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nov 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Lo sciopero che Renzi dovrebbe ringraziare

Il telefono fisso è quell’affare che squilla un paio di volte al giorno per permettere a lavoratori quasi sempre precari di offrirvi un nuovo contratto per il telefono fisso. Oggi i lavoratori del call center italiani (80 mila) sono in sciopero, ma il telefono fisso suonerà lo stesso, perché vi chiameranno da Bucarest o da Tirana. La prassi infatti è questa: si apre un call center in Italia, si sfruttano tre anni di decontribuzione, si chiude e si delocalizza, sfruttando ammortizzatori sociali per cui l’azienda non ha scucito un euro. I lavoratori dei call center in sciopero, dunque, difendono oggi un loro diritto (il lavoro), ma difendono anche lo Stato italiano, che si fa truffare senza batter ciglio da imprenditori senza scrupoli. Dice Matteo Renzi, ormai in trance agonistica, che il sindacato passa le giornate a cercare una scusa per scioperare contro di lui. Ecco, oggi sciopera anche per lui, i lavoratori perdono dei soldi loro (il salario di oggi) nella speranza di farne risparmiare un po’ allo Stato. Un’ottima scusa.
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5 commenti »

5 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Lo sciopero che Renzi dovrebbe ringraziare”

  1. Il discorso del Renzi non finisce lì… Continua invece: …mentre lui cerca posti di lavoro!… Non ha specificato se li sta cercando in Italia o nei paradisi della delocalizzazione estera senza regole. Come un certo confetto dei miei tempi, basta la parola per fare l’effetto desiderato, appunto quello del confetto di cui sopra.
    Ieri è venuto in Emilia a fare lo sponsor PD… E’ strano, i simboli interessati alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna sono 11, ma in TV frullano solo i quattro che sono coalizzati col PD, i tre che sono alleati con la destra di FI, Lega Nord compresa, e quello di NCD che corre da solo, ma fa parte del Governo. Ah sì beh!… A parte il M5Stelle che in TV ci va ogni giorno in via indiretta, restano fuori dalla par-condicio “L’altra Emilia Romagna” il gruppo politico rappresentato da Maria Cristina Quintavalla e “Liberi Cittadini” guidato da Maurizio Mazzanti… Che sia un altro segno della demorazia renziana?… Emilia-Romagna, apri l’occhio!… Non lasciarti influenzare da “Romagna mia” cantata da Salvini in coro con Raoul Casadei!…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 21 novembre 2014 alle 10:56

  2. Secondo me questo sciopero è interessante anche per un altro motivo che provo a spiegare; l’assenza di tutele per alcuni tipi di contratto (precari o appunto lavoratori dei call center) deriva anche dal fatto che questi lavoratori (molto più esposti di altri a rischi di perdita del posto di lavoro) non hanno mai avuto la forza di lottare per i propri diritti (e sono stati poco difesi dai sindacati anche per la loro assenza di forza, è un po’ un serpente che si morde la coda).
    E’ bene ricordare che tutti i diritti dei lavoratori, anche il diritto di sciopero o la conservazione del posto di lavoro in malattia o le ferie sono (erano?) stati conquistati con la lotta e non sono mai stati concessi dai datori di lavoro. Forse davvero si sta (ri)cambiando verso.
    PS: passo il tempo a dire a followers di Renzi che con Renzi sta passando una macelleria sociale che con Berlusconi non sarebbe mai passata, che a Berlusconi non sarebbe stato concesso di sputtanare così il diritto di sciopero o l’art. 18, e questi mi dicono che io ho dei pregiudizi. Ora e sempre PD ma pure PM.

    da david   - venerdì, 21 novembre 2014 alle 11:13

  3. rettifica: Renzi ha il consenso delle agenzia di stampa disoneste

    da david   - venerdì, 21 novembre 2014 alle 12:01

  4. David, questa tua considerazione, che Renzi può fare ciò che Berlusconi non poteva fare, mi sembra giusta e tipica di tutte le politiche socialdemocratiche. Infatti la stessa cosa fecero Mitterands, Schmidt, Schroeder, Hollande, Blairs …
    Con l’aiuto dei sindacati naturalmente…
    Interessante è anche lo sviluppo della Linke in Germania, oramai pronta a qualsiasi compromesso pur di entrare nella stanza dei bottoni!
    Ma, non dimentichiamolo, la lotta politica (di classe) non è cosa per anime candide …

    da Marco da Zurigo   - venerdì, 21 novembre 2014 alle 12:26

  5. A completamento vorrei ricordare che la Legge 20 maggio 1970, n. 300, vigente al 24-7-2012 aveva questo titolo:
    “Norme sulla tutela della liberta’ e dignita’ dei lavoratori, della liberta’ sindacale e dell’attivita’ sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”.
    L’art- 18 riguardava il Titolo I che trattava proprio la tutela della liberta’ e dignita’ del lavoratore.
    L’aggiornamento alla legge 92 del 28 Giugno 2012 ha peggiorato le precedenti tutele senza però modificare il titolo originale dello Statuto.
    Secondo la mia modestissima conoscenza della lingua italiana, alla frase renziana “tutele crescenti” avevo ingenuamente allacciato la mia convinzione all’ipotesi che le esistenti garanzie fossero pian piano migliorate rispetto alle precedenti, mai tolte, come invece stanno cercando di fare anche gli attuali faciloni politici, dando purtroppo l’amara impressione generale che in molti casi si è parlamentari solo per meri interessi personali. Alcuni politici del PD fingono perfino di litigare con la maggioranza di partito che è saltata sul carro del vincitore, ma poi tutti si mettono d’accordo per approvare comunque il peggio. Per responsabilità e disciplina, dicono!… E’ come se pronunciassero la famosa battuta di Totò: a me che me frega, mico sono Pasquale, io!… recentemente ricordataci anche da a.r., nel senso che loro, i parlamentari, sono tutelati più che a sufficienza. Chi ne ha mangi e chi non ne ha sbadigli, questa è la verità. Meraviglia delle meraviglie è che tale situazione nasce da un partito che si professa democratico e, udite udite, di sinistra… Mi vien che ridere!…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 21 novembre 2014 alle 12:43

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