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mar
20
ago 13

Tutti discutono della sua legge e lei… Severino, perché non parli?

E’ come vedere Dallas senza Sue Ellen. Nella grande soap dell’estate 2013, quella a base di agibilità politica, grazia, incandidabilità e parole in libera uscita manca – ve ne sarete accorti – un personaggio. Un errore di sceneggiatura. Grave, oltretutto, perché il nome del personaggio scomparso riecheggia ogni minuto nella trama. Proprio così: su sessanta milioni di italiani, costituzionalisti, droghieri, casellanti, controllori di volo, puerpere e direttori de Il Giornale, che hanno detto la loro sulla legge Severino, manca solo il parere della signora Paola Severino, ministro della giustizia del governo Monti, che a quella legge ha dato il nome. Le interpretazioni sono molteplici. C’è chi dice – dopo averla votata – che la legge Severino è incostituzionale. Chi dice che non può essere retroattiva, né fritta nell’olio. Chi dice che è meglio con lo zucchero a velo e chi sostiene che vale solo a 1300 metri sul livello del mare. Non mancano coloro che la preferiscono al dente, ovvio, né quelli che la apprezzano purché non sia applicata a chi ha offerto tante cene eleganti.
A questo punto manca solo una voce: quella della signora Severino. La quale sta probabilmente vivendo un dramma tutto suo: in un mondo dove tutti sono interconnessi, lei non risponde al telefono, al citofono, ai segnali di fumo, non guarda Facebook, non riceve le mail, non sente i tam-tam che la chiamano. Si dirà che esiste un precedente: quella legge Cirielli che il deputato Edmondo Cirielli pretese non venisse più chiamata col suo nome. Risultato: tutti pensano che Cirielli di nome si chiami Ex. Ora non vorremmo un simile quiproquò per la signora Severino, che la gente potrebbe chiamare un giorno Fu Severino, o Già Severino, o addirittura Nonvale Severino.  Certo, lei potrebbe fare chiarezza e spiegare per bene la legge che porta il suo nome. Magari anche come nacque, quando tutti chiedevano a gran voce di avere meno condannati in Parlamento e persino il PdL disse: perbacco, va bene, votiamola senza indugi. Ora non si sa se la legge è retroattiva, ma gli indugi sì. E la signora Severino forse non vuole passare per quella che ha messo il suo nome alla norma che butta Berlusconi fuori dal Senato. Va bene, capiamo il dramma umano e l’imbarazzo. Però, almeno per la tranquillità dei parenti, un cenno di vita potrebbe darlo. Una telefonata, un sms: sono qui, sono la Severino. Certo le chiederebbero della sua legge, di come applicarla e di Berlusconi, inevitabile. A quel punto, potrebbe cavarsela come faceva nel dopopartita il grande Trapattoni: “Non parlo dei singoli”. Ma almeno sapremmo che c’è, sia la Severino che la sua legge, e che non ce la siamo sognata.

1 commento »

Un Commento a “Tutti discutono della sua legge e lei… Severino, perché non parli?”

  1. la Severino-castiga-cattivi-NoTav non parla.
    Ma poi… avrebbe significato ascoltare le dichiarazioni di una che fin da subito si sperticò ad assolvere l’operato di Alfano sul caso Kazakistan?.

    da stella   - martedì, 20 agosto 2013 alle 10:29

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