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ago 14

Schettino style: Riina fa lezioni di diplomazia e Ruby di geriatria

E’ ora di cambiare. L’Università italiana è sì una prestigiosa istituzione, ma è ora che si apra ai contributi della società civile. Le recenti prove di alcuni docenti esterni, come Flavio Briatore alla Bocconi e Francesco Schettino alla Sapienza hanno confermato che la via giusta è quella dell’allargamento della didattica. Nel caso della Sapienza, poi, chiamare all’insegnamento nuovi docenti è anche un ottimo modo per convincere il mondo che lì non insegnano solo i parenti del Rettore.
Il Fatto Quotidiano, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione e la scuola Radio Elettra, è in grado di anticipare i corsi più attesi alla ripresa dell’attività didattica, offrendo così agli studenti italiani, che negli ultimi anni si son visti raddoppiare le tasse universitarie, preziose occasioni di crescita e formazione
Dinamiche della trattativa tra poteri e strategie di risoluzione dei conflitti. Docente: Totò Riina.
Data la delicatezza di questo master di specializzazione, è possibile che ai partecipanti vengano chiesti i documenti, o, in certi casi, ridotta la pena. Si tratta di un seminario di alta diplomazia che introduce all’uso delle più sottili armi di persuasione dialettica, come tritolo, nitroglicerina e detonatori azionabili a distanza. Due i principali testi d’esame, “Omissis I” e “Omissis II”, a cura delle più alte cariche dello Stato (edizioni La Cupola, pagine 346, tutte bianche). Al termine del seminario, gli studenti promossi riceveranno dal docente una piccola pergamena, con appunti scritti a mano, da ingoiare in caso di perquisizione.
Etica e comunicazione nello sport – Docente Carlo Tavecchio.
Si tratta di un esame fondamentale per far carriera nelle più altre gerarchie sportive italiane. Il corso si basa su due testi fondamentali dello stesso Tavecchio: “Guarda come corrono ‘sti negri” e “Centravanti africani, pedigree, alimentazione, addestramento e riproduzione in cattività”. Completa il ciclo di incontri un esame monografico sulla danza acrobatica dal titolo “Hanno il ritmo nel sangue”.
Ottimizzazione delle risorse nei rapporti con le istituzioni. Docente: Karima el Mahroug
Non sempre le istituzioni e le più alte cariche dello Stato sono nemiche dei cittadini. Il corso della giovane docente marocchina (egiziana, secondo alcuni) tende anzi a dimostrare il contrario, con esempi teorici e pratici, seminari sui versamenti estero su estero e esercizi di lap dance da tenersi in apposite aule scarsamente illuminate e con pessima musica di fondo. Il corso tocca anche aspetti sociali, medici e legali come indicano i testi consigliati: “Fisiologia dell’anzianissimo” e “Ghedini, no grazie”. La presidenza della Facoltà è in grado di assicurare che la docente (ora) è maggiorenne.
Architetture del consenso in biglietti non segnati di piccolo taglio. Docente, Giovanni Mazzacurati.
Molti credono che i principali materiali da costruzione per le grandi opere siano cemento, acciaio, mattoni. Il corso affidato al gran capo del Mose di Venezia, dunque, stupirà molti, perché ribalta queste credenze popolari. “Il materiale principale per le grandi opere è la carta, purché sia stampata da una speciale fabbrica chiamata Zecca di Stato”, dice il docente nella prefazione al suo testo d’esame, “Abbiam pagato caro, abbiam pagato tutti”. Il corso, della durata di sei anni senza condizionale, comprende anche un seminario politico su destra e sinistra e su come riconoscerle (in sostanza, dallo spessore delle buste).
Dinamiche decisionali e dialettica nella gestione condominiale. Docenti: Olindo e Rosa
Una serie di incontri sulla gestione nei conflitti nelle piccole comunità tipo cortili, condomini, spazi comuni dei caseggiati. I due docenti presenteranno alcuni case-history. “Teniamo molto a queste lezioni – dicono nella brochure di presentazione – e questa volta, dopo il corso, cercheremo di far sparire bene tutte le prove”. Dispense disponibili in segreteria, giubbotti antiproiettile e armi da taglio per le prove pratiche a carico degli studenti.

3 commenti »

3 Commenti a “Schettino style: Riina fa lezioni di diplomazia e Ruby di geriatria”

  1. Sempre puntuale e arguto, uno dei pochi. bisognava contrastare/constatare la deriva renzusconiana attacando i veri responsabili…cosa sono dei nominati senza i mass media….?

    da Fjodor   - sabato, 9 agosto 2014 alle 08:53

  2. Io penso che anche tutti gli italiani avrebbero bisogno di far tesoro dell’esperienza di chi sbaglia. Tutto comunque è relativo. Un conto sbagliare per uno di quegli errori che purtroppo fanno parte involontaria della nostra vita ed un conto è sbagliare consapevolmente per trarne vantaggio personale. Per esempio, i 183 senatori che si sono annullati da soli hanno un nome e quindi sarebbe importante farci spiegare da ciascuno di essi cosa li ha spinti ad un passo così eclatante che stravolge completamente gli equilibri di una sana democrazia. Una cattedra per ciascuno di loro, quindi, e alla svelta. A parte l’ironia, io sono quasi certo che riusciremo a scoprire l’arcano da soli, autonomamente alle prossime elezioni dei nominati seguendo il successivo iter parlamentare o regionale di quelle persone… Non penso che in cuor loro i 183 senatori che si sono stracciati con tanta disinvoltura i cd siano davvero convinti che l’abolizione di un senato elettivo sarà utile al nostro Paese. Al problema se ne aggiunge un altro, il referendum… In un clima dove il politico nominato fa perfino rivoltare lo stomaco, vedi per esempio la convinzione di Rudy nipote di Mubarak, chi parteciperà al referendum confermativo sarà tentato dall’idiozia di votare per l’abolizione di un parlamento di garanzia… Ho pauraaaa!…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 9 agosto 2014 alle 09:00

  3. Semplicemente meraviglioso!
    Mi sono piegata in quattro dalle risate!
    Vania Pederzoli – Novi di Modena

    da Vania Pederzoli   - sabato, 9 agosto 2014 alle 12:06

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