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Il modo migliore per non farsi dire “siete tutti uguali”? Non essere tutti uguali.

Archiviata la brutta e patetica rissa Grillo-Renzi (un guitto prepolitico contro una volpe politicissima, risultato: le due tifoserie restano intatte), ci sarebbe certamente qualcosa di più interessante di cui parlare. Per esempio (ne danno ampiamente conto i giornali di oggi e almeno uno dei due protagonisti non ne fa mistero), l’esistenza di una non-opposizione di Berlusconi al nascente governo Renzi. In pratica si tratta di un’opposizione molto di facciata, pronta a intervenire se l’impresentabile Alfano dovesse fare qualche scherzo da prete (che non farà), il che conferma l’asse tra i due sulle riforme, il che in sostanza fa del governo Renzi un altro governo delle larghe intese (forse, se possibile, ancora più larghe).
Niente di male: il concetto di fedeltà in politica non ha mai funzionato (lo dico per gli orfani di Letta offesi dal modo in cui Letta è stato fatto fuori). Il concetto di coerenza, invece è un’altra cosa e il “mai più larghe intese” di Renzi, ripetuto alla nausea, si trasforma oggi in un “grandi intese di fatto”. Dunque, Berlusconi non disturberà il manovratore e il manovratore non disturberà Berlusconi. E fin qui, sono cose sotto gli occhi di tutti, e la parte renziana lo dice pure: pur di portare a casa le famose riforme non ci interessa il pedigree dei compagni di strada.
Epperò
Epperò siano consentite un paio di notazioni non in margine, cioè abbastanza centrali. La prima. Ciò che si sta riproponendo, in una grottesca caricatura dell’originale, è (ancora!) un contrapporsi di tifoserie. Ora l’amico è Berlusconi e il nemico Grillo. Se non sei renziano sei grillino, l’equazione proposta è questa. Quelli che ieri dicevano “non demonizzate Berlusconi perché fate il suo gioco” oggi demonizzano Grillo, facendo il suo gioco. E vabbé, dettagli. (Sulla demenziale irrilevanza di Grillo si dice più sotto).
Però ci sono altre cosucce. Ferme restando le sue epocali riforme (le vedremo, aspettiamo…), Renzi potrebbe dirci alcune cose pratiche. Se per esempio il falso in bilancio tornerà ad essere illegale come in tutte le democrazie del mondo. Se il conflitto di interessi verrà finalmente affrontato e risolto, dopo che per vent’anni si è rimproverato alla sinistra (quella da rottamare, che poi è stata metà rottamata e metà imbarcata) di non averlo fatto.
Ognuno aggiunga a piacere e volontà tutto quel che il potere berlusconiano ha costruito e che sarebbe ora di cominciare a smantellare (a proposito di cambiare verso, sarebbe un buon cambiamento).
Attenzione. Qui c’è il punto centrale. Il fatto è che se oggi parli di conflitto di interessi (per esempio), ti si accusa di usarlo strumentalmente contro Renzi. Insomma, lui sta lavorando per noi, e quell’argomento potrebbe creargli fastidi con il suo socio che finge di stare all’opposizione. Problema non da poco: ogni cosa che si dice (anche se la si dice da vent’anni) diventa strumentale, viene letta come un attacco a questo o a quello. La logica della tifoseria, insomma, è intatta. Le differenze tra Renzi e Berlusconi sono molto vaghe, visto che ognuno serve all’altro, e ognuno dei due farà in modo di non dispiacere troppo all’altro.
Non c’è molto da dire sull’impresentabilità di Grillo e dei grillini, gente che ha il 25 per cento dei voti e l’ha usato finora solo per pisciare sui tappeti. Però sia messo a verbale: per non farsi dire “Siete tutti uguali” da un comico pazzo e dai suoi lemmings, la prima cosa da fare è non essere tutti uguali.
E anche non essere tutti lemmings.

21 commenti »

21 Commenti a “Il modo migliore per non farsi dire “siete tutti uguali”? Non essere tutti uguali.”

  1. “Dunque, Berlusconi non disturberà il manovratore e il manovratore non disturberà Berlusconi.”
    Dici bene Alessandro, appena dopo l’incontro, il Banana ha messo la museruola ai suoi: di Renzi non si deve parlare male e va lasciato in pace. Ma è tutto qui? Secondo me al Banana la certezza che i suoi guadagni e le sue TV non siano toccate non basta. Quella fa parte della posta da pagare solo per il fatto di essersi seduti al suo tavolo. La partita, la contrattazione, di cui noi vediamo solo il tornaconto di Renzi, ovvero il non essere massacrato mediaticamente (lui e tutta la sua famiglia…) deve generare un altro utile al Nano. Ovviamente “lo so ma non ho nè le prove nè indizi…”

    da sebastiano   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 15:03

  2. peraltro, se Matteo dice “Silvio stai sereno” e Silvio dice “Matteo stai sereno” c’è la concreta possibilità di avere sia la legge sul conflitto di interessi che il crollo del governo

    da david   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 15:45

  3. Io avrei la risoluzione. Una risoluzione semplice semplice che non farà sicuramente male alla parte debole del Paese. Il mio suggerimento provocatorio potrebbe benissimo definirsi il cd scherzo da prete finalizzato al ribaltamento radicale della situazione ingannevole delle larghe intese di fatto, figlia illegittima del voto utile inculcato ad arte dalla prepotenza del potere assoluto del premio di maggioranza. Adesso non ridete: invochiamo nuove elezioni subito e votiamo a man bassa per uno dei partitini che gli aspiranti ducetti vorrebbero allontanare per sempre dalla compagine parlamentare e di coalizione. PRC, tanto per citarne uno a caso, ma un altro nelle stesse condizioni politiche non farebbe una significativa differenza nei risultati. Poi, stiamo a guardare di nascosto l’effetto che fa… Allora ci sarà davvero da ridere…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 16:05

  4. Caro Robecchi, la leggo dai tempi di certi suoi editoriali sul “Manifesto”. Erano parole illuminanti, da ritagliare. E infatti io, universitaria a Firenze, le ritagliavo. Oggi non riesco più a seguirla. Parla di tifoserie e lei si comporta come il capo degli ultras. Scorra i suoi tweet: sono un concentrato di astio verso Renzi e verso il Pd. Premetto di non essere “renziana”, ma voterei il suo Pd perché all’orizzonte, finché qualcuno non la costruirà, non vedo un’alternativa, un’alternativa concreta. Mi fa un po’ paura, le confesso, il vederle sottovalutare il fenomeno Grillo. Qualche battuta, nessuna analisi, qualche commentino superiore. Nessuno ha il diritto di darle del grillino, ma perché non affonda la lama come sa? Io credo di sapere il motivo. La sua… chiamiamola così… “famiglia” culturale di provenienza, il suo mondo, il suo orizzonte di idee (attenzione, credo che a grandi linee possa coincidere col mio…) non lo stanno prendendo a schiaffi i 5 stelle. Il terreno sotto i suoi e i miei piedi non lo sta facendo ballare Casaleggio. La fine di quello in cui abbiamo creduto non è stata pianificata sul blog del comico genovese. Forse si tratta di mettere in salvo ciò che di buono abbiamo prodotto noi di quel mondo lì, preservarlo, scriverci sopra “non si tocca” e di confessare però una qualche vagonata di errori commessi (anche da lei: quello mi delude, che si senta sempre al di sopra di tutto quello che accade ed è accaduto…). Se la vera sinistra non esprime niente di meglio dei Ferrero, dei Vendola… e va a cercare in Grecia i suoi campioni non sarà mica colpa di Matteo Renzi? Io colpe gliene attribuisco tante, al nuovo premier, ma questa proprio non si può. Lei tace anche su questo, come su Grillo (che definisce “impresentabile”, ma come vede si è presentato e si presenta eccome…). Lei è “grillino” nel senso che si occupa ahimè soltanto di distruggere. Grillo ci piscia, sui tappeti, lei ci vomita rabbia e tonnellate di fiele. I tappeti intanto non stanno benissimo. La prego di scusare questo sfogo, spero di rileggerla pungente come un tempo (il piglio di Pagina99 è mooooolto migliore di quello che ha sul “Fatto”, giornale sul quale scrive che dubito leggerebbe…).

    da Teresa Salvetti   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 18:59

  5. Roberto Roberto, dove ti informi per sapere cos’hanno fatto e non fatto i 5*? Dai Roberto, un po’ di onesta’ intellettuale o Voi sinistrosi siete tutti uguali a prescindere? Non penserai mica che con la legge elettorale gli Italiani si riempiano la pancia? Troppo gentile e’ stato Grillo con il condannato in primo grado (20 milioni, bazzecole, vallo a raccontare a chi perde il lavoro), dopo aver ricevuto l’unto dal signore, troppo buono.

    da Giuseppe   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 20:30

  6. A Teresa devo una risposta articolata e gentile quanto è articolato e gentile il suo commento. Lo faró. Solo, fa molte domande e dà poche risposte. Ora e provvisoriamente mi basta questa: dunque niente conflitto di interessi perchè di colpo non “conviene” più? Per il resto, a domani…

    da a.r.   - giovedì, 20 febbraio 2014 alle 20:43

  7. Alessandro, scusami, stavolta proprio non Ti capisco. Hai scritto: “Ferme restando le sue epocali riforme (le vedremo, aspettiamo…), Renzi potrebbe dirci alcune cose pratiche. Se per esempio il falso in bilancio tornerà ad essere illegale come in tutte le democrazie del mondo. Se il conflitto di interessi verrà finalmente affrontato e risolto, dopo che per vent’anni si è rimproverato alla sinistra (quella da rottamare, che poi è stata metà rottamata e metà imbarcata) di non averlo fatto.” Hai provato Tu a fare le stesse domande a Grillo, o al grillino Dario Fo? Sono certo che Ti risponderebbero entrambi, sai? e sono certo che Grillo e Fo non ti insulterebbero, neppure in streaming. Ma, al posto di Grillo, forte del consenso del 25 per cento dei voti, Tu, davanti a Renzi, avresti fatto solo o subito queste domande? Hai ricordato che neanche Prodi ha tentato di modificare il conflitto di interesse e il falso in bilancio nonostante avesse 3 volte i consensi di Renzi nel PD, giusto! Non chiederesti subito a Renzi, invece, se insisterà nel comprare gli F35, se insisterà a scavare in Val di Susa e a cementificare l’Italia condonando il condonabile e ‘scudando’ lo scudabile, se insisterà nel lasciare migliaia di soldati in giro per il mondo a ‘inculcare’ la democrazia e decine di migliaia di nordafricani ad affogare democraticamente nei loro barconi, se insisterà nel privatizzare i servizi pubblici per fare cassa e a regalarci il nucleare pulito? Quello è il politico che vorrei davanti a Renzi. Grillo ha un personaggio da recitare, quasi certamente gli sta scappando di scena e forse comincia anche ad averne un po’ paura… ma tu? ma tu sei certo che dai tempi di ‘Piovono pietre’ non hai cambiato un po’ il tuo personaggio? Davanti a Renzi cosa avrebbe chiesto Alessandro Robecchi del 1982, o quello del 1992? Davvero non avrebbero fatto neppure una delle domande di Grillo? Ma forse, quei due insuperabili Alessandro, prima ancora di formulare le domande, ricorderebbero che è tutta una farsa già decisa altrove e, senza pisciare sui tappetti, perché erano certamente due galantuomini (e se Ti scrivo è perché metterei la mano sul fuoco anche per Te), oggi se ne andrebbero sconsolati in campagna come il grande Giorgio Gaber. Con stima perplessa.

    da Pietro   - venerdì, 21 febbraio 2014 alle 00:36

  8. Caro Alessandro leggo i suoi articoli da un po’ di tempo grazie al prof. Ninci che la cita spesso, in positivo, va detto, nei suoi post. Sono spesso d’accordo con lei,in parte anche in questo suo articolo. In parte, perchè l’espressione ” comico pazzo” non mi sembra rispecchi Grillo e il suo percorso. Se posso rubargli due minuti cerco di spiegarle il perchè. Ho assistito ad uno spettacolo di Grillo a Zurigo quasi trent’anni fa: incendiò di entusiasmo il pubblico parlando di spazzolini con testina riciclabile, di auto elettriche, di conflitto d’interesse.Giovanissima rimasi contagiata dalla sua forza e dalla sua visione dell’ambiente a 380°( il 20° in più era bellissima utopia).Ero in buona compagnia:gli svizzeri lo amarono da subito(loro sulle tematiche ambientali sono sensibilissimi). Ricordo ancora, per restare in tema,nel passaggio da Chiasso a Como la trasformazione del cielo da chiaro a limpido a lattiginoso, stracolmo di fuliggine.Insomma, grillina ante litteram, l’ho seguito in questi lunghi anni speranzosa che, chi non avesse avuto tempo per leggere, informarsi, studiare, almeno lo seguisse negli spettacoli, per acquisire maggiore sensibilità ambientale.Noi italiani siamo, se vogliamo essere sinceri fino alla crudeltà: ignoranti, pigri, fatalisti. Punto. I navigatori, poeti, e santi li abbiamo perso strada facendo.Ebbene, in questi anni il “cittadino” Grillo ha partecipato alla vita pubblica informando e denunciando abusi e sopprusi terribili. Il consenso se lo è conquistato giorno dopo giorno, lavorando il triplo dei politici: insediandosi nei consigli di amministrazione di società colluse e corrotte; girando in lungo e largo la penisola facendosi carico di tragedie sconosciute ai più, leggasi la tragedia del sistema bellico chiamato MUOS.E soprattutto ha percepito il disagio,l’impotenza,la sofferenza degli invisibili.Si può non essere d’accordo sul suo innamoramento del web, sulla sua rinuncia alla mediazione,certo.Sarebbe stato preferibile un accordo con Bersani anche su un unico punto,ahinoi: la TV, vero cancro mefistofelico di questo paese, ma così non è stato.Purtroppo, alcuni, errori sono stati commessi,da lui e dal movimento,ma non bisogna dimenticare i lunghi anni spesi per battaglie sacrosante.Ingiusto il paragone con Renzi, di cui non voglio davvero spendere una parola, che sia una.

    da mariagrconti   - venerdì, 21 febbraio 2014 alle 08:30

  9. Dovevo delle risposte, ed eccole qui (non saranno esaurienti, mi rendo conto). Prima cosa: trovo bizzarro che davanti a un discorso politico si parli di me anziche del discorso, ma sia: avere dei lettori – quei due o tre – implica anche di dover loro delle spiegazioni. Dunque (mi riferisco a Teresa), ecco qui. Non mi piace Matteo Renzi (non lui, il suo disegno, per quanto se n’è capito finora) e ancor meno mi piace il culto della personalità che si porta appresso. Non mi piace che i renziani accettino di tutto in nome del “proviamoci” e del “questa volta si vince” (che è tutto da vedere, tra l’altro). Non mi piace quell’impasto di decisionismo (contiene germi di primo craxismo), di postideologico, né (oggi mi pare un po’ rientrata) la logica della lotta tra generazioni di cui scrissi subito dopo la Leopolda su Micromega. La “famiglia” culturale da cui vengo (che è molte famiglie) è lontana da quella cosa lì anni luce. Come sai se mi segui da tempo (citi il manifesto, quindi…) ho sempre avuto una spiccata idiosincrasia per il caro, vecchio, paternalista, ingombrante Pci (e derivati…), ma su certe impostazioni culturali, storiche ecc. ecc. si trattava comunque di qualcosa attinente alle mie radici (ho cominciato a lavorare da ragazzino, all’Unità, ne ricordo il grigio ma invidiabile rigore culturale…). Ora, con questo impasto de-ideologizzato, molto cattolico, molto giovanilista-efficientista, molto cinico (sostengo Letta e poi lo caccia, mai larghe intese, e poi le fa… eccetera) non ho più nulla da spartire. Semplicemente, non è più casa mia, nemmeno di lontani cugini. Mi trovo (potrei dire: finalmente) equilontano dalle forze in campo. Sul fatto che poi questa cosa sia l’unica alternativa, non so, mi pare anche questo uno dei tanti miti della leggenda renziana in costruzione… vedremo.
    Su Grillo, invece. E’ vero, non ne vedo la pericolosità. O meglio: trovo pericoloso e dannoso (e anche un po’ ridicolo) che si sia aperta una gara al ribasso (sui toni, le parole, il vaffanculo… cose che puoi immaginare mi fanno orrore). Credo però che si continui a sottovalutare una cosa: se 1 elettore su 4 ha scelto lui (saranno molti meno la prossima volta, mi auguro) è perché il resto, compresa la nostra affettuosa famiglia di sinistra, gli è sembrata inadeguata e incapace, se non complice. E poi, chi si chiude in un frigorifero tenendo il suo 25 per cento inattivo e berciante, assolutamente inane e però rumoroso, non so come dire… non mi interessa. Agitare lo spettro di Grillo e Casaleggio, insomma, mi sembra un po’ strumentale. Meritiamo nemici migliori, ecco. E quei nemici (culturalmente, socialmente, economicamente, politicamente) sono quelli invece con cui si va a fare di nuovo un governo. Di grillo, dei grillini e del grillismo non mi piace niente, ma proprio qui sta il fatto: non parlando loro di politica, non essendo in grado, non essendo capaci, non esiste la possibilità di farne un bersaglio politico. Sì, sì, i microchip, le scie chimiche, eccetera. Poca roba.
    Sulla sinistra sinistra, poi, peggio mi sento. Non mi dispiace quello che dice Tispras, per esempio, ma vederlo qui a braccetto coi Ferrero sì, mi dà la pellagra.
    Come vedi (vedete), mi arrendo al ruolo di osservatore, guardo da fuori, cerco di non mandare il cervello all’ammasso (e credimi, in questo momento sarebbe molto più comodo e confortevole e sicuro sedersi e fare il tifo per questo nuovo che avanza e che però non mi piace).
    Sui giornali per cui scrivo, poi vorrei dire due cosette. Al manifesto non si poteva più stare. Era la mia casa, sì, ma diventava ogni giorno più inabitabile. Il Fatto Quotidiano è uno strano giornale davvero, non ne condivido spesso la linea né l’impostazione, però contiene voci diverse tra loro e la mia è stata ospitata lì senza che ci fosse mai (mai) una contestazione, una censura, una pressione. Insomma, io rispondo delle mie righe e quelle sono lì da leggere (già che ci sei leggi anche i commenti sul blog del giornale: attacchi grillini a valanga, il che significa che non mi sono poi così amici… anzi). Pagina99 è un esperimento coraggioso e forse un po’ folle. Mi piace moltissimo, mi ci sono buttato, il tentativo è sempre quello: restare se stessi e dimostrare (soprattutto a se stessi) che si può “cambiare registro”, ogni tanto.
    Sull’essere grillino dentro (inside!) perché si distrugge invece di costruire, mi sembra una scemenza. Io dico quello che mi piace (poco) e quello che non mi piace (purtroppo molto), e in questa fase non mi trovi vicino a nessuno, trovo che nessuno sia molto meglio degli altri. Quanto al “costruire”… costruire cosa? Un nuovo blairismo? Un liberismo moderno anziche il caro vecchio capitalismo puzzaculo delle famiglie della rendita italiana? Mah… E poi, ultima notazione: perché mi volete? Il nuovo corso mi pare vincente, arrogantello e sicuro di sé, pronto a spianare gli avversari. Bene, auguri, guardo con interesse. Ma io, stavolta, me ne sto fuori. Nessuno, qui, è la mia famiglia, e sai com’è la solitudine: può essere triste ma anche no.
    Quando poi fate cose che fino a ieri sembravano decisive e irrinunciabili e ora di colpo sembrano faticosi dettagli per infastidire Matteo (i matrimoni gay? Il conflitto di interessi? il falso in bilancio?) ditemelo. Io sono qui, guardo, osservo, dico quello che penso. Di uomini della provvidenza ne ho un po’ piene le palle, faccio ‘sto lavoro da più di trent’anni, rivendico il mio diritto a non sposare uno che non amo solo perché l’altro puzza.
    Ne parleremo ancora…
    a.r.

    da a.r.   - venerdì, 21 febbraio 2014 alle 10:16

  10. Gulp!… Più chiaro di così!… Io leggo, o meglio mi interesso un po’ di tutto. Mi piace la politica, ma trovo inutile soffermarmi solo sugli argomenti che condivido. Non credo che sia quello il modo migliore per capire le cose. Mi piace la musica ed il teatro come passatempo e per questo acquisto ogni giorno il giornale che mi accontenta di più sulle notizie che riguardano appunto questa mia predilezione. In linea di massima sono molto d’accordo con a.r. Un po’ meno quando si mostra schifato vedendo Ferrero a braccetto con Tispras… Ciò mi fa pensare… Davvero non saprei al momento in quale altro modo la sinistra-sinistra possa uscire dal suo isolamento istituzionale, soprattutto in Europa. PD, FI, Mov.5S non sono equilibrate per un buon andamento della democrazia, tanto più ora che si evidenzia in modo assolutamente trasparente il fatto che Renzi va a braccetto con Berlusconi, e questo sì che personalmente mi schifa. Secondo me in Parlamento le forze dovrebbero avere un maggiore equilibrio di idee. In sostanza se si arrivasse ad una maggioranza “bulgara” di una sola parte politica, ottenuta peraltro furbescamente con un’altra legge elettorale “truffa”, ed ad un’opposizione praticamente inesistente, il tanto vantato stato di governabilità ottenuto equivarrebbe ad una dittatura, ed una dittatura ottenuta in quel modo di solito è difficile da demolire solo col voto. Io sono per il proporzionale come suggerisce la nostra Costituzione, ma non fateci caso, parla la mia età… Purtroppo!… Largo ai giovani, meno uno…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 21 febbraio 2014 alle 11:29

  11. Capperi, che risposta dettagliata Alessandro. Grazie per averci aperto cosí le tue idee, a noi anonimi utenti. Non era scontato.

    da Federico   - venerdì, 21 febbraio 2014 alle 22:53

  12. Grazie, per la risposta, davvero. Le faccio un unico appunto, a proposito del “Fatto quotidiano”. Lei mette un po’ le mani avanti, e dà atto della libertà che le concederebbero in quel giornale. Va detto che in quello che ci scrive non c`é mai nulla che critichi e contesti la “linea” (parole grosse) di Travaglio-Padellaro. Al centro dei suoi pezzi ci son sempre Renzi, Berlusconi… ai 5 stelle al massimo qualche scappellotto. Siam capaci tutti di non farci censurare se scriviamo articoli anticlericali sul “manifesto” e clericali su “famiglia cristiana”. Consiglio un esercizio. Prenda un pezzo di Scanzi o di Travaglio. Scriva quel che pensa degli stessi temi (senza citare gli autori) e poi lo spedisca in redazione e vediamo che succede. Osi.

    da Teresa Salvetti   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 09:24

  13. Cara Teresa, forse non ha letto attentamente. Nè i pezzi sul Fatto né quello che ho scritto sopra. Scrivo prevalentemente di politica e per ora il dato politico del M5s è stato quello di restare (stupidamente, colpevolmente, opttusamente) fuori dai giochi. Quando si occuperanno di politica avranno le loro criticher politiche. Fino a quando si occupano di scie chimiche e cose simili, scappellotti, come dice lei. Quanto al linguaggio (dato che spesso la forma è sostanza) ho scritto e scriverò in totale libertà.

    da a.r.   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 09:31

  14. Ok, un movimento al 30% telecomandato da un matto che governa città e si prepara a fare il botto alle Europee, che incide pesantemente sul linguaggio e sulla cultura degli italiani non è politica. Si lasci dire che ha una concezione ben strana di “politica”. Se Renzi chiama per nome un cronista che gli sta tra le balle 24h/24 diventa subito un fatto di rilevanza nazionale, quasi come una finanziaria lacrime e sangue. Le rinnovo l’invito a scrivere dei 5 stelle, appena diventeranno politici, sulle colonne del “Fatto”, per vedere l`effetto che fa. Sarò la prima a riconoscere il coraggio del suo gesto.

    da Teresa Salvetti   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 12:26

  15. Ho già scritto sul M5s sul Fatto e altrove. In questo blog che serve da archivio c’è tutto. Legga anche il Piede Libero di oggi, magari… Se invece la critica è che non scrivo esattamente quello che pensa lei, mi spiace, è una cosa a cui non posso rimediare (lo scriva lei).
    Il rimprovero sulle cose che scrivi è accettabile e (se serio) benvenuto. La feroce critica sulle cose che non scrivi e che (secondo chi critica) avresti dovuto scrivere è un po’ ridicola. Comunque mi arrendo, anzi prometto: quando il matto di Genova farà un governo con Alfano scriveró moltissimo.
    Credo che il problema di fondo non sia non-sei-abbastanza-antigrillo, quello che brucia è dannazione-perchè-non-ti-piace-Renzi. Questo, a chi è convinto un po’ troppo fideisticamente di aver ragion secca un po’. Beh, problemi suoi.
    a.r.

    da a.r.   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 12:40

  16. Infatti, è sul “Fatto” che il suo piede non é libero. Di quello parlavo io. Nel mio ultimo commento ho fatto riferimento al concetto “il M5S non è politica”. L`ha espresso lei, non è quello che secondo me dovrebbe scrivere. Lo affermi in un Piede libero in prima pagina, lo stesso concetto e vediamo le reazioni. So che non scrive per il consenso, ma forse qualcuno di più autorevole di una Teresa qualsiasi le spiegherebbe qualcosa. A quel punto.

    da Teresa Salvetti   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 12:54

  17. Bene, Teresa mi dice non solo quello che devo scrivere o non scrivere per essere libero, ma anche su quale giornale. Basterebbe un’occhiata ai commenti sul blog del fatto per capire che ogni volta che scrivo ricevo insulti grillini, ma non importa… Non sono come Teresa mi vorrebbe. Evabbé, non è la prima, non sarà l’ultima…

    da a.r.   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 13:55

  18. Ormai sono troppi quelli che cantano al capo “sono come tu mi vuoi!… Il coraggio manca e si ha la pretesa che lo abbiano gli altri per noi. Prende sempre più piede il concetto del “vai avanti tu che mi vien da ridere”… Renzi bada a dire che ci ha nesso la faccia. E noi, allora, cosa ci abbiamo messo?… Non oso dire quello che penso in proposito!… Quindi non sarei adatto in questo caso per scrivere in prima pagina…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 22 febbraio 2014 alle 14:57

  19. Caro Robecchi
    anch’io sono un suo affezionatissimo lettore. Già dai tempi del Manifesto leggevo le sue analisi con lo stesso spirito di un assetato che nel deserto culturale circostante intravede l’oasi. Ciò detto trovo il modo in cui liquida il movimento 5s non all’altezza della sua intelligenza. Il tratto con cui ne disegna la forma “..Di grillo, dei grillini e del grillismo non mi piace niente, ma proprio qui sta il fatto: non parlando loro di politica, non essendo in grado, non essendo capaci, ,[…] Sì, sì, i microchip, le scie chimiche, eccetera. Poca roba.” ha la rozzezza dei ghirigori fatti dai bambini senza contenerne purtroppo la verità essenziale. Il problema, come al solito, nasce quando si deve parlare di qualcosa che già a pelle non ci piace. Senza la necessaria elasticità che ci fa passare dall’empatia al distacco si cade nel cliché. Consiglio drammaturgico : provi per esercizio a mettersi nei panni del “personaggio”, si trasformi per un giorno in addetto alla comunicazione del M5s – fare meglio di Casalino non è difficile – dare “dignità” all’oggetto delle riflessioni restituirebbe profondità alla sua analisi.
    http://dirittiinmovimento.it/ma-voi-del-5-stelle-cosa-avete-fatto-resoconto-del-2013/
    P.S. personalmente ho molto apprezzato la campagna contro il nucleare e per l’acqua pubblica a cui il M5s ha dato un contributo fondamentale, la restituzione dei rimborsi elettorali e la decadenza del senatore Berlusconi ( la legge Severino nacque come argine alla diffusione del m5s e senza i grillini in commissione sarebbe facile immaginare come sarebbe andata a finire la storia).
    Con stima
    Cataldo

    da Cataldo   - lunedì, 24 febbraio 2014 alle 12:37

  20. quando Renzi ha detto “se perdo la colpa sarà mia” ho capito che lui avrà la colpa ma il danno lo pagherà il PD (e alla fine anche “la sinistra”, qualsiasi cosa sia diventata il PD); in pratica ha la serenità strafottente di chi investe soldi non suoi in un paese che non punisce i reati finanziari (cosa volete che gli interessi la sinistra), è razionale direbbe un esperto di finanza, ma è ancora più razionale che a me non piaccia

    da david   - lunedì, 24 febbraio 2014 alle 18:51

  21. Spero che lei apprezzi in quei due tre che, come afferma lei, la leggono, la capacitá di un pensiero critico:argomentare è diventata un’impresa ardua…

    da maria grazia   - lunedì, 24 febbraio 2014 alle 21:38

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