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mer
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nov 14

Evviva, è tornato il “gomblotto”! Grazie Renzi, ci mancava tanto

Di tutti i tratti del berlusconismo che Matteo Renzi portava in sé ne mancava uno: il vittimismo, e di questo ogni giorno ringraziavamo il Signore. Purtroppo dall’altro ieri – il celebre discorso bresciano agli industriali – questa lacuna è stata colmata e abbiamo appreso dalla viva voce del Premier che se le cose non procedono fluide su un tappeto di rose tra due ali di folla festante è perché esiste un “disegno” per spaccare l’Italia e il mondo del lavoro. Da un lato gli industriali che gli battono le mani, dall’altro i lavoratori un filino inviperiti, un filino manganellati e un filino disperati. In effetti una spaccatura c’è. Ora, naturalmente, il complotto è una componente fissa della vita politica italiana, una specie di variabile indipendente, e serve essenzialmente a una cosa: a giustificarsi in casi di difficoltà. Chi partecipi al complotto per dividere il paese è difficile dire. Fiom e Cgil, ovvio, quei cattivi. Poi, forse, l’Istat, che periodicamente butta secchiate di acqua gelata sull’ottimismo sfrenato del Premier. Poi forse Bankitalia, che dice che il Tfr in busta paga è una bella pensata, sempre se non vi interessa un giorno prendere una pensione decente. Ci metterei anche il Pil, quel bastardo, che non vuole crescere. E magari ci metterei gli studenti, quelli che il governo vuole “ascoltare”, ma appena si fanno sentire vengono trattati come minus habens che scendono in piazza per saltare l’ora di latino (una cosa, questa, così innovativa che la sento dire da quando andavo all’asilo). E persino i malati di Sla, quelli che andavano di moda quest’estate quando volavano secchiate gelide di propaganda e sono passati di moda in autunno, quando si è deciso di tagliare 100 milioni per la loro assistenza. Insomma, se c’è un disegno contro Matteuccio nostro, diciamolo, i disegnatori sono davvero parecchi. Oppure c’è un disegnatore solo, che è la realtà dei fatti. E per quanto l’ottimismo, il sorriso, la sicurezza di sé siano belle cose, non si è mai visto al mondo che vincessero contro la realtà.
E va bene, c’è un complotto. Il primo effetto di questa accorata denuncia è che il giovane affabile Renzi perde un po’ il sorriso e mette su la ghigna cattiva. Di colpo tutte le belle frasette da Baci Perugina sul futuro scompaiono e si mostra la faccia dura. E va bene anche questo. Ma intanto, la realtà continua a complottare. Perché la vulgata renziana per cui si toglie qualche diritto qui e là (chiamandolo “privilegio”) per darne di più a tutti, si sta un po’ indebolendo. Cioè, la prima parte funziona a meraviglia, ma la seconda non si vede nemmeno all’orizzonte. Come dice il suo collega di partito D’Attorre (probabilmente complotta anche lui), senza risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali  “Il Jobs act si riduce all’abolizione dell’articolo 18 e a una montagna di chiacchiere”. Forse è questo che irrita: che le chiacchiere non bastino più come ammortizzatore sociale o come anestetico. Che qualcuno – qualcuno spronato dalla rude realtà – non ci creda più tanto. Perché le chiacchiere sono una bella cosa quando ci si guadagna, e quando ci si perde sono solo irritanti. Ora qui la situazione del complotto è abbastanza semplice: chi ci guadagna applaude convinto (gli industriali) e chi ci perde comincia a pensare che quei “diritti per tutti” non arriveranno tanto presto, o forse non arriveranno mai. Il nuovo, così lucido e fiammante, così glamour e moderno, se lo guardi da vicino ha qualche macchia di ruggine. Mah, sarà un complotto.

6 commenti »

6 Commenti a “Evviva, è tornato il “gomblotto”! Grazie Renzi, ci mancava tanto”

  1. Siccome che nessun inglìscmen ricorda l’ “accauntabiliti” di Renzi rispetto al ministro Alfano, io, in italiano, ricordo che il – prestigioso – ministro dell’Interno è assolutamente organico alle politiche del governo Renzi, ed il premier porta – e deve portare – tutta intera la responsabilità della sua meritoria scelta (sopratutto un premier che ci ricorda tutti i giorni che lui sceglie liberamente i collaboratori).
    Che poi tutti lo perculano ma intanto Angelino le sue battaglie politiche le sta vincendo.

    da david   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 10:16

  2. solo una gigantesca montagna di chiacchiere. E ha scritto bene la Geloni dopo il rinvio a giudizio di Verdini e Cosentino.
    “Dove ci state portando, dove”

    da francesca   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 10:19

  3. Renzi: “C´è un piano per spaccare il paese.” Stai molto attento, cocco, a giocare al piccolo Putin. Putin non deve rendere conto a Scaroni, Manes, Profumo, Marchionne, Serra e Verdini. Putin non stringe patti con Berlusconi: ci fa solo due risate. Se vuoi impadronirti del paese, prima rassicura Scaroni e Profumo che i soldi (dagli italiani) li intascheranno; cerca di non contrariare Marchionne e non inquietare Padoan (uomo di Draghi). Poi, fai compartecipare un po´ Manes e Serra, del resto un ritorno glielo devi. Altrimenti, non duri. Vai, cocco: sei sulla buona strada (con la benedizione di Grillo, che ti imbriglia l´opposizione cazzuta neutralizzandola in modo che manco Di Pietro quando nominava i suoi).

    da Gianguido Mussomeli   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 11:49

  4. Dove ci stanno portando, dove? beh, di sicuro “Non al denaro non all’amore né al cielo”(e poi è davvero un trucco preistorico quello di contrattaccare quando si ha la coscienza sporca, sanzionato pure dai proverbi:. L’italia la sta spaccando lui e suoi sodali dalla competenza devastante)

    https://www.youtube.com/watch?v=UnBlst3T7bY

    da diamonds   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 12:23

  5. p.s. il proverbio era chiaramente “la prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo”(è sparito perchè l’ho infilato dentro gli operatori boleani sbagliati)

    da diamonds   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 12:26

  6. già.
    il potere eversivo della realtà.

    se si ostina a darci dispiaceri vorrà dire che ne faremo a meno.
    non ce l’ha detto mica il medico di considerarla.

    da mario   - mercoledì, 5 novembre 2014 alle 14:24

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