  10. Forse non mi sono spiegata. Col tono dei suoi pezzi, dei suoi status, dei suoi tweet lei è solito dipingere un’Italia di servi e di cortigiani. E’ una questione di rispetto per la dignità degli altri. Il mio non s’impicci vuol dire questo: con la libertà ognuno fa i suoi conti e non è lei il giudice. Dall’alto di cosa, poi? Dell’essere di sinistra? E quale sinistra? Anch’io sono di sinistra. Serracchiani e Sofri sbagliano? Dicono cose sbagliate? Si dica che sbagliano, si sottolineino gli errori. Il suo uso dell’aggettivo renziano non descrive un campo, ma condanna ad una sudditanza, è un aver venduto l’anima. Nessun nervosismo, sono soltanto allergica alle analisi superficiali come la sua. Mentre Tsipras si è già alleato con con la destra e ha fatto il suo piccolo ma significativo patto del Nazareno…

    da Gianna Menduni   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 15:07

  11. Gentile signora Menduni,
    No, non si era spiegata. Ora si è spiegata. Bene. Le secca il tono. Succede. L’aggettivo “renziano” descrive una scelta di campo (legittima ovviamente) e io non sono giudice di nulla. Scrivo e dico ciò che penso, come mi sembra – e giustamente – faccia anche lei. Se è “allergica alle analisi superficiali” come le mie, naturalmente, può andare a leggerne altre, o scriverne e pubblicarne di sue. Mi dica dove e leggerò volentieri, con l’avvertenza che se fossi allergico me ne terrei alla larga, come consiglio di fare a lei. Sulle alleanze di Tsipras, vedremo, leggeremo e studieremo, e forse scriveremo pure, per quanto non so se si spingerà fino a cambiare la Costituzione insieme a uno che ha frodato il fisco e governato per una quindicina d’anni, spero di no. Mah, vedremo, come ho detto nel post qui sopra, freniamo gli entusiasmi. Le consiglio comunque di evitare sostanze a cui è allergica, almeno in attesa di una cura per le sue allergie.
    a.r.

    da a.r.   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 15:28

  12. se a sinistra del PD ci fossero meno vuote discussioni ma più concretezza ,movimento e partito con meno divisioni e più intenti unitari (meno liberismo e meno ladrocinio e più socialismo)sarebbe tanto meglio per il nostro paese e sai quanto aiuterebbe Syriza nei suoi intenti e fini!Si lo so “se se se” patrimonio di ……..quanta teoria!

    da oreste   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 16:10

  13. Signora Gianna,
    si metta il cuore in pace: Renzi è il peggior presidente del consiglio dal 1945. Non ha mai parlato di evasione fiscale, di ambiente e di mafie. E quando va in giro non vuole mai parlare con un operaio.
    Parla solo con industriali, Merkel e pregiudicati.
    Come fa una come lei che si definisce di sinistra a non vedere tutto questo?
    Infine una minaccia: non toccare Robecchi!

    da michelemà   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 16:13

  14. Ah… vorrei aggiungere una cosina da poco: il parlamento è abusivo e Renzi non è mai stato eletto da nessuno. Poi, e concludo, Renzi è un vero inimitabile grande bugiardo. Troppo lungo l’elenco delle sue bugie…

    da michelemà   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 16:35

  15. Anche questo commento di Guandalini non è male (ma che si è bevuto?, bah!): http://www.huffingtonpost.it/maurizio-guandalini/avvertire-vendola-syriza-italia-pd-41_b_6544694.html?ref=fbph&ncid=fcbklnkithpmg00000001

    da monica   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 17:50

  16. aaargh l’hangover con Bertinotti no

    da david   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 17:56

  17. se guardiamo alle ultime illusioni perdute: Zapatero, Grillo, Renzi(si Renzi, perchè quel ragazzo sembrava davvero potere essere il contrario di quello che è stato) verrebbe da buttarsi sulla poesia ex abrupto

    da diamonds   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 18:46

  18. x david a parte che Bertinotti mi ha semplicemente deluso(punto fermo!) ma per gli ignoranti che cavolo vuoi trasmettere con quelle quattro parole?

    da oreste   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 20:37

  19. Per diamonds. Per Zapatero si può discutere, ma per Grillo(buffone di corte con comportamenti e linguaggi neo fascisti) e Renzi (che è passato da Arcore ) che cosa ti aspettavi ? Ma come vengono letti i fatti?

    da oreste   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 20:40

  20. Oreste, in generale cerco di non farmi ingannare dalla forma. E in ogni caso al tempo dl illusioni, prima delle politiche, ti sfido a trovare importanti comportamenti fascistoidi che fossero riconducibili ai vertici del movimento. Su renzi: confidavo che una citta` intrisa di cultura di sinistra non avrebbe mai potuto esprimere un candidato di destra, forse solo vagamente antifascista. Mi sbagliavo(l`infallibilita` la lascio volentieri agli altri)

    da diamonds   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 21:47

  21. “Ho pensato addirittura a Salvador Allende.”
    Michelemà, se nel paese del regime dei Colonnelli, Tsipras darà, come pare, difesa e interni (ovvero esercito e polizia) agli alleati di destra di ANEL, quando è noto che metà degli sbirri vota Chrissi Augi, e che quindi tutto si può dare alla destra tranne un settore da ripulire a fondo, qui siamo ben oltre il golpe cileno, siamo ad Allende che va di sua spontanea volontà da Pinochet a regalargli il governo implorandolo di premere il grilletto della pistola che si è ficcato in bocca.

    da giovanni   - lunedì, 26 gennaio 2015 alle 21:55

  22. @monica Grazie di aver postato quell’articolo, la cosa più divertente che abbia letto da tempo immemore!

    da r1348   - martedì, 27 gennaio 2015 alle 08:59

  23. @Marco, sull’opportunità di festeggiare da parte di Rifondazione: le difficoltà nel costruire in Italia una realtà più o meno simile a Syriza non se le nasconde nessuno, e chi fa militanza di base lo sa forse ancora più chiaramente. Tuttavia, credo che Rifondazione sia più che “autorizzata” a provare un po’ di soddisfazione in questo successo di Tsipras, considerato il legame che da anni la unisce al leader greco – penso, in primis, al fatto che Syriza e Rifondazione (unico partito italiano) fanno insieme parte della Sinistra Europea, e poi ricordo il lavoro decisivo svolto da Rifo nella nascita e nella campagna elettorale de L’Altra Europa. Detto questo, ribadisco che niente è facile.

    da Antonietta   - martedì, 27 gennaio 2015 alle 10:26

  24. Egregio sig. Robecchi,
    premesso che non intendo dirLe cosa scrivere, vorrei aggiungere che anche quelli (tra i quali mi colloco) che alle europee hanno votato la lista Tsipras per testimonianza, non hanno molto da esultare, visto il comnportamento dei candidati dopo le elezioni, comportamento che secondo me è giusto ricordare e biasimare.

    da david   - martedì, 27 gennaio 2015 alle 10:30

  25. La battaglie sociali del popolo in difficoltà sono sempre state difficili e spesso i generosi combattenti hanno dovuto cedere alla prepotenza e gettare la spugna. Tsipras rappresenta una spinta verso la giustizia sociale del suo paese, ridotto alla fame per colpa di una politica affaristica precedente e soprattutto perché l’inutile disagio del popolo va in sostanza ad arricchire maggiormente i paperoni che già sguazzano nelle loro piscine traboccanti di danaro. La sua battaglia sarà irta di ostacoli… Auguri Tsipras… La Governatore Serracchiani mi fa tenerezza… Parla e straparla di un paese del bengodi che uscirà secondo lei dalle riforme progettate da un PD che si è improvvisamente spostato a destra, diventando perfino amico per la pelle di quel potere quattrinaio che sta strozzando le società europee meno abbienti. Un paese che si presta a processare chi ha espresso, addirittura scrivendolo, un suo dissenso su il TAV… Beato chi ci crede… Ora i partiti dovranno “creare” un capo dello Stato. Impresa difficilissima anche per dei parlamentari nominati. Il voto segreto rischia di fregare i vari ducetti. Il PD ha deciso quindi di non correre rischi ed ha pensato di aggirare le garanzie della nostra Costituzione: farà votare scheda bianca per i primi tre giri, poi la (sua?) maggioranza, peraltro regalata da una legge elettorale incostituzionale, avrà la meglio. Nonostante il voto segreto? Forse sì, perché il capitale del patto del Nazareno è lì pronto a dare una mano… Per il bene dell’Italia, s’intende. Nel frattempo l’opposizione più sostanziosa del paese gironzola nelle piazze ululando inutilmente alla luna… E’ un ottimo sistema per dare a ragione la colpa ad altri delle nefandezze politiche. Fare e rischiare, bisogna, non restarsene in osservazione sott’olio come innocenti cipolline.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 27 gennaio 2015 alle 12:38

  26. x giovanni: le scelte del governo di Tsipras suscitano perplessità e tutto da vedere e scoprire …i dubbi ci sono e sono plausibili . La difesa va a Panos Kammenos di Nea Democratia ,ma il ministero degli interni va a nickos Voutsis è ingegnere civile, è in parlamento dal 2012, quando è stato eletto con Syriza. Fino al 1986 era nella segreteria del Partito comunista greco (Kke). Nel 1993 è entrato nella Coalizione della sinistra, dei movimenti e dell’ecologia (Synaspismos), dove fino al 2012 ha fatto parte della segreteria.Due ministeri importanti in una fase così delicata e difficile ma in equilibrio. Dipende tanto da servizi segreti stranieri.

    da oreste   - mercoledì, 28 gennaio 2015 alle 14:19

  27. Pare che Tsipras abbia scelto Panos Kammenos – uomo di destra che ha un buon rapporto con l’esercito- proprio per coprirsi da eventuali tragiche reazioni dei militari che ben ricordiamo agli inizi degli anni ’70!
    Tutto questo, solo a dirlo, mi agita. Per la Grecia, per noi.

    da michelemà   - mercoledì, 28 gennaio 2015 alle 20:39

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