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27
ott 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Il “nuovo” prima dei gettoni

A proposito di gettoni del telefono come metafora dell’antico (copyright Maurizio Crozza), nel discorso leopoldiano di Matteo Renzi risulta illuminante il passaggio sugli intellettuali. Una parte di loro “somiglia a quei pensionati che guardano i cantieri e scuotono la testa”. Siccome questa bella frase segue gli sberleffi sui “professoroni” (cfr, ministro Boschi), va ricordato che non c’è nulla di più antico di questa specifica insofferenza del potere. “Intellettuali dei miei stivali”, tuonava Craxi quando ancora i gettoni del telefono esistevano. “Culturame” diceva sprezzante il regime fascista quando i gettoni non c’erano ancora. Insomma, per quanto si sia moderni, con l’iPhone e senza rullino nella macchina fotografica, gli intellettuali sono ancora una gran seccatura. Un’altra cosuccia venduta come moderna ma molto, molto antica, perché il concetto un po’ autoritario di “non disturbare il manovratore”, è nato molto prima del tram, e di nuovo non c’è niente.
pagina99

6 commenti »

6 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Il “nuovo” prima dei gettoni”

  1. In effetti abbiamo a lot of problems, why “go to school where they teach you how to be thick” ?
    (l’inglese che i boy scout non sanno)

    da david   - lunedì, 27 ottobre 2014 alle 10:02

  2. Dov’è quella scuola?… Al circolo delle Giovani Marmotte? Alla Leopolda?… Mettiamo in salvo i nostri libri prima che ce li bruciano!… Per i sedicenti sapientoni che saltano a comando senza mai raggiungere un valido risultato, l’uva è sempre acerba. Rassegnarsi poi alla perdita del posto fisso e dei pochi diritti ancora rimasti non è tollerabile in una società che vuole crescere civilmente.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 27 ottobre 2014 alle 20:05

  3. quando sento parlare di cultura la mia mano corre alla pistola………matteo ??? nnoooo Joseph Goebbels

    da michele   - lunedì, 27 ottobre 2014 alle 22:11

  4. E come dimenticare l’approccio agli intellettuali di Mao e Pol Pot…

    da r1348   - martedì, 28 ottobre 2014 alle 00:54

  5. Chi parla male degli intellettuali è di destra, senza dubbio. Ma non tutti quelli che non lo fanno sono di sinistra … sarebbe troppo bello!

    da Marco da Zurigo   - martedì, 28 ottobre 2014 alle 01:17

  6. modesta proposta, mutuata dalla commedia becera degli anni 80, “lui è peggio di me” Celentano&Pozzetto
    dato che a ogni obiezione il sindaho risponde “ma io ho il 41%” replicargli “io ho l’altro 41%!!” tanto non significa niente (elezioni europee, praticamente un sondaggio…)

    perché abbiam bisogno di un sacco di risposte per disegnare un’idea di futuro, e il contributo degli intellettuali è utile come quello di imprenditori e finanzieri: non è sbagliato che Davide Serra spenda il suo tempo per l’Italia, dato che é utile per la promozione del paese all’estero, ma non va bene che sia l’unica voce economica di rilievo e che alla sua proposta “in Cina e in Russia è così” non ci sia uno che replichi con un forbito “questo non c’entra una ceppa”.

    così come non va bene che dietro Renzi ci fosse la copertina di Wired con Steve Jobs: magari nell’olimpo di innovatori e creatori di lavoro si può trovar di meglio di chi ha realizzato il business su specifiche volutamente non replicabili per uccidere la concorrenza e i creatori di contenuti che non si metton d’accordo con lui (cfr. Polemica Iggy Pop vs U2, ne han sentito parlare o son troppo impegnati a dileggiare gli altri?)
    per esempio: chiamare Rifkin per parlare di energie alternative? quanta produttività recuperiamo se non importiamo + fossili e andiamo sulle rinnovabili? capisco che poi ENI e ENEL…. ma allora il problema è che il posto fisso non c’è + (banalità che neanche il Berlusca…) o che stiam parlando di cose poco rilevanti?

    chiusura: chi avrebbe mai detto Berly avrebbe cominciato a esser simpatico…..

    da glk   - martedì, 28 ottobre 2014 alle 10:23

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