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17
lug 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Vieni avanti, pretino!

Dopo il prete prescritto al processo per falsa testimonianza al processo per ‘ndrangheta festeggiato coi i fuochi artificiali dalla popolazione (Reggio Calabria), leggiamo avidamente del prete al coca party, che per sfuggire alla cattura butta nel cesso non solo la coca (ovvio) ma pure il passaporto (Milano). Siccome dei preti pedofili s’è già detto, sui preti con l’amante c’è ampia letteratura, urge aggiornamento del repertorio. Suggeriamo a breve il prete dinamitardo e il prete hacker. Non sarebbe male il prete taccheggiatore al supermercato e siamo stupiti di non aver ancora visto, colonnino a destra dei giornali online, il prete tatuato. Che diventi una moda dell’estate è presto per dire, ma già conosciamo gli argomenti difensivi della categoria: i preti sono esseri umani come noi. Beh, ora non offendiamo!

pagina99

6 commenti »

6 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Vieni avanti, pretino!”

  1. Dice che lo ha fatto solo perchè era depresso per essere stato condannato per truffa per circonvenzione di incapace (bonifico di 20000 eurozzi), sul serio.

    da david   - giovedì, 17 luglio 2014 alle 11:13

  2. Grande satira anticlericale sulla Stampa.it:
    “una vicenda che negli ambienti stessi della Diocesi non esitano a definire di «profondo degrado»”, cioè è troppo anche per i loro standard.

    da david   - giovedì, 17 luglio 2014 alle 11:25

  3. tra i “conosciamo gli argomenti difensivi della categoria”,

    io inserirei anche: “ciò che fanno gli uomini di chiesa non dimostra che l’insegnamento della chiesa non sia valido …”,

    che certi soggetti siano stati e siano ancora liberi di entrare e uscire dalle case a impartire il loro insegnamento (della loro chiesa “mandante”) approfittando dell’ignoranza delle persone adulte e della suggestionabilità dei minori (anche gli adulti sono stati minori, prima) non mette minimamente in dubbio quello che ci insegnano.

    quindi si nota che:

    – certi insegnamenti non hanno attecchito sul portatore

    – non ci sono possibilità di mettere in dubbio la bontà/veridicità dell’insegnamento visto che quelli che l’hanno elaborata ben bene sono morti da tempo, e non abbiamo testimonianze dirette, evidenti, macroscopiche, per azzittire chi si lancia nella difesa.

    – certi fatti di cronaca emergono in quantità industriali solo ora che si può sputtanare con maggiore disinvoltura …

    come dire: tutto dimostra che una cosa è buona. perfino la smentita.

    da mario   - giovedì, 17 luglio 2014 alle 15:05

  4. povero Francesco, lui ci prova a mettere un po’ d’ordine in casa ma comincia a essere dura (l’altro giorno ha avuto pure un malore.. basta non gli venga in mente di dimettersi, due sarebbero troppi) :-)

    da paola   - giovedì, 17 luglio 2014 alle 20:16

  5. Un prete ha confidato alla cattolicissima famiglia di mia moglie che ogni mese lui, come qualunque altro prete lombardo, devolve il 10% del proprio stipendio ad un fondo comune per il mantenimento dei figli degli altri preti.
    Ecco una vera solidarietà di classe!

    da sebastiano   - venerdì, 18 luglio 2014 alle 08:49

  6. Essere prete non significa essere per forza un santo od un esempio di rettitudine vivente. Essere prete impone in primo luogo la conoscenza della retta via della religione che si processa per indicarla al prossimo. Essere prete si è anche uomini con il diritto innato di sbagliare anche volontariamente. Giuda fu scelto da Gesù, ma non fu obbligato a rinunciare alla libertà che lui stesso in quanto Dio gli aveva donato alla nascita. Tanto è vero che ad un certo momento Giuda decise di tradire il suo maestro. Mi sembra più che mai valido il detto: fa quello che dico, ma non fare quello che faccio. Se il pretino ha sbagliato, se la vedrà con la giustizia, con Dio e con il Vaticano. Quest’uiltimo vera isola felice in un mare di miserie.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 18 luglio 2014 alle 10:35

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