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mer
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ott 14

Filosofia 80 euro: se vuoi l’uovo oggi uccidi la gallina domani

Sfugge il perché della cifra, ma sono sempre ottanta. Silvio preferiva i multipli di dieci: un milione di posti di lavoro, mille euro a chi fa un bambino, eccetera eccetera. Matteo si concentra sulla tabellina dell’otto: ottanta euro di qui, ottanta euro di là, e pare che il ministro Padoan si adegui (ottocentomila posti di lavoro). Probabile che sia una di quelle trovate dei guru della comunicazione: “ottanta euro” è ormai entrato nelle orecchie, nelle menti, nei cuori e in parecchi bilanci famigliari e tanto vale farne un brand. Avvertenza importante, qui non si fa facile snobismo: 80 euro sono 80 euro, in un anno fanno 960, che non bastano certo per invogliare a fare un bambino, ma che possono alleggerire un po’ la vita a chi già lo sta facendo. Questo per dire che non metteremo qui in dubbio la contadinissima e saggia teoria delle nostre nonne: se qualcuno ti regala dei soldi, tu prendili.
Ora si tratta di capire cosa si cede in cambio di ottanta euro, siano quelli della “più grande riduzione fiscale” nella storia della galassia, siano quelli del bonus bebé, siano quelli prossimi venturi (ottanta euro a chi non si tinge i capelli, a chi smette di fumare, a chi sa cambiare una gomma alla macchina, eccetera). La sensazione è che si richieda, in cambio di quei soldi, una soddisfatta rinuncia a soluzioni strutturali. Per dire: in un paese dove ci sono un milione e 400 mila bambini in situazione di povertà assoluta, consegnare dei soldi a chi fa un bambino, anche se ha un reddito che sfiora i 90.000 euro annui, fa un po’ impressione. Così come avrebbe dovuto fare un po’ impressione il regalo di altri soldi (80 euro) a chi guadagna dagli otto ai venticinque mila euro l’anno, senza darli a chi ne guadagna addirittura meno.
Ma questo è un punto economico. C’è invece anche un punto politico che vale la pena di esplorare. Se diventa una prassi quella di sganciare un po’ di soldi “a tema” anziché affrontare seriamente le carenze strutturali del welfare, la strada che si segue è quella di un potere lievemente medievale. Il signore dà al contado, se e quando gli va, se e quando ne ha voglia. Il contado applaude. Il signore decide chi premiare, con un occhio di riguardo per il suo elettorato o quello che potrebbe diventarlo. La situazione somiglia a quella dei camerieri nei ristoranti americani, quelli che quando vi portano il conto ci disegnano sopra faccine sorridenti, auguri al cliente, tenerissime frasi di sopraffina gentilezza. Lavorano senza contratto e con stipendi miserrimi e il loro guadagno viene dalle mance, cioè dal buon cuore di chi si è seduto a mangiare. Lo scambio di un diritto (contratto, stipendio decente, assistenza, welfare) per un po’ di contante è reso affascinante dalla crisi corrente e da una certa – abilmente costruita – diffidenza nei confronti dei diritti. Cioè: se si fa strada l’impressione che i diritti acquisiti si possono cancellare con un decreto legge, una delega in bianco, un voto di fiducia, significa che non sono così granitici e sicuri. Meglio ottanta euro subito piuttosto di certe garanzie che possono sparire da un momento all’altro. Si tratta, diciamo così, di un welfare-beneficienza al posto di un welfare-equità. La differenza è piuttosto evidente, ma mai evidente come mettersi in tasca 80 euro. Il che stravolge alcuni famosi proverbi. Sarà che è meglio un uovo oggi che una gallina domani, ma qui si va oltre. Si uccide la gallina oggi per avere un uovo oggi. E domani? Si vedrà: al buon cuore di chi lascia la mancia.

4 commenti »

4 Commenti a “Filosofia 80 euro: se vuoi l’uovo oggi uccidi la gallina domani”

  1. Sono i nuovi anni 80

    da david   - mercoledì, 22 ottobre 2014 alle 09:25

  2. Ottanta è il marchio renziano… Ho…tanta voglia di diventare il capo supremo…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 22 ottobre 2014 alle 10:02

  3. e invece il punto è economico e non politico

    se io non ho diritto agli 80 euri, non sono sicuro di riceverli anche il prossimo mese quindi non li spendo ma li tesaurizzo. eccetera eccetera

    avete sentito parlare di deflazione di recente? cioè siccome i prezzi scendono sia consumatori che imprenditori rinviano la spesa x avere prezzi più bassi (i primi) e aspettare che riparta la domanda (i secondi). ma questo proterna il rinvio della ripresa.

    il meccanismo è lo stesso. e mica è un caso che nel medioevo i servi della gleba non riuscissero a affrancarsi, quando sotto il contado almeno ricevevano il cibo… fin quando il denaro e le banche (oh yes) con il credito allargò le possibilità di una fascia di persone, prima piccola poi via via….

    l’economia funziona se le persone che vi operano hanno una prospettiva. ma chi ha molto, ha convenienza che gli altri abbiano poco in modo che non possano insidiarlo. è banale, ma è così

    certo 80 euri son meglio di zero euri… ma 10 mld di euri non spesi non fanno ripartire l’economia

    da glk   - mercoledì, 22 ottobre 2014 alle 13:49

  4. glk sì ma dimentichie che quando i ricchi hanno troppo arrivano rivolte (se va male) o rivoluzioni (se va meglio) ma son comunque violenze e rotture di coglioni per tutti
    io vorrei evitare che ci ho pure un’età

    da david   - mercoledì, 22 ottobre 2014 alle 15:21

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