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mer
16
lug 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Nel cervello dei leader

Come funziona il cervello di un leader? Ne scrive diffusamente il Sole 24 ore, citando corposissime ricerche di riviste internazionali, università americane, studi di affermati luminari. Il segreto del cervello dei leader starebbe nell’interconnessione di diverse reti neuronali, una più attenta al “problem solving” e l’altra più emozionale. La stretta interconnessione tra questi due sistemi operativi delle sfere cerebrali nei soggetti che esercitano una leadeship assicurerebbe equilibrio e capacità decisionale. Gli studi non dicono dove si annidino, tra il Task Positive Network e il Default Mode Network le frasi: “Chi vota contro è fuori” o “Se vuoi puoi andare con Alfano”, perché un po’ di mistero, nel cervello dei leader deve rimanere. Se ne rimane troppo, comunque, si può sempre telefonare a Verdini.

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3 commenti »

3 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Nel cervello dei leader”

  1. Confessa: sei invidioso di esser stato superato dal Sole24h nel campo della satira 😉

    da Emanuele Ripamonti   - mercoledì, 16 luglio 2014 alle 10:17

  2. Le frasi si trovano nel ‘basic communication network’, una zona recondita del cervelletto , già presente in tutti i dinosauri.
    I quali, come tutti sanno, dominarono la terra per milioni i anni.

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 16 luglio 2014 alle 11:14

  3. La frase “chi non è con me è contro di me…” (Matteo – mi riferisco all’evangelista) pronunciata dal fondatore di una religione è sostanzialmente giusta in quanto rivolta a fedeli che hanno scelto di seguire fedelmente quel personaggio per sopraggiunto credo personale. Detta invece, per esempio, da un capo politico è semplicemente pericolosa e ridicola. In una tale circostanza i rispettivi tirapiedi di turno dovrebbero azionare autonomamente il cervello mandando a quel paese quel leader che se la fosse fatta scappare dalla bocca, evidenziando palesemente una sua intima speranza di potersi affacciare un bel dì al balcone di Palazzo Venezia in braghe alla zuava, gesticolando a piacere spiaccicando moniti ed ordini che in tempi normali richiederebbero l’arrivo urgente dell’ambulanza. Se poi quel leader fosse addirittura un condannato in terzo grado di giudizio per accertate colpe contro il suo paese, saremmo difronte ad un vero caso patologico di abnormi dimensioni sociali… Ma davvero succedono ancora cose simili in Italia?… Nonostante il nefando ventennio fascista? No… Ditemi che non è vero!…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 17 luglio 2014 alle 09:06

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