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20
nov 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Eternit: il calpestabile dolore

Cacciare il Novecento dalle nostre vite, immaginare di superare quelle divisioni tanto radicate in secoli di storia, prima tra tutte quella tra capitale e forza lavoro, accettare il mood furbetto del “tutti sulla stessa barca” che tralascia di dire chi rema nelle stive e chi brinda nel salone delle feste. Ecco. Anche a volerci provare, anche a volerci credere, quando si torna coi piedi per terra si rischia di farsi un po’ male. Chi ha visto le immagini della lettura della sentenza Eternit, ieri in Cassazione a Roma, può capire. Da una parte l’impunibile profitto a spese dei lavoratori e degli abitanti, dall’altra il calpestabile dolore delle vittime. Dicano esperti e giuristi della correttezza tecnica della sentenza. Qui non interessa. Quel che si vede da qui sono i più di tremila morti da una parte e l’arroganza impunita dall’altra, una città martire (Casale Monferrato) e un padronato che sguscia via dalla giustizia. Tutto finito, tutto prescritto. Tranne il dolore. E il Novecento.
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6 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Eternit: il calpestabile dolore”

  1. Dunque: durante il processo emerge che il crimine è stato commesso, ma nessuno va in galera. Aspetta, dov’è che l’avevo sentito?

    da Mauro   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 10:20

  2. dice Renzi che adesso se ne occupa lui, quindi gli operai col mesotelioma dovranno anche pagare le spese processuali

    da david   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 11:25

  3. Purtroppo questo non è un caso isolato. Siamo ancora lontani anni luce dalla civiltà ed al momento non ci muoviamo nella buona direzione …

    da Marco da Zurigo   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 12:39

  4. Non ho ancora capito come si possa arrivare alla prescrizione dei reati gravi come quello che ci occupa. Io, che pago regolarmente le tasse, mi annoto le scadenze per non sfuggire per distrazione a questo elementare obbligo, peraltro organizzato molto ingiustamente nel nostro Paese dalla solita politica del menga. Perché la Magistratura non fa altrettanto con i reati? O meglio, vista la legge attuale, perché non lancia in tempo segnali di pericolo di prescrizione? Tremila morti per colpa provata non possono essere lasciati impuniti per una banalissima prescrizione. Io sono del parere che in casi così gravi la prescrizione non dovrebbe nemmeno essere prevista o per lo meno dovrebbe essere interrotta nei tempi. Non la ritengo infatti una garanzia sociale come invece lo è quella prevista per tutti i reati minori. Ed ora, chi è stato già risarcito dovrà pure restituire i soldi ai colpevoli prescritti?…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 13:10

  5. Sono di Casale Monferrato, la nostra città è in lutto per il dolore che la sentenza ha causato: una doppia beffa il danno c’e stato e c’è ma è prescritto e tra giustizia e diritto prevale il diritto (anzi l’interpretazione del diritto).Ditelo e noi cittadini di Casale città in cui non passa settimana senza che si sappia di un nuovo malato di mesotelioma ed un nuovo morto. Può essrci prescrizione a questo?

    da carla   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 19:15

  6. La sentenza, non dubito, sara’ tecnicamente “ineccepibile” , d’altra parte un giudice la legge non la scrive , la applica !
    Mi viene in mente Fabrizio De andre': ” un giornoun giudice volle giudicare chi gli aveva dettato la legge ; prima cambiarono il giudice poi la legge (storia di un impiegato 1975 o giu’ di li)

    da michele   - giovedì, 20 novembre 2014 alle 21:54

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