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20
ott 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Silvio nella clessidra

E’ una regola della politica: i vuoti vengono riempiti. Oggi le grandi praterie dove ieri scorazzavano i voti della destra sono deserte, giganteschi pascoli per nuove mandrie, che infatti arrivano. Chi, come Renzi, tentando l’inclusione di quell’elettorato, ammiccando e insinuando che in fondo siamo tutti una grande famiglia; chi, come Salvini, tentando il salto mortale di trasformare in nazionalista una forza politica nata come secessionista. In entrambi i casi il mercato è quello che fu del povero Silvio: sono i suoi clienti che cambiano negozio, sono i suoi militanti che non militano più. Forse una fine di Berlusconi con botto (la prigione, l’esilio) avrebbe suscitato qualche colpo di coda dei suoi tifosi, così no, così è peggio: il lento dissolversi nell’inconsistenza non consente reazioni d’orgoglio. Tutti questi anni passati a gridare alla “giustizia a orologeria” per scoprire che l’orologio non era un feroce cronometro, ma una lenta, inesorabile clessidra.
pagina99

3 commenti »

3 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Silvio nella clessidra”

  1. La prateria è rimasta la stessa, le mandrie pure ma cambiano i cowboys : via l’ormai obsoleto Silvio arrivano i vari Matteo per irretire più capi possibile nelle loro mandrie … solo la clessidra rimane inesorabile come sempre.

    da Marco da Zurigo   - lunedì, 20 ottobre 2014 alle 15:05

  2. Questo post mi rimanda al finale di “Settimo: ruba un po’ meno” magistrale commedia di Fo che consiglio a chiunque piaccia ridere. E pensare.
    Per riprendere i concetti esposti dall’Ecclesiasta, il botto è la cosa da evitare assolutamente, altrimenti chi si fiderebbe più dei politici, se si fosse in grado spedirli in esilio come con Craxi? chi ascolterebbe più il prete che pubblicizza una vita meravigliosa nell’aldilà? Come mantenere l’Ordine, se l’Autorità non viene più riconosciuta?

    da sebastiano   - martedì, 21 ottobre 2014 alle 08:09

  3. La politica italiana si è trasformata di colpo in un grande mercato riservato a una casta di facoltosi eletti sociali. Il potere si autonomina… Il sistema è difeso da imbonitori dotati di straordinaria lingua sciolta. Una politica di venditori di lamette… Il popolo bue non conta nulla. E’relegato a contorno, spettatore a pagamento, col compito servile di reggere la candela all’amplesso schifoso fra la politica e il capitale…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 22 ottobre 2014 alle 09:17

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