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mar
24
giu 14

Per pagina99, Piede Libero di oggi. Il cappotto

“Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’”, disse Fëdor Dostoevskij, e pensava ai grandi narratori russi. Noi italiani, per anni, ci siamo illusi di uscire da altri cappotti. Per esempio da quello di Giuseppe Bianchetti, operaio, fucilato dai nazisti nel febbraio del ’44, che prima di morire scriveva al fratello: “…tra mezz’ora verrò fucilato; però ti raccomando le mie bambine, di dar loro il miglior aiuto possibile… Di una cosa ancora ti disturbo: di venire a Novara a prendere il mio paletò e ciò che resta. Ciau tuo fratello
Giuseppe”. Dignità e coraggio. Oggi, usciamo mesti e pesti da altri cappotti. Magari quello che Giancarlo Galan rinfaccia alla sua segretaria Claudia Minutillo, un capotto Chanel da 16.000 euro. Le smentisce. C’era davvero, ‘sto cappotto? Non c’era? E’ importante? Forse è importante sì. E’ il cappotto del nostro scontento.

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