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Per pagina99, Piede Libero di oggi. Zelo a zelo

Come distinguere tra il Pd buono, nuovo e innovativo e il Pd vecchio, conservatore, e cattivo? Ce lo ripetono ogni giorno – ma con l’aria di dire il contrario – i giovani e piacenti (a se stessi di sicuro) colonnelli democrat. Se perde alle amministrative è vecchio Pd. Se vince è innovazione renziana. Se viene beccato con le mani in qualche affaruccio zozzo è vecchio Pd, o addirittura non è del Pd. Se invece è intonso e vergine è nuovo Pd. E’ un giochetto facile che induce allo zelo e all’imprudenza. Tipo quello del renzianissimo Luca Lotti (“Il sindaco di Venezia non è del Pd”) a cui ha risposto subito il grande capo Renzi (“Guai a chi dice che il sindaco di Venezia non è del Pd”). Insomma, i soldatini a volte esagerano e il generale li rimette in riga. Una cosa che fa molto vecchio Pd.

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2 commenti »

2 Commenti a “Per pagina99, Piede Libero di oggi. Zelo a zelo”

  1. Il PD , al contrario dei viventi più o meno umani, col passar del tempo ringiovanisce . Quindi non perde il pelo e nemmeno il vizio …

    da Marco da Zurigo   - mercoledì, 11 giugno 2014 alle 00:08

  2. Per dare un giudizio sereno sul PD dei nostri giorni, secondo me bisogna prendere atto che quel partito, così come è stato conciato, non è più un partito di sinistra. Così riesco a spiegarmi un Renzi che fa il salto dal nulla alle stelle lanciandosi da una pozzanghera di voti presi a delle primarie alle quali tutti avevano accesso. E’ il compromesso storico dei nostri giorni con la sostanziale differenza che ciascuna parte politica interessata agli “inciuci” non lavora per il bene del Paese, ma per l’unico scopo di mantenere i propri dirigenti saldamente incollati alla poltrona del potere. L’Italia può quindi andare a rotoli per quella gente. L’abolizione di alcune istituzioni, come per esempio Province e Senato, rendendole a ridicole sudditanze dei capi politici con l’annullamento delle rispettive elezioni, ne è una delle prove lampanti. Infine a fronte di un 50% circa di disertori delle urne, c’è da considerare che chi non ha proprie idee è destinato a soccombere delle idee di altri. In Italia stranamente accade che chi non va a votare se ne vanta con la società credendo stupidamente di essere considerato dalla stessa un ganzo che ha capito tutto…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 11 giugno 2014 alle 08:40

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