Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
mer
18
giu 14

Il grottesco della cronaca nera: il feuilletton a base di Facebook

“Non c’è niente da intelligente da dire a proposito di un massacro”. La famosa frase di Kurt Vonnegut andrebbe posta (d’obbligo, coraggio, basta un piccolissimo decreto legge!) all’inizio di ogni pezzo di cronaca nera che ricostruisce la vita degli assassini, veri, presunti, rei confessi o semplici accusati, sospettati, mostri conclamati, efferati sicari o ignare comparse. Dopodiché, per carità, si scriva quel che si vuole, ma quell’esergo – non c’è niente di intelligente da dire… – sia ben visibile. Nella fattispecie dei due clamorosi casi di cronaca nera di questi giorni – il marito di Motta Visconti che esegue il suo personale divorzio brevissimo e va a vedere la partita; il presunto omicida di una ragazzina restato per quattro anni nell’ombra – la frase andrebbe scritta in grassetto maiuscolo, possibilmente con un neon lampeggiante.
Poi, via ai moralismi incrociati: quello dei giornali che inanellano dettagli, sommano indizi ex-post, ricamano elucubrazioni, si lanciano in analisi psicologiche da fila a alla posta o da sala biliardo, e quello del gentile pubblico che legge morbosamente, fa collezione di dettagli, ne parla al bar e dal parrucchiere per settimane e poi magari deplora il cinismo della stampa.
Naturalmente non c’è niente da ridere. Però, siccome il ridicolo è sempre dietro l’angolo e il grottesco non si tira mai indietro, corre l’obbligo si segnalare l’uso (questo sì, esilarante) che molta cronaca fa delle pagine Facebook degli accusati. Intanto, c’è il lato pratico: finiti i tempi in cui il cronista doveva chiedere agli inquirenti una foto dell’accusato, o peggio disturbare le famiglie per avere un’immagine. Ora si apre Facebook, ed ecco il mostro ritratto nella sua vita quotidiana, quando mostro ancora non era. Coi gattini, i cagnolini, certe volte in moto, in vacanza in tenda, in costume da bagno, il giorno delle nozze. A volte non c’è scrupolo e persino le foto dei minorenni, prese dalla rete, finiscono stampate e vendute in edicola. E questo è brutto assai. Il grottesco inizia invece quando si leggono le pagine Facebook, dove ognuno mette le amenità che crede, con la nota prevalenza della scemenza diffusa, come fossero chiari presagi, come fondi di caffè. Ecco! L’assassino ha postato la foto di una tizia in topless! Ecco! L’assassino ha postato questa frase sul matrimonio (o il sesso, la religione, il calcio, la lotta libera, la carne cruda, il Martini dry, fate voi). E tutte quelle stupidaggini che si regalano al mondo (uff, al mondo! Alla cerchia di amichetti connessi, diciamo) diventano improvvisamente e inesorabilmente tesi a sostegno di questa o quella teoria accusatoria. Indizi. Addirittura prove. Eppure amava i gattini! (stupore)… Era ossessionato dal sesso! (magari per una qualche battuta che qualunque uomo adulto dai 12 al 98 anni può fare al bar). Eccolo quando si è tagliato i capelli! Non c’è dettaglio che , visto col senno di poi (dopo l’arresto, dopo l’accusa, dopo l’omicidio) non possa essere visto alla luce di una rivelazione psicologica. Guardava nell’obiettivo con gli occhiali da sole! Sospetto, eh! Si lamentava della suocera! Sia messo agli atti!
Si capisce bene il dramma. Non il dramma delle vittime e degli assassini. No, il dramma del cronista che invece di trenta righe è chiamato a vergare il feuilletton definitivo, il romanzo del Male, il ritratto del Mostro in più pagine. Allora corre su Facebook e scopre che l’assassino, chissà, amava andare a pesca. Ecco! Aveva l’istinto del predatore! Poi scrive “presunto”, e se la cava così.

6 commenti »

6 Commenti a “Il grottesco della cronaca nera: il feuilletton a base di Facebook”

  1. Mattina
    M’illumino d’Immenso.
    (Giuseppe Ubgaretti 1917)
    Sono le “twittate” di questo valore che servirebbero ai popoli per aprirsi la mente fantasticando sulle meraviglie del creato. Invece si deve accontentare della stupida perversione sociale imposta da autentiche trappole mediatiche del tipo di facebook e tweet. Per quanto riguarda i fatti di sangue inspiegabili per qualsiasi mente umana, io sono convinto che alla società basterebbe una sommaria notizia, nel senso che a buon intenditor poche parole… Tutto il resto, pagine su pagine di giornali, talk show su talk show tevisivi con contorno addirittura di plastici vari, sono il palese affare di quella brutta informazione di pochi scrupoli che sfrutta il malsano amore per l’orrido del popolino. Di quel popolino che maliziosamente vuol far credere di essere addolorato di un dolore che non sente, mentre in realtà gli avvenimenti cruenti lo stuzzicano solo di una morbosa curiosità.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 18 giugno 2014 alle 10:57

  2. Giuseppe Ungaretti, ovviamente…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 18 giugno 2014 alle 11:06

  3. Grazie!

    da Fracnesca   - mercoledì, 18 giugno 2014 alle 13:25

  4. ho capito. ho capito.
    non sono mica scemo.
    tutto sto casino per farmi capire che devo moderare i toni quando scrivo i miei commenti.
    così quando commetterò un delitto non ci saranno poveri pirla che vedranno segni premonitori nelle tracce che sto lasciando.

    tanto per precisare non appartengo alla fascia + a rischio:
    non ho moglie, amanti, figli (riconosciuti e non), non faccio volontariato, non sono mai a contatto con minori per lavoro e “hobby” (per es. educatore, boy scout, allenatore …), non ho mai avuto la tentazione di farmi prete, non provengo da famiglia insospettabile, per bene, benestante, borghese …
    sono sospettabilissimo. e per questo le statistiche non mi includono nei + probabili.
    poi, non è detto. magari per correggere le ingiustizie personali non generali.

    da mario   - mercoledì, 18 giugno 2014 alle 13:50

  5. per non parlare di quando il presunto assassino è straniero…

    da eve   - mercoledì, 18 giugno 2014 alle 19:04

  6. Bene… vorrà dire che prima di commettere un omicidio dovrò ricordarmi di chiudere l’account Facebook, +G, il mio sito etc… altrimenti con tutte le cavolate che ho seminato in giro darei troppo da fare ai cronisti 😉

    Ciao

    da Gianni   - venerdì, 20 giugno 2014 alle 10:02

Lascia un commento