Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
13
ago 14

Il più bel gioco dell’estate: essere Angelino Alfano

Ora, facciamo un gioco assurdo, di quelli che fanno i ragazzini, tipo “Io ero Maradona”, “Io ero Napoleone “, cose così. Ecco, mettiamo che uno dica – fa già ridere – “Io ero Angelino Alfano”. Va bene, direte, è un gioco che finisce subito per mancanza del protagonista. Però, a pensarci, a indossare tutta la pietà umana di cui si è capaci, a sforzare fino al parossismo il senso di immedesimazione, si può fare: anche solo per qualche minuto mettersi nei panni di Angelino Alfano potrebbe essere istruttivo.
Esempio: siete al governo insieme a uno che governa da solo, e anche in un ministero di peso come quello dell’Interno. E nonostante questo, per dirla con un francesismo, non vi caga nessuno. Tutti i titoli dei giornali sono per il capo del governo, Renzi, e il capo dell’opposizione (?), Berlusconi, con l’altro capo dell’opposizione, Grillo, attualmente dato per disperso. Tutto quei due, insomma. Le riforme: quei due. I patto del Nazareno? Quei due. La legge elettorale? Idem. Si sa come funziona: i giornali hanno i centimetri quadrati contati e i telegiornali invece vanno a minutaggio. Così, se siete Angelino Alfano – tranquilli, è una fiction – qualcosa vi dovete inventare. Dai, giochiamo.
Prima mossa: l’articolo 18. Mentre infuria la battaglia sul Senato (ci sarà ma non sarà eletto, un po’ come le provincie, che ci sono, ma non saranno elette) e il Pil ci fa marameo rifiutandosi di crescere (bastardo!), Angelino butta lì una ferrea condizione: abolire l’articolo 18, una cosa nuovissima, di cui si parla dai tempi degli Aztechi. Siccome ha capito che una stupidaggine è più efficace se le si mette accanto una data (d’accordo, è Alfano, ma Renzi ha insegnato qualcosa anche a lui), trasforma la sua pretesa in ultimatum: entro la fine di agosto, cioè domani. Ecco, bravi, bella mossa. Ora venite subissati di sberleffi, sia da chi l’articolo 18 l’abolirà sul serio, ma con calma e fingendo che no, sia da chi lo difende, sia da chi dice che ormai è abolito di fatto. Insomma, risultato zero, ma intanto i giornali si sono occupati un po’ di voi, qualcuno ha persino pubblicato una foto e il grande pubblico ha reagito compostamente: “Ah, Alfano. Ma va’? Ma c’è ancora?”.
Seconda mossa. Cosa può portare un po’ di consenso, almeno dall’uomo stanco e spiaggiato che si gode la sua settimana di ferie? Beh, l’attacco agli ambulanti, questo spaventoso problema del paese, questa priorità assoluta. Basta? No. Ci vuole la mossa del grande comunicatore. E allora li chiamate “vu cumprà”, unendo in due parole antiche due importanti componenti del consenso popolare: l’ignoranza e la volgarità. Ecco che tornate sui giornali. Bravi! Visto? State imparando a giocare.
E ora – coraggio! – innovate un po’. Osate di più. Alcuni esempi. Alfano si scaglia con veemenza contro i terremoti, chiedendo una moratoria internazionale di tre anni. Titoloni. Alfano annuncia tolleranza zero sulle zanzare, i coloranti nelle bibite, i gavettoni in spiaggia e la grandine che rovina le vigne. Altri titoloni. Coraggio, non frenate l’Angelino che è in voi! La pasta con le vongole, bianca o rossa? Angelino Alfano tenta la mediazione, rimettendo il suo partito al centro della scena politica. E le patatine fritte, eh? Ne vogliamo parlare? Ketchup o maionese? Angelino Alfano chiede una regolamentazione definitiva entro il 3 settembre. Ok, vuoi continuate a giocare, io mi fermo qui. Essere Angelino Alfano è una faccenda abbastanza spossante e persino – duole dirlo – piuttosto inconcludente.

2 commenti »

2 Commenti a “Il più bel gioco dell’estate: essere Angelino Alfano”

  1. Ormai il giochino è abbastanza diffuso. Poco tempo fa c’era un tizio che prometteva di sconfiggere il canro con la sua politica… Oggi ce n’è un altro che parla di un totem che non deve sparire.. Stai sereno, quindi articolo 18!… A bologna le strade sono strette. Alcune di esse, quelle senza portici, sono percorribili a piedi solo in fila indiana se non si vuole finire sotto una macchina. Eppure c’è un tizio che insiste a restringerele ancora per creare piste ciclabili. Sono riuscito finora a salvarmi dalle auto, ma da un po’ di tempo a questa parte sono già stato urtato per ben tre volte dalle biciclette che circolano alle mie spalle sui marciapiedi… Ora, nonostante il divieto ufficiale, la stessa utorità insiste per fare circolare le bici contromano… In sostanza voglio dire che il “giochino Alfano” della visibilità viene praticato dai politici non solo con le parole di grande effetto, spesso peraltro ridicole, ma anche con fatti incomprensibili dalla normale ragione. O no!… Solo così di lor si parla?… Non siamo proprio messi tanto bene!…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 13 agosto 2014 alle 18:00

  2. :-)) m’hai fatto venire in mente un paio di trasmissioni di Gazebo in cui Alfano agita la mano in segno di saluto ma non c’è nessuno (della serie vi prego notatemi)

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ec95be2e-dd9c-489e-94e9-710b6382f9a6.html

    da paola   - mercoledì, 13 agosto 2014 alle 18:42

Lascia un commento